Morbide ambre, lucidi cristalli,
ametiste. Ma anche bottoni in osso, delicate fayence , scarabei
dell'oriente.
A Pompei, nella Regio V, la Casa del Giardino
restituisce un nuovo strabiliante tesoro: i resti di uno scrigno
in legno e metallo colmo di gemme e di amuleti, dalle bamboline
alle campanelle, e poi falli, pugni chiusi, persino un piccolo
teschio.
"Decine di portafortuna accanto ad altri oggetti ai
quali si attribuiva il potere di scacciare la malasorte",
anticipa all'ANSA il direttore del Parco Massimo Osanna. Si tratta di meraviglie che certo
potrebbero essere appartenute alla padrona di casa. Ma non e'
detto. Perche' la cassetta si trovava in un ambiente di servizio,
lontano dalla stanza da letto della matrona e anche dall'atrio
della domus dove gli archeologi hanno ritrovato gli scheletri di
dieci persone, praticamente l'intera famiglia, sterminata dalla
violenza dell'eruzione mentre tentava di mettersi in salvo.
Non
solo: mancano gli ori che a Pompei tutte le donne amavano
esibire e che certamente non potevano mancare nel portagioie di
una giovane signora, seppure di media ricchezza.
Le collane
contenute nel piccolo forziere sembrano quindi raccontare
un'altra storia: "Si potrebbe trattare di monili da indossare
per occasioni rituali, piu' che per mostrarsi elegante", ragiona
Osanna. Oggetti preziosi, ma in un senso diverso dai gioielli.
Una raccolta di piccole cose in qualche modo legate alla magia
che potrebbero essere state l'armamentario di una persona, forse
anche una schiava, dotata di particolari capacita' taumaturgiche
e di un rapporto privilegiato con gli aspetti piu' magici del
vivere quotidiano.
Si potrebbe spiegare cosi' questa collezione di strani oggetti
che nel mondo romano avevano a che fare con la fertilità, la
seduzione, il buon esito di un parto o di un matrimonio, dai
falli alle pigne, dalla spiga di grano alle ambre.
Per il
momento si tratta di ipotesi.
Gli studi sulla Casa del Giardino (la stessa nella quale e' stata
ritrovata l'iscrizione che ha cambiato la data dell'eruzione del
Vesuvio posticipandola dal 24 agosto al 24 ottobre del 79 d.C)
sono di fatto ancora agli inizi.
Gli oggetti che compongono il
tesoretto sono appena stati ripuliti e restaurati e soltanto ora
si potra' cominciare ad esaminarli e studiarli uno ad uno.
Il team di specialisti del Grande Progetto Pompei sta lavorando
per fare luce sulla composizione della famiglia, il primo passo
per cercare di ricostruirne la storia.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.