Nur
Solo come una fune appesa nel bosco da decenni, come
una cima alla deriva nei mari, come vetta inesistente o inesplorata
alla fine di un'ubriacatura immaginata,
solo e perduto come la morte, risvegliato
all'istante nel circondario delle notti, prorotto
in pianto, gemello di se stesso,
solo come ogni volta che si viene al mondo, come
un piede sotto la tomaia, come ogni passo
od ogni raglio udito nella valle,
solo come questo furore che si spegne, disilludendosi
sverna al caldo malato della foresta,
solo come tutte le volte che si condivide la vita e
la si spende, con i vuoti gendarmi che la tengono in pugno,
solo come ogni volta che si rinasce, più forte
e al vero e al punto si resta, che non siamo che questo:
un lento donarsi - una curva - un alfiere da combattimento,
sigillo, capitano di ventura che attraversa il mondo, la furia
disarciona e morendo non sente alcuna paura.
Fabrizio Falconi © - luglio 2012 (inedita)
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