I sogni dell’amore
che non venne mai
ti ha risvegliato, raggelando
i germogli, scuotendo le imposte
scardinando la terra.
Hai vagato, senza trovare niente:
ti sei chiesto a che serve
una barca senza mare
una risposta senza domanda
un tappeto di foglie cadute
senza nessuno che lo attraversi,
un cielo di notte senza telescopi,
un letto caldo senza un respiro
tra le lenzuola, una promessa
senza una supplica, un coro di morti
senza nessun orecchio di vivo, che lo ascolti.
Ti sei sentito fragile, come chi aspetta
come chi chiede amore nel vento,
nel punto più scuro della notte.
Fabrizio Falconi, tratto da Il respiro di oggi, Terre Sommerse, 2010.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.