04/05/17

IL MAGGIO DEI LIBRI - Tutte le iniziative in tutta Italia.




Con la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, il 23 aprile scorso è iniziata la settima edizione del Maggio dei Libri, la campagna nazionale di promozione della lettura promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la partecipazione di partner istituzionali (Presidenza del Consiglio dei MinistriConferenza delle Regioni e delle Province AutonomeAssociazione Nazionale Comuni Italiani) e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.

Un’inaugurazione speciale, avvenuta domenica 23 aprile a Milano con una Tavola rotonda all’interno della Fiera Tempo di Libri dedicata proprio al tema chiave La lettura come strumento di benessere, anche quest’anno affiancato da altri 3 filoni – la legalità, gli anniversari di scrittrici e scrittori illustri – nel 2017 ricorrono i 125 anni dalla nascita di J. R. R. Tolkien, 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello, 150 anni dalla morte Charles Baudelaire, di 200 anni dalla morte di Jane Austen, 30 anni dalla morte di Marguerite Yourcenar – e il paesaggio. La risposta degli appassionati del libro, fra privati, associazioni e istituzioni, non si è fatta attendere: sono già oltre 1.800 le iniziative inserite o in corso di validazione nella banca dati del Maggio dei libri e consultabili sul sito ufficiale www.ilmaggiodeilibri.it e molte sono a cura dei partner della campagna.

UN ASSAGGIO DALLE 1.800 INIZIATIVE GIÀ PRONTE
Storie e letture arrivano da tutta Italia e portano la firma degli organizzatori più diversi: istituzioni, privati, associazioni. Fra i partner del Maggio dei libri, la Casa delle Letterature di Roma, che ha in calendario numerose presentazioni, fra le quali: il 5 maggio alle 16 si discute delle Fortune e sfortune di una Beatles fan (Progetto Cultura Edizioni) di Emanuela Pettinelli, insieme a Maria Ida Gaeta, moderatrice anche dell’incontro il 10 maggio, sempre alle 16, su Acqua che scorre nascosta, di Gloria Cirocchi (Manni editore). L’11 maggio alle 16 focus su Scrittrici e intellettuali del Novecento. Paola Masino, a cura di Beatrice Manetti (Fondazione Mondadori-Saggiatore), con Siriana Sgavicchia e Lucinda Spera, coordinate da Marina Zancan, mentre il 16 maggio alle 19, nel giardino della Casa delle Letterature, spazio alla raccolta di poesie Tutto qui, di Franco Marcoaldi (Einaudi), con letture dell’autore e musiche di Invano Battiston. Il 23 maggio alle 17.30 Marco Belpoliti presenta In bilico, di Aldo Zargani (Marsilio Editore), e il 25 maggio alle 17 Valerio Magrelli ed Elio Pecora discutono con Antonio Prete del suo Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (Bollati Boringhieri), entrambi gli incontri con la moderazione di Maria Ida Gaeta.

Fra i partner più attivi nell’ambito della campagna anche Unicoop Tirreno, che ha in programma decine di appuntamenti nei suoi supermercati, tra i quali: ad Avenza (Massa Carrara), il 5 maggio alle 17 nello spazio soci sono in programma le letture ad alta voce Io leggo… tu leggi… noi leggiamo insiemevenerdì 19 alle 18, nel supermercato, è la volta del Guerrilla Reading, mentre venerdì 26, sempre alle 18, nella sala soci di via Campo d’Appio incontro su La casa del colonnello, con l’autore Alvise Lazzareschi. A Roma nella Biblioteca Vaccheria Nardi il 10 maggio alle 17 Luca Attanasio parla di Libera Resistenza, e a Civitavecchia (Roma) il 27 maggio alle 17.30 eccoIl Racconto è Servito: 13 storie sul filo conduttore di cuochi e cucina, insieme a Marco Salomone, Claudia Tisselli, Danilo Catalani, Paola Bianchi, Patrizia Arcioni, Ernesto Berretti. A Bagno di Gavorrano (Grosseto) l’11 maggioalle 16.30 nella sala Auser si parla di La stoffa delle donne con Laura Calosso, presentata da Claudia Musolesi; nello spazio soci ipercoop del Centro Commerciale Maremà di Grosseto il 17 maggio alle 17 ci sono Libri a merenda, ovvero un laboratorio di lettura animata per bambini, e il 26 maggio alle 17 arriva il gruppo I Teatranti di San Vincenzo, che leggerà per grandi e piccoli alcune delle Filastrocche del Pangolino di Renato Gorgoni; infine aVenturina Terme (Livorno), l’11 maggio alle 17 sono protagonisti I paesaggi del vino, a cura di G. Galeotti e M. Paperini, e il 23 maggio alle 17 Roberta Pieraccioli presenta La Resistenza in cucina (Ouverture Edizioni).

Esplorando le regioni d’Italia sulla mappa delle iniziative, si scopre ad esempio che il Comune di Catania in collaborazione con l’Assessorato ai Saperi e Bellezza Condivisa ha preparato 137 appuntamenti letterari dal 23 aprile al 31 maggio, tra i quali: Silvana Grasso il 6 maggio presenta il suo Solo se c'è la luna candidato al Premio Strega e al Premio Campiello (Libreria Mondadori di piazza Roma, ore 18); il 13 maggio arriva Giorgio Vasta con il suoAbsolutely nothing (Libreria Vicolo Stretto, ore 19.30); il 16 maggio l’egittologo Zahi Hawass interverrà alla presentazione di Il loto e il papiro di Francesco Santocono (Teatro Sangiorgi, ore 18); il 18 maggio Sebastiano Arditaparlerà del libro Giustizialisti scritto con Piercamillo Davigo (Castello Ursino, ore 17.30) e il 26 maggio sarà la volta di Gaetano Savatteri con il suo Non è più la Sicilia di una volta (Cavallotto Librerie, ore 17.30). Inoltre, le scuole “Cesare Battisti” e “Agatino Malerba” partecipano al Maggio dei libri cimentandosi con il concorso riservato dedicato alle Little Free Library. Da Venezia, la Biblioteca Nazionale Marciana aderisce al Maggio dei libri per il settimo anno consecutivo, con incontri nella Libreria Sansoviniana alle 17: il 3 maggio presentazione del romanzo di Saveria Chemotti Ti ho cercata in ogni stanza (L’Iguana editrice); il 4 maggio saranno protagonisti i volumi Aldo al lettore. Viaggio intorno al mondo del libro e della stampa in occasione del V Centenario della morte di Aldo Manuzio, a cura di Tiziana Plebani (Unicopli), Miscellanea marciana, vol. XXI (2016) e Aldo Manuzio. La costruzione del mito, a cura di Mario Infelise (Marsilio); il 5 maggio si parla di I velluti nella collezione della Galleria del Costume di Firenze, di Roberta Orsi Landini e infine il 30 maggio arriva Marco Giardini con il suo Figure del regno nascosto. Le leggende del Prete Gianni e delle dieci tribù perdute d’Israele fra Medioevo e prima età moderna (Olschki).

