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08/04/21

Spunta a Madrid un possibile Caravaggio perduto - stava per andare all'asta per 1500 euro

 

L'Ecce Homo che doveva andare in asta a Madrid, bloccato perché forse di Caravaggio

Il ministro della Cultura spagnolo, Jose' Manuel Rodríguez Uribes, ha confermato su Twitter che un quadro su quale sono state avanzate ipotesi di una possibile attribuzione a Caravaggio è stato dichiarato non esportabile. 

"Il quadro e' di valore", ha detto Uribe ai media iberici, "siamo stati rapidi". Si tratta del dipinto "La Coronación de espinas", attribuito al circolo di Jose' de Ribera (secolo XVII), ritirato dall'asta della Casa Ansorena. 

La presenza dell'opera era prevista in una vendita in programma per oggi alle 18 a Madrid, con una base d'asta di 1.500 euro

Fonti ministeriali spiegano che serve "uno studio tecnico e scientifico approfondito" per valutare se il dipinto messo all'asta a Madrid e poi ritirato e' davvero un'opera originale di Caravaggio

Le stesse fonti hanno spiegato che il ministero della cultura e' stato avvertito martedi' dal Museo del Prado dell'esistenza del quadro, messo all'asta dalla Casa Ansorena a un prezzo base di 1.500 euro. 

A questo punto, e' stata convocata una riunione d'urgenza della Giunta di qualificazione, valutazione ed esportazione dei beni del patrimonio storico spagnolo, tenutasi mercoledi'. 

Da qui, la decisione di dichiarare il dipinto non esportabile come "misura cautelare". 

Il ministero ha chiesto alla Comunita' Autonoma di Madrid di dichiarare il quadro come Bene d'Interesse Culturale, una misura che permetterebbe di proteggere l'opera mentre viene analizzata. L'amministrazione regionale non ha ancora risposto a una richiesta di informazioni a riguardo. 

Fonte ANSA 

30/01/21

Dopo 3 lunghi mesi riapre finalmente da lunedì 1 febbraio la splendida Galleria Borghese!


La Galleria Borghese riapre al pubblico da lunedi' 1 febbraio e lo farà con Ci siete mancati, una rassegna di due settimane di eventi speciali.

Tutte le mattine alle ore 12 la direttrice Francesca Cappelletti, in alternanza con uno storico dell'arte o un restauratore del Museo, racconta brevemente il dipinto Danza campestre di Guido Reni, appena acquisito, le sue vicende e la riscoperta sino al ritorno nella collezione del cardinale Scipione Borghese.

L'appuntamento quotidiano è nella Loggia del Lanfranco dove il quadro è temporaneamente allestito prima della sua collocazione definitiva che avverrà nei prossimi giorni per contestualizzare l'opera accostandola a quelle di artisti bolognesi, da Annibale Carracci a Domenichino, fondamentali per comprendere la fase di sperimentazione sul paesaggio come genere pittorico nei primi anni del Seicento. 

Inoltre, tutti i pomeriggi alle ore 16 sono previste delle mini visite tematiche a sorpresa nelle sale del museo, tutte riaperte, realizzate dai funzionari della Galleria, in attesa di riprendere al piu' presto l'attività didattica. 

Danza Campestre, attribuito a Guido Reni



09/12/20

ItalianWays: La Casa Museo Hendrik Christian Andersen a Roma, un luogo meraviglioso


La Casa Museo Hendrik Christian Andersen, a Roma, è dedicata a un artista interessante da vari punti di vista, il cui legame con la capitale d’Italia fu fortissimo.

Nell’Urbe, Andersennorvegese di Bergen, classe 1872si stabilì intorno ai vent’anni, proprio in questo magnifico palazzo liberty, “Villa Hélène”, che fungeva da sua abitazione e studio d’arte. Lo scultore decise che dopo la propria morte il palazzo e la collezione di statue da lui realizzate sarebbero diventati di proprietà dello Stato italiano. Così dal 1978 l’edificio è aperto al pubblico.

Lo studioso Fabrizio Falconi spiega che la complessa personalità di Andersen conteneva elementi di megalomania, come si può osservare anche dalle dimensioni delle sue sculture, e di idealismo.

Andersen, continua Falconi, aveva studiato arte nelle più prestigiose scuole europee e, durante le molte ore passate ad analizzare le opere dei più grandi maestri, aveva maturato la convinzione che solo l’arte potesse salvare l’umanità, minacciata in quegli anni da conflitti spaventosi e guerre mondiali. Vagheggiava la realizzazione di una grande città mondiale, una sorta di capitale planetaria dell’arte e della cultura, in grado di trasmettere agli uomini ideali di pace e armonia, già inseguiti prima di lui da grandi geni delle discipline più disparate.

A Roma Andersen incontrò Henry James, il grande scrittore, più vecchio di lui di circa trent’anni, col quale stabilì un legame strettissimo, ricordato da numerose lettere che testimonierebbero come tra i due vi fosse una forte attrazione e un grande coinvolgimento sentimentale (F. Falconi, “Misteri e segreti dei rioni e dei quartieri di Roma”, Newton Compton, Roma 2013)

Fonte: Italianways



19/11/20

La Bellezza incredibile dell'Italia: In tempo di Covid-19 Nasce un Museo Virtuale con le immagini più belle

 


Uno spazio virtuale che racconta e promuove la bellezza del Belpaese attraverso 20 gallerie fotografiche, una per ogni regione: e' 'Dua Foto Italia', un progetto pensato dal giovane programmatore Juljan Kaci nel suo laboratorio senese durante i giorni di isolamento imposti dal primo lockdown nazionale. 

