Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì e ogni venerdì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo". Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti.
100 film da salvare alla fine del mondo: 39. "Totò le hèros" di Jaco Van Dormael (1991)
Un film clamorosamente bello e importante, che pochi conoscono.
Jaco Van Dormael, nato a Ixelles, in Belgio, nel 1957 è una delle personalità più originali del cinema contemporaneo.
La sua vicenda biografica è assai interessante: nato cinque anni dopo il fratello Pierre, Jaco alla nascita rischiò di morire strangolato dal cordone ombelicale e, dal momento che ricevette un apporto insufficiente di ossigeno, si temette che avrebbe potuto presentare dei problemi mentali.
Da questo trauma probabilmente hanno avuto origine i temi ricorrenti dei suoi film, che esplorano i mondi delle persone con disabilità mentali e fisiche.
Van Dormael crebbe in Germania fino all'età di sette anni, quando la sua famiglia ritornò in Belgio. Felice nel lavorare con i bambini, tentò per qualche tempo la carriera di clown. Divenne produttore di animazione per bambini e lavorò in teatro e successivamente al cinema, approfondendo nei suoi film la tematica dell'infanzia e osservatori "innocenti" delle sue narrazioni.
In Totò le Héros, il suo capolavoro, vincitore della Camera d'Or al Festival di Cannes del 1991, Van Dormael, attraverso un intricato mosaico di flashback , ricostruisce la vicenda di un vecchio di nome Thomas Van Hasebroeck soprannominato Totò, il quale ricostruisce la sua vita, immaginando come quegli eventi che l'hanno costituita, sarebbero potuti andare diversamente.
Dall'età di otto anni, si ritiene che Thomas - giustamente o erroneamente - sia stato scambiato per errore alla nascita con un altro bambino, il suo vicino di casa Alfred Kant.
La gelosia per quest'uomo migliore ha rovinato tutta la sua esistenza, a volte con conseguenze tragiche per la sua famiglia. E il continuo confronto con la vita che non ha avuto, e che avrebbe potuto avere consegnerà a Thomas un modo più originale di dare un senso alla sua vita, accettandola in piena consapevolezza.
Un gioiello che merita di essere riscoperto.
Fabrizio Falconi
Totò le Hèros
Regia di Jaco Van Dormael.
Belgio, Francia, Germania, 1991 c
con Michel Bouquet, Thomas Godet, Michelle Perrier, Gisela Uhlen, Mireille Perrier.
durata 89 minuti.
Un film clamorosamente bello e importante, che pochi conoscono.
Jaco Van Dormael, nato a Ixelles, in Belgio, nel 1957 è una delle personalità più originali del cinema contemporaneo.
La sua vicenda biografica è assai interessante: nato cinque anni dopo il fratello Pierre, Jaco alla nascita rischiò di morire strangolato dal cordone ombelicale e, dal momento che ricevette un apporto insufficiente di ossigeno, si temette che avrebbe potuto presentare dei problemi mentali.
Da questo trauma probabilmente hanno avuto origine i temi ricorrenti dei suoi film, che esplorano i mondi delle persone con disabilità mentali e fisiche.
Van Dormael crebbe in Germania fino all'età di sette anni, quando la sua famiglia ritornò in Belgio. Felice nel lavorare con i bambini, tentò per qualche tempo la carriera di clown. Divenne produttore di animazione per bambini e lavorò in teatro e successivamente al cinema, approfondendo nei suoi film la tematica dell'infanzia e osservatori "innocenti" delle sue narrazioni.
In Totò le Héros, il suo capolavoro, vincitore della Camera d'Or al Festival di Cannes del 1991, Van Dormael, attraverso un intricato mosaico di flashback , ricostruisce la vicenda di un vecchio di nome Thomas Van Hasebroeck soprannominato Totò, il quale ricostruisce la sua vita, immaginando come quegli eventi che l'hanno costituita, sarebbero potuti andare diversamente.
Dall'età di otto anni, si ritiene che Thomas - giustamente o erroneamente - sia stato scambiato per errore alla nascita con un altro bambino, il suo vicino di casa Alfred Kant.
La gelosia per quest'uomo migliore ha rovinato tutta la sua esistenza, a volte con conseguenze tragiche per la sua famiglia. E il continuo confronto con la vita che non ha avuto, e che avrebbe potuto avere consegnerà a Thomas un modo più originale di dare un senso alla sua vita, accettandola in piena consapevolezza.
Un gioiello che merita di essere riscoperto.
Fabrizio Falconi
Totò le Hèros
Regia di Jaco Van Dormael.
Belgio, Francia, Germania, 1991 c
con Michel Bouquet, Thomas Godet, Michelle Perrier, Gisela Uhlen, Mireille Perrier.
durata 89 minuti.
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