09/06/18

Il Libro del Giorno: "Sweet Dreams" di Michael Frayn.



Dal genio di uno dei maggiori autori viventi, il racconto di un uomo che senza sapere di esser morto arriva in Paradiso e inizia a fare carriera. Un classico della letteratura inglese tradotto per la prima volta in italiano.
Howard Baker, un giovane uomo di idee liberali e discrete ambizioni, si trova in macchina, fermo davanti a un semaforo. Quando lo supera succede qualcosa: invece di prendere la via che si sarebbe aspettato, imbocca una superstrada a dieci corsie che lo conduce verso un'enorme metropoli. Ancora non lo sa, ma è giunto in Paradiso. Soltanto che, a differenza di quanto avveniva ai tempi di San Giovanni, il Paradiso oggi non è più una città fatta di oro puro e cristallo trasparente, ma un luogo vibrante e pieno di intrattenimenti e opportunità professionali, in cui tutto, davvero, è possibile. 
Qui Howard fa nuovi incontri e ritrova vecchie conoscenze, si innamora di una ragazza e contemporaneamente conduce la solita vita famigliare con la moglie e i figli
Un giorno arrivano a fargli visita i suoi amici storici: al pari di lui, anche loro in quel luogo sono impegnati in progetti e attività di assoluto rilievo; uno di essi ispira poeti come John Donne e William Butler Yeats "passandogli" alcuni versi, un altro riesce a far tornare in vita persone che erano morte. 
Howard invece fa parte di un prestigioso team di architetti e designer che sta progettando le Alpi: sarà lui a disegnare l'inconfondibile sagoma del Cervino. E la sua carriera non si fermerà di certo qui, con il tempo infatti Howard diventa una specie di guru spirituale e infine arriverà a essere scelto da Dio come proprio aiutante... 
“Frayn è un grande scrittore. E questo romanzo una specie di Candido di Voltaire. Un Candido contemporaneo e irresistibile”. - New Yorker
“Forse uno dei contributi più originali della narrativa inglese all’intero ventesimo secolo”. - Times Literary Supplement
"Dopotutto, che cosa ti piace, in effetti? Di fatto, che cosa ti diverte? Non la contemplazione, Howard. Non l'essere in contatto con l'infinito. Quello che ti piace è prawn biryani e crumble di mele; alzarti tardi la domenica e leggere i giornali in vestaglia; tenere sott'occhio le tue polizze assicurative; toglierti il cibo incastrato tra i denti con uno stecchino affilato".
"Pensavo che da qui sarei stato diverso".
"Ti piacerebbe essere diverso?".
Howard riflette, togliersi il cibo incastrato tra i denti con uno stecchino affilato.
"No", dice infine.
"Ecco, bene".


08/06/18

Esposto per la prima volta a Parigi "Trix", il Principe (vero) dei Tirannosaurus Rex




Il meraviglioso scheletro di dodici metri e cinquanta di altezza per un peso di otto tonnellate (da vivo) verra' esposto da oggi e fino alla fine dell'estate nelle ampie gallerie del Museo diStoria Naturale, al limite del Jardin des Plantes, nella rive gauche parigina. 

"Il cranio, totalmente originale e perfettamente conservato ne fa uno dei piu' bei tirannosauri mai scoperti al mondo", esulta il presidente dell'istituzione, Bruno David, precisando, tra l'altro, che questa "splendida bestia" ha ancora quasi tutti i denti (80) oltre che 250 ossa. 

Con l'approssimarsi dell'autunno, Trix lascera' poi Parigi per l'Olanda, suo Paese d'adozione. Fu infatti una equipe olandese a scoprire la lucertola tiranna nel 2013, effettuando numerose ricerche sul suo conto. Unico mistero: le cause della morte, che restano ancora ignote. 

07/06/18

2001 Odissea nello Spazio di Kubrick torna nelle Sale Italiane 50 anni dopo ed è campione d'incasso !



Uscito in sala il 4 e 5 giugno, fa registrare un risultato clamoroso, con il primo incasso, ieri per "2001: Odissea nello spazio" Stanley Kubrick con 106.145 euro seguito da "Solo: A Star Wars Story" di Ron Howard con 76.286 e da "Deadpool 2" di David Leitch con 38.409 euro. 

Davvero un risultato incredibile per il film-cult di Kubrick considerato uno dei più importanti nella Storia del Cinema. 

Ripercorriamone la vicenda:

Dopo tre mesi di isolamento totale nella sua casa-laboratorio di Abbots Mead, in aperta campagna non lontano da Londra, Stanley Kubrick presenta al pubblico e alla critica il suo lavoro piu' ambizioso, "2001: Odissea nello spazio" dal soggetto del guru della fantascienza Arthur C. Clarke

E' un progetto rivoluzionario e un film che entra di prepotenza nella storia del cinema: oggi si puo' anche leggerlo come un'icona di quell'utopia esistenziale che innerva la stagione dei grandi cambiamenti e dei fermenti che, dall'America all'Europa, segnano il fatidico anno 1968

Fin dalla concezione il film di Kubrick e' una novita' assoluta: alla ricerca di un soggetto di fantascienza per continuare il suo viaggio artistico nei generi piu' popolari dell'immaginario visivo, il regista contatta Arthur C. Clarke e i due condividono a tal punto l'idea di partenza da far correre in parallelo il romanzo e la sceneggiatura. Kubrick si fa assistere dalla Nasa e da un pool di scienziati per mostrare un futuro tanto lontano quanto possibile in cui l'incontro-scontro tra l'uomo e l'intelligenza artificiale (il computer Hal 9000) abbia valenza di riflessione etica e teoretica.

"Fin dagli anni '50 - commento' George Lucas - la scienza ha prevalso sulla fantasia e il romanzesco e' stato piu' o meno abbandonato, man mano che i viaggi nello spazio e la tecnica venivano in primo piano. In questo filone, il capolavoro e' 2001: Odissea nello spazio, uno dei miei film preferiti, in cui tutto e' scientificamente esatto e immaginato partendo dal possibile. E' veramente l'apice della fantascienza"

E ancora oggi molti scienziati sostengono che se i programmi nello spazio di Usa e Urss avessero mantenuto il ritmo previsto da Kubrick, buona parte delle ipotesi rese realistiche nel film si sarebbero effettivamente realizzate nello stesso tempo. Con un salto temporale che ancora oggi lascia senza fiato, l'inizio di "2001: Odissea nello spazio" trasporta l'uomo dall'alba della preistoria al futuro usando una metafora di offesa e conquista (l'osso scagliato verso il cielo) come simbolo di una violenza ancestrale che si trasforma in astronave e quindi in uno sguardo verso la possibile evoluzione della razza umana. 