Si chiama Duafoto-Italia questo nuovo spazio espositivo virtuale, interamente dedicato alla fotografia contemporanea, che nasce per raccontare il Bel Paese (clicare sul sito https://www.duafotoitalia.it/). 

Un viaggio nella bellezza che attraverso 20 gallerie, di regione in regione, propone luoghi, persone, tradizioni, stili di vita che hanno reso il “made in Italy” grande nel mondo

Juljan ha iniziato con una galleria dedicata alla citta' di Siena e pubblicata sul suo sito web: non solo monumenti, ma anche paesaggi e frammenti di vita. Poi la decisione di coinvolgere l'intero territorio nazionale. 

Il prodotto finale e' un museo virtuale in continuo allestimento, dove i fotografi, in maniera gratuita, possono pubblicare i loro scatti, aggiornando ogni volta un racconto contemporaneo del rapporto tra uomo e paesaggio. Cliccando su ogni singola fotografia e' possibile avere accesso alla scheda dell'autore e al suo profilo personale. 

Fonte: ANSA

27/10/20

Cosa fare quando tutto va male? La lezione di Keith Jarrett raccontata da Riccardo Luna



Cosa si può fare quando tutto va male, e sembra che non si possa fare altro che rinunciare o rassegnarsi? 
In giorni come questi, la domanda è quanto mai pertinente. 
E oggi Riccardo Luna prova a rispondere brillantemente evocando uno dei più grandi artisti della nostra epoca, Keith JarrettRiporto qui di seguito il suo post sul blog de La Repubblica: 

Qualche giorno fa uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, sì, Keith Jarrett, ha detto al mondo: ho avuto due ictus, non sono più un pianista. 

Ci lascia con più di mezzo secolo di grande musica e una lezione di vita indimenticabile. Il concerto di Colonia del 1975. Non so se avete già sentito la storia del concerto di Colonia del 24 gennaio 1975. 

Quando mi chiedono come nasce l'innovazione, come si crea un capolavoro, io ripenso a quello che accadde quella sera a Colonia

Keith Jarrett aveva appena 29 anni ed era già famosissimo

Dopo diverse collaborazioni prestigiose, era sbarcato in Europa per la prima tournée da solo. 

A Colonia arrivò da Zurigo nel pomeriggio di un gelido giorno di pioggia che sembrava fatto apposta per mandare tutti al diavolo: non dormiva da due giorni, aveva un mal di schiena furioso e quando nel pomeriggio salì sul palco per le prove, invece del pianoforte che aveva chiesto (un Bösendorfer Grand Imperial), ne trovò uno più piccolo, scordato e con i pedali fuori uso

Ok, me ne vado, disse più o meno, era il minimo. 

Ma l'organizzatrice era una ragazzina di 19 anni, Vera Brandes, e quella notte era il sogno della sua vita e non poteva lasciarla svanire così: inseguì Keith Jarrett disperata fin fuori dal teatro: lo trovò che era già in macchina, gli implorò di suonare lo stesso, gli promise che il piano lo avrebbe fatto accordare, certo era piccolo per il teatro da 1400 posti, tutti venduti, ma, disse più o meno, ti prego fallo per me. 

Vera Brandes doveva avere una passione notevole perché Jarrett accettò; alle 23 e 30 salì sul palco e letteralmente creò musica per circa un'ora. Suonò in modo incredibile, forse proprio perché sapeva che il pianoforte non era adatto, ci mise una energia e una intensità mai viste, dicono, prima e dopo

Il suo manager registrò l'esibizione e quel concerto è diventato il disco di piano solo più venduto della storia del jazz. Avrebbe potuto non suonare, quella sera Keith Jarrett, ne aveva tutte le ragioni. E invece ha suonato e ne è venuto fuori il più bel concerto della sua vita. 

A volte anche noi nella vita non abbiamo il pianoforte adatto e tutto sembra andare storto: ma se abbiamo qualcosa di bello da raccontare, se abbiamo qualcosa di unico dentro, è il momento di dimostrarlo. Da sempre le cose cambiano, le migliori innovazioni succedono, quando usciamo dalla zona di comfort e ci mettiamo a suonare davvero.

25/09/20

Stanley Withney al Gagosian di Roma fino al 17 ottobre: "Non mi stanco mai di contemplare Roma"


I blocchi di colori vivaci che compongono le griglie delle grandi tele rimandano al clima artistico della New York degli Anni Sessanta. 

I lavori di Stanley Whitney, invece, hanno dentro l' impronta degli edifici della Citta' Eterna. 

"Il colore, la luce, l'architettura antica; non mi stanco mai di contemplare Roma - spiega - . Da sempre illumina ed ispira il mio lavoro. La mia tecnica pittorica attuale ha iniziato a prendere forma negli anni novanta, quando, immerso nella citta', mi guardavo intorno ammirando l'architettura antica e rinascimentale. A Roma vige un ordine e un ritmo antico che voglio nei miei dipinti". 

La GalleriaGagosian, nel cuore della citta', dedica all' artista afroamericano fino al 17 ottobre la prima mostra personale - che e' anche la riapertura al pubblico dopo i mesi di lockdown - con una decina di opere di grandi dimensioni realizzate espressamente per questo appuntamento.

"Stanley Whitney - dice Pepi Marchetti Franchi, direttrice della Galleria -. gia' da decenni lavora sull' astrazione geometrica. Nel suo periodo a Roma ha insegnato in una universita' americana e ha cristallizzato la sua ricerca nel formato quadrato, con la serie di riquadri a fasce ispirata dall' architettura di Roma, dal Colosseo a Palazzo Farnese, e dall' archeologia etrusca".

E' una influenza che non e' legata al colore ma alla struttura compositiva con elementi sovrapposti.

