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di questo dono così unico e mio ?
Sommessa gioia di respirare, esistere:
a chi ne debbo essere grato? Ditemi.
Io sono giardiniere e sono fiore;
nel mondo-carcere io non languo solo.
Già sui vetri dell'eternità è posato
il mio respiro, il caldo del mio fiato.
L'impronta lasceranno di un disegno,
e più non si saprà che mi appartiene.
Scoli via la fanghiglia dell'istante:
rimarrà il caro disegno, intatto.
Osip Mandel'stam, 1909
da 'Cinquanta Poesie' a cura di Remo Faccani, Collezione di Poesia Einaudi, pag. 7.
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