"Ognuno e' libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico e allegorico del film - ha dichiarato Kubrick -. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio". 

Per questo il racconto e' diviso in quattro parti. 

Nella prima, all'alba della storia, una tribu' di ominidi tocca la conoscenza grazie al contatto con un misterioso monolite nero venuto dallo spazio. 

Nella seconda, ambientata sulla Luna nel 1999, viene rinvenuto un analogo monolite che fara' da porta verso il futuro per gli astronauti di Discovery One. 

La terza parte, ambientata 18 mesi dopo, vede la squadra spaziale guidata dal comandante Bowman e dal computer Hal 9000 in viaggio verso Giove sulle tracce del segnale radio emesso dal misterioso monolite. 

Nell'epilogo Bowman, rimasto ormai solo a bordo dell'astronave in vista di Giove, incontra di nuovo il monolite che fluttua nello spazio profondo e, grazie a questo, viene trascinato oltre il tempo fino a una misteriosa camera da letto dove si vede vecchio e morente per poi tornare neonato, feto cosmico evoluto da essere umano in una forma superiore. 

Nonostante le mille interpretazioni date al cuore filosofico del film, "2001: Odissea nello spazio" rimane prima di tutto un'esperienza visiva e auditiva (e per questo emozionale) che non invecchia come si capisce bene dai mille ritorni della pellicola (rinata a nuova vita anche grazie alle tecnologie digitali) e dal suo sempreverde successo

Costato 12 milioni di dollari di 50 anni fa, il film ha piu' che centuplicato i suoi incassi attraverso le generazioni e continua ad affascinare e sedurre gli spettatori, generando anche molte leggende

La piu' celebre e' quella per la quale, entrato in rapporto con la Nasa, Kubrick avrebbe poi barattato l'uso di alcune tecnologie futuribili (lenti e cineprese di avanzata concezione) in cambio di una ripresa in studio dell'allunaggio del 1969: garanzia per la Nasa ove qualcosa fosse andato male durante la documentazione di quello storico successo nella corsa spaziale.

06/06/18

Scavi a Ponte Milvio: spunta edificio imperiale !






Sprint negli scavi archeologici a Ponte Milvio che si sono ampliati negli ultimi venti giorni. 

Gli archeologi sono al lavoro sulle rovine di un edificio residenziale di eta' imperiale, forse una villa, ritrovati lungo l'argine del fiume grazie all'archeologia preventiva in un cantiere di sotto servizi Acea-Areti

La Soprintendenza Speciale di Roma aveva annunciato la scoperta lo scorso autunno, ma poi lo scavo e' stato temporaneamente richiuso per il rischio che l'innalzamento stagionale del livello Tevere danneggiasse i reperti. 

Dopo lo stop invernale, l'indagine e' ripartita con uno sprint ed in maniera estensiva in primavera. I risultati potrebbero essere presentati alla comunita' scientifica e ai media entro il mese di luglio. Al momento, a quanto si apprende, gli archeologi stanno facendo un accertamento su materiali dell'edificio. 

Gli scavi lasciano intravedere una vasta porzione di pavimento in "opus sectile", decorato con straordinari marmi policromi che disegnano motivi floreali. 

La bellezza del pavimento fa supporre che l'edificio fosse comunque ornato in maniera preziosa, ma l'ubicazione appare inconsueta vista la vicinanza al fiume. 

05/06/18

Tornano a ravvivare l'estate di Roma i ragazzi dell'America: da Ostia a Trastevere a Tor Sapienza - IL PROGRAMMA.



Al via il conto alla rovescia per il Piccolo Cinema America, "esule" da piazza San Cosimato, che torna a giugno "invadendo" Roma.

A presentare le novita' che caratterizzeranno la kermesse cinematografica e non solo il presidente dell'associazione Piccolo Cinema America, Valerio Carocci, che ha ripercorso quanto accaduto negli ultimi mesi, pensando a quel che sara' il futuro della rassegna. 

Dopo tre anni di "Festival Trastevere", che ha visto una partecipazione alle serate di cinema all'aperto con la presenza di 80.000 spettatori solo nell'edizione 2017, trasformando piazza San Cosimato in una palestra di relazioni sociali e di sperimentazione culturale, l'obiettivo - ha spiegato - e' confermare e migliorare il "modello San Cosimato", esportandolo in tre nuovi luoghi della citta' che, attraversandola dal centro alla periferia, entrano in comunicazione tra loro generando sinergie, scambi e nuove relazioni. 

Dunque scendendo nel dettaglio ma senza abbandonare il centro storico, le iniziative cinematografiche a ingresso gratuito si terranno a Trastevere, nel cortile del Liceo S.S. "J.F. Kennedy" (1 giugno - 1 agosto), a Tor Sapienza, nel Parco del Casale della Cervelletta (9 giugno - 29 luglio) e davanti al mare di Ostia, presso il Porto Turistico di Roma (11 giugno - 8 settembre). 

Tre arene e tre luoghi della citta' per un totale di 201 serate di proiezioni con 190 film, maratone notturne fino all'alba, dibattiti con registi, attori e sceneggiatori, retrospettive, grandi classici del patrimonio nazionale e internazionale, nonche' film dedicati ai piu' piccoli. 

La rassegna si aprira' al Kennedy il 1° giugno con la proiezione di "Tutto quello che vuoi", ambientato proprio intorno al liceo; a presentarlo saranno il regista Francesco Bruni, il maestro Giuliano Montaldo e l'intero cast. 

Nei due mesi di arena si alterneranno pellicole omaggio a Ingrid Bergman (il lunedi'), retrospettive su Paul Thomas Anderson,Darren Aronofsky (il martedi') e Woody Allen (la domenica), la rassegna horror curata da Dario Argento (il mercoledi'), i film Disney e Pixar (il sabato). 

Martedi' 10 Luglio e' prevista la straordinaria partecipazione del maestro Gigi Proietti per la presentazione di "Febbre da cavallo" di Steno, anticipata dalla consegna del premio "Talento&Tenacia" promosso dall'Ipab - Opera Pia Asilo Savoia. 

I venerdi' di giugno e luglio saranno invece dedicati agli incontri con diversi ospiti tra cui Silvio Orlando che introdurra' "La scuola" di Daniele Luchetti, Roberto Ando' con il suo "Viva la liberta'", Luigi Lo Cascio presentera' la sua opera di regia "La citta' ideale"assieme ad Angelo Barbagallo, il maestro Marco Bellocchio il 27 Giugno incontrera' per la prima volta il pubblico del Cinema America con "Fai bei sogni"

E ancora: Cristina Comencini con"Quando la notte", Laura Bispuri e Alba Rohrwacher per "Vergine giurata", Piero Messina e Nicola Giuliano con "L'attesa"e Costanza Quatriglio per "L'isola". 