Una trasposizione pop dell' archeologia classica? "Non so se lui la chiamerebbe cosi' ma, certo, e' una definizione che diverte", osserva Marchetti Franchi. I segni delle pennellate, le sbavature, i colori luminosi e brillanti applicati con densita' differenti, le geometrie disegnate a mano libera; nei lavori di Whitney, che hanno quotazioni dai 40 mila ai 300 mila euro, il risultato del gioco cromatico e' di forte impatto. L' artista, nato nel 1946 a Philadelphia, si divide tra New York e lo studio aperto da tempo nelle campagne di Parma. Amante della musica, soprattutto il jazz, Whitney riversa nella sua ricerca la passione per il ritmo e l' improvvisazione

Sue opere figurano a New York nelle collezioni del Metropolitan, al Guggenheim e al Whitney Museum of American Art, e in altre prestigiose strutture espositive degli Stati Uniti.


Stanley Withney




23/09/20

Il lato religioso di Andy Warhol

 


Il senso religioso di Andy Warhol

Anche se pochi lo sanno, in Andy Warhol esisteva un profondo lato spirituale, o meglio, religioso.
Le cui radici affondavano nel rapporto viscerale che aveva con la religiosissima madre cattolica Julia. Appartenendo all'élite dello star system, Warhol evitava di parlarne, temendo che avrebbe danneggiato la sua immagine pubblica rivelare che teneva un libro di preghiere sul comodino, un crocefisso a fianco del letto a baldacchino, immagini sacre ovunque e addirittura una cappella privata nella quale recitava ogni mattina le preghiere insieme alla madre, quando lei veniva a trovarlo nella sua casa di New York.
Non era insolito che si fermasse il pomeriggio a pregare nella chiesa di Saint Vincent Ferrer di Lexington Avenue, dove accendeva sempre una candela.
La pietà segreta di Warhol si concretizzava anche nell'aiuto ai poveri: donava con regolarità il suo tempo a una mensa di senzatetto e bisognosi e provava grande orgoglio nel finanziare gli studi dell'adorato nipote in seminario.
Solo gli amici più stretti erano a conoscenza della sua religiosità.
Accuratamente nascosta dietro la parrucca nascosta e il modo particolarissimo, eccentrico di parlare che erano la sua maschera.
Il suo rapporto con la fede si consolidò dopo l'attentato del 3 giugno 1968, in cui la ventottenne Valerie Solanas gli scaricò addosso diversi colpi di pistola, al torace e al ventre. Si salvò per miracolo, dopo giorni di agonia.

Fabrizio Falconi - 2020

(fonti: Demetrio Paparoni, Il senso religioso di Andy Warhol oltre i colori della Pop Art, Domani, 22 settembre 2020)

17/08/20

Torna a Svelarsi, per due mesi, il Pavimento del Duomo di Siena, una delle grandi Meraviglie d'Italia. Ecco come e quando vederlo.




Dal domani 17 agosto al 7 ottobre l'Opera della Metropolitana di Siena scopre il magnifico pavimento marmoreo del Duomo di Siena.

Un 'cammino sicuro' anche per i visitatori che potranno ammirare il pavimento nel rispetto dei protocolli di sicurezza. 

Tra i servizi offerti saranno inoltre disponibili visite guidate durante le quali professionisti del settore, in varie lingue, condurranno i visitatori alla scoperta di questo straordinario capolavoro. In occasione della scopertura, spiega una nota, sara' possibile ammirare le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, eseguite con una tecnica simile a quella del commesso marmoreo, con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane, paesaggi e nature morte, armadi che mostrano gli scaffali interni con oggetti liturgici

L'itinerario completo OpaSiPass consente, oltre la visita del pavimento in Cattedrale, quella al Museo dell'Opera in cui si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette eta' dell'Uomo. 

Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maesta' di Duccio, e' visibile la celebre pianta del pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che permette di avere un quadro d'insieme delle tarsie e del percorso che, dall'ingresso, conduce fino all'altar maggiore.

Il biglietto integrato prevede anche l'accesso alla cosiddetta "Cripta", sotto il pavimento del Duomo e al Battistero. 

Il pavimento e' il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all'Ottocento, oltre 50 in tutto, i cui cartoni preparatori furono disegnati da artisti, quasi tutti "senesi", fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della Sapienza. 

Il percorso si apre con l'iscrizione d'ingresso, davanti al portale centrale, un invito a entrare "castamente" nel Virginis templum, la casa di Maria, testimonianza del forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro 'patrona'. 



15/08/20

Ferragosto: Gli Uffizi celebrano con una mostra On-Line la Festa dell'Assunta


L'Assunta Panciatichi di Andrea del Sarto

Gli Uffizi celebrano con una mostra virtuale, online, la Festa dell'Assunzione di Maria in cielo, che coincide con Ferragosto, grazie alla valorizzazione di due opere della collezione, due capolavori 'gemelli' di Andrea del Sarto (1486-1530): l'Assunta Panciatichi e l'AssuntaPasserini, realizzate tra il 1523 e il 1526 ed entrambe custodite nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti. 

Perpetua virginitas e' il titolo dell'ipervisione a cura di Anna Bisceglia e da oggi su Internet all'indirizzo www.uffizi.it/mostre-virtuali/assunta-andrea-del-sarto

Spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: "Nel giorno di Ferragosto ricordiamo l'Assunta con una rassegna di immagini ad alta definizione e schede esplicative: l'intento e' indurre a osservare opere sublimi delle nostre collezioni con occhio attento ai significati, ai contenuti, ai processi esecutivi dei manufatti artistici"

L'ipervisione offre la possibilita' di avvicinarsi ai due dipinti di Andrea del Sarto, spiegandone l'iconografia, la committenza, il passaggio alle collezioni granducali (che nel caso dell'Assunta Passerini fu davvero traumatico, perché venne comperata dal Granduca Ferdinando II che pago' si' alla chiesa dei Serviti di Cortona una cospicua somma di danaro, ma non riusci' ad evitare una vera e propria insurrezione popolare dei fedeli inferociti per la sottrazione). 

