Ricordate, fratelli miei… –
Affinché quella sventura non ritorni –
Come voi e io guardavamo
Per bene da dietro le sbarre.
E, certo, pensavamo:
“Quando
Per un consiglio quieto, una chiacchiera,
Quando ci incontreremo di nuovo
Su questa terra devastata?
”
Mai, fratelli, mai berremo
Insieme l’acqua del Dniepr!
Ci separeremo, disperderemo nelle steppe,
Nelle selve la nostra sventura,
Crederemo ancora un po’ alla libertà,
Poi cominceremo a vivere
Tra la gente, come la gente.
E finché sarà così,
Amatevi, fratelli miei,
Amate l’Ucraina,
E pregate il Signore
Per lei, povera di talento,
Dimenticate, amici,
E non maledite.
Talora ricordatevi di me
Nella crudele schiavitù.
(scritta nel 1847, Fortezza di Orsk)
traduzione – Anna Panassukova
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