Il Museo Van Gogh di Amsterdam possiede ben diciotto autoritratti di Vincent Van Gogh.
Tra i primissimi compaiono anche due belle tele di piccole dimensioni in cui Vincent si mostra a capo scoperto mentre fuma la pipa.
Tornano subito alla memoria i disegni e gli studi dedicati ai contadini olandesi, mentre si concedono lo stesso passatempo. Ma si può affermare con tranquillità che il pittore desideri costruirsi un'immagine ben diversa da loro.
Hartrick, compagno di studi presso la scuola di Cormon, ricorda che Vincent "si vestiva piuttosto bene e in modo normale, meglio di molti altri nell'atelier." Sono in lenta evoluzione anche la competenza tecnica e la ricerca introspettiva.
Le lunghe, agguerrite discussioni con Paul Signac, consentono a Vincent di prendere familiarità con la tecnica cromoluminarista, anche se poi nell'applicarla egli sceglie la propria strada.
Per lui è "una vera scoperta" stendere il colore puro con tratti che non sono comunque piccoli punti bensì lineette di colore, e stendere quei tratti attribuendo loro il compito di indicare il dinamismo interno al dipinto (in questo caso circolare).
Peculiarità, quest'ultima, che distingue Van Gogh e anticipa l'atteggiamento di una parte dell'avanguardia artistica del primo Novecento.
fonte: Van Gogh Museum Amsterdam, a cura di Paola Rapelli, Electa
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