la fine e l’inizio
nel limite di oggi ti vendo
una luce di passaggio, appena
apparsa nel grigio di mille stormi
migranti di nuvole
coglila
io e te non le apparteniamo
meno di quanto le appartenga
il mondo intero
e tutti i silenzi che ci sono dentro,
rinasce e muore
ogni giorno e oggi
più di ogni altro giorno
ti vendo una luce di passaggio
te la regalo, anzi
con le mani giunte
di uno che si è perso
e si ritrova nel dubbio
del mare e della promessa
ogni giorno, e anche questo.
Fabrizio Falconi - 31 dicembre 2010.
in testa: illustrazione di Carl Gustav Jung tratta da The Red Book, Il Libro Rosso, appena pubblicato in Italia da Bollati editore.
Bellissimi versi. Grazie di questo dono appunto di fine e di inizio. P.
RispondiEliminaGrazie a te, Paola.
RispondiEliminaBuon Anno e benvenuta sempre.
F.
Colgo questa " luce di passaggio " e
RispondiEliminacerco di tenerla sperando che mi accompagni
nel mio cammino e donarla ad altri
viandandi che incontro per la strada.....
Grande Fab.ti auguro di avere sempre con te
questa luce in questo 2011 e oltre.....
Grazie
Grazie, Jole.
RispondiEliminaLa luce di passaggio ci riguarda tutti. Almeno così io sento.
Un abbraccio
F.
nei tuoi versi ho visto due parti di te, del poeta, dell'uomo
RispondiEliminala prima è l'ego che 'vende' la luce, magari anche a caro prezzo
la seconda è l'io, raggiunto grazie alla presenza di un tu, grazie all'esperienza della morte e della rinascita, quotidiana : l'io in conversione, per dirla in termini guzziani, che inizia ad essere io in relazione
infine (che poi è l'inizio) l'io REGALA quella luce e prega e confessa la sua umana sublime debolezza e la sua forza : è un io che può regalare, è un io regale. Umano insieme e divino.
Buon Anno
Filomena
Sono veramente molto colpito, Filomena.
RispondiEliminaCome sempre chi scrive versi - specie se lo ha fatto nello sforzo più completo di dare voce al proprio interiore (una specie di magma ribollente che vuole uscire, anzi lo pretende) - è piuttosto inconsapevole di quel che scrive, e lo ri-elabora o lo elabora interamente soltanto molto tempo dopo, e spesso soltanto grazie all'intervento di qualche lettore accorto e sensibile quale tu sei, che suggerisce nuove strade di interpretazione di cui chi scrive non è mai pienamente cosciente.
Mediterò a lungo, ma già fin d'ora posso dirti che sento queste tue parole precise e affilate, dunque vere, molto vicine alla verità interiore.
Grazie
f-
grazie a te, Fabrizio
RispondiEliminalavorando su me stessa, in effetti, sto diventando più sensibile, credo, mi auguro, a discernere il ghigno del mio ego dal sorriso del mio io
anche se questo non mi preserva certo dalle cadute
è lungo il cammino che conduce alla Verità
buona giornata di sorrisi
Filomena
Cara Filomena, hai proprio ragione: il lavoro su se stessi - se fatto seriamente, con rigore - paga sempre, alla fine. e produce frutti bellissimi.
RispondiEliminagrazie ancora.
...vi è un inspiro... profondo, vitale...eterna rinascita sino all'ultimo espiro...e il silenzio che esprime l'inesprimibile...non vi è forma..solo movimento...buon tutto quel che è bene per te e per voi che passate di qua...
RispondiEliminaGrazie, Alessandro.
RispondiEliminaRinascita e inesprimibile, nuovo e vecchio, fine e inizio, inizio e fine.
Un abbraccio e auguri anche a te
Fab