Al Parco della Cervelletta si parte invece il 9 giugno con Asia Argento che introduce il suo primo lungometraggio "Scarlet Diva", ispirato alla drammatica esperienza delle molestie subite in prima persona da Harvey Weinstein. 

In programma ogni martedi' film di fantascienza, maratone notturne fino all'alba di film culto come "Alien" e "Indiana Jones", classici come "Il Padrino". Il mercoledi', il venerdi' e la domenica retrospettive rispettivamente su Pedro Almodóvar, Hayao Miyazaki e Matteo Garrone, che sara' anche presente nelle serate del 10 e del 24 giugno per presentare "Terra di mezzo"ed "Estate romana"

Tra gli altri ospiti:Michele Placido e Luca Bigazzi con"Romanzo criminale", Riccardo Milani ePaola Cortellesi con "Scusate se esisto"e Roberto De Paolis che presentera' insieme al cast "Cuori Puri", a pochi passi dal set del film. E ancora: Libero De Rienzo per la speciale presentazione di "Sátántangó" di Be'la Tarr, Pif con "La mafia uccide solo d'estate", Daniele Luchetti, Franco Piersanti e Riccardo Tozzi per "Mio fratello e' figlio unico", Daniele Vicari e Isabella Ragonese con il loro "Sole cuore amore" ed Emanuele Crialese per la presentazione di "Respiro". 

Al Porto Turistico di Roma il proiettore si accendera' l'11 giugno con un omaggio a Pietro Germi: Carlo Verdone introdurra' "Divorzio all'italiana". Mentre il 4 Luglio Luca Guadagnino presentera' "L'impero dei Sensi" di Nagisa Oshima. 

E poi via al calendario delle retrospettive su Federico Fellini, Tim Burton, Sofia Coppola e, dal 19 luglio, su Pier Paolo Pasolini (che prosegue anche nel mese di agosto), per concludere con Quentin Tarantino. 

Ogni venerdì l'appuntamento e' per i piu' piccoli con film Disney e Pixar, mentre il sabato e' dedicato ai dibattiti.

In programma l'incontro con il maestro e direttore d'orchestra Franco Micalizzi e l'opera "Lo chiamavano trinita'", con Claudio Amendola per "Il permesso - 48 ore fuori", con Riccardo Scamarcio per "Il caso Mattei" di Francesco Rosi. 

Luca Zingaretti  omaggera' invece Michael Cimino con "Il cacciatore", Gianni Zana, si proporra' al pubblico "Non Pensarci", Claudio Bisio introdurra' "Si puo' fare", Ivan Cotroneo e Luca Bigazzi presenteranno "Un Bacio", Andrea Molaioli e il cast incontreranno il pubblico per "SLAM - Tutto per una Ragazza" e Ferzan Özpetek introdurra' la sua opera prima "Il bagno turco". 

In attesa della pubblicazione del programma di agosto, un'anticipazione: il 10, sotto le stelle cadenti del litorale, l'omaggio andra' ai fratelli Taviani con la proiezione de "La notte di San Lorenzo", introdotta da Nicola Piovani e Claudio Bigagli. 

Nell'ambito dell'iniziativa "Sillumina - L'alba del cinema", a Tor Sapienza e Ostia ci sara' l'occasione di vedere sul grande schermo anche le opere di sedici autori under 35, da Matteo Rovere a Irene Dionisio, che saranno presenti per il consueto incontro con il pubblico. 

04/06/18

RadioTre celebra i 30 anni delle Lezioni Americane di Italo Calvino.




E' cominciata sabato scorso e proseguirà ogni sabato fino al 30 giugno, alle 18, su Rai Radio3 un nuovo ciclo della trasmissione Pantheon, composto da 5 puntate, dal titolo: Lezioni americane 30 annidopo

Nel giugno di trent'anni fa, estate 1988, il vastissimo pubblico di lettori di Italo Calvino accoglie le Lezioni americane con l'emozione dell'apertura di un testamento segreto

Il dattiloscritto a cui lavorava ossessivamente da oltre un anno, cioe' da quando era stato invitato dell'Universita' di Harvard, primo scrittore italiano, a tenere le Charles Eliot Norton Poetry Lectures (che in passato erano state affidate a personalita' come T.S. Eliot, Igor Stravinsky, Jorge Luis Borges, Octavio Paz), e che era stato interrotto nella sua elaborazione dalla morte dello scrittore nel settembre 1985, svelava riflessioni che consideravano la breve distanza che ci separava allora dalla chiusura del "millennio del libro", come lo definiva lui stesso nelle prime righe della prima conferenza, e proiettavano sei valori, sei proposte (in realta' cinque piu' una soltanto accennata) nel futuro.

Ora che il millennio e' maggiorenne, e che alcuni di quei lettori di allora sono diventati anche scrittori, Radio3 ha provato a misurare la rilevanza di quelle lezioni, incontrato oltre quaranta autori, tra il Salone di Torino e Un'altra Galassia a Napoli per chiedere loro di scegliere tra leggerezza, rapidita', esattezza, visibilita' e molteplicita' e di testimoniare come questi valori sono ancora vivi nella loro esperienza e in quella della letteratura ma non solo

 Con: Paolo Giordano, Helena Janezscek, Domenico Scarpa, Alessandro D'Avenia, Ernesto Ferrero, Giancarlo De Cataldo, Nicola Lagioia, Marco Peano, Dario Voltolini, Gian Mario Villalta, Giuseppe Culicchia, Antonella Lattanzi, Diego De Silva, Marcello Fois, Paola Soriga, Marco Malvaldi, Igor Esposito, Silvio Perrella, Patrizia Rinaldi, Vanni Santoni, Giusi Marchetta, Antonella Ossorio, Carmen Pellegrino, Valerio Magrelli, Davide Enia, Matteo Nucci, Leonardo Colombati, Camilla Baresani, Marco Belpoliti, Stefano Valenti, Chiara Valerio, Christian Raimo, Francesco Piccolo, Elena Stancanelli. Le letture sono di Graziano Piazza e Pantheon e' curato da Federica Barozzi, Diego Marras e Lorenzo Pavolini. 

03/06/18

La Poesia della Domenica: "Il Tempo Perduto" di Fabrizio Falconi.






