Canto nascente è un poemetto in 5 movimenti scritto per Renzo Bellanca e la sua istallazione Cultura Fossile (2011).
Opera Prima
(Pavel Florenskij)
Parola di ghiaccio
Tutto scivola dalla memoria
nel gelo di quei giorni
si intenerisce il fiore dell’attesa
s’intestardisce il mare dei ricordi
spezzati come dal vento
di un’aurora boreale
era niente
era nessuno
Ma il nome più esatto era destino o tempo
le mani sul candelabro
l’occhio sul microscopio
il bello deve ancora venire:
quell’uomo scarno
gridò ai figli che l’aspettavano.
Un testamento di fumo
si leva dalla casa
del dolore e della solitudine,
mai si cancellerà l’amore per te,
digrigna i denti l’inverno,
non ha fine: ogni parola è scritta.
Al subordine dei diseredati
e degli arricchiti ingiustamente,
una nuova era di umana
comprensione.
Il visibile e l’invisibile
sono la paglia e sono il fuoco
- la stessa sostanza –
e lui li cura e li mantiene vivi.
Fino alla fine non sfuggirà al suo voto.
©Fabrizio Falconi, tratto da Un canto nascente, per Renzo Bellanca - opera: Cultura fossile.
foto in testa: doppio linguaggio, op. di Renzo Bellanca.
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