15/06/15

Un meraviglioso libro di foto su Pompei - da Electaphoto.


La collana Electaphoto dedica il quarto volume all’indagine del profondo legame fra Pompei, la sua immagine ben presto divenuta icona dell’Antico, la sua fortuna culturale e le numerose valenze emotive ed estetiche che l’arte, tesa nello sforzo di far vivere la storia spezzata della città romana, ha, nel tempo, messo in scena.

Il volume comprende: le precoci dagherrotipie degli scavi pompeiani, quasi una trascrizione figurativa delle stampe degli incisori; le prime vedute calotipiche legate alla pressoché immediata necessità editoriale di diffondere la conoscenza del sito e dei "tesori" che venivano dissepolti; le immagini fotografiche ritoccate ad acquarello ancora debitrici del gusto pittoresco del Grand Tour; la funzione ancillare della fotografia ottocentesca di edifici, decorazioni, sculture e suppellettili rispetto alla ricostruzione del mondo antico nella pittura accademica e pompier europea, come nell'architettura in stile fino alle soglie del Fascismo; le foto-cartoline sciolte vendute presso gli Scavi e al contempo le campagne di ripresa istituzionali come quella affidata, ancora in periodo borbonico, a Giorgio Sommer; la presenza a Pompei di tutte le principali ditte italiane (Alinari, Brogi, Vasari, Chauffourier) dotate delle più moderne strumentazioni e con peculiarità diverse nell'allestimento dei set; le rovine pompeiane come scenario creativo per autori come Plüschow che hanno inteso popolarle e farle rivivere nella suggestione di immagini mentali cariche di significati; la rivalutazione critica della loro opera a partire dagli anni sessanta del XX secolo quando la citazione, il rendering, la copia e la contaminazione di stili e generi sono divenuti al centro delle poetiche postmoderne e dell'arte cosiddetta neopompeiana; la più recente dicotomia fra una fotografia documentaria che muove da criteri scientifici di ripresa, una crescente fotografia "turistica", e gli sguardi decisamente autoriali dei più grandi maestri della fotografia contemporanea.


La rassegna, visitabile fino al prossimo 2 novembre, è organizzata da Electa e promossa dalla Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia e dalla Direzione Generale del Grande Progetto Pompei, con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

L’esposizione nel Salone della Meridiana del museo di Napoli è curata da Massimo Osanna, Maria Teresa Caracciolo e Luigi Gallo. 

A Pompei la sezione “Rapiti alla morte”. I calchi è a cura di Massimo Osanna e Adele Lagi, mentre “La fotografia” è curata da Massimo Osanna, Ernesto De Carolis e Grete Stefani. La mostra ha ottenuto il patrocinio Expo Milano 2015.

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.