27/05/11

Requiem del corpo bambino.




Si perderà quel corpo bambino
vagherà senza pace nei pascoli delle colline eterne

desidererà
essere ascoltato, in piedi col suo volto bianco

laverà ogni lacrima
resisterà

per non essere un’altra volta dimenticato.
Ottenebrati e miserevole

i gesti e le parole
di chi non sa vegliare e cova

la disperazione come un frutto germinoso
che produce invece vermi

la vita non è un indizio
non è accidente e non è svista

è misura, distanza
vera attesa quieto rimpianto

il corpo bambino è ora un passaggio,
è me che invecchio, è il tempo incerto
del suo ritorno.


 
 
 
Fabrizio Falconi -  maggio 2011 (proprietà riservata).

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