09/09/25

Saul Bellow, "Il Pianeta di Mr. Sammler": un classico intramontabile

 



Riletto dopo decenni, "Il pianeta di Mr. Sammler" conserva la sua qualità stupefacente, suscitando la stessa meraviglia di allora.
E' uno dei grandi romanzi di Bellow, scritto nel 1971, sei anni dopo "Herzog" e cinque anni prima di "Il dono di Humboldt" e componendo insieme a questi due una trilogia miliare nella letteratura del Novecento.
Anche in "Sammler" si ripete lo schema tipico bellowiano (e del resto della trilogia): un protagonista, intellettualmente lucido e umanamente qualitativo, qui l'ottantenne Sammler, profugo ebreo polacco, scampato per miracolo all'Olocausto, che vive in un appartamentino di New York, vedovo, insieme alla figlia Shula, eccentrica per non dire pazzoide.
Vive, Sammler, grazie alla famiglia "allargata" di cui dispone, lì a NY: zii e cugini vari, che sono stati più bravi di Sammler a fare i soldi, tra questi il nipote Elya, chirurgo che sta ora morendo per una emorragia cerebrale, in ospedale.
Ancora più degli altri, forse, "Sammler" non ha una vera e propria trama. Non succede quasi nulla e io capisco che con la infima soglia di attenzione (e il disamore per la lettura) di oggi, leggere un romanzo-mondo come questo è per molti o moltissimi disarmante:
decostruito nella forma del romanzo classico, "Sammler" infatti si dipana sulla scia di un interminabile monologo interiore, a tratti delirante, in cui il vecchio protagonista ricapitola le scene cruciali della sua vita, insieme soprattutto alle domande sempre più inquietanti che gli provengono da ciò che ha intorno: la dissoluzione del sogno della società americana, le conquiste spaziali che sembrano spalancare scenari impensabili, il degrado culturale, l'ostentazione e la disumanizzazione dei rapporti, le nevrosi di un mondo sempre più sfilacciato e incomprensibile.
All'interno di esso, vive nella sua piccola bolla del suo appartamentino, il vecchio Sammler, a cui dopo la guerra è perfino capitato di conoscere e frequentare a lungo, quando viveva a Londra da fuggiasco, il grande H.G. Welles, di cui si sente un biografo mancato.
Dal suo unico occhio con cui riesce a vedere bene, Sammler osserva e giudica ora con sguardo benigno ora con crescente irritazione, il mondo che deflagra intorno a lui, i membri della sua famiglia che come cellule impazzite si muovono senza senso, gli avventori che incontra nella metro che prende tutti i giorni, i borseggiatori, i neri, i barboni, i mafiosi, gli estrosi e i perduti.
Questa capacità di osservazione di Sammler è grande e salvifica. E' piena di "sentimento oceanico", di stupore per la bellezza e per la follia del mondo.
E' un occhio compassionevole che contiene, accogliendolo, tutto ciò che vaga in apparente inesaudita ricerca di senso, attorno a lui.
La lingua di Bellow è di ricchezza imbarazzante pensando a ciò che oggi si scrive. Nessun autore oggi è capace di sviluppare una lingua che possa anche tentare di avvicinarvisi, per complessità, erudizione, profondità psicologica, disegno complessivo.
Da questo punto di vista, Bellow è forse per davvero l'ultimo dei grandi del Novecento. Un mondo che è caduto a pezzi (e di cui B. ha cantato meravigliosamente la fine) e che ancora non sembra destinato ad essere sostituito.


07/08/25

Martin Amis, "Esperienza" - RECENSIONE


 Fatico un bel po' a parlare di questo libro in termini obiettivi.


Leggo Amis da tanti anni e lo apprezzo più come saggista che come narratore (anche se "L'Informazione" è un grande romanzo). Ma il meglio lo ha dato nei suoi memoir, "La vita da dentro", uscito nell'anno della sua morte, 2023, che è superiore anche a questo "Esperienza", uscito nel 2008.

Questi due libri di Amis sono, appunto, non semplici libri, ma "esperienza" cioè vita, eventi, grandi eventi, piccoli eventi, morti, nascite, orrori, sbagli, ambizioni, amori, letteratura, scrittura, arte, passione, disperazione, impotenza, inadeguatezza, fiducia, crescita, fallimento.

In una parola vita.

"Esperienza" è un libro molto forte (almeno per me, che ho dovuto in alcuni momenti sospenderne la lettura prima di andare a letto, perché temevo le ricadute sulla qualità del mio sonno) e però anche ironico e divertente, specie per chi ama i libri e la letteratura.

Come si sa, Amis ebbe la fortuna di nascere figlio di un grande e celebrato scrittore, Kingsley Amis, poco conosciuto e quasi completamente intradotto in Italia, che pur venendo da una famiglia "normale" divenne nei '60 e '70 uno degli autori più letti e influenti in UK fino a ricevere il titolo di Sir dalle mani della regina.

Perdipiù, dopo il doloroso divorzio dalla moglie (madre di Martin e dei suoi 2 fratelli), Kinglesy pensò bene di sposarsi con Elizabeth Jane Howard, una delle più grandi scrittrici inglesi del Novecento (Un lungo sguardo, la saga di Cozelet, ecc..).