LIBRI NEL GIRO 2017
Torna per la quarta edizione Libri nel Giro, il progetto di promozione della lettura e della cultura della bicicletta, quest’anno con tema Giro giro tondo - 100 corse del Giro d’Italia a cura dell’associazione Ti con Zero, che si occupa di promuovere le attività culturali della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza. Quest’anno ha aderito all’iniziativa anche il Giro d’Italia Under 23, che si correrà dal 9 al 15 giugno in Emilia Romagna, Marche e Abruzzo: è la più importante corsa a tappe (con il Tour de l'Avenir, francese) nel mondo riservata ai giovani, la cui prima edizione risale al 1970 - fra i vincitori anche Francesco Moser e Marco Pantani. Il progetto Libri nel Giro coinvolge le biblioteche dei comuni di tappa del Giro d'Italia (che quest’anno si svolge dal 5 al 28 maggio con arrivo a Milano), in particolare musei e istituti di cultura, e mette “in pista” 100 libri itineranti dedicati al Giro d’Italia, della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza. In programma anche una mostra di teatri in miniatura, con rielaborazione di antichi modelli di carta e altri materiali per comporre scene, mondi e personaggi, piccoli gioielli fra artigianato d'arte e sperimentazioni architettoniche; la mostra sarà inaugurata dall’incontro con il giornalista e scrittore Marco Pastonesi Storie di corse e corridoriLibri nel Giro ha inoltre in calendario: laboratori di promozione della lettura per le scuola di tutti i livelli; gli incontri per ragazzi e adulti Storie di corse e corridori del Giro d’Italia, con Marco Pastonesi; Alfonsina Stradanarrazione performativa di e con Patrizia Bollini dedicata alla prima e unica donna che partecipò al Giro d’Italia; infine il reading Pantani era un dio, di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio. Tra i prossimi appuntamenti in programma: a Bracciano (Roma) il 3 e 4 maggio alla Biblioteca comunale, i laboratori conFernanda Pessolano Bici come farfalle (3 maggio e in programma anche il 16 e 17 maggio alla Biblioteca comunale di Campagnano - Roma) e Il Diavolo Rosso (4 maggio), alle 9 e alle 11; sempre a Bracciano, l’8 maggio al Grand’Italia Bar (ore 18) Storie di corse e corridori. 100 edizioni del Giro d’Italia: aneddoti, imprese e avventure, aperitivo con racconti di Marco Pastonesi e letture di Sonia BoffaDal 19 al 31 maggio a Tirano (Sondrio), nella Sala mostre di Palazzo Foppoli, la mostra Giro giro Tondo, teatrini di carta, libri e altro dedicati al ciclismo di Fernanda Pessolano. Programma completo sul sito www.ilmaggiodeilibri.it.

IL RACCONTO DELLA TAVOLA ROTONDA A TEMPO DI LIBRI
Il dibattito ha visto la partecipazione del Presidente dell’Associazione Italiana Editori Federico Motta per il benvenuto, e di Romano Montroni (Presidente del Centro per il libro e la lettura), seguiti da diversi interventi. Lo psicanalistaStefano Bolognini ha spiegato perché leggere significhi nutrirsi: “La lettura corrisponde da un lato ad aspetti nutritivi della mente e della persona e dall’altro a un evento relazionale: chi legge si relaziona con chi scrive, in maniera più o meno consapevole, e lo fa con gli stili relazionali che gli sono propri. C’è poi l’incontro casuale con quello che Cesare Musatti chiamava il ‘plancton culturale’, ovvero quegli elementi, quelle occasioni, quelle storie che incontriamo sui banchi delle librerie o nelle biblioteche e che hanno su di noi un effetto non programmato o perlomeno non conscionon è quasi mai casuale, infatti, quello che scegliamo di leggere, è molto spesso guidato da bisogni o desideri, forze di cui non siamo consapevoli ma che operano dentro di noi”.
Il sociologo Stefano Laffi ha puntato l’attenzione sugli adolescenti: “Il mondo in cui viviamo apparentemente offre ai giovani tantissimi stimoli e opportunità ma contemporaneamente, nella prospettiva di molti ragazzi, non presenta orizzonti futuri chiari. Di fronte a questa eccedenza di possibilità non c’è un premio vero, non c’è garanzia di quello che accadrà, cosa che suscita nei ragazzi disorientamento e frustrazione. Di fronte a questa condizione, si cercano punti di riferimento, fonti di sensonei libri i ragazzi possono trovare risonanza sul racconto di sé, scoprire e nominare quelle parti di sé e del loro rapporto col mondo che è importante conoscere”.
A spiegare cosa sia e come funzioni la biblioterapia, è stata la psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi: “Le persone che partecipano ai gruppi di lettura, affiancate da un terapeuta che siede fra loro e tiene il filo dei temi centrali per lo sviluppo psichico individuale e collettivo, diventano lettori di se stessi. Nonostante solo di recente la libroterapia sia tornata alla ribalta, è una tradizione millenaria, perché ha a che fare con le radici del nostro essere uomini. Noi siamo la specie delle storie, ne siamo costruttori e ne siamo costruiti: in questo senso il benessere consiste nel trovare le parole per narrare e scrivere la propria storia”.

Nicola Galli Laforest, esperto di letteratura per ragazzi, ha ricordato perché l’adolescenza è un momento chiave nello sviluppo: “Einstein diceva che se vogliamo bambini molto intelligenti, dobbiamo leggere loro molte storie. La scienza oggi ha dimostrato che anche questa sua intuizione era giusta. La lettura è tra le attività umane più complesse e faticose ma anche quella che ci dà di più. Dalle neuroscienze sappiamo inoltre che così come c’è un picco di plasticità a livello cerebrale, di apprendimento, tra 0 e 3 anni, ce n’è un altro tra i 13 e i 16 anni. Gli adolescenti quindi hanno quindi un cervello duttile, particolarmente ricettivo e capace di creare molte più sinapsi di quanto farà nel resto della vita. Come società, smettiamo di dare libri ai ragazzi con obiettivi solo funzionali o istruttivi: dobbiamo far passare il messaggio che leggere è un piacere in sé ed entrare nelle storie, in se stessi, è l’arma di sviluppo più importante che abbiamo”.

Il compito di affrontare il rapporto fra lettura e malattia, è spettato alla psicologa Ketti Mazzocco: “Nei pazienti oncologici, per i quali il benessere fisico e psicologico, come anche sociale, viene a mancare, la lettura e i libri offrono delle risorse invisibili ma efficaci. Sono spesso i pazienti, infatti, a cercare i libri, perché lì sperano di trovare quelle risposte che altre persone non riescono a dare, risposte e significati rispetto a una malattia, a una condizione, che ha stravolto le loro esistenze e ha azzerato ogni progettualità, ha tolto ogni certezza. Leggendo, tra le righe il paziente si rispecchia nel protagonista e riscopre se stesso nella propria interezza, non più solo in quanto malato: ritrova la propria autodeterminazione”.

Vito Mancuso, teologo e scrittore, ha voluto sottolineare il ruolo affascinante e ambiguo dei libri, richiamando al bisogno di sviluppare il pensiero critico: “Come tutte le creazioni dello spirito umano anche i libri sono ambigui, contraddittori, possono produrre benessere ma anche malessere, possono aprire alla libertà dello spirito ma anche generare la schiavitù della mente, asservimento, indottrinamento. Schopenhauer diceva: ‘quando state leggendo è lo scrittore che pensa dentro di voi, state pensando i pensieri di qualcun altro’. Se un libro ‘ci prende’ è perché stiamo vivendo le emozioni che l’autore intendeva farci provare. Quindi se essere liberi significa essere se stessi, allora tra lettore e libro dovrebbe esserci una mediazione, uno spazio di silenzio che consenta di filtrare e assimilare ciò che si legge. Consiglio di leggere sempre con una matita in mano: invita a sottolineare, a tracciare punti di domanda, a cerchiare – e così la mente interpreta, e non subisce passivamente, ciò che legge”.

