Adriano Olivetti è stato forse il più visionario dei nostri imprenditori del Novecento. Il sogno di unire solidarietà, bellezza, fantasia e profitto.
E tornare ad occuparsi di questa figura vuol dire tornare ad interrogarsi su alcune domande cruciali per i nostri giorni. È possibile, per esempio, concepire un’azienda capace di mettere insieme solidarietà e profitto, bellezza e produttività di serie, tutela dei lavoratori e apertura ai problemi sociali, creatività e rigore? Olivetti riuscì a conciliare valori che in apparenza sembrano incompatibili. Una visione che oggi può esserci di aiuto nella ricerca di una via per uscire dalla crisi.
Di questo si è occupato una bellissima puntata del Viaggiatore di RadioUno, condotta da Massimo Cerofolini e scaricabile in podcast qui:
Al centro della trasmissione il libro delle Edizioni di Comunità, che raccoglie dieci tra i più interessanti discorsi dell’imprenditore di Ivrea, morto nel 1960 durante un viaggio in treno.
Alla trasmissione sono intervenuti: Beniamino De’ Liguori, della Fondazione Olivetti e responsabile delle Edizioni di Comunità; Riccardo Luna, organizzatore di Next, la maratona degli innovatori in corso a Firenze; Gioia Pistola, fondatrice di Atooma, una start up premiata nel mondo per le sue app innovative; Riccarda Zezza, ideatrice di Piano C, il coworking che assiste le lavoratrici con educatrici per i bambini e assistenti tuttofare; Davide Canavesio, imprenditore che paga i suoi dipendenti per fare volontariato; Luigino Bruni, economista, autore di L’economia con l’anima, e la scrittrice Cinzia Tani.
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