IL TEMPO PERDUTO



Fermati un attimo
sospendi il corso inutile delle cose
sorprenditi, resta a sedere
a lungo finché la tua schiena non sarà
spezzata
sdràiati tra il bambù
e quel silenzio assordante
lascia fare
lascia a lei di fare
il compito
per cui sei nato,
fermati un attimo
fermati
ritrova il sorriso
che hai sotterrato
nel diluvio di lacrime,
rivendica la forza
smarrita delle tue mani
ritrova il tesoro
che ti fu donato,
fermati
non pensare più
alla tempesta che ha dissipato
i tuoi sogni
sulla spiaggia,
come animali morti
ti guardano,
fermati
senza più brama di conoscere,
senza vanto,
senza tutti gli inutili
muri che hai alzato,
arrenditi,
e fermati per un solo istante,
che durerà per sempre,
chiudi gli occhi.



Fabrizio Falconi - 2010 inedito. 
proprietà riservata

02/06/18

Domani, Domenica 3 giugno, Musei Aperti gratis a Roma.



Anche il 3 giugno, come tutte le prime domeniche del mese, l'ingresso a tutti i musei civici e alle mostre in programma in questi spazi sara' gratuito per i residenti a Roma e nella Citta' Metropolitana. 

La giornata e' promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l'organizzazione di Ze'tema Progetto Cultura.

Inoltre, come prima domenica del mese, il percorso di visita nell'area dei Fori Imperiali sara' aperto al pubblico gratuitamente dalle ore 8.30 alle 19.15, con l'ultimo ingresso alle 18.15. 

L'apertura straordinaria prevede l'ingresso alla Colonna di Traiano e, dopo il percorso con passerella attraverso i Fori di Traiano e di Cesare, la prosecuzione attraverso il breve camminamento nel Foro di Nerva, che permette di accedere al Foro Romano mediante la passerella realizzata presso la Curia dalla Soprintendenza di Stato

Questa domenica sara' l'occasione per visitare gratuitamente le collezioni permanenti dei Musei e le mostre temporanee in corso tra cui I Papi dei Concili dell'era moderna.Arte, Storia, Religiosita' e Cultura ai Musei Capitolini, la mostra sull'imperatore Traiano in occasione dei 1900 anni dalla sua morte ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali (Traiano. Costruire l'Impero, creare l'Europa) e, nel nuovo spazio espositivo della Centrale Montemartini, l'esposizione dedicata al dialogo tra due importanti culture del mediterraneo: quella egizia e quella etrusca (Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato). 

Da non perdere anche, al Museo di Roma in Trastevere, Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo, un racconto per immagini e video del Paese di quegli anni, e ROMA CITTÀ MODERNA. Da Nathan al Sessantotto alla Galleria d'Arte Moderna di via Crispi, una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del '900 con in primo piano la citta' di Roma. 

Restano a pagamento la mostra, in chiusura proprio il 3 giugno, nello Spazio espositivo del Museo dell'Ara Pacis Magnum Manifesto. Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia - che celebra i 70 anni della Magnum Photos con le immagini e gli storici reportage della piu' grande agenzia fotogiornalistica al mondo - e la mostra Canaletto 1697-1768 al Museo di Roma, che celebra il 250° anniversario della morte del grande pittore veneziano presentando il piu' grande nucleo di opere di sua mano mai esposto in Italia, 68 tra dipinti, disegni e documenti, inclusi alcuni celebri capolavori.

Nei Musei si svolgeranno anche alcune attivita' didattiche a pagamento per bambini e famiglie:

Illuminate vedute. Canaletto 1697-1768 Museo di Roma ore 11.00 Visita alla mostra Canaletto 1697-1768 per condurre il pubblico alla riscoperta dell'artista e delle sue opere. E attraverso i suoi capolavori approfondire alcune delle complessita' storico/artistiche del XVIII secolo. Durata: 90 minuti 

Passeggiata scientifica al Museo Museo Civico di Zoologia orari: 10.45 - 12.00 - 14.30 - 15.45 - 17.00 Una "passeggiata scientifica" con tutta la famiglia per visitare il museo in un modo diverso dal solito. Durata: 1h. Eta': adulti e bambini Roma, 29 mag. 

MOSTRE IN CORSO 

I Papi dei Concili dell'era moderna. Arte, Storia, Religiosita' e Cultura Musei Capitolini Palazzo dei Conservatori - Sale piano terra. Fino al 9 Dicembre 2018 La mostra costituisce un'occasione unica per ripercorrere la storia degli ultimi tre Concili dell'eta' moderna www.museicapitolini.org 

Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato Centrale Montemartini. Fino al 30 Giugno 2018 Un dialogo tra due grandi popoli del Mediterraneo in una mostra che inaugura il nuovo spazio per esposizioni temporanee della Centrale Montemartini. www.centralemontemartini.org

Traiano. Costruire l'Impero, creare l'Europa Mercati di Traiano. Fino al 16 Settembre 2018 Il "racconto" della mostra si sviluppa attraverso statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete d'oro e d'argento, modelli in scala e rielaborazioni tridimensionali, filmati: una sfida a immergersi nella grande Storia dell'Impero e nelle storie dei tanti che l'hanno resa possibile.www.mercatiditraiano.it 

ROMA CITTÀ MODERNA. 

Da Nathan al Sessantotto (fino al 28 Ottobre 2018) AMIN GULGEE - "7" (fino al 23 Settembre 2018) Galleria d'Arte Moderna Roma citta' moderna e' un tributo alla Capitale d'Italia attraverso gli artisti che l'hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi. Una rassegna unica, che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del '900 con in primo piano la citta' di Roma, da sempre polo d'attrazione di culture e linguaggi diversi. Amin Gulgee "7" e' l'installazione di uno dei piu' importanti artisti pakistani che parte da una frase in arabo, trascritta nella scrittura nakshi, intraducibile ma dal significato universale, il cui riferimento e' alla pace fra i popoli e all'amore umano. www.galleriaartemodernaroma.it 

 Raffaele de Vico (1881-1969) Architetto e Paesaggista Museo di Roma. Fino al 30 Settembre 2018 Un tributo della Capitale a uno dei maggiori architetti e paesaggisti del Novecento, Raffaele de Vico (1881-1969). Una mostra unica nel suo genere attraverso la quale viene anche ripercorsa la storia del verde pubblico romano nella prima meta' del passato secolo. www.museodiroma.it 

Gianni Asdrubali "Lo spazio impossibile" Museo Carlo Bilotti. Fino al 10 Giugno 2018 Diversamente da quanto avviene tradizionalmente con singoli dipinti collocati su parete secondo ordini lineari e ordinati, la mostra rende in tutta la sua vivace drammaticita' e velocita' la concezione spaziale e pittorica di Asdrubali. www.museocarlobilotti.it Matteo Negri 

NAVIGATOR ROMA Museo Carlo Bilotti. Fino al 10 Giugno 2018 "Verra', se resisto a sbocciare non visto": il racconto di un viaggio nel parco popolato da persone, architetture, natura e dal tempo che scorre. Il progetto Navigator Roma, ideato e realizzato da Matteo Negri, prende le mosse dall'omonima installazione all'aperto. www.museocarlobilotti.it 

Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo Museo di Roma in Trastevere. Fino al 2 Settembre 2018 L'iniziativa intende delineare un vero e proprio percorso nell'Italia del periodo: un racconto per immagini e video del paese di quegli anni per rivivere, ricordare e ristudiare quella storia. www.museodiromaintrastevere.it 

BABELE - Gloria Argele's Museo di Roma in Trastevere. Fino al 17 Giugno 2018 Le 30 opere in mostra, realizzate tra il 2000 e il 2018 utilizzando tecniche diverse, sculture di legno, rete metallica, rilievi in carta e disegni sono la riflessione dell'artista argentina sulla nostra Babele contemporanea, la storia del Novecento e sul disagio di questo inizio di secolo. www.museodiromaintrastevere.it

MUSEO DI ZOOLOGIA… DIVERSO PER NATURA Museo Civico di Zoologia. Fino al 30 giugno 2018 Decine e decine di specie animali trovano a Roma un ambiente ideale per vivere, scegliendo soprattutto i parchi, le ville storiche e gli edifici del centro che, con i loro tetti antichi e le tante cavita', riproducono gli ambienti naturali ricchi di ripari e anfratti. www.museodizoologia.it 

Serban Savu Museo Pietro Canonica a Villa Borghese. Fino al 1° Luglio 2018 In sintonia con le linee guida del programma espositivo "Fortezzuola", Serban Savu, dopo aver soggiornato a piu' riprese a Roma, ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica.

01/06/18

Una grande scoperta: Viene dai Musei Capitolini il dito di bronzo dorato conservato al Louvre !




Appartiene alla mano della colossale statua di Costantino, uno dei capolavori dei Musei Capitolini, il dito in bronzo dorato che dal 1863 il Museo del Louvre possiede nelle sue raccolte. 

Il dito di grandi dimensioni (lungo 38 cm), viene dalla collezione del banchiere romano Giampietro Campana.

La scoperta è stata effettuata nell'ambito del progetto di ricerca sulla tecnica di produzione di grandi bronzi antichi condotto dal Museo del Louvre e dal Centro per la Ricerca e il Restauro dei Musei di Francia. 

La curiosa vicenda ha come oggetto quello che inizialmente ritenuto un dito di piede, mentre si scopre ora che si adatta perfettamente alla mano dell'antica statua in bronzo di Costantino raccolta nel museo italiano

I frammenti della statua bronzea dell'imperatore Costantino, alta 12 metri e risalente al IV secolo, sono tra i più preziosi della collezione romana e includono una testa enorme, una sfera (la leggendaria Palla Sansonis), un avambraccio sinistro e una mano, a cui manca il palmo (che sorreggeva la sfera - si trattava di un unico pezzo di fusione come è stato dimostrato in passato), una parte del medio e la maggior parte del dito indice. 

Appunto. Poco si sa della storia di questo dito prima che arrivasse al Louvre negli anni 1860 insieme ad altri pezzi della collezione del marchese italiano Giampietro Campana. 

Nel 1913, è stato registrato come "dito romano" con il numero di riferimento BR78. È stata la ricercatrice Aurelia Azema a notare le somiglianze: trattasi infatti di un dito fratturato, piuttosto che un dito del piede, e la sua lunghezza, 38 centimetri, si adatta bene a una figura in piedi di circa 12 metri di altezza. L’arcano è stato svelato definitivamente da Benoît Mille, specialista in metallurgia antica presso il laboratorio del Louvre, che ha ripreso lo studio del pezzo per una mostra sulla collezione di Campana, che si aprirà al Louvre a novembre prima di andare all'Hermitage di San Pietroburgo.

 Dito e mano destinati a riunirsi?

fonte ANSA e Exibart

Ritrovata una camera sepolcrale intatta con 4 sepolture d'età repubblicana a Roma in località Case Rosse !


Durante i lavori di scavo di Acea per il raddoppio della condotta adduttrice Castell'Arcione - Salone, a Roma, in Localita' Case Rosse, e' stata rinvenuta una tomba romana a camera di epoca repubblicana. 

La sepoltura, situata a una profondita' di circa due metri dal piano stradale, presenta una camera sepolcrale in straordinario stato di conservazione, che ospita quattro sepolture

Insieme ai resti ossei sono stati identificati circa 25 elementi di corredo per lo piu' in ceramica, eccezion fatta per due strigili in ferro (con cui gli uomini erano soliti detergersi dopo le attivita' fisiche) ed una moneta in lega di bronzo

In base ad un preliminare studio dei reperti e' possibile collocare cronologicamente la sepoltura al IV-III secolo a.C

Si tratta di una scoperta di elevato valore archeologico. 

I tecnici Acea, non appena rilevato la presenza di reperti sul luogo dello scavo hanno immediatamente interrotto i lavori segnalando il fatto alla Soprintendenza. 

"Acea ha l`enorme privilegio di lavorare su un territorio ricco di storia e cultura, e di questo siamo consapevoli" ha detto il Presidente di Acea Luca Lanzalone. 

"Siamo onorati di contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico della citta' - ha continuato il Presidente -, lo abbiamo fatto ad esempio illuminando i grandi monumenti e siti archeologici, come la Piramide Cestia o il Palatino, ma lo facciamo anche tramite la pronta segnalazione di ritrovamenti che possano avere una rilevanza archeologica, come e' accaduto nel caso della Casa dell`atleta che viene presentata oggi. È anche per questo spirito di pronta collaborazione che passa la valorizzazione di un patrimonio unico al mondo qual e' quello di Roma". 

31/05/18

120 artisti, registi, scrittori sostengono in Francia i 3 "No Borders" sotto processo da oggi.


Venti personalità del mondo dell'arte, della scienza e della politica hanno espresso solidarietà ai tre militanti, due svizzeri a un'italiana, che saranno processati oggi per avere aiutato alcuni migranti ad attraversare illegalmente la frontiera franco-italiana. 

I 'tre di Briançon', come sono ribattezzati dai loro sostenitori, rischiano fino a dieci anni di prigione, il pagamento di 750mila euro di ammenda e l'interdizione dal territorio francese. 

"Se diventa pericoloso e illegale aiutare queste persone, allora cosa diventeranno la nostra repubblica e i nostri principi di uguaglianza e fratellanza?", si chiedono i firmatari della lettera di denuncia pubblicata sul quotidiano francese Le Monde. 