Armando Massarenti, infine, filosofo e direttore dell’inserto “Domenicale” de Il Sole 24 ore, oltre a coordinare il dibattito ha spiegato le potenzialità della lettura: “La lettura non dà un benessere immediato e non dovrebbe: leggere deve sempre essere in qualche misura ‘disturbante’, deve risvegliarci da sogni dogmatici, illusioni o equivoci e insegnarci a essere più consapevoli. Il benessere che otteniamo è la capacità critica, sempre più affinata, per andare al fondo delle cose e di noi stessi. È un benessere duraturo e non solo individuale: ne ha bisogno l’intera società, per svilupparsi e crescere, anche economicamente: il pensiero critico è ciò che consente di capire il nostro mondo in continuo mutamento, di evolverci con esso, di affrontare le sfide senza turbamento e coltivare sempre nuove capacità”.

Il Maggio dei libri può contare sulla collaborazione di: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione InternazionalePoligrafico dello StatoAssociazione Italiana Editori, Associazione Italiana Biblioteche,Associazione Librai ItalianiSindacato Librai ItalianiSocietà Dante Alighieri, Istituzione Biblioteche di Roma Capitale. A testimonianza del successo che la campagna continua a riscuotere, spicca la media partnership di Rai Cultura con i portali di RAI Scuola e RAI Letteratura, affiancata da RadioLibri.it: un’importante testata nazionale e una nuova protagonista della radio e del web, idealmente a unire il pubblico tradizionale e quello più digitalizzato. 

Tra gli altri accordi di partnership e le collaborazioni: Accademia della Crusca, Regione Lazio, Atlante digitale del '900 letterarioCasa delle Letterature di RomaCESP Centro Studi per la Scuola PubblicaCircolo dei lettori di TorinoCoordinamento delle Associazioni di promozione della lettura nelle scuole, Teatro di Roma e Laboratorio Integrato Piero Gabrielli, Cubo Festival – Un borgo di LibriFestival della Lettura ad Alta Voce - Progetto di educazione alla lettura espressivaFestival Pistoia Dialoghi sull’uomoFondazione Maria e Goffredo BellonciFondazione per il Libro, la Musica e la Cultura con il Salone Internazionale del Libro di Torino,Fondo Ambiente ItalianoGabinetto Vieusseux (Firenze)Istituto Europeo di Oncologia, Associazione Forum del libro, Librerie Coop, Librerie Feltrinelli, Libri nel Giro, Messaggerie, MUBA Museo dei Bambini Milano,Tempo di LibriUnicoop Tirreno.

Il compito di coordinare le migliaia di iniziative attese spetta come sempre al sito ufficiale della campagna www.ilmaggiodeilibri.it, punto di riferimento per aggiornamentinotizie e materiali di approfondimento utili a progettare eventi legati ai filoni tematici. Affinché il Maggio dei libri possa fiorire in tutta Italia con eventi originali e coinvolgenti, è fondamentale la collaborazione creativa di tutti.
Le adesioni sono aperte e partecipare è semplice quanto fare click: su “Inserisci la tua iniziativa” dal sito del Maggio dei libri o direttamente sulla piattaforma che raccoglie tutte le iniziative legate al Maggio dei libri 2017, all’indirizzowww.ilmaggiodeilibri.it/registrazione: le attività dovranno svolgersi tra il 23 aprile e la fine di maggio. Dall’area Download del sito si possono scaricare il logo e i materiali promozionali, da utilizzare per creare la massima identità visiva. Nella banca dati, da questa edizione, è possibile arricchire la scheda dell’evento con un’immagine o una locandina e, dopo la convalida, condividerla su social network, blog e siti grazie a un link diretto. Quest’anno, inoltre, tutti gli organizzatori riceveranno come riconoscimento ufficiale, al termine dell’operazione di inserimento, il badge “Partecipiamo anche noi”, da condividere su siti, social network e, stampato, da utilizzare insieme alle locandine e sulle vetrine.
Per condividere esperienze, foto, video, eventi e suggerimenti, l’appuntamento social con il #MaggiodeiLibri è come sempre sulla pagina Facebook/ilmaggiodeilibri, su Twitter @maggiodeilibri e, novità di quest’anno, anche suInstagram@ilmaggiodeilibri. Tutti i canali saranno aperti alla condivisione di foto, video e resoconti di partecipanti e organizzatori contraddistinti dall’hashtag ufficiale, e raccoglieranno osservazioni e commenti nell’intento di costruire una comunità di lettori e di scambio di “buone pratiche”. E, per restare sempre connessi, un Social Feed sull’homepage del sito aggregherà in tempo reale tutte le interazioni social. 

#MaggiodeiLibri
www.ilmaggiodeilibri.it

03/05/17

Ritorna in Libreria "Roma, la pioggia" di Robert P. Harrison.






Ritorna in libreria, dopo quasi un ventennio dalla prima edizione di Garzanti, il bellissimo libro di Robert P. Harrison dedicato a Roma. 

Un giovane studioso di letteratura e un enigmatico personaggio, entrambi stranieri, discorrono passeggiando per le strade e le piazze di Roma. Nella metropoli caotica e decadente – disorientato fantasma della città eterna – le loro cinque conversazioni si accendono a contatto con il quotidiano vuoto di senso e i suoi nevrotici surrogati. Risucchiate nelle spirali di questo romanzo-saggio, che si legge come un “dialogo” della tradizione classica, le odierne crociate antifumo, l’industria del restauro, le automobili, la visita al cimitero in un giorno di pioggia, si trasformano in altrettante occasioni per interrogarsi sulla letteratura, la vera strada che apre all’interpretazione del mondo.

ROBERT POGUE HARRISON (Smirne, 1954). Insegna Letteratura italiana alla Stanford University ed è membro dell’American Academy of Arts and Sciences dal 2007. Ha dedicato i suoi primi studi a Dante, poi ha approfondito i simboli delle immagini e della letteratura occidentali in diversi saggi, molti dei quali tradotti in italiano: Foreste (1995), Il dominio dei morti (2004), Giardini (2009) e L’era della giovinezza. Una storia culturale del nostro tempo (2016).

02/05/17

Il Mausoleo di Augusto riapre finalmente (forse) nel 2019.




Speriamo non sia il solito annuncio, al quale a Roma siamo rassegnati, più che abituati. E speriamo che stavolta sia la volta buona per rivedere un Monumento tra i più devastati dall'incuria cittadina, e tra i più grandi di Roma: il Mausoleo di Augusto. 

Dopo quasi 70 anni di oblio, il mausoleo di Augusto, capolavoro voluto dal primo imperatore di Roma, riaprira' le sue porte ad aprile 2019

Ad annunciarlo, la sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, con il presidente della Fondazione Tim, Giuseppe Recchi che ha finanziato con 6 milioni euro il progetto di recupero del monumento, la cui seconda fase di lavori e' partita il 31 marzo scorso. 

