17/06/15

Bauman: "Gli immigrati ci ricordano quanto sia fragile il nostro benessere."



"Il volume e la velocità' dell'attuale ondata migratoria è una novità e un fenomeno senza precedenti. Non c'e' motivo di stupirsi che abbia trovato i politici e i cittadini impreparati: materialmente e spiritualmente". 

Lo dice il filosofo Zygmunt Bauman in una intervista a Repubblica, sottolineando che dei migranti c'e' paura perché "gli stranieri potrebbero distruggere le cose che ci piacciono e mettere a repentaglio i nostri modi di vita". 

"La vista migliaia di persone sradicate accampate alle stazioni provoca uno shock morale e una sensazione di allarme e angoscia, come sempre accade nelle situazioni in cui abbiamo l'impressione che 'le cose sfuggono al nostro controllo'", spiega. 

"Fin dall'inizio della modernità fuggiaschi dalla brutalità delle guerre e dei dispotismi, dalla vita senza speranza, hanno bussato alle nostre porte. Per la gente da qua della porta, queste persone sono sempre state 'estranei', 'altri'". 

"La nostra ignoranza su che cosa fare in una situazione che non controlliamo è il maggior motivo della nostra paura"

"Gli immigrati ci ricordano in un modo irritante, quanto sia fragile il nostro benessere, guadagnato, ci sembra, con un duro lavoro. E per rispondere alla questione del capro espiatorio: è un'abitudine, un uso umano, troppo umano, accusare e punire il messaggero per il duro e odioso messaggio di cui e' il portatore".

Quanto ai partiti, aggiunge, ci sono quelli "abituati a trarre il loro capitale di voti opponendosi alla 'redistribuzione delle difficoltà" (o dei vantaggi), e cioè rifiutandosi di condividere il benessere dei loro elettori con la parte meno fortunata della nazionale, del paese, del continente (per esempio Lega Nord)". 

"La sinistra, o l'erede ufficiale di quella che era la sinistra, nel suo programma, ammicca alla destra con una promessa: faremo quello che fate voi, ma meglio". 

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