Esco un po' fuori dal seminato degli ultimi post, per parlare oggi invece, di Medjugorie. La notizia - forse l'avrete letta da qualche parte - è che l'arcivescovo di Sarajevo Vinko Puljic ha annunciato pochi giorni fa che entro la fine dell'anno un nuovo documento - una direttiva - verrà prodotta dal Vaticano sul caso delle famose apparizioni di Medjugorie, iniziate nel lontano 24 maggio 1981 sulla collina di Crnica, a 25 km. da Mostar, nella ex Jugoslavia.
Anticipazioni non ce ne sono, ma dopo che a luglio Papa Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale padre Vlasic, l'ex direttore spirituale dei veggenti, e dopo che il vescovo di Mostar, Mons. Peric, un mese fa ha proibito ritiri, conferenze e celebrazioni nel santuario, che non abbiano la sua espressa autorizzazione, è probabile che la nuova direttiva consisterà in un ulteriore 'giro di vite' su queste apparizioni che vanno avanti da 38 anni.
Come è noto, la Chiesa non ha finora preso posizione ufficiale sulle apparizioni di Medjugorie - anche perchè come si sa il diritto Canonico prevede che il 'fenomeno' debba essersi chiuso per potervi essere una pronuncia ufficiale - le quali hanno suscitato in questi decenni opinioni di ogni tipo, e controversie polemiche a non finire.
Intanto i veggenti continuano a sostenere di avere visioni - in alcuni casi, come per Vicka, Ivan e Marija (tre dei sei originari) addirittura quotidiane (questa in testa è una del 2008 della veggente Mirjana).
I video con le apparizioni sono ovunque. Il santuario è diventato il secondo luogo di culto più visitato in europa (dopo Lourdes), e - nonostante manchi ogni tipo di ufficialità - la Regina della Pace evocata a Medjugorie è diventata ormai punto di riferimento di molte comunità cattoliche.
Non sono mai stato a Medjugorje, eppure ho molti amici - anche intellettuali, e anche di solito refrattari a manifestazioni esagerate di culto popolare - che mi hanno riferito impressioni molto forti, e conferme di fede inaspettate.
Insomma, Medjugorje sembra essere un po' il paradosso dei nostri tempi, anche in fatto di fede. C'è molta evidenza, ma anche molta diffidenza. C'è molto (troppo?) clamore e forse poco silenzio. C'è una difficoltà di credere, e una grande circospezione anche da parte delle più alte cariche ecclesiastiche.
I sei ragazzi - oggi adulti, sposati, con famiglie - hanno finto per 38 anni ? Hanno ingannato tutti per 38 anni ? Ricavandone che cosa ? Per quali motivi ? Sono domande che, credo, si facciano tutti. Mi piacerebbe conoscere anche il vostro pensiero.
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...anch'io non ci sono mai andato e ho una certa ritrosia a farlo...conosco persone che hanno vissuto li intense esperienze di fede e hanno incontrato il Signore...tra le altre, mi ha parlato della sua esperienza una donna della quale ho una grandissimo stima e molto affetto, tuttavia sono un po' condizionato da una frase di Turoldo su Medjugorje,-- Maria, dice Turoldo in tutto il Vengelo ha detto solo sette parole e tutte sono riconducibile a quanto ha detto a Cana di Galilea-- fate quello che lui vi dirà--- A ben guardare i messaggi riportati dalle veggenti dicono questo, indicano Gesù e invitano a stare con Gesù nella preghiera e con la parola...mi fido molto di chi me ne ha parlato, della sua intelligenza sensibilità e fede...per cui ho abolito il mio giudizio precedente un po' sprezzante e saccente, penso che il Signore e sua madre si possano manifestare come, dove e con chi vogliono, la chiesa fa bene ad essere cauta tuttavia non vi è dubbio che Medjugorje risponde ad una grande sete di Dio e di una fede visssuta che spesso nelle nostre parrocchie non viene più proposta, ne testimoniata...come vedi amico mio...non esprimo un giudizio anche perchè la mia marianità è tiepida..sono tornato alla fede attraverso la percezione netta, radicale e chiara che l'incarnazione è un fatto accaduto in un luogo e in un determinato periodo storico che Gesù incarnato nella sua pienezza umana ha redento tutto l'uomo, in corpo, psiche e spirito e tutte le sue azioni... sono molto cristocentrico e concentrato sull'umanità e le sue-mie ferite e mi rendo conto di non vivere in pienezza il mistero di Maria, piccola donna di Galilea madre di dio e madre della chiesa della quale Giuseppe ha avuto una fiducia piena amandola oltre il possibile..forse da qui la mia cautela...e forse, la resistenza a lasciarmi andare con fiducia a Maria...o forse, e di più, sono ancora un po' arrabbiato con mia madre nonostante sia morta circa 25 anni fa quando avevo 35, 36 anni...mah... conviene pregare un po' e magari prima o poi ci andrò anch'io a Medjugorje....
