06/10/10
L'isola sommersa del domani - di Fabrizio Falconi
L'isola sommersa del domani
L'isola è lontana ed è gialla
come la terra inghiottita dall'acqua,
spingono i tuoi bambini
perché vorrebbero farla volare
con le capre, i letti di canne
e il bidone viola, nell'altrove
di altre terra dimenticate e distratte
ma più fortunate
che si ubriacano al sogno demente
di altre isole dove anime disperate
consumano giochi mentre il mondo va in rovina.
Spiegalo tu, ad Hassan, tuo figlio
che la vostra casa di Sukkur
era bella un giorno e gonfia di profumi
e di fiori, e lenta di luce
al tramonto, dorata e lucente
e vuota gaia e silenziosa
come ogni casa dove è entrato l'amore.
Ora non c'è più
e naviga nel limbo di un sogno
aspettando che qualcuno la racconti
che qualcuno, da Occidente
spalanchi gli occhi
per sussurrare le uniche parole
- quelle uniche parole vere -
che si possono sussurrare
alle orecchie di chi muore.
Fabrizio Falconi - 28 agosto 2010
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Bellissima e commovente, caro Faber
RispondiEliminagrazie per averla condivisa
Magda
Grazie a te, Magda davvero.
RispondiEliminaProva,lo sto visitando fermandomi sull'isola,
RispondiEliminamolto bello questo blog.
Ciao