E che con altri 2 provvedera' a infrastrutture e servizi per la fruizione, comprese nuovissime tecnologie 3D e i pannelli sulle cancellate che gia' ora raccontano le meraviglie di questo luogo

In tutto 13 mila metri quadri di murature da restaurare, 800 di superfici da impermeabilizzare e 13 mila metri di ponteggi, per un colosso di arte, storia, archeologia e misteri piu' grande persino di Castel Sant'Angelo con i suoi di 87 metri di diametro e 45, presunti, di altezza

E che ora tornera' a essere uno dei monumenti iconici della capitale, con un "rapporto di intelligente collaborazione pubblico-privato - dice la sindaca - che speriamo diventi modello". 

 Anticipata l'apertura da alcune "visite speciali e contingentate - dice il Soprintendente Claudio Parisi Presicce - per mostrare anche gli imponenti lavori in atto", la speranza del vicesindaco Luca Bergamo e' di "far rientrare l'ingresso nel programma di gratuita'" dei musei al vaglio del Comune per i cittadini romani. 

30/04/17

Poesia della domenica - "Egli desidera il tessuto del cielo" di William Butler Yeats.




Egli desidera il tessuto del cielo
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell’oro e dell’argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri
del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera perché
cammini sopra i miei sogni.

He Wishes For the Cloths of Heaven
HAD I the heavens’ embroidered cloths,
Enwrought with golden and silver light,
The blue and the dim and the dark cloths
Of night and light and the half light,
I would spread the cloths under your feet:
But I, being poor, have only my dreams;
I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dreams.



W.B. Yeats (1865–1939)
from the Collected Works of W.B. Yeats

29/04/17

La "Casa di Fiammetta" a Roma e le tombe delle prostitute.



La Casa di Fiammetta e le tombe delle prostitute.

Proprio alle spalle di Piazza Navona, all’angolo tra Piazza Fiammetta e via degli Acquasparta, si trova la celebre Casa di Fiammetta, quella cioè che la tradizione popolare associa a residenza di una celebre cortigiana fiorentina, Fiammetta Michaelis, vissuta a Roma nel Quattrocento.

Si tratta di un palazzetto medievale – a Roma non ne esistono molti -  sormontato da un torrione e sopravanzato da una loggia a tre archi, che fu nel corso dei secoli più volte rifatto fino agli inizi del Novecento quando fu acquistato dalla famiglia Bennicelli che gli conferì l’aspetto attuale.

Il Palazzo e la Piazza omonima, dunque, non hanno nulla a che fare con la Fiammetta (in realtà Giovanna) che era la figlia di Roberto d’Angiò, re di Napoli, che fu amata da Boccaccio, ma con la giovane e bellissima cortigiana di cui si occupò perfino Pietro l’Aretino nei suoi Ragionamenti.

Secondo studi più accurati sembra anche che la vera Fiammetta Michaelis non abbia abitato nella Piazza che porta il suo nome: questa casa però frequentò sicuramente e qui ricevette i suoi numerosi amanti, tra i quali quel brutale e potente Cesare Borgia, condottiero, cardinale e arcivescovo,  figlio di Alessandro VI, chiamato il Valentino perché investito da Luigi XII del titolo di Duca di Valentinois.


Ma il tracotante rampollo della famiglia Borgia era soltanto uno dei molti amanti ricevuti dalla bellissima donna, che alla sua morte, avvenuta il 19 febbraio del 1512, fu comunque omaggiata da tutta Roma anche per la fedeltà con cui si occupò di suo figlio illegittimo, Andrea, al quale con un espediente – riconoscendolo cioè come fratello e non come figlio – riuscì a lasciare in eredità due prestigiose case, quella in Via dei Coronari e quella nei pressi del Vaticano, con una estesa vigna, che le era stata donata da uno dei suoi amanti, Giacomo Ammannati Piccolomini, detto il Papiense, cardinale ed umanista.

Meriti che gli valsero di essere seppellita – nonostante il suo mestiere equivoco – nella Chiesa di Sant’Agostino, nella Cappella di Santa Monica (dove si venera anche il corpo della madre di Sant’Agostino, morta ad Ostia nel 387 d.C.) insieme ad altre celebri prostitute, le cosiddette onorate puttane, che godendo di alte protezioni e della rispettabilità popolare, potevano avere sepoltura ecclesiastica: tra di loro, Giulia Campana, Tullia d’Aragona e la giovane sorella di lei, Penelope e naturalmente anche Fiammetta, che  nel documento testamentario si firmò come Fiammetta del Duca di Valentino, un titolo che evidentemente la metteva e la mise al riparo da qualsiasi fastidio o compromissione.

Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata. Tratto da Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di RomaNewton Compton Editore

27/04/17

La Materia Oscura esiste veramente. Un nuovo studio della Università di Durham.




La materia oscura esiste. Almeno nella versione `tascabile` dell`Universo riprodotto dentro a un computer: è quanto afferma un team di ricercatori guidati dall`Università di Durham, che, come riporta il sito dell'Agenzia spaziale italiana, grazie alle simulazioni ha trovato una prova dell`esistenza della signora dell`oscurità. 

La dark matter, ineffabile componente del cosmo che secondo recenti stime costituirebbe oltre l`80% della massa presente nell'Universo, resta uno dei più grandi misteri della scienza moderna

La maggioranza degli astronomi è oggi convinta della sua esistenza, eppure neanche le tecnologie più avanzate hanno permesso fino ad ora di osservarla

Per questo da tempo gli scienziati si stanno concentrando su metodi indiretti per ricostruire il possibile identikit della materia oscura, in modo da cercare di capire qualcosa di più sulla sua natura e la sua misteriosa composizione. 

Uno dei metodi più efficaci è quello che unisce dati osservativi e simulazioni al computer: riprodurre `virtualmente` porzioni di Universo a partire dalle informazioni disponibili permette di elaborare modelli simulativi da cui estrarre previsioni realistiche sull`evoluzione del cosmo

 Il nuovo studio dell`Università di Durham si muove esattamente in questo terreno. 

Utilizzando tecniche avanzate di simulazione computazionale, il team di ricerca ha ricostruito il processo di formazione delle galassie tenendo conto della presenza della materia oscura. 

E così miliardi di anni di evoluzione sono stati compressi in poche settimane, riproducendo in potentissimi supercomputer le complesse relazioni esistenti tra la massa, la dimensione e la luminosità delle galassie. 

I risultati, pubblicati su PhysicalReview Letters, mostrano che la dimensione e la velocità di rotazione delle galassie simulate erano collegate alla loro luminosità in un modo simile alle osservazioni reali fatte dagli astronomi. 

In altri termini, il micro-Universo virtuale si comportava in modo del tutto coerente con le informazioni disponibili sull`Universo reale. 

Il che, secondo gli autori dell`articolo, è un`ulteriore prova indiretta dell`esistenza della materia oscura. 

 "Questo risolve un antico problema che ha messo in difficoltà i modelli della materia oscura per oltre un decennio - commenta Aaron Ludlow, leader dello studio. - L`ipotesi dell`esistenza della materia oscura resta la migliore spiegazione per i fenomeni gravitazionali che tengono insieme le galassie. Per questo, anche se le sue particelle sono molto difficili da rilevare, la fisica deve insistere".