Svelati (o ricordati ai piu' esperti) i particolari piu' suggestivi e curiosi dei dipinti, rivelando anche il processo utilizzato da Andrea del Sarto nel preparare i suoi lavori. 

Una serie di disegni conservati al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe permette infatti di entrare nei meccanismi creativi dell'artista: il tratteggio minuzioso dei singoli dettagli e soprattutto lo studio del corpo umano dal vero, per renderlo piu' vivo e reale nella stesura finale dell'opera. 

Oltre ai dipinti di Andrea del Sarto vengono presentate altre raffigurazioni dell'Assunzione di Maria e di episodi che precedono l'evento: tra questi anche l'Annuncio dell'Angelo a Maria nell'incisione di Federico Zuccari (1539-1609) e la splendida 'Incarnazione di Gesu' e santi' di Piero di Cosimo (1461-1522). 


L'Assunta Passerini di Andre del Sarto

24/07/20

Svelato il mistero del "Mostro Marino" disegnato da Leonardo da Vinci: era un fossile di cetaceo


fossile di Balaena Montalionis, conservato al Museo di Calci

Non un mostro marino, ma un fossile di cetaceo: svelato il mistero della misteriosa creatura disegnata da Leonardo da Vinci sul Codice Arundel, una raccolta di scritti e disegni conservata a Londra alla British Library. 

E' quanto rivela uno studio di ricercatori dell'Universita' di Pisa e dell'Universita' di San Diego (USA). 

Lo studio, pubblicato nella rivista internazionale Historical Biology, e' firmato da Alberto Collareta, Marco Collareta e Giovanni Bianucci dell'Universita' di Pisa e da Annalisa Berta dell'Universita' di San Diego. "Uno dei fogli che costituiscono il Codex Arundel - spiega Alberto Collareta, paleontologo del Dipartimento di scienze della terra - contiene la descrizione delle spoglie di un poderoso mostro marino, che e' stata a lungo interpretata come divagazione fantastica o metaforica del giovane Leonardo, se non come vera e propria rielaborazione poetica di presunte letture classiche del Genio". 

 "Esistono tuttavia molte indicazioni - continua Collareta - che suggeriscono che il giovane Leonardo abbia davvero osservato una balena fossile. Un censimento dei rinvenimenti di cetacei fossili toscani dimostra come, nel corso degli ultimi due secoli, almeno otto localita' toscane nelle vicinanze di Vinci (Firenze) abbiano restituito resti fossili significativi di grandi balene". La prima a ipotizzare che il mostro marino fosse una balena fossile era stata la biologa marina statunitense Kay Etheridge nel 2014. Il nuovo studio italo-americano conferma ora la sua teoria. 

03/07/20

La Nuova Mostra di Justin Bradshaw a Sutri a Palazzo Doebbing, fino al 17 gennaio



A Sutri, nel bellissimo Palazzo Doebbing, la nuova mostra di Justin Bradshaw, nell'ambito di Incontro a Sutri - da Giotto a Pasolini, l'allestimento curato da Vittorio Sgarbi dal 26 giugno al 17 gennaio 2021

Dal catalogo, il testo di Fabio Galadini:

La narrazione pittorica di Bradshaw evoca il sofisticato manierismo italiano e il realismo fiammingo. 

La tecnica sorprendente conquistata in anni di capillare ricerca, conduce l’artista ad una padronanza assoluta della gestione del colore e della luce, attualizzando la tecnica della velatura ad olio su supporti metallici (rame e zinco). 


Questa magistrale dimestichezza della “pittura a velo” consente a Bradshaw di esplorare le forme del realismo in chiave contemporanea, declinando la narrazione verso un iperrealismo che può tranquillamente confrontarsi con i maggiori maestri contemporanei di questa corrente, da Paul Cadden a Ralph Goings. 

E proprio guardando Goings, il realismo di Bradshaw traduce l’intima narrazione del vissuto indecifrabile “degli altri” in una dimensione pop, in una condizione in cui gli oggetti, i corpi, assumono valenza per quello che sono, non si allontana da esse, narra la loro condizione fuori da un ipotetico vissuto individuale. 


Esse appaiono, e ciò che ci restituiscono è solo il loro esserci in una dimensione epica senza nasconderne l’inadeguatezza. 

Qui gli oggetti e i personaggi ritratti mostrano la loro essenza. Essi sono senza storia e funzione, sono “i tubetti di colore consumati e le chiavi, rimaste appese in casa inutilizzate, per serrature che forse non ci sono più”. 

F. Galadini 


 In mostra: 

PETALA AUREA Petali d’oro. Lamine di ambito bizantino e longobardo dalla Fondazione Luigi Rovati 
• GIOTTO Il grande Crocifisso dalla Collezione Sgarbossa 
 PIER PAOLO PASOLINI Fotografie degli ultimi sguardi del grande intellettuale 
• TADEUSZ KANTOR Dipinti e disegni dalla Collezione Dario e Stefania Piga che testimoniano l’immortale genialità di Kantor con le sue metafore visive e teatrali 
• CESARE INZERILLO La nuova scultura “Ora d’aria, 2020” per riflettere sulla fragilità umana in epoca di Corona Virus 
• LA DISTRAZIONE DEL MONDO Dipinti dalla Fondazione Franz Ludwig Catel di Roma 
• SCARTI, GIOCHI E RIMANDI Le sculture di Livio Scarpella 
 JUSTIN BRADSHAW Ritratti e nature morte eseguiti a olio su rame 
• KORAI Le sculture in gesso e resina di Alessio Deli 
• LE STORIE DI CARAVAGGIO L’appassionante vita di Michelangelo Merisi dipinta da Guido Venanzoni in una serie di grandi teleri 
• COME ALLO SPECCHIO Fotografie di Chiara Caselli 
• METAFORICA NATURALITÀ Sculture di Mirna Manni • LUOGHI REALI dipinti di Massimo Rossetti.



