Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì e ogni venerdì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo". Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti.
100 film da salvare alla fine del mondo: 32. "Il sorpasso" di Dino Risi (1962)
Di sicuro il road movie famoso del cinema italiano e uno dei migliori in assoluto, capolavoro della commedia all'italiana (genere anzi che qualche critico fa originare proprio da questo film), al punto che dopo l'enorme successo registrato anche negli USA con il titolo Easy Life, Dennis Hopper dichiarò: "Ho girato Easy Rider prendendo lo spunto dal Sorpasso. Mi avevano affascinato quei due uomini sulla strada".
E trionfo personale di Vittorio Gassman che per la sua interpretazione vinse nel '63 sia il David di Donatello che il Nastro d'Argento.
Il film è frutto del puro talento di Dino Risi e di Rodolfo Sonego - che avevano scritto il copione pensando ad Alberto Sordi per il ruolo di Bruno (andato poi a Gassman) - al quale si aggiunsero poi, per volontà del produttore Mario Cecchi Gori, Ettore Scola e Ruggero Maccari.
Il Sorpasso è un folgorante ritratto agrodolce dell'Italia del boom , ambientato in un ferragosto romano di esaltazione e di rabbia: il quindici d'agosto, in una Roma deserta, il burino spavaldo e spaccone Bruno Cortona (Vittorio Gassman) riesce a convincere un timido student, Robert (Jean-Louis Trintignat), a fare un giro con lui sulla sua "Aurelia decappottabile e supercompressa"; comincia così un tour iniziatico, con tappa a Castiglioncello, dove Bruno incontra la ex moglie, e la figlia adolescente (la splendida e giovanissima Catherine Spaak), e meta finale Viareggio, dove però i due non arriveranno a causa di un incidente fatale (causato proprio da uno spericolato sorpasso).
Lineare nell'intreccio, il film mantiene la stessa linearità nello stile. E il suo segreto, più che nella storia, è evidentemente nei personaggi, nei caratteri, con l'italiano fanfarone, superficiale, affetto da un horror vacui che riempie con un vagabondaggio consumista (quanto mai attuale) e scaltrissimo nell'azione; e l'altro personaggio introverso, timoroso di ogni cosa, lento in qualsiasi reazione e quindi facilmente plasmabile. Una miscela esplosiva che deborda facilmente dalla farsa al dramma, nella inconsistenza di vite inconsistenti.
Ciò che colpisce del film è la sua estrema freschezza- oltre alla scrittura impeccabile di ogni scena - che ne ha fatto un classico.
Il sorpasso
di Dino Risi
Italia, 1962
durata 1h.45m
con Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak, Claudio Gora, Luciana Angiolillo
notizie tratte da "Un secolo di grande cinema", "Il grande cinema di Ciak", vol.II Milano, Aprile 2000
Di sicuro il road movie famoso del cinema italiano e uno dei migliori in assoluto, capolavoro della commedia all'italiana (genere anzi che qualche critico fa originare proprio da questo film), al punto che dopo l'enorme successo registrato anche negli USA con il titolo Easy Life, Dennis Hopper dichiarò: "Ho girato Easy Rider prendendo lo spunto dal Sorpasso. Mi avevano affascinato quei due uomini sulla strada".
E trionfo personale di Vittorio Gassman che per la sua interpretazione vinse nel '63 sia il David di Donatello che il Nastro d'Argento.
Il film è frutto del puro talento di Dino Risi e di Rodolfo Sonego - che avevano scritto il copione pensando ad Alberto Sordi per il ruolo di Bruno (andato poi a Gassman) - al quale si aggiunsero poi, per volontà del produttore Mario Cecchi Gori, Ettore Scola e Ruggero Maccari.
Il Sorpasso è un folgorante ritratto agrodolce dell'Italia del boom , ambientato in un ferragosto romano di esaltazione e di rabbia: il quindici d'agosto, in una Roma deserta, il burino spavaldo e spaccone Bruno Cortona (Vittorio Gassman) riesce a convincere un timido student, Robert (Jean-Louis Trintignat), a fare un giro con lui sulla sua "Aurelia decappottabile e supercompressa"; comincia così un tour iniziatico, con tappa a Castiglioncello, dove Bruno incontra la ex moglie, e la figlia adolescente (la splendida e giovanissima Catherine Spaak), e meta finale Viareggio, dove però i due non arriveranno a causa di un incidente fatale (causato proprio da uno spericolato sorpasso).
Lineare nell'intreccio, il film mantiene la stessa linearità nello stile. E il suo segreto, più che nella storia, è evidentemente nei personaggi, nei caratteri, con l'italiano fanfarone, superficiale, affetto da un horror vacui che riempie con un vagabondaggio consumista (quanto mai attuale) e scaltrissimo nell'azione; e l'altro personaggio introverso, timoroso di ogni cosa, lento in qualsiasi reazione e quindi facilmente plasmabile. Una miscela esplosiva che deborda facilmente dalla farsa al dramma, nella inconsistenza di vite inconsistenti.
Ciò che colpisce del film è la sua estrema freschezza- oltre alla scrittura impeccabile di ogni scena - che ne ha fatto un classico.
Il sorpasso
di Dino Risi
Italia, 1962
durata 1h.45m
con Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak, Claudio Gora, Luciana Angiolillo
notizie tratte da "Un secolo di grande cinema", "Il grande cinema di Ciak", vol.II Milano, Aprile 2000
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