"Noi, cittadini della Repubblica francese, dichiariamo che abbiamo già aiutato, che lo stiamo facendo ora e che continueremo ad aiutare tutti i migranti che ne avranno bisogno, anche se irregolari, in nome dei valori di uguaglianza e fratellanza, inscritti nel motto nazionale che e' alla base della nostra Repubblica"

Tra i firmatari Cedric Herrou, il contadino francese condannato nell'agosto 2017 a quattro mesi di detenzione con sospensione della pena per avere prestato soccorso ad alcuni migranti nella zona delle Alpi marittime.

Figurano anche l'attrice Juliette Binoche, gli scrittori JMG Le Clezio e Marie Darrieussecq, i registi Bertrand Tavernier e Costa-Gavras, i cantanti Imhotep (IAM) e Nicola Sirkis (Indochine) e i politici Benoît Hamon e Philippe Poutou. 

La lista comprende anche numerosi personaggi del mondo delle scienze e l'associazione Médicins du monde.

29/05/18

La Natività del Caravaggio rubata dalla Mafia nel 1969, non fu distrutta !


La celebre Nativita' di MichelangeloMerisi da Caravaggio rubata a Palermo nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 non e' andata distrutta. 

È questa la clamorosa novita' che emerge dalla relazione della presidente della Commissione parlamentare antimafia nella passata legislatura, Rosy Bindi sull'inchiesta svolta dalla Commissione e che sara' presentata a Palermo

Su proposta della presidente Bindi, la Commissione aveva riaperto il dossier e condotto una propria autonoma indagine sul furto del famoso dipinto, alla ricerca degli autori materiali, dei mandanti e soprattutto del destino dell'opera, tutt'oggi avvolto nel mistero. 

A quanto pare, secondo le dichiarazioni rese da pentiti di Mafia, l'opera fu smembrata in Italia in diverse parti e rivenduta a collezionisti stranieri in Svizzera. 

I risultati dell'inchiesta saranno illustrati a Palermo domani 30 maggio nel corso di un convegno promosso dal Comune di Palermo dal titolo 'Il Caravaggio rubato dalla mafia: una storia semplice - L'indagine della Commissione Antimafia'. 

L'incontro si svolgera' presso l'Oratorio di San Lorenzo, dove era collocato il capolavoro del Caravaggio e dove oggi e' ospitata una copia realizzata con innovative tecniche di riproduzione digitale

Interverranno, oltre alla Presidente della Commissione e al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l'arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, il procuratore della Repubblica, Franco Lo Voi, il professore Claudio Strinati, il senatore Pietro Grasso e il presidente della commissione antimafia della Regione Siciliana, Claudio Fava.

L'evento e' previsto alle 16 e rientra nell'ambito delle manifestazioni su Palermo capitale italiana della cultura 2018. 

28/05/18

Torna in libreria "Il fascismo eterno" di Umberto Eco un profetico breve saggio.



La Nave di Teseo rimanda in libreria in questi giorni il profetico testo scritto da Umberto Eco nel 1997 e pubblicato in origine da Bompiani nei "Cinque scritti morali"IL FASCISMO ETERNO. 
Un testo che se letto oggi, sorprende e scuote.  Riporto qui soltanto un passaggio, quello del punto 13 (delle cause da cui si riconosce il Fascismo eterno, cioè il ritorno non dell'ideologia ma di quello che Eco chiama dispotismo o fanatismo:

IL FASCISMO ETERNO

13. L'Ur-Fascismo si basa su un "populismo qualitativo" : In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l'insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per l'UrFascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il "popolo" è concepito come una qualità, un'entità monolitica che esprime la "volontà comune"

Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati pars pro toto, a giocare il ruolo del popolo. Il popolo è così solo una finzione teatrale. 

Per avere un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello stadio di Norimberga. Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la "voce del popolo"

A ragione del suo populismo qualitativo, l'Ur-Fascismo deve opporsi ai `putridi" governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel parlamento italiano fu: "Avrei potuto trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli." 

Di fatto, trovò immediatamente un alloggio migliore per i suoi manipoli, ma poco dopo liquidò il parlamento. Ogni qual volta un politico getta dubbi sulla legittimità del parlamento perché non rappresenta più la "voce del popolo", possiamo sentire l'odore di Ur-Fascismo. 

27/05/18

La Pagina della Domenica: da "Everyman" di Philip Roth.



Intorno alla fossa, nel cimitero in rovina, c’erano alcuni dei suoi ex colleghi pubblicitari di New York che ricordavano la sua energia e la sua originalità e che dissero alla figlia, Nancy, che era stato un piacere lavorare con lui. C’erano anche delle persone venute su in macchina da Starfish Beach, il villaggio residenziale di pensionati sulla costa del New Jersey dove si era trasferito dal Giorno del Ringraziamento del 2001: gli anziani ai quali fino a poco tempo prima aveva dato lezioni di pittura

E c’erano i due figli maschi delle sue turbolente prime nozze, Randy e Lonny, uomini di mezza età molto mammoni che di conseguenza sapevano di lui poche cose encomiabili e molte sgradevoli, e che erano presenti per dovere e nulla più. C’erano il fratello maggiore, Howie, e la cognata, venuti in aereo dalla California la sera prima, e c’era una delle sue tre ex mogli, quella di mezzo, la madre di Nancy, Phoebe, una donna alta, magrissima e bianca di capelli, col braccio destro inerte penzoloni sul fianco. 

Quando Nancy le chiese se voleva dire qualcosa, Phoebe scosse timidamente il capo, ma poi finì per dire con voce sommessa, farfugliando un po’: – È talmente incredibile… Continuo a pensare a quando nuotava nella baia… Tutto qui. Continuo solo a vederlo mentre nuota nella baia -. E poi c’era Nancy, che aveva organizzato tutto e fatto le telefonate a quelli che erano venuti per evitare che al funerale venissero solo sua madre, lei, il fratello del defunto e la cognata. 

C’era solo un’altra persona la cui presenza non era stata sollecitata da un invito, una donna robusta con una simpatica faccia tonda e i capelli tinti di rosso che era venuta spontaneamente al cimitero e si era presentata col nome di Maureen, l’infermiera privata che lo aveva assistito dopo l’operazione al cuore di qualche anno prima. Howie si ricordava di lei e andò a darle un bacio sulla guancia.