26/04/17

Riapre il Castello di Santa Severa. Dal 12 maggio, un centro permanente per la Lettura e i Libri.






"Amo il Castello di Santa Severa, come tutti i cittadini che l'hanno visto, magari soltanto da fuori, perchè per anni è stato praticabile, visibile e godibile soltanto a tratti, per brevi periodi di tempo. E' un luogo incantevole che unisce cultura e natura, un castello sfiorato dal mare, benedetto dalla musica ininterrotta della risacca, ricco di giardini e cortili, di una cappella affrescata e torrette e saloni e scavi archeologici..." 

Lo dichiara in una nota Lidia Ravera, assessore alla Cultura e Politiche giovanili della Regione Lazio.

"E' bello sapere - aggiunge Ravera - che sarà a disposizione dei cittadini e dei turisti e dei viaggiatori. Sempre. Il 12 maggio, insieme al Centro per il Libro, incominceremo a riempire questo spazio affascinante di bambini e ragazzi e attori e personalità del mondo dello spettacolo, per il primo "Festival della lettura ad alta voce". 

 Ogni capoluogo della Regione Lazio ha selezionato, fra 350 studenti delle medie inferiori e superiori e alunni delle elementari, i più bravi a leggere "forte", alcune belle pagine di tre romanzi, due classici e un contemporaneo. 

Sono 30 i prescelti, tutti fra gli 8 e i sedici anni. Si affronteranno in 15 coppie. I vincitori riceveranno 10 libri, per incominciare a costruirsi una libreria. 

Padrino della manifestazione e presidente della giuria: l'attore Pietro Sermonti, Allenatore dei ragazzi alla recitazione, il regista Roberto Gandini. Il Castello di Santa Severa, così maestoso, così carico di storia, sarà attraversato dalle parole della lettura e dalla creatività dei più giovani. Tornerà a vivere".

Il Castello di Santa Severa è una delle più importanti aree di interesse storico archeologico sulla costa tirrenica a nord di Roma

Esso sorge sul sito di Pyrgi, la città portuale collegata all’antica Caere, attuale Cerveteri fondata tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C. nell’area dove oggi sorge il Castello di Santa Severa

La città etrusca di Pyrgi si sviluppava tutto intorno al porto per una estensione di circa 10 ettari, comprendente oltre all’area oggi occupata dal borgo castellano anche l’ area del santuario situato all’estremità meridionale (oggetto di scavo da parte dell’Istituto di Etruscologia dell’Università la Sapienza di Roma ormai da più di cinquant’anni). 

 Durante il corso del III secolo a.C. con la romanizzazione del territorio costiero, su parte dell’abitato etrusco venne fondato il castrum romano di Pyrgi, circondato da possenti mura in opera poligonale

Il sito fu probabilmente abitato senza interruzioni fino alla tarda antichità (IV – V sec. d.C.) ed è proprio grazie alla continuità di vita sui resti del castrum romano che in epoca medievale si formò il borgo conosciuto come Castellum Sanctae Severae

 Il Castello vero e proprio venne costruito nel XIV secolo ed il borgo si formò man mano con varie fasi di edificazione nel corso del XV – XVI secolo

Nel corso dei secoli la proprietà del Castello passò attraverso vari proprietari finché nel 1482 divenne un possedimento dell' Ordine del Santo Spirito che ne fu proprietario per ben cinquecento anni, fino al 1980

Oggi la proprietà del complesso monumentale appartiene alla Regione Lazio che ne ha affidato la gestione al Comune di Santa Marinella.


fonte askanews e provincia di Roma

25/04/17

E' morto negli USA Robert M. Pirsig, l'autore geniale de "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta".



Una perdita dolorosa per il mondo della Letteratura:  E' morto all'eta' di 88 anni lo scrittore e filosofo statunitense Robert M. Pirsig, autore del romanzo filosofico bestseller 'Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta' (1974)

Lo rende noto la sua casa editrice, la William Morrow and Company. 

Pirsig era da tempo malato ed e' deceduto ieri nella sua casa di South Berwick, nel Maine.

fonte ANSA - AP

Per ricordare questo scrittore così particolare, quest'uomo così spirituale, riporto qui il mio articolo pubblicato qualche mese in occasione della ristampa del suo celebre romanzo: 



Ci sono libri che ti ronzano dietro per 30 anni e alla fine scelgono loro quando è il momento.

Così è stato con Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta.  

Sono arrivato in ritardo, perché questo fu il libro di una generazione e 30 anni fa, tutti dovevano averlo letto. 

Leggerlo oggi è perfino blasé. 

Forse in Italia.  Questo libro, infatti si è conquistato stabilmente un posto nella letteratura contemporanea e le sue vicende sono curiose e per molti versi inspiegabili (a cominciare dal misterioso motivo per cui questo libro toccò subito il cuore di una massa enorme di persone, pur essendo un libro difficile, con interi capitoli e pagine di pura speculazione tecnica filosofica). 

A partire dalla sua pubblicazione. Come forse qualcuno sa, è quasi incredibile la storia editoriale del libro: il manoscritto inviato dal suo autore Robert M. Pirsig, fu infatti respinto nel corso di 4 anni da 121 diversi editori. 

Pubblicato dal piccolo editore William Morrow nel 1974 con un anticipo pagato all'autore di 3.000 dollari, stampato in quell'anno, ottenne un successo immediato di proporzioni mondiali, continuamente ristampato, con più di 5.000.000 di copie vendute in tutti i paesi del mondo. 

William Morrow, dopo aver letto il manoscritto, telefonò a Pirsig e gli comunicò che intendeva pubblicare quello strano libro perché "lo aveva costretto a chiedersi perché facesse l'editore. Era molto scettico sull'esito di vendite: "questi sono i primi e gli ultimi soldi che ti procureranno i tuoi libri," disse a Pirsig.  Non andò così.

Come è noto, l'autore Pirsig, compì il viaggio descritto, da Est a Ovest, attraverso gli Stati Uniti nel turbolento 1968. Questa foto ritrae il primo giorno di viaggio insieme al figlio Chris nel North Dakota.




Quest'altra foto del viaggio invece, scattata dallo stesso Pirsig, ritrae Chris e gli amici John e Sylvia, più le due moto, protagoniste del lungo viaggio (in realtà i due amici lasciano l'impresa a metà del libro).  

                                 

Questa invece è la piantina dettagliata del viaggio. 



Ma quello che conta nel libro non è il viaggio (o comunque non solo quello) e nemmeno i riferimenti allo Zen che sono del tutto secondari, o alla manutenzione della motocicletta che è soltanto la metafora di quel cammino interiore che riguarda tutti, prima o poi nella vita. 

Il libro non ha  nemmeno una qualità letteraria particolare. Ci sono romanzi stilisticamente molto più importanti di questo, in quello scorcio di Novecento. 

E' un libro importante per altri motivi

Ci sono libri infatti libri così, di tanto in tanto, che sono come meteore, oggetti strani. Che appaiono nel cielo per motivi imperscrutabili. 

Leggendolo, ho capito perché.