19/06/20

Incredibile scoperta: Il "Volto Santo" di Lucca è la più antica scultura lignea di tutto l'Occidente .



Le indagini diagnostiche con il carbonio 14 fatte per la prima volta sul celebre Volto Santo di Lucca hanno dato un risultato eclatante: l'opera e' databile tra l'VIII e il IX secolo.

E' la conferma, si spiega, che si tratta del primo e unico Volto Santo, che un antico testo creduto leggendario affermava essere arrivato a Lucca nel 782 d.C. e non di un'opera del XII secolo, replica di un originale piu' antico andato perduto, come gli studi di storia dell'arte ritenevano finora. 

Alla luce dei nuovi dati, il Volto Santo di Lucca e' la piu' antica scultura lignea dell'Occidente. 

L'indagine diagnostica e' stata avviata per le celebrazioni per i 950 anni dalla rifondazione della Cattedrale lucchese. 

L'opera e' una delle icone piu' venerate della cristianita': il suo culto nel Medioevo si estese a tutta Europa. 


16/06/20

Arriva Caravaggio ai Musei Capitolini - Fino al 13 settembre



Ai Musei Capitolini arriva la grande mostra "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi", rimandata per l`emergenza Covid-19, che sara' ora nelle sale di Palazzo Caffarelli fino al 13 settembre

L`esposizione curata da Maria Cristina Bandera comprende il famoso "Ragazzo morso da un ramarro" e piu' di 40 dipinti degli artisti influenzati dalla rivoluzione figurativa di Michelangelo Merisi. 

Lo storico dell`arte Roberto Longhi seppe riconoscere la portata rivoluzionaria della pittura del Merisi tanto da considerarlo come il primo pittore dell`eta' moderna

"Il Ragazzo morso da un ramarro", che risale all`inizio del soggiorno romano di Caravaggio e databile intorno al 1596-1597, fu acquistato da Longhi negli anni Venti del `900

Al Caravaggio e ai cosiddetti "caravaggeschi" lo storico dell`arte dedico' un`intera vita di studi: secondo lui "il Caravaggio suggeri' un atteggiamento, provoco' un consenso in altri spiriti liberi, non defini' una poetica di regola fissa; e insomma, come non aveva avuto maestri, non ebbe scolari".

Ai musei capitolini i visitatori potranno ammirare, fra gli altri, quattro tavolette di Lorenzo Lotto e due dipinti di Battista del Moro e Bartolomeo Passarotti, che aprono il percorso espositivo, con l`intento di rappresentare il clima artistico del manierismo lombardo e veneto in cui si e' formato Caravaggio. 

Oltre al "Ragazzo morso da un ramarro" e' in mostra "Il Ragazzo che monda un frutto", una copia antica da Caravaggio, che Longhi riteneva una "reliquia". 

Nella mostra sono rappresentati artisti che per tutto il secolo XVII sono stati influenzati da quella rivoluzione figurativa. 

Spiccano tre tele di Carlo Saraceni, "l`Allegoria della Vanita'", una delle opere piu' significative di Angelo Caroselli; "l`Angelo annunciante" di Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo; la "Maria Maddalena penitente" di Domenico Fetti; la splendida "Incoronazione di spine" di Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone. 

Tra i grandi capolavori del primo caravaggismo spiccano inoltre cinque tele raffiguranti Apostoli del giovane Jusepe de Ribera e la "Deposizione di Cristo" di Battistello Caracciolo, tra i primi seguaci napoletani del Caravaggio. La "Negazione di Pietro" e' poi il grande capolavoro di Valentin de Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi, la cui ambientazione e' un preciso riferimento alla famosa Vocazione di San Matteo di Caravaggio

12/06/20

Ritorna la Grande Arte a Sutri - Dal 26 Giugno


Bacchus, di Justin Bradshaw


CONTEMPLAZIONI
Vittorio Sgarbi
Sutri 26 giugno > gennaio 2021 


«L’arte è un costante incontro tra passato, presente e futuro.» 


Il consueto appuntamento con i capolavori dell’arte ritorna a Sutri presso il Museo di Palazzo Doebbing. 

Dopo aver incantato gli occhi di migliaia di visitatori nelle prime due stagioni di mostre, con opere di grandi maestri – tra cui Tiziano, Scipione Pulzone, Artemisia Gentileschi, Pellizza da Volpedo, Antonio Ligabue, Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Henri Rousseau – e dopo aver ospitato deputati, giornalisti, pensatori, ambasciatori, ministri, giunti a testimoniare le grandi eccellenze italiane nei diversi incontri e conferenze pubbliche, riapre la nuova stagione espositiva di Palazzo Doebbing. Partner: mostra-contemplazioni 

In mostra: 

