L'estate è la stagione dei lettori occasionali.
Chi legge molto, di solito legge tutto l'anno. In tanti invece, riescono a leggere soltanto d'estate. Interpretano, molti tra costoro, la lettura, come una delle forme diversive, di divertimento o di svago. Al pari del cruciverba, della rivista facile e dei vari compendi tecnologici che si infilano nella stessa borsa della spiaggia.
Eppure un libro non è (solo) un diversivo.
Un libro può arricchire - e di molto - la nostra vita reale. Non bisognerebbe dunque sprecare l'occasione, almeno un mese all'anno, di conoscere, di crescere. Attraverso un buon libro.
Vedo sotto la spiaggia in tanti violentarsi inutilmente con le trilogie trash o con il giallo un tanto al chilo d'importazione o fatto in casa. E fuoriuscire da queste letture ancora più instupiditi di prima.
Si pensa che un libro importante sia necessariamente pesante o noioso.
Ma lo dice soprattutto gente che non ha mai nemmeno provato a leggere qualcosa di un pochino più evoluto. Si tratta semplicemente di pigrizia mentale. E come in tutte le cose simili, basterebbe cominciare, per scoprire un mondo. Per scoprire quanto ci si può arricchire.
Provate anche con i vostri amici. Fatevi promotori dei buoni libri e della buona lettura.
Chi legge male, di solito, vive anche male.
Fatelo anche per loro. Lasciate a casa, e fate lasciare a casa, o nell'ignobile dispenser dell'autogrill, il brutto seller americano, la puntatona della saga finto-medievale, il polpettone erotico a basso voltaggio.
Portatevi dietro e consigliate all'amico di portare dietro un grande romanzo. L'ultimo Conrad ristampato in Italia, per esempio (Il Caso, Adelphi, un romanzo straordinario dove sembra non accadere nulla e invece il lettore è risucchiato in un meccanismo narrativo perfetto), lo Stoner di John Williams (di cui, dopo un anno, si sono accorte finalmente, dopo un anno, addirittura, anche le pagine culturali di Repubblica), La Certosa di Parma di Stendhal, Tenera è la notte di Fitzgerald.
Vi divertirete anche, è sicuro. Ma quando chiuderete uno di questi libri, sarete anche un uomo (o una donna) diversi. E scusate se questo è poco.
Fabrizio Falconi
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