Nella vita siamo sempre mossi da un doppio istinto: quello di muoverci, di cambiare, di sperimentare, di attraversare la vita; e quello di conservare, di allontanarci, di perderci .
Non facciamo altro, in definitiva, nelle nostre esistenze, che oscillare tra questi due sentimenti opposti.
Il cambiamento ci attira ma è anche ciò che più ci spaventa.
Qualcosa dentro di noi ci dice che senza cambiamento la vita non è nemmeno degna di essere vissuta, ma qualcos'altro dentro di noi resiste e ci invita a non farci trascinare passivamente dalla forza del cambiamento.
Se appena ci pensiamo, ci rendiamo conto che il cambiamento è inevitabile: come scrive Krishnamurti, anzi l'unica cosa che si ripete costante nella vita è il cambiamento.
Sappiamo però anche che c'è qualcosa - un pre-dato - che siamo noi e che non vuole perdere mai del tutto la propria natura. E' ciò che è stato chiamato in diversi modi nella storia umana, e che per migliore approssimazione è stato definito anima. Il nucleo, il centro originario di noi stessi.
In psicologia, anzi, lo ha teorizzato C.G.Jung, ci si realizza pienamente soltanto non allontanandosi mai del tutto dal centro di se stessi. Rimanendovi in qualche modo fedele. La pienezza vera esiste soltanto nel Sè, dice Jung. L'esperienza ci insegna, vivendo, che nessuna pienezza ci può derivare dai beni materiali, e nemmeno dalle relazioni in quanto tali, se il nostro Sè non è pienamente coinvolto.
Come vivere dunque, tra queste due opposte spinte ?
E' un difficile equilibrio. Ma è il senso stesso dell'esistenza.
Il cambiamento non può essere rifiutato. Chi rifiuta il cambiamento, in definitiva non vive.
E non ottiene nemmeno risultati, perché come scrive Neale Donald Walsh, quello che tu resisti in realtà persiste quello che invece tu accetti scompare.
Se tu opponi cioè una resistenza al cambiamento, quella realtà resisterà e anche la tua opposizione persisterà, paralizzandoti. Ciò invece che mette paura e spaventa, se accettato - ovvero vissuto pienamente - scompare, non è più un pericolo.
Ma ogni cambiamento - per essere vero cambiamento - deve essere fedele alla tua natura interiore. Per avere coscienza di questa fedeltà, bisogna prima di tutto conoscersi. Sapere chi si è veramente. E' l'operazione che si deve fare costantemente nella vita. Ascoltarsi, conoscersi, attraversare le proprie zone d'ombra e le paure, conoscere cosa hanno da dirci, e solo così accettare il cambiamento che la vita ogni giorno ci chiede, per essere degni di vivere.
Fabrizio Falconi
Essere il cambiamento senza perdere di vista il Fondamento
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