PETALA AUREA Petali d’oro. Lamine di ambito bizantino e longobardo dalla Fondazione Luigi Rovati 
GIOTTO Il grande Crocifisso dalla Collezione Sgarbossa 
PIER PAOLO PASOLINI Fotografie degli ultimi sguardi del grande intellettuale 
TADEUSZ KANTOR Dipinti e disegni dalla Collezione Dario e Stefania Piga che testimoniano l’immortale genialità di Kantor con le sue metafore visive e teatrali 
• CESARE INZERILLO La nuova scultura “Ora d’aria, 2020” per riflettere sulla fragilità umana in epoca di Corona Virus 
• LA DISTRAZIONE DEL MONDO Dipinti dalla Fondazione Franz Ludwig Catel di Roma 
• SCARTI, GIOCHI E RIMANDI Le sculture di Livio Scarpella 
JUSTIN BRADSHAW Ritratti e nature morte eseguiti a olio su rame 
• KORAI Le sculture in gesso e resina di Alessio Deli 
• LE STORIE DI CARAVAGGIO L’appassionante vita di Michelangelo Merisi dipinta da Guido Venanzoni in una serie di grandi teleri 
• COME ALLO SPECCHIO Fotografie di Chiara Caselli 
• METAFORICA NATURALITÀ Sculture di Mirna Manni • LUOGHI REALI dipinti di Massimo Rossetti.

02/06/20

Festa della Repubblica, Riaprono da oggi 2 giugno, 50 Musei e parchi archeologici in tutta Italia. La lista.



Musei in campo per la Festa della Repubblica, con 50 aperture nella giornata di oggi mentre ieri il pubblico e' tornato al parco archeologico del Colosseo, Palatino e Foro Romano e storici e specialisti possono tornare a consultare le carte dell'Archivio di Stato di Brescia. 

Il ripristino degli accessi ai luoghi della cultura statali sulla base delle disposizioni previste dal Dpcm del 17 maggio 2020 permetteranno di aprire il 2 giugno

-il Parco Archeologico di Ostia Antica
- quattro siti del Parco Archeologico dei Campi Flegrei (Anfiteatro di Pozzuoli, Parco archeologico di Cuma, Terme Romane di Baia, Museo del Castello di Baia) 
- il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, 
- il Parco e il Giardino inglese della Reggia di Caserta, 
- il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 
- il Parco archeologico di Ercolano, 
- la Galleria Estense di Modena, 
- il Palazzo Ducale di Sassuolo, 
- la Pinacoteca di Ferrara, 
- il Museo storico del castello di Miramare a Trieste, 
- i Musei Reali di Torino con Palazzo Reale, Armeria, Galleria Sabauda, Musei di Antichita' e Palazzo Chiablese, 
- la Galleria dell'Accademia e Museo degli Strumenti Musicali di Firenze, 
- i Musei del Bargello con Palazzo Davanzati e il Museo delle Cappello Medicee, 
- il Castello Piccolomini di Celano, 
- il Museo Archeologico "Dino Adamesteanu" di Potenza, 
- il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, 
- il Museo Archeologico Nazionale "Massimo Pallottino" di Melfi, 
- i cortili e il giardino romantico del Palazzo Reale di Napoli, 
- la Certosa di San Martino, il Parco e la Tomba di Virgilio a Napoli, 
- il giardino di Villa Pignatelli, 
- l'aiuola grande e il belvedere di Villa Floridiana, 
- il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum a Teano, 
- il Museo dei Gladiatori di Santa Maria Capua Vetere, 
- il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, -
- il Teatro romano di Benevento, il Museo Archeologico di Cividale, 
- il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, 
-il Museo preistorico dei Balzi Rossi a Ventimiglia, 
- l'area archeologica di Nervi, 
- la Villa romana del Varignano a Portovenere, 
- il Museo archeologico nazionale di Luni, 
- il parco archeologico di Naquane, 
-il parco archeologico nazionale dei massi di Cemmo, -
- il Parco archeologico di Egnazia, 
- il Parco archeologico di Monte Sannace, 
- il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria, 
- il Museo Archeologico Nazionale di Spoleto, 
-il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, 
- l'area archeologica di Carsualae, 
- il Palazzo Ducale di Gubbio, -
-l'Ipogeo dei Volumni con la necropoli di Palazzone. 

 Per il 3 giugno sono inoltre previste le riaperture del Museo dell'Opificio delle Pietre Dure, della Galleria degli Uffizi, del Complesso Monumentale della Pilotta a Parma, del Teatro Romano di Gubbio, della Necropoli del Crocefisso del Tufo a Orvieto, mentre storici e studiosi potranno tornare a accedere all'Archivio di Stato di Genova. 

13/04/20

Nasce "Diario Comune" - Per ricominciare insieme, per restare umani




Da ieri, 12 aprile 2020, giorno di Pasqua, è online diario comune…un almanacco che mensilmente raccoglierà gli interventi di 12 artisti europei e  internazionali di diverse generazioni - diari, storie, osservazioni e visioni, ma anche omaggi, ricordi, progetti in corso

Un fecondo contagio che include vecchi e nuovi amici, e includerà coloro che, ora a noi sconosciuti, contribuiranno a costruire questo diario comune - per ricominciare insieme, per “restare umani”.

Koen Broucke, Maria Bussmann, Selene de Condat, Elzevir, Marilù Eustachio, Andrea Fogli, 
Lorand Hegyi, Giuseppe Gallo, Ugo Giletta, Felice Levini, Stefano Minzi, Lazslo Revesz, 
Petra Richar, Stefano Minzi…insieme a Caspar David Friedrich e Jean Dubuffet…
e tutti gli altri che parteciperanno ai prossimi numeri






23/01/20

La sopravvalutazione - tutta italiana - della politica




In questo anno in cui si celebrano i 100 anni (dalla morte) di Modigliani, i 100 (dalla nascita) di Fellini, i 500 (dalla morte) di Raffaello Sanzio, i 100 (dalla nascita) di Benedetti Michelangeli, l'Italia preferisce crogiolarsi nella Craxitudine.

