Di cosa è fatta la nostra paura ?
In cosa consiste esattamente ? La
nostra paura è un insieme di paure. Alcune ci servono per vivere.
Se non provassimo alcune paure, saremmo destinati
all'autodistruzione.
Sono dunque, fisiologiche.
Altre sono invece, le avvertiamo invece,
come zavorre.
Sentiamo che queste paure rappresentano il
modo che il nostro io interiore ha per bloccare ogni cambiamento, ogni crescita
ogni possibile evoluzione. Il rischio del cambiamento è ciò che più ci
atterrisce anche se siamo coscienti che - come ha scritto Krishnamurti -
l'unica cosa che si ripete costante nella vita è il cambiamento.
Proprio per questo, nel flusso permanente
che ha ed è la vita - dove ogni cosa mai
si riposa - noi sentiamo il
bisogno di creare permanenza, di costruire qualcosa che ci illudiamo non cambi,
qualcosa che resti sempre, che non sia mutevole e cedevole come ogni cosa della
vita dei viventi.
Per bloccare dunque il flusso che ci
spaventa, le nostre paure ci impongono di aver paura e di fermarci in tempo.
Bloccati dalla paura e dalle paure, ci sentiamo in fondo più
sicuri.
Eppure, come insegnano le diverse
psico-analisi - e come insegnano anche le religioni tradizionali - ogni
cambiamento è possibile solo se e in quanto siamo disposti ad attraversare le
nostre paure. Le nostre zone d'ombra, come vengono chiamano nella
terminologia junghiana.
Per affrontare le nostre paure occorre il coraggio: la virtù umana che Michel Serres
ha definito quella oggi più importante.
Il coraggio non può essere dato.
Il coraggio è una qualità umana che
sperimentiamo soltanto nella concretezza della nostra vita. Nessuno, in
assoluto, può dirsi un vile o un coraggioso. Il fatto di esserlo - e di
esserlo con se stessi - deriva fondamentalmente da ciò che decidiamo di essere
di momento in momento, nel flusso delle nostre vite.
Il giudizio - e l'autogiudizio - ci
paralizzano. Soprattutto perché siamo abituati a non dare un volto alle nostre
paure, a non parlarne, e a far finta che non esistano.
Le paure, invece, se vogliamo affrontarle,
debbono per prima cosa essere riconosciute. Accettate. Non negate,
non rimosse. Siamo esseri animali dotati di istinto: la paura fa parte di noi.
Siamo esseri dotati di spirito - ciascuno ne è provvisto, ciascuno nasce
diverso da un altro, la nostra individualità unica e irripetibile E' spirito -
e di coscienza: la coscienza e lo spirito ci aiutano a riconoscere e ad
accettare le nostre paure.
A tenerle vicino, a non averne
paura.
Solo così, la coscienza e la paura, non negandosi a vicenda, realizzeranno insieme il fine della vita, che è il cambiamento consapevole. L'essere consapevoli del cambiamento. L'essere capaci di cambiare restando sempre consapevoli di sé.
Solo così, la coscienza e la paura, non negandosi a vicenda, realizzeranno insieme il fine della vita, che è il cambiamento consapevole. L'essere consapevoli del cambiamento. L'essere capaci di cambiare restando sempre consapevoli di sé.
Fabrizio Falconi
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