Nancy disse a tutti: – Posso iniziare dicendovi qualcosa di questo cimitero, perché ho scoperto che il nonno di mio padre, il mio bisnonno, non solo è sepolto nelle poche centinaia di metri quadrati del nucleo originario accanto alla mia bisnonna, ma fu anche uno dei suoi fondatori nel 1888. L’associazione che per prima finanziò ed eresse il cimitero era composta dalle società incaricate delle onoranze funebri delle organizzazioni caritatevoli e delle congregazioni ebraiche sparse nelle contee di Union ed Essex. Il mio bisnonno era il proprietario e il gestore di una pensione di Elizabeth che accoglieva soprattutto immigrati arrivati di fresco, e si preoccupava del loro benessere piú di quanto in genere facesse un possidente. Ecco perché fu tra i soci originari che acquistarono il campo che c’era qui e lo spianarono e lo disegnarono personalmente, ed ecco perché diventò il primo presidente del cimitero. Allora era un uomo relativamente giovane ma nel pieno vigore delle forze, e c’è solo il suo nome sui documenti nei quali si specifica che il cimitero era destinato ad «accogliere i soci defunti in armonia con le norme e i riti ebraici»

Come appare fin troppo evidente, la manutenzione dei singoli lotti e del recinto e dei cancelli non è piú come dovrebbe essere. Le cose sono marcite e crollate, i cancelli sono arrugginiti, i lucchetti spariti, ci sono stati dei vandalismi. Ormai questo posto è diventato il retrobottega dell’aeroporto, e quello che sentite a qualche miglio di distanza è il rumore costante dell’autostrada, la New Jersey Turnpike. 

Naturalmente avevo pensato, prima, ai posti veramente belli dove mio padre poteva essere sepolto, i posti dove andava a nuotare con mia madre quando erano giovani, e le località costiere dove amava fare il bagno. 

Ma nonostante il fatto che guardarmi intorno e vedere il degrado che c’è qui mi spezza il cuore – come probabilmente spezza il vostro, e forse addirittura vi spinge a domandarvi perché ci siamo riuniti in un luogo cosí deturpato dal tempo – volevo che riposasse accanto alle persone che lo amavano e dalle quali è disceso. Mio padre amava i suoi genitori e deve stare vicino a loro. Non volevo che fosse solo, chissà dove -. Tacque un momento per ritrovare la padronanza di sé. 

Era una donna fra i trenta e i quarant’anni, dall’aria dolce, semplice e carina com’era stata la madre, e all’improvviso perse tutta la sua autorevolezza e il suo coraggio e finì per somigliare a una bambina di dieci anni schiacciata da quella situazione

Voltandosi verso la bara, prese una manciata di terra e, prima di lasciarla cadere sul coperchio, disse con leggerezza, sempre con quell’aria da bambina frastornata: – Be’, cosí vanno le cose. Non c’è piú niente da fare, papà -. Poi le venne in mente la stoica massima che lui ripeteva decenni addietro, e scoppiò in lacrime. – È impossibile rifare la realtà, – gli disse. – Devi prendere le cose come vengono. Tener duro e prendere le cose come vengono.


Philip Roth, Everyman (2006). Edizione italiana di riferimento: P.R., Everyman. Traduzione di Vincenzo Mantovani, Einaudi 2007, pp. 5-8

26/05/18

ll Libro del Giorno: "Marx" di Mario Cingoli.



Nell'anno del bicentenario della nascita di Karl Marx (1818-2018), il prezioso volume curato dal filosofo Mario Cingoli (Ascoli Piceno, 1943), nella collana Grandangolo curata da Armando Torno ripercorre biografia e opere del pensatore di Trier, che più di ogni altro ha forse influenzato la vita politica mondiale del Novecento. 

Come scrive Peter Sloterdijk, il problema di Marx è stato sempre quella di una dominazione degli interpreti sui testi, "una dittatura ermeneutica moderata dalla burocrazia", cosicché è forse oggi propizio - dopo che sono cadute molte delle grandi ideologie al cui pensiero si erano ispirate - ritornare all'origine, alla pregnanza dei testi, dell'immensa mole prodotta dall'uomo che volle rivoluzionare il concetto stesso di filosofia, sradicandola dal pensiero astratto e immergendola nella prassi. 

La vita colma di peripezie, di dolori, sofferenze e crisi di indigenza, le difficoltà di riuscire a farsi ascoltare, il ruolo decisivo svolto da Friedrich Engels, senza il quale sarebbe praticamente forse esistito il sistema filosofico elaborato da Marx, la derivazione da Hegel, il capitalismo medievale della Germania, la rivoluzione industriale inglese, i moti europei del 1848, il ruolo che tutto questo ha avuto nel pensiero di Marx che - come scrive Cingoli - dato irrimediabilmente come sepolto, riemerge ciclicamente come un fiume carsico e mostra ancora una forte attualità

Dai manoscritti economico-filosofici del 1844 alla concezione materialistica della storia, alla elaborazione delle linee guida del suo pensiero: Il valore delle merci, La teoria del salario, a quella del Plusvalore, al saggio del profitto; quello di Marx è un pensiero magmatico, di non facile lettura - per questo fu decisivo l'apporto di Engels - ma di incredibile profondità, nel quale emergono anche lucide profezie sul mondo a venire, il mondo moderno, dalla globalizzazione alla crisi delle economie mondiali, allo sfruttamento dei lavoratori più poveri, sempre più marginalizzati. 

 Un saggio ben scritto, veloce, ma tutt'altro che banale. 



18/05/18

Libro del Giorno: "Moccoletti Romani" di Mario Verdone.




Mario Verdone non era romano.  Era nato infatti ad Alessandria il 27 luglio del 1917 e nonostante i modesti mezzi familiari, riuscì a completare gli studi laureandosi a Siena in Giurisprudenza con Norberto Bobbio e una tesi in Filosofia del diritto.

Ma fu il 1941 l'anno della svolta della sua vita, quando si trasferì a Roma, città in cui negli anni della guerra cominciò a collaborare con le principali testate cinematografiche dell'epoca (da Cinema a Bianco e Nero) diventando poi docente di Storia e Critica del Cinema con corsi liberi di filmologia in diverse Università, fino alla collaborazione col Centro Sperimentale di Cinematografia. 

Divenuto quindi figura centrale in Italia degli studi sul Cinema, Verdone fu così assorbito dalla città, da divenire più che un romano di adozione. 

Questa riedizione dei suoi Moccoletti romani - voluta dai figli Silvia, Luca e Carlo, in occasione del centenario della nascita dello studioso, testimonia infatti di una passione totale per la storia e le tradizioni cittadine in tutte le sue forme. 

Verdone, in questi scritti sparsi che vanno dal 1948 fino agli anni ottanta e oltre, ripropone gli studi sugli spettacoli e le feste romane, su scrittori e pittori, sui viaggiatori, sulla gente di teatro e di cinema di ieri e di oggi, sui futuristi, insomma su tutto il mondo popolare e popolaresco, e artistico o erudito che ha fatto da sfondo alla vita della Capitale nel trascorrere di secoli e decenni, con una parte sostanziosa, evidentemente, dedicata al cinema, con pagine dedicate alla gloriosa storia degli stabilimenti Cines, al Neorealismo, a Cinecittà, a Orson Welles e alla sua ossessione per Piranesi.

