Il Barone Bernard Cyril Freyberg è uno di quei personaggi che hanno
attraversato pagine cruciali della storia da protagonisti, ma senza lasciare,
per strani motivi, tracce memorabili. Pochi sanno che fu proprio questo
generale, neozelandese, a guidare le operazioni, dopo aver partecipato alle campagne di Creta
e del Nord Africa, del controverso bombardamento dell’Abbazia di Montecassino,
insieme al generale Clark, nel febbraio
del 1944. Il parziale fallimento di quella operazione – l’Abbazia non nascondeva
truppe tedesche come si credeva – non compromise l’avanzata delle truppe
alleate e la progressiva conquista dell’Italia da sud a nord.
I primi giorni di maggio del 1945, le truppe neozelandesi sono in Friuli.
Passano il Tagliamento, poi all’alba del 2 maggio l’Isonzo, trovandosi di
fronte le truppe dei partigiani jugoslavi del generale Tito, che provenendo da
nord, sono già entrate a Trieste. I
neozelandesi formano due colonne, l’una prende la via interna attraversando il
Carso, l’altra segue la strada costiera e raggiunge il Castello di Miramare a
mezzogiorno.
Alle quattro del pomeriggio, anche le truppe neozelandesi sono a Trieste,
accolte in strada dalla popolazione. I tedeschi si arrendono. A loro penseranno
gli jugoslavi, con esecuzioni sommarie nelle famigerate foibe. Il comando
neozelandese si installa all’Hotel de Ville, in pieno centro. Ma, dopo aver parlato con il comandante
jugoslavo Vodopivez, il generale Freyberg, che comanda le truppe neozelandesi,
fa ritorno al Castello Miramare: in quel luogo, di cui ha sentito così tanto
parlare, ha deciso di porre il suo quartiere generale.
Quando però, la mattina dopo, gli attendenti jugoslavi lo vengono a
cercare, per comunicargli che Vodopivez ha assunto il comando generale della
città di Trieste, si trovano di fronte la scena del Barone Freyberg che anziché
accogliergli nelle sale del Castello, li riceve fuori da una rudimentale tenda
da campo, allestita nei giardini.
Dopo molti giorni di cammino e di battaglie, è piuttosto strano vedere
questo generale, di alto lignaggio e di nobili natali, approdato in una
residenza principesca, dormire in una tenda da campo.
Sarà lo stesso Freyberg a spiegare la scelta ai suoi luogotenenti: quel
bellissimo luogo, il Castello Miramare, dice, ha una fama sinistra. Chiunque vi
abiti, spiega il Barone, è destinato a morire prematuramente e in terra
straniera.
E’ il motivo per cui, lui che tiene molto a tornare sano e salvo alla fine
della guerra dalla sua famiglia che lo aspetta agli antipodi in Nuova Zelanda,
preferisce evitare di soggiornare all’interno delle mura del Castello.
Ma come poteva, un generale neozelandese, nel pieno della guerra, essere
al corrente di una storia come quella, così distante, così lontana nello spazio
e nel tempo ?
Evidentemente, il Castello Miramare di Trieste aveva già molto fatto
parlare di sé e non doveva essere estraneo a questo comportamento del generale
Freyberg, il fatto che egli fosse un veterano della rivoluzione messicana. Era
probabilmente proprio lì, in Messico, che aveva sentito nominare per la prima
volta il Castello Miramare, la residenza fatta costruire dall’Imperatore
Massimiliano d’Asburgo, che proprio al di là dell’Oceano, in Messico aveva
trovato il suo Regno e la sua ignominiosa fine, fucilato come un qualsiasi traditore
o rivoltoso, il 19 giugno del 1867
a Santiago de Querétaro.
In realtà la fama sfortunata del Castello non era legata
soltanto a Massimiliano, ma anche ad altri principi che transitarono
successivamente per quei luoghi.
(segue)
Tratto da Fabrizio Falconi, Monumenti esoterici d'Italia, Newton Compton, 2013
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.