"Esperienza" tratta, in un lungo racconto non cronologico (pieno zeppo di salti temporali anche a distanza di pochissime righe, digressioni, lettere, citazioni, ricordi sparsi e affioranti confinati spesso nelle note che qui rappresentano un testo parallelo) la formazione del giovane Amis, le difficoltà scolastiche, i dolori familiari, l'eterno confronto con il genitore "monumento", le sofferenze fisiche (interi capitoli dedicati alla terribile odissea odontoiatrica di Martin) e psichiche (il dolore lancinante per l'adorata cugina carnale Lucy, finita a 19 anni nelle grinfie di uno dei più efferati serial killer britannici il quale, insieme alla moglie rapì, trucidò e fece a pezzi, seppellendole nel suo giardino, almeno 12 o 13 ragazze, tra cui la stessa Lucy).

Ma il libro riserva vere delizie per gli appassionati di letteratura, visto che Amis ebbe per tutta la vita un punto di vista privilegiato su quell'ambiente londinese in cui passarono tutti, da Julian Barnes a Kureishi, McEwan, Ishiguro, Byatt, Larkin, Iris Murdoch, Cecil Day Lewis (il poeta padre dell'attore Daniel), Naipaul, Hitchens, Muriel Spark e chi più ne ha più ne metta.

Ma il libro è anche una operazione a cuore aperto sul proprio brutto carattere (e quello di Amis sicuramente era, un carattere difficile) e sul valore eterno dell'amicizia (debiti letterari inclusi) e dei legami. Non è insomma affatto solo e soltanto un bell'esercizio di stile sui propri gusti e manie letterarie o sul piacere o dispiacere estetico di contempla il mondo e l'arte.

Vivere vuol dire rischiare. Amare, vuol dire rischiare. Vivere e amare vuol dire andare incontro all'esperienza. Esperienza che è bene ed è male. Se si vuole vivere veramente, amare veramente e fare "esperienza" veramente, non si può credere di poter scegliere scremando accettando e cercando soltanto ciò che non ci farà soffrire.

Amis ha certamente sofferto e ha certamente amato. E in più è anche riuscito a scriverne, come meglio è difficile pensare, in questi suoi due grandi libri.

30/07/25

Le Magie del Pantheon - Seconda Parte


Seconda parte del viaggio all'interno del monumento più enigmatico di Roma: il Pantheon, meraviglia architettonica, tempio solare dalle mille proprietà. Curiosità, leggende, aneddoti, storia e storie che non si dimenticano. Ascolta gratuitamente il racconto qui:

Podcast: "Passeggiate Letterarie a Roma" di Fabrizio Falconi

26/07/25

La più bella lettera d'amore scritta per Roma - il Podcast


Una delle più belle dichiarazioni d'amore mai scritte per Roma.

Scritta dallo scrittore spagnolo Manuel Vilas.
Ascoltala gratuitamente qui:
Podcast: "Passeggiate Letterarie a Roma" di Fabrizio Falconi

Cosa vide in cielo l'Imperatore Costantino prima della Battaglia di Ponte Milvio? Il Podcast


 Cosa vide o credette di vedere l'Imperatore Costantino nel cielo di Roma, quella notte? Cos'è il segno del Labarum? Dove avvenne l'episodio della Visione? Quali sono i luoghi che ancora esistono? Cosa ha a che vedere il celebre affresco di Piero della Francesca ad Arezzo conosciuto come Il Sogno di Costantino? Ascolta gratuitamente il racconto sonoro qui:

Podcast: "Passeggiate Letterarie a Roma" di Fabrizio Falconi

Come andò veramente la Battaglia di Ponte Milvio tra Costantino e Massenzio? Il PODCAST


Come andò veramente la Battaglia di Ponte Milvio, quella tra Costantino e Massenzio, che il 28 ottobre del 312 cambiò definitivamente le sorti dell'Impero Romano e dell'Occidente tutto? Ascolta gratuitamente il racconto sonoro qui:

Podcast: "Passeggiate Letterarie a Roma" di Fabrizio Falconi

Elsa Morante e Alberto Moravia - una storia d'amore e letteratura Seconda Parte


Come si conobbero Elsa Morante e Alberto Moravia, due grandi protagonisti del Novecento italiano? Quanto tempo vissero insieme? Dov'erano le case e i luoghi di Roma che abitarono? Cosa li avvicinò e cosa li divise? Un racconto sonoro da ascoltare gratuitamente qui la SECONDA PARTE:

Podcast: "Passeggiate Letterarie a Roma" di Fabrizio Falconi

20/07/25

Moravia e Morante: Una storia d'amore e letteratura - Prima Parte Il Podcast


Come si conobbero Elsa Morante e Alberto Moravia, due grandi protagonisti del Novecento italiano? Quanto tempo vissero insieme? Dov'erano le case e i luoghi di Roma che abitarono? Cosa li avvicinò e cosa li divise? Un racconto sonoro da ascoltare gratuitamente qui la PRIMA PARTE:
Podcast: "Passeggiate Letterarie a Roma" di Fabrizio Falconi