Naturalmente si parla molto anche del Belli, di Trilussa, del Carnevale Romano, di cui i Moccoletti del Martedì Grasso (che danno il titolo al volume) erano un grande e scenografico epilogo. 

Verdone, che probabilmente ha trasmesso questa sua inclinazione al figlio Carlo - celebrato regista e attore -  ha coltivato sempre nella ricerca storica, il gusto per il particolare e l'inconsueto, ispirandosi al detto di Prosper Merimée: "nella storia io amo soprattutto l'aneddoto". 

C'è infatti in queste pagine una cura del dettaglio, una ricerca quasi maniacale dell'aspetto dimenticato, oscurato dagli anni, come nelle bellissime pagine dedicate a Federigo Tozzi, visto che a Verdone, poco dopo il suo arrivo a Roma, nel 1945, capitò di andare a vivere proprio nello stesso palazzo - in Via del Gesù, 62 - dove aveva abitato lo scrittore senese; o come nelle pagine che descrivono il difficile e idiosincratico rapporto di James Joyce con la Città Eterna. 

Un libro godevole, pieno di prezioso materiale per gli appassionati di cinema, di letteratura e naturalmente.. di Roma. 


Carlo e Mario Verdone





17/05/18

E' morto Leone Piccioni, grande critico letterario e tra i maggiori esperti di Ungaretti.




E' morto ieri sera a Roma il critico Leone Piccioni, tra i maggiori interpreti e studiosi della poesia di Giuseppe Ungaretti, di cui ha curato anche il prezioso Album per i Meridiani Mondadori. 

Aveva da poco compiuto 93 anni. A dare la notizia i figli Giovanni e Gloria. Figlio del politico Attilio e fratello del musicista Piero era nato a Torino nel 1925.

Dopo la giovinezza a Pistoia aveva studiato a Firenze con Giuseppe De Robertis e a Roma proprio con Ungaretti. 

Libero docente di letteratura italiana moderna e contemporanea, instancabile autore di studi e saggi critici sulla letteratura del 1800 e 1900, ha scritto anche numerosi saggi e libri di viaggio. 

Dal 1946 e' entrato in Rai dove e' stato fino agli anni '90 arrivando a ricoprire dal 1969 la carica di vice direttore generale. 

E' stato anche una delle firme storiche de Il Tempo, redattore de L'Approdo letterario e curatore della omonima trasmissione, direttore del settimanale La discussione. I funerali si terranno oggi alle 15.30 nel duomo di Pienza, citta' a cui era molto legato e gli aveva conferito la cittadinanza onoraria.

16/05/18

"Miracoli d'amore coniugale" di Vittorio Sgarbi.



Che cos’è l’amore? Che cos’è arte? Due domande assolute, irricevibili.

Ma la seconda può essere utile a rispondere alla prima. Parliamo di amor sacro e, anche, del matrimonio: per molti una pena e una dannazione, tenacemente perseguita, per consuetudine, per ordine sociale, come la maturità, la patente e la laurea. Per altri l’apice di un rapporto amoroso (che di per sé non lo richiederebbe). Per chi crede fermamente: un sacramento.

La mia visione del Cristianesimo è troppo legata alla sua ragione storica perché io mi possa dire di fede cristiana. Dirò che sono di ragione cristiana. E testimone grato della civiltà cristiana. Non coincidendo in me fede e ragione, devozione a Dio e vita quotidiana, nella loro frequente contraddizione, non mi sono mai sposato.

Ma ne provo nostalgia, pensando ai miei genitori e, più ancora, meditando a una pagina sublime della storia dell’arte: l’affresco di Giotto con l’incontro di Gioacchino e Anna alla Porta aurea nella Cappella degli Scrovegni, a Padova. 

Chi vi si reca in pellegrinaggio (pur disturbato dalla fastidiosa camera iperbarica dell’ingresso posteriore, per contingentare e “spolverare” i turisti) può astrarsi davanti a quella visione, e trasferire in una dimensione ideale, di una propria vita mancata o non vissuta, l’incontro di quegli sposi. Giotto descrive un ricongiungimento dopo una lunga assenza. Gioacchino è andato nel deserto per insofferenza e infelicità. Anna non riesce a renderlo padre. E il matrimonio è, letteralmente, il “dono della madre”.

Malinconico, tra i pastori, nel deserto, Gioacchino ha l’apparizione dell’Angelo. Che lo esorta a rientrare a casa, dove tutto si è compiuto. Così, alla buon’ora, accompagnato da un pastore che, nel taglio della composizione, è diviso a metà per farci sentire il cammino di lungi, Gioacchino torna verso Gerusalemme.

E, sul ponte, subito fuori dalla Porta aurea, incontra Anna. Giotto riesce, per la prima volta, a farci sentire l’intensa emozione del loro abbraccio. Gioacchino inchina leggermente in avanti il corpo, Anna piega il busto, così che loro vesti si fanno una sola, in un congiungimento che allude alla maternità. 

E, mentre si abbracciano, i loro corpi diventano uno solo: un naso, due occhi, una bocca, contro lo spigolo della torre di guardia, dalle cui feritoie possiamo immaginare lo sguardo commosso dei soldati. Ma l’intimità, che genera una profondissima nostalgia, è espressa nei gesti: lui l’avvicina con il braccio destro sulla schiena; lei, tenerissimamente, gli mette una mano tra la barba e l’altra dietro la nuca. 

Mai gesto fu più intenso e delicato di questo. Dietro, sotto l’arco, il corteo delle donne che hanno seguito Anna, frementi, sorridenti, con i loro abiti variopinti, e i gesti di approvazione. Una tiene lo scialle di Anna. Ma, a dividere loro, felici, dalla coppia felice, c’è una donna vestita di nero, con il velo che le copre metà del volto. Una intuizione formidabile, per contrasto. 

Nella sua austera e dolorosa solitudine, questa immagine nera indica la vedovanza, il lutto. È attraverso questa intuizione che si potenzia il dialogo muto dei gesti di Gioacchino e Anna, colmi di affetto e di gratitudine al Dio che li ha uniti e resi fecondi.

Qualcuno ha scritto: il primo bacio della storia dell’arte. No, l’immagine stessa dell’amore coniugale, come unione per la famiglia. La famiglia cristiana, quella dei miei genitori, quella che io non ho costituito. E che, davanti a Giotto, e alla sua eloquenza, rimpiango.

Vittorio Sgarbi, Miracoli d'amore coniugale, Io Donna, Corriere della Sera, 25 agosto 2018