21/11/15

"A capo della congiura, il tempo", le poesie di Raoul Precht.




Dopo la traduzione e la cura di Schulin di Sternheim, ancora inedito in italia, sempre per La Camera Verde,  e dopo le poesie de I viaggi dell'Ofiuco, portati anche in uno spettacolo a Roma, torna Raoul Precht, con una nuova raccolta poetica, appena pubblicata sempre da La Camera Verde, A capo della congiura il tempo. 

Nella consueta eleganza della veste grafica di queste edizioni, Precht propone due poemetti, Oscure dimore e La festa, già pubblicati nella Italian Poetry Review (VIII, 2013, pp.91-98) e una nuova raccolta di dodici liriche, A capo della congiura, il tempo, scritta nel gennaio del 2015.

Tutti e tre i lavori sono molto interessanti. La voce poetica di Precht è sempre più limpida, nuda ed essenziale. 
In Oscure Dimore, la tentazione di un bilancio di vita - Scoprirò le strade che ho già percorso/ritroverò i ciottoli/ i dolori di un tempo, mummie/ che imperlano il cammino verso la comune/ partenza - si mischiano ad annunci di contese non solo esistenziali (che in questi giorni d'Europa risultano quanto mai profetici): Sussulti di battaglie e la gente / - uno sciame - che s'apre/ alla violenza di ogni ora, / comodamente acquattata tra i tavoli/ del bar, in attesa che tutto taccia.  

Ne La Festa - cinque parti compatte - il desiderio o l'ambizione di estraniarsi dal gioco dissennato del mondo - il biglietto d'invito, l'ho bruciato/ Chi è di spuria origine resti fuori/ dalla mischia: solitudine esigo/ come un flagello, ma è falso il piacere - è colmo di malinconia e sofferenza. 

Infine, nell'ultima parte, A capo della congiura, il tempo, Precht offre una meditazione filosofica e poetica sul tempo, con straordinarie immagini (nella savana dei nostri rimpianti; potrei ritirare le truppe biancorosse/e del mondo tutte le tastiere scordare; un piano inclinato d'alabastro - così/ m'immagino l'amore, che vive di macchie) sui suoi beati inganni e sulla sua imperdonabile condanna. Ma è solo con il tempo, sembra suggerire Precht, che si può gabbare il tempo.  Altro non (ci) è dato, e forse non è poco. 

Fabrizio Falconi 


Nessun commento:

Posta un commento

Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.