Le anime del Bernini. Arte a Roma
per la corte spagnola e' la mostra che il Museo del Prado di
Madrid dedica da oggi all'8 febbraio allo scultore, pittore e
architetto Gian Lorenzo Bernini e, in particolare, ai rapporti
del maestro del barocco con la monarchia spagnola.
Organizzata in collaborazione con l'ambasciata d'Italia in
Spagna, in occasione del semestre di presidenza italiana della
Ue, l'esposizione - curata dal cattedratico di Storia dell'arte
dell'universita' Complutense di Madrid, Delfin Rodriguez -
include una quarantina di opere, fra sculture, dipinti a olio e
disegni dello scultore, nato a Napoli nel 1598 e morto a Roma
nel 1680.
Organizzata intorno alle complesse relazioni
artistiche, culturali, diplomatiche e politiche mantenute
dall'artista con Filippo VI, Carlo II e i loro ambasciatori nel
XVII secolo, la mostra propone per la prima volta in Spagna le
'Anime' suggerite dal titolo: due sculture abitualmente esposte
nell'ambasciata spagnola davanti alla Santa Sede.
L'allestimento dell'esposizione non e' stato esente da
polemiche, riferite oggi da El Pais, fra la pinacoteca del Prado
e il Patrimonio Nazionale spagnolo, che aveva reclamato l'estate
scorsa la restituzione di quattro opere, depositate per legge
nel museo madrileno dal 1943: 'Il giardino delle delizie' e 'I
sette peccati capitali' di Bosch; 'La deposizione dalla croce'
di Van der Weyden e 'Il lavatoio' di Tintoretto.
A causa del
contenzioso, i prestiti sollecitati dal Prado al Patrimonio
Nacional per l'esposizione di Bernini - il 'Cristo crocifisso',
del Monastero dell'Escorial, e il 'Modello della Fontana dei
Quattro Fiumi', conservato nel Palazzo Reale - sono stati
negati.
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