Il che conferma quello che ho sempre pensato: che in questo paese c'è da sempre una super-eccessiva importanza data alla politica, che da noi è spesso - e oggi più che mai - farsa, commedia, intrattenimento, chiacchiera becera, operetta. Eppure la politica - specie quella italica - conta molto poco alla fine.

Nella economia di una vita contano o conterebbero molto molto di più le felicità, le ricchezze, le consapevolezze donate alle nostre anime e all'anima complessiva del paese che abitiamo, dagli spiriti illuminati che nei più diversi settori hanno dimostrato cosa può dare e fare l'indole umana creativa.

Invece preferiamo arrotolarci nel piccolo nostro cortile di torti e ragioni, di battaglie perse sugli scranni e vendette o riscatti. Che, dico io, lasceranno flebilissima, impalpabile traccia nella storia collettiva e ancor di più individuale.

Fabrizio Falconi
gennaio 2020 

10/01/20

A Livorno trovate le pagelle di Modigliani, con la mostra dedicata al pittore per il centenario della morte.

 Modigliani nel suo studio fotografato da Paul Guillaume

 
Livorno ritrova ed espone le pagelle di un ginnasiale Amedeo Modigliani (1884-1920), mentre prosegue con grande successo la super-mostra dedicata all'artista. 

Frutto di una ricerca all'Archivio storico del Liceo Ginnasio Niccolini Guerrazzi di Livorno, dove Modigliani fu studente, e' allestita nei locali della biblioteca di via Ernesto Rossi dell'attuale Liceo Niccolini Palli, la mostra 'A scuola di Dedo', quadro d'insieme della vita del liceo negli anni in cui Modigliani lo frequento'. 

La rassegna e' stata possibile dopo il ritrovamento di documenti e materiali inediti, tra i quali il registro dei voti, i libri dei verbali e il tabellone della sessione autunnale del 1898 consentono di ricostruire la carriera scolastica dell'artista, che fu iscritto al Liceo Classico Niccolini Guerrazzi negli anni 1893-98 in I, II, III, IV, V Ginnasio.

L'esposizione sara' visitabile al pubblico (ingresso gratuito) dal 16 gennaio al 17 febbraio. 

Nel frattempo resta aperta la mostra 'Modigliani e l'avventura di Montparnasse', al Museo della Citta' fino al 16 febbraio che finora ha registrato oltre 45mila presenze

Ci sono esposte 133 opere rappresentative della Ecole de Paris: Modigliani di cui si celebra quest'anno il centenario della morte (24 gennaio) e' rappresentato dai suoi inconfondibili ritratti e da una collezione di disegni raramente esposti, opere accompagnate da capolavori di Soutine, Utrillo, Derain, Kisling. 



27/12/19

Arriva a Roma la più grande mostra mai allestita su Raffaello, alle Scuderie del Quirinale



Raffallo in mostra dal 5 marzo alle Scuderie del Quirinale a Roma. Oltre cento opere dell'artista riunite insieme, come mai in passato.

Una grande mostra monografica, con oltre duecento capolavori tra dipinti, disegni ed opere di confronto, dedicata a Raffaello Sanzio, nel cinquecentenario della sua morte, avvenuta a Roma il 6 aprile 1520 all'eta' di appena 37 anni

L'esposizione, intitolata semplicemente RAFFAELLO, costituisce l'apice delle celebrazioni mondiali a 500 anni dalla scomparsa e rappresenta l'evento di punta del programma approvato dal Comitato Nazionale appositamente istituito dal Ministro Dario Franceschini e presieduto da Antonio Paolucci. Realizzata dalle Scuderie del Quirinale (appartenenti alla Presidenza della Repubblica e gestite dal Mibact attraverso la societa' in-house ALES), in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, la mostra e' curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro. 

Un autorevole comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino ha affiancato e approfondito il lavoro del team curatoriale, stimolando un dialogo fruttuoso tra gli specialisti del settore piu' accreditati al mondo, come Nicholas Penny (gia' direttore National Gallery di Londra), Barbara Jatta (direttore Musei Vaticani), Dominique Cordellier (Muse'e du Louvre), Achim Gnann (Albertina, Vienna), Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut, Firenze). 

Anche in termini di capolavori in prestito (oltre che di lavoro scientifico svolto), e' stato determinante il contributo delle Gallerie degli Uffizi, con circa 50 opere delle quali oltre 40 dello stesso Raffaello

Ma anche tanti altri musei di importanza internazionale hanno contribuito ad arricchire la rassegna con capolavori dalle loro collezioni: tra questi, in Italia, le Gallerie Nazionali d'Arte Antica, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Fondazione Brescia Musei, e all'estero, oltre ai Musei Vaticani, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, , l'Albertina di Vienna, il British Museum, la Royal Collection, l'Ashmolean Museum di Oxford, il Muse'e des Beaux-Arts di Lille. 

Complessivamente saranno piu' di 200 le opere in mostra. La mostra verra' inaugurata il 3 marzo 2020 alla presenza delle piu' alte cariche dello Stato e dei rappresentanti ufficiali dei principali paesi prestatori.

Dal 5 marzo la mostra aprira' al pubblico e sara' visitabile fino al 2 giugno. 