Quel che appassiona è la storia umana del libro. E' struggente scoprire che Chris, il ragazzino del libro, il figlio di Pirsig, che accompagna il padre in questo lungo viaggio  a tratti crudele e folle, e ne è in fondo il vero protagonista, sia stato ammazzato durante una rapina, a San Francisco, in modo assurdo appena 4 anni dopo l'uscita e il successo mondiale del libro.

Lo racconta drammaticamente Pirsig nella postfazione al libro e le cronache di allora ne riferirono abbondantemente. 

Forse è anche per questo che il libro ha avuto questo destino singolare. 

Perché il suo spirito, lo spirito di questo libro, è legato a quello di persone vive che hanno lottato con la follia, con la consapevolezza e con l'insensatezza: il cammino che tutti sfioriamo ogni giorno nella vita, e che da ogni padre si trasmette ad ogni figlio, da ogni generazione ad ogni generazione, il compito della vita: quello di districarsi nelle trappole dell'entusiasmo, attraversare le ombre, riconoscere la Qualità delle cose (che preesiste alle cose, il vero tema del libro) e attraverso questo dare un senso. 

Si tratta anche di un aspro confronto tra due modi (platonico e aristotelico, in definitiva), di interpretare il mondo. Scrive Pirsig:

All'intelligenza classica interessano i principi che determinano la separazione e l'interrelazione dei mucchi (di sabbia), i nessi, le cause gli effetti, i torti le ragioni, le conseguenze, gli errori, le responsabilità le mancanze gli arbitrii i bisogni, l'intelligenza romantica si rivolge alla manciata di sabbia ancora intatta (guarda cioè all'essenza, a quello che le cose sono). Sono entrambi modi validi di considerare il mondo, ma sono inconciliabili. 

In fondo da questa dicotomia dipende anche il risultato che lo Zen induce nel lettore di turno. Chi è dotato di prevalente intelligenza classica, sarà portato a valutare il libro come un tentativo pretestuoso di dare nome all'innominabile; viceversa, chi dispone di intelligenza romantica sarà portato a entrare senza indugio nella disputa filosofica pazzoide di Pirsig con tutte le scarpe e a lasciarsi travolgere dal vissuto del legame di vita drammatico e unico che si ripete in ogni passaggio generazionale. 

Comunque la si pensi e comunque lo si senta, il libro eccolo qua: che gira ancora il mondo (nell'anno di grazia 2014) e porta il suo... disegno ancora lontano, come appunto una cometa. 

Fabrizio Falconi

24/04/17

Liberazione: ricordiamo l'incredibile figura di Irene Sendler.



Nella prossimità dell'anniversario della Liberazione, rendiamo omaggio a una delle figure più grandi (e per molto tempo misconosciute) della resistenza europea al Nazifascismo: Irena Sendler (Varsavia, 15 febbraio 1910 – Varsavia, 12 maggio 2008).

Irene  è stata una infermiera e assistente sociale polacca, che collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante la Seconda guerra mondiale. 

Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come Idraulica specialista

Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca). 

Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava nel retro del suo camion. I bambini più grandi li nascondeva in un sacco di iuta.



21/04/17

Stasera straordinario concerto per celebrare Kentridge e il suo fregio "Triumphs and Laments".


un anno dall’inaugurazione del grande fregio “Triumphs and Laments” a Piazza Tevere, alla presenza dell’artista, proprio ai piedi di questa opera straordinaria, Roma Capitale, il Teatro dell’Opera di Roma e Tevereterno Onlus – l’associazione che ha promosso il fregio e il concerto - dedicheranno un “Tributo a William Kentridge” con un concerto del Coro del Teatro dell’Opera di Roma. Vi prenderanno parte, oltre agli ottantacinque artisti del Coro, due pianoforti e cinque percussioni, diretti dal maestro Roberto Gabbiani, con la partecipazione del soprano Roberta Mantegna e del baritono Timofei Baranov componenti del progetto “Fabbrica Young Artist Program” del Teatro dell’Opera di Roma.

Il godimento dell’arte è un diritto di tutti. Per questo Roma Capitale, grazie all’intervento della Sovraintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ha potuto restituire alla cittadinanza e ai turisti la bellezza dell’opera rimuovendo le scritte vandaliche che ne avevano deturpato il fregio.

Anche grazie al sostegno di Acea S.p.A. alla cittadinanza romana verrà offerto un evento musicale con questo programma:
  • Cantata per Soprano e coro, dal secondo atto della Tosca di Giacomo Puccini;
  • Te Deum per Baritono e coro dal primo atto della Tosca di Giacomo Puccini
  • Carmina Burana di Carl Orff nella versione per solisti, coro, due pianoforti e percussioni.
La performance durerà circa 80 minuti e fa parte delle celebrazioni per il Natale di Roma.

Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto di riqualificazione del Tevere attraverso eventi artistici di rilevanza internazionale promosso da Tevereterno Onlus (con il sostegno determinante dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma), all’interno della rassegna “Racconti di Trionfi e Lamenti” che vedrà a Piazza Tevere anche i racconti di Claudio Strinati (il 25 aprile alle 18:00) e di Fulco Pratesi (il 7 maggio alle 18:00).

Solo alcune settimane fa la Giunta Capitolina ha approvato l’istituzione dell’Ufficio Speciale Tevere con l’obiettivo di valorizzare sotto il profilo storico-ambientale il fiume Tevere nel suo tratto urbano attraverso attività di manutenzione, sviluppo e tutela delle acque e delle aree spondali.
  
Il fregio di William Kentridge racconta mirabilmente la storia di Roma selezionando dall’immenso serbatoio che essa contiene una serie di episodi significativi, tenuti assieme dal filo conduttore di “trionfi e lamenti”, che la connotano rispetto ad alcuni temi sensibili cari all’autore. Tra questi il tema delle grandi migrazioni del Mediterraneo presenti sin dall’antichità, le esondazioni fluviali, il racconto italiano di Fellini e la città di Roma, le periferie e Pasolini, il cinema con il suo cinematismo e i suoi simboli italiani, ecc. Noti intellettuali di discipline diverse racconteranno momenti e temi della storia di Roma traendo spunto dalle figure del fregio, dall’antichità all’attualità dei giorni nostri, fino cioè alla Grande Guerra, all’uccisione di Aldo Moro o di Pasolini, agli sbarchi di profughi a Lampedusa.


21 Aprile - Roma compie 2770 anni ! Tutte le iniziative oggi in città.




La citta' festeggia il Natale di Roma numero 2270 tra letture, concerti, mostre e rievocazioni storiche con un calendario di 44 appuntamenti con visite guidate e laboratori nei musei e sul territorio. 

Lo comunica il Campidoglio. "Quattro giorni di iniziative che coinvolgeranno la Capitale dal 20 al 23 aprile e che prevedono un regalo speciale per la giornata del 21 aprile: l'accesso gratuito per tutti, residenti e non, ai musei civici della citta' e alle aree archeologiche di pertinenza di Roma Capitale ad esclusione del Planetario, dello spazio espositivo dell'Ara Pacis e del nuovo spazio espositivo del Museo di Roma". 

 "Un ricco programma di eventi che iniziato ieri  giovedi' 20 aprile con la maratona di lettura dei sonetti di Belli, dalle 16 alle 19 nella Sala della Protomoteca a cura della Sovrintendenza Capitolina con l'Archivio Storico Capitolino e il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli. 

Il cuore delle celebrazioni è oggi, venerdi' 21 aprile. 

