Ricapitolo ciò che stava succedendo in quei 12 mesi nella turbolenta
vita del più geniale pittore della sua epoca, e forse di tutti i
tempi.
Alla fine del 1605 Caravaggio era stato costretto a fuggire a Genova
per circa tre settimane, dopo aver ferito gravemente a Roma un notaio,
Pasqualone d'Accumulo, a causa di una donna: Lena, l'amante di
Caravaggio.
L'intervento dei protettori dell'artista riuscì ad
insabbiare l'accaduto anche se, al ritorno a Roma, il pittore venne
querelato da Prudenzia Bruni, sua padrona di casa, per non aver pagato
l'affitto; per ripicca, Merisi prese nottetempo a sassate la sua
finestra.
Il fatto più grave però si svolse a Campo Marzio, la sera
del 28 maggio 1606: l'artista si macchiò dell'omicidio di Ranuccio
Tommasoni da Terni.
A causa di una discussione causata da un fallo nel gioco della
pallacorda, il pittore venne ferito e, a sua volta,ferì mortalmente il
rivale, con il quale aveva avuto già delle discussioni in precedenza
spesso sfociate in risse. Anche questa volta c'era di mezzo una donna,
Fillide Melandroni, le cui grazie erano contese da entrambi.
Probabilmente dietro l'assassinio di Ranuccio c'erano anche questioni
economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal pittore, o
addirittura politiche: la famiglia Tommasoni infatti era notoriamente
filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto
dell'ambasciatore di Francia.
Il verdetto del processo per il delitto di Campo Marzio, fu
severissimo: Caravaggio venne condannato alla decapitazione, che
poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per la
strada.
In seguito alla condanna, nei dipinti dell'artista lombardo
cominciarono ossessivamente a comparire personaggi giustiziati con la
testa mozzata, dove il suo macabro autoritratto prendeva spesso il
posto del condannato.
La permanenza nella città eterna non era più possibile: ad aiutare
Caravaggio a fuggire da Roma fu il principe Filippo Colonna, che gli
offrì asilo all'interno di uno dei suoi feudi laziali di Palestrina e
Zagarolo.
Il nobile romano mise in atto una serie di depistaggi, grazie anche
agli altri componenti della sua famiglia che testimoniarono la
presenza del pittore in altre città italiane, facendo così perdere le
tracce del famoso artista.
Bene, in questo periodo
di così stretta vicinanza con il male e con la
Morte, Caravaggio dipinge questa Madonna dei Palafrenieri,
commissionata dalla Confraternita dei Palafrenieri, la cui Chiesa si
trovava e si trova,
all'interno delle Mura Vaticane, Sant'Anna dei Palafrenieri.
Caravaggio realizza un altro capolavoro, come gli altri avanti di
qualche secolo ai gusti dei suoi committenti, che si scandalizzano per
la nudità del bambino - ritenuto troppo grande per essere mostrato
nudo -
rifiutano il dipinto.
Lo acquista il lungimirante Cardinale
Scipione Borghese per 100 scudi, e la mette in bella mostra nella sua
splendida
Galleria Borghese, dove è ammirabile per fortuna anche
oggi.
Qual è il mistero di questo quadro ?
Qual è il senso spirituale che trasmette ?
Questa tela raffigura come e forse meglio di un trattato
di teologia, il problema del Male nella nostra vita.
La scena è immersa in un buio pressoché totale (la nostra esistenza
qui, ora ?), squarciato solo da una botola di luce in alto (una
possibilità di salvezza ? che è in alto ?).