RispondiEliminaAlessandro mi sorprende questa nostra continua sintonia.
RispondiEliminaHai espresso esattamente quello che anch'io sento. E quando parli di una "marianità tiepida" capisco perfettamente quello che intendi. Anche per me il ritorno alla fede è passato attraverso Cristo, e quasi esclusivamente attraverso di lui. (ci sarebbe da fare anche un discorso sul Vecchio Testamento, c'era una bellissima lettera a Mons. Ravasi sull'ultimo domenicale del Sole 24 ore sul quale magari torneremo..)
Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato. E anche qui tutto passa dai ricordi e dalle esperienze personali, che contanto e che restano, nel bilancio di una vita.
Anche per me è difficile esprimere un giudizio. Sono allo stesso tempo attratto da Medjugorje ma anche respinto. E aspetto che maturi in me una diversa consapevolezza (che non passa necessariamente attraverso una presa di coscienza, in senso razionale).
Grazie
f.
mi mettro tra i "tiepidi mariani" se non del tutto freddi. Ma una cosa mi sento di dirla proprio in riferimento al principio incarnatorio del cristianesimo che -vedo- ci ha conquistato: l'affermazione della theotokos della nascita di Cristo dalla carne di Maria in antichità andava proprio in direzione antignostica, contro l'idea che la carne di Cristo fosse speciale o la sua incarnazione APPARENTE.
RispondiEliminaAbbiamo forse tutti un motivo in più per cercare di riconciliarci con questa figura che purtroppo un discorso declinato soprattutto da aprte di uomini e celibi ha indubbiamente contribuito a rendere fastidiosa e-per noi donne- insopprotabile.
Ho sentito anch'io voci contrastanti su Medjugorje,testimonianze sia di riscoperta della fede sia di episodi riconducibili (a mio parere)a fanatismo o a integralismo. Entrambi i versanti mi lasciano abbastanza "fredda", perchè mi sento incline più a una fede che si radichi nel profondo del cuore e porti a scelte di giustizia, di pace, di amore ... quotidiane.
RispondiEliminaIn genere, mi sento poco coinvolta dal culto mariano, per i motivi così ben evidenziati da tutti voi.
Grazie, Thekla e Biancospina.
RispondiEliminaIn effetti mi conforta un po' verificare che la compagnia dei 'tiepidi mariani' non è così esigua come immaginavo.
Credo anche - è questa la mia esperienza - che su questa 'tiepidità' pesi anche molto un pregiudizio 'snobistico' dovuto alla popolarità del culto mariano, e a certe manifestazioni esteriori giudicate difficili da condividere.
Però, forse la fede è anche questo. Misurarsi con i limiti del 'sentire'. Proprio e altrui. E abbattere ogni muro derivante dalle inevitabili formae mentis sulle quali abbiamo costruito la nostra personalità e la nostra riconoscibilità.
F.
Chissà se siamo davvero ciechi o se crediamo di vedere troppo! Medjugorje è certamente un luogo che raccoglie tantissima gente in preghiera, incuriosisce e converte. Attendiamo questo nuovo pronunciamento.
RispondiEliminaEssere ciechi o credere di vedere troppo !
RispondiEliminaNon si poteva sintetizzare meglio.
Grazie di cuore, Boanerghes. E Buona Domenica.
F.