La giornata si apre alle 9 in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, con il seminario internazionale di studi storici 'Da Roma alla terza Roma' sul tema 'Le citta' dell'Impero da Roma a Costantinopoli a Mosca. Fondazione e organizzazione, capitale e province'. 

 Alle 12 in Piazza del Campidoglio ci sara' il concerto della Banda Musicale del Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale in divisa storica che fara' da contrappunto a una serie di concerti delle bande dei corpi militari che avranno luogo in diversi municipi della citta'.

"Un Natale di Roma speciale tra le oltre mille varietà di rose botaniche, antiche e moderne provenienti da tutto il mondo. Da oggi 21 aprile, riapre al pubblico il Roseto comunale, lo splendido spazio ai piedi dell'Aventino. L'ingresso è libero e le visite guidate al seguito dei tecnici del Roseto sono gratuite", annuncia Pinuccia Montanari, assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale.

Fino al 18 giugno, tutti i giorni dalle 8.30 alle 19:30 comprese le domeniche e i festivi, si potrà ammirare una delle più prestigiose collezioni botaniche di rose, che permette di ripercorrere la storia e l'evoluzione della rosa dall'antichità ai giorni nostri.


20/04/17

La fine di ogni prospettiva ultramondana - La vita come "gara" individuale.




Qualcosa è successo, nel breve volgere di decenni, alla vita.

Eliminata, tolta di mezzo ogni prospettiva ultramondana (Dio è morto) - anche se dal punto di vista delle pure acquisizioni scientifiche nulla conforta per ora questa ipotesi, ma gli uomini hanno deciso o sentono comunque, che è la stessa cosa, così - gli esseri umani sono rimasti soli con la loro terrestritudine

Se la vita è un orizzonte finito, circoscritto dalla pura morte biologica, l'unico possibile senso dell'esistenza è allora il godimento, cioè l'appagamento dei desideri, quelli del corpo e quelli psichici, che non sempre coincidono, fin tanto che si è in vita. 

Perché se è vero che la vita occupa una porzione di tempo finito - e forse a maggior ragione - è sperabile riempire questo tempo di sensazioni ed esperienze positive, confortanti, soddisfacenti piuttosto che spenderla in fatiche o sacrifici, i quali per definizione estendono il loro significato, il loro senso, in una prospettiva futura

Ecco allora che la vita contemporanea sembra esser diventata una gara individuale - giacché l'ottica dei consumi ci vuole sostanzialmente individuali e individualisti - ad accumulare godimenti personali, i quali oggi possono essere assicurati dal progresso tecnologico, dalla libertà dei costumi, dal principio di autodeterminazione, solennemente sancito da ogni carta dei diritti evoluta. 

Il contrappasso di questo possibile eden, è però sotto gli occhi di tutti: la gara a cui ciascuno di noi è chiamato, non è una gara aperta a tutti. I meccanismi economici, le sperequazioni tra parti di mondo ricche e parti di mondo povere (spesso convivono queste porzioni braccio a braccio, porta a porta, in microrealtà urbane e non urbane), non rendono la gara uguale per tutti

Anzi, mano a mano che il progresso si espande e che le promesse degli slogan blandiscono i sogni di tutti, le condizioni diventano sempre più diseguali

Per godere dei beni terreni, per appagare i desideri, occorrono condizioni che non tutti hanno e che non tutti hanno nello stesso modo.  

La maggior parte delle persone, nel mondo della terrestritudine, sostanzialmente guarda gli altri, guarda qualcun altro godere.  Cercando di accontentarsi di ciò che può riservargli la sua scala di valori. 

Ma il confronto, in un mondo dove tutto è (sempre) in mostra, è sempre meno sopportabile.

Per questo la cifra contemporanea più eloquente sembra essere quella della frustrazione.

La frustrazione infatti è un desiderio non esaudito. Che non può essere esaudito perché mancano le condizioni oggettive e soggettive per farlo. 

Il mondo della terrestritudine appare sempre di più come un popolo di frustrati (chiamati ad esibire piccoli godimenti che non possono stare al passo con la concorrenza alta e con l'asticella continuamente alzata dalle necessità dei consumi). 

Nel gioco delle perle di vetro del soddisfacimento individuale è sempre più ardua la scelta dell'unica via di fuga che garantirebbe orizzonti diversi: l'autocentratura, il rifiuto della gara, l'estraneamento, la ricerca di nuovi e più profondi e ancestrali godimenti, che sono quelli della vita vera, del contatto con la natura (biofilia), del riconoscimento delle sofferenze autentiche (e non delle nevrosi), della priorità dei rapporti, dell'ascolto di se stessi (in funzione anche di multi-dimensionalità, oggi del tutto aborrite). 

Fabrizio Falconi

19/04/17

Torna a casa, in Italia, la meravigliosa Testa di Druso Minore .


Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e il Cleveland Museum of Art hanno raggiunto un accordo per restituire all'Italia una statua in marmo dell'inizio del 1° secolo a.C. raffigurante la testa di Druso Minore (13 a.C. - 23 d. C.). 

"Questa restituzione - ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini - è il frutto di un importante e proficuo accordo culturale e della piena collaborazione dei vertici del Museo con le autorità italiane. Ora attendiamo il ritorno dell'opera, che una volta in Italia verrà restituita al più presto a Napoli e alla sua comunità, da dove fu sottratta". 

"Abbiamo instaurato da molti anni un eccellente rapporto con il Ministero - ha dichiarato il direttore del Cleveland Museum, William Griswold - e non appena siamo venuti a conoscenza che le circostanze relative alla provenienza della scultura erano incoerenti con quanto ci risultava relativamente alla provenienza, la decisione di prendere contatto direttamente con il Ministero è stata facile, alla luce dell'esperienza di collaborazione con i colleghi italiani maturata in questi anni. Abbiamo collaborato proficuamente con il Ministero in primo luogo per chiarire le circostanze relative alla rimozione della statua e, in secondo luogo, per definire la decisione di restituire l'opera".

La scultura, precedentemente venduta in un'asta pubblica a Parigi nel 2004, era stata acquisita dal Museo nel 2012 dopo una ampia ricerca per confermare la sua provenienza. 

Quando il Museo aveva acquisito l'opera, si riteneva che la scultura provenisse originariamente dal Nord Africa. 

Nel momento in cui, in tempi più recenti, il Museo è venuto a conoscenza del fatto che la scultura poteva essere stata asportata illecitamente da un sito nei pressi di Napoli verso la fine della Seconda guerra mondiale, il Museo aveva prontamente contattato il Ministero. 

Druso Giulio Cesare (7 ottobre 14 a.C. – Roma, 14 settembre 23), nato come Nerone Claudio Druso ma meglio conosciuto come Druso minore (Drusus minor, per distinguerlo dallo zio Druso maggiore) o Druso II (per distinguerlo sia dallo zio sia dal nipote Druso Cesare), è stato un politico e generale romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia. Figlio dell'imperatore Tiberio, fu sorpassato come erede alla porpora imperiale dal fratello adottivo Germanico, con il quale si instaurò un rapporto di conflitto ma anche di collaborazione. Dopo aver sedato una rivolta militare in Pannonia nel 14, venne eletto console per l'anno successivo.