"La mostra su Raffaello e' una grande mostra europea che raccoglie capolavori mai riuniti finora. Il giusto modo per celebrare la grandezza e la fama di un artista universale a 500 anni dalla sua morte. La prestigiosa esposizione alle Scuderie del Quirinale, che come quella dedicata a Leonardo al Louvre vede la collaborazione dei piu' grandi musei italiani e internazionali, permettera' al pubblico di ammirare un corpus considerevole di opere di Raffaello". Cosi' ha affermato il ministro Mibact, Dario Franceschini. Il presidente e ad Ales-Scuderie del Quirinale, Mario Di Simoni ha aggiunto: "La mostra di Raffaello, realizzata in collaborazione scientifica e di prestiti con gli Uffizi, e' la dimostrazione di quanto sia corretta la collocazione delle Scuderie del Quirinale in stretto collegamento con il grande sistema dei musei statali. È il coronamento ideale dei vent'anni di apertura al pubblico delle Scuderie del Quirinale". Il direttore Gallerie degli Uffizi, Schmidt: "Le Gallerie degli Uffizi, dove si concentra il piu' grande numero di dipinti e disegni di Raffaello al mondo, partecipano con entusiasmo all'organizzazione di questa ricorrenza epocale, per offrire una nuova, approfondita visione di Raffaello, specialmente per il periodo in cui l'artista visse a Roma. La mostra, frutto di una collaborazione senza precedenti tra le Gallerie degli Uffizi e le Scuderie del Quirinale, si svolge non a caso nella capitale: Roma non e' solo una tappa biografica dell'artista, ma il simbolo della dimensione nazionale della sua arte e del suo pensiero". 

26/12/19

La Chiesa dedicata al protomartire cristiano: Santo Stefano Rotondo a Roma





La chiesa di Santo Stefano Rotondo, dedicata al protomartire romano, sul Celio, è una delle più antiche ed originali di Roma, nota soprattutto per la sua forma circolare che ha fatto supporre si trattasse di un edificio pagano, trasformato in chiesa nel V secolo d.C quando fu consacrata da papa Simplicio I (468-483), dedicandola a Santo Stefano il primo martire della Chiesa, martirizzato per lapidazione nel 35 d.C. In effetti scavi recenti hanno dimostrato che l’edificio di culto fu edificato sopra i resti di una caserma romana – i Castra peregrina – e di un antico mitreo.

La sua forma, in origine, era davvero misteriosa nella sua perfezione geometrica: tre anelli concentrici intersecati da quattro navate che formavano una croce greca.

Al giorno d’oggi gli anelli concentrici sono soltanto due e uno solo è il braccio della croce greca.   Anche così però l’interno dell’edificio resta molto impressionante, per la vastità dell’ambiente e la selva di colonne antiche (di diversi ordini) che sorreggono la grandiosa cupola.

L’interno è poi essenzialmente scarno, privo di altari o arredi sacri, con la sola sedia episcopale che troneggia vicino all’entrata e che sembra sia quella sulla quale sedeva San Gregorio Magno.

Ma quello che sicuramente impressiona di più nel severo vuoto dell’edificio è la serie di affreschi che ricopre l’interno sulle pareti tra le colonne. Sono ben trentaquattro. L’imponente complesso pittorico è opera di quattro mani, quelle del Pomarancio (Nicolò Circignani, 1519-1591) e di Antonio Tempesti (1555-1630). La serie – in parte danneggiata – comincia con La strage degli innocenti e prosegue di riquadro in riquadro illustrando con crescente realismo i più atroci supplizi che si possano immaginare. In modo talmente minuzioso e didascalico ( con cartigli al di sotto che forniscono ogni spiegazione ) da risultare per molti visitatori insopportabile alla vista.


Queste scene furono rappresentate proprio con intento didattico: in piena controriforma, la chiesa di Santo Stefano era infatti frequentata dai giovani gesuiti del Collegio Germanico Ungarico, custodi della Basilica, i quali sotto falso nome venivano inviati in Europa alla fine del Cinquecento con la missione di riacquistare clandestinamente fedeli per la Chiesa di Roma, pressata da una duplice minaccia: a nord il movimento riformatore di Martin Lutero, a est i turchi ottomani.

Gli affreschi di Santo Stefano fornivano dunque un compendio di quello che aspettava questi missionari, se fossero stati scoperti: come per i martiri romani, avrebbero subito terribili torture, che avrebbero fatto desiderare loro ardentemente la morte, in una sorta di Imitatio Christi.

E ancora oggi, a guardarle, queste scene atterriscono: un martire a cui sono state mozzate le mani, le quali poi legate ad una cordicella, gli sono state messe appese al collo; un uomo che viene scorticato a sangue, vivo, con un raschietto uncinato; un altro a cui viene estratta la lingua con una tenaglia e tagliata con un coltello da cucina; una doppia flagellazione con fascine di legno; due che vengono lasciati squartare da cani; un uomo appeso a due carrucole, con una palla di piombo appesa ai piedi, che viene bruciato pezzo a pezzo con le torce; un altro che viene disossato su una sorta di tavolo anatomico come una moderna scena tratta da un film horror; un uomo a cui viene infilato piombo fuso attraverso la bocca;  altri sui quali viene versato olio bollente; una donna cui viene infilato un tridente nel petto mentre uno dei torturatori muove l’argano che le tira le braccia fino a squartarla; un altro martire cui viene tagliata una mano con una scimitarra e il cui sangue molto realisticamente scorre a fiumi al di sotto del piedistallo.

Sotto ciascun riquadro gli artisti provvidero a sistemare una iscrizione in duplice lingua,  latino per i novizi e italiano per i frequentatori della chiesa, con la dettagliata spiegazione dei diversi episodi.
Insomma decapitati, mutilati, sbranati, sepolti vivi, bruciati che rimandano alle attuali persecuzioni che ancora oggi colpiscono gli infedeli in diverse parti del mondo: un vero campionario degli orrori che ancora oggi sortisce il suo effetto assai macabro.


Tratto da: Fabrizio Falconi - Roma Segreta e Misteriosa, Newton Compton, Roma, 2015