Visse per un periodo nella capitale e prese poi l'incarico di governatore nell'Illirico, quando nel 19 Germanico morì, lasciando Druso come unico erede del Principato. Il giovane venne eletto console una seconda volta nel 21 e ricevette la tribunicia potestas nel 22, ma cadde nelle mire del potente e ambizioso prefetto del pretorio Seiano, per mano del quale morì.

fonte Lapresse

18/04/17

E' morto Mr. Tambourine Man, Bruce Langhorne, lo straordinario outsider (senza dita) che ispirò Bob Dylan.


Arrivo' in studio con un tamburello turco "grande come la ruota di una macchina" e decorato di campanellini e nacque una canzone immortale

Oggi il mondo della musica dice addio a Bruce Langhorne, il chitarrista che ispiro' "Mr. Tambourine Man" di Bob Dylan. 

"In the jingle jangle morning I'll come following you," canto' il il piu' recente tra i premi Nobel per la Letteratura nel celebre brano dalle mille interpretazioni. 

Langhorne e' morto nel giorno di Venerdi' Santo a Venice, in California. Aveva 78 anni

E' stato lo stesso Dylan a dare a Langhorne il credito di essere stato la sua musa per il brano dal tono surreale ispirato, tra l'altro alle immagini cinematografiche di "La Strada" di Federico Fellini

Piu' in generale, il chitarrista e' stato l'anima di "Bringing It All Back Home", l'importantissimo album del 1965 in cui i suoi accordi elettrici hanno tessuto la trama di canzoni come "Maggie's Farm", "Love Minus Zero/No Limit" e "She Belongs To Me". 

Impegno musicale e impegno politico: nell'agosto 1963 Bruce sali' sul palco allestito sul National Mall di Washington per un duetto con la folk singer Odetta subito prima del celebre discorso di Martin Luther King "I have a dream", ho un sogno, l'eguaglianza tra neri e bianchi. 

Langhorne era nato in Florida in una famiglia della classe media nera.

I genitori avevano divorziato quando lui era piccolissimo e la madre lo aveva cresciuto a East Harlem iscrivendolo alle migliori scuole private da cui il ragazzo venne espulso perche' accusato di appartenere a una gang. 

Figlio di afro-americani dalla pelle chiara, da piccolo Bruce non era mai stato a suo agio dentro nessuna etnia, accusato spesso di essere troppo bianco, o troppo nero, o troppo portoricano. 

Aveva cominciato a suonare la chitarra a 17 anni, dopo aver lasciato il violino per la perdita di tre dita della mano destra. 


 Negli anni '60 aveva fatto i primi passi nei club folk di Greenwich Village dove sei era fatto notare con una Martin acustica collegata a un amplificatore Fender Twin. 

Oltre che con Dylan, nella sua lunga carriera musicale Langhorne aveva collaborato con altri cantanti (lo si sente ad esempio di sfondo a "Farewell Angelina" di Joan Baez) e nel cinema: con le colonne sonore di Hired Hand" di Peter Fonda, "Fighting Mad" di Jonathan Demme e "Pat Garrett & Billy The Kid" di Sam Peckinpah con Bob Dylan nel cast. 

Ma e' stato Dylan l'artista a cui lui si sentiva piu' legato: "Comunicavamo telepaticamente", disse in una intervista del 2007, quando aveva abbandonato la chitarra dopo aver sofferto un ictus. 

Langhorne era tornato allora alle percussioni ed e' del 2011 il suo primo ed unico album di musica caraibica che si intitola, vedi caso, "Tambourine Man".

fonte ANSA

17/04/17

600.000 visite per il Blog di Fabrizio Falconi.






Continua questa bella avventura insieme.  

Vorrei ringraziarvi per aver tagliato il simbolico e significativo traguardo dei 600.000 visitatori per il nostro Blog. 

Questo spazio è diventato, oltre a una vetrina di aggiornamento di attività personali - i libri certo, ma anche le passeggiate romane, le curiosità romane -  una finestra sul mondo della cultura, con notizie di attualità e aggiornamenti di interesse comune.

Grazie per le vostre letture.

16/04/17

"Amore" di George Herbert, la poesia che folgorò Simone Weil durante la Settimana Santa.





Quattro anni dopo quella esperienza, vissuta in ritiro, Simone Weil la raccontò nei suoi celebri diari.

Nel 1938 ho passato dieci giorni nell’abbazia di Sollerno, dalla domenica delle Palme al martedì di Pasqua, seguendo tutte le funzioni. Un giovane inglese cattolico mi fece conoscere quel poeta inglese del 600 che venivano detti metafisici, più tardi nel leggerli vi ho scoperto una poesia intitolata “Amore”, l’ho imparata a memoria e spesso, nei momenti culminanti delle violenti crisi di emicrania, mi sono esercitata a recitarla, ponendovi la massima attenzione e aderendo con tutta l’anima alla tenerezza che essa racchiude. Credevo di recitarla soltanto come una bella poesia, mentre a mia insaputa quella recitazione, aveva la virtù di una preghiera, fu proprio mentre la stavo recitando che Cristo è disceso e mi ha presa”.

Era stato un giovane incontrato in quell'abbazia, il monastero benedettino di Solesmes (Francia), durante la settimana santa a farle scoprire quel testo, scritto da George Herbert, un poeta inglese del Seicento.

Simone Weil era arrivata A Solesmes particolarmente sofferente. In particolare, tormentata dalle devastanti emicranie che la colpiscono da tempo.

Imparata quella poesia a  memoria, Simone comincia dunque a recitarla quando le emicranie appaiono insopportabili.

L’Amore mi accolse; ma l’anima mia indietreggiò,
colpevole di polvere e peccato.
Ma chiaroveggente l’Amore, vedendomi esitare 
fin dal mio primo passo, 
mi si accostò, con dolcezza 
domandandomi se qualcosa mi mancava.. 
«Un invitato» risposi «degno di essere qui». 
L’Amore disse: «Tu sarai quello». 
Io, il malvagio, l’ingrato? Ah! mio diletto, 
non posso guardarti. 
L’Amore mi prese per mano, sorridendo rispose: 
«Chi fece quest’occhi, se non io?» 
«È vero, Signore, ma li ho insozzati; 
che vada la mia vergogna dove merita». 
«E non sai tu» disse l’Amore «chi ne prese il biasimo su di sé?» 
«Mio diletto, allora servirò». 
«Bisogna tu sieda», disse l’Amore «che tu gusti il mio cibo». C
Così mi sedetti e mangiai.

Un’esperienza unica, dunque, per Simone Weil. La quale, nella lettera inviata al poeta Joë Bousquet il 12 maggio 1942 così la commenta: Durante quel periodo la parola Dio non aveva nessun posto nei miei pensieri. L’ha avuto soltanto dal giorno in cui, circa tre anni e mezzo fa, non ho più potuto rifiutarglielo. In un momento d’intenso dolore fisico in cui mi sforzavo di amare, ma senza vantare il diritto di dare un nome a questo amore, ho sentito (senza esservi preparata per niente, dato che non avevo mai letto i mistici) una presenza più personale, più certa, più reale di quella di un essere umano, analoga all’amore che traspariva dal più tenero sorriso di un essere amato. Da quel momento il nome di Dio e di Cristo si sono intessuti sempre più irresistibilmente ai miei pensieri.