Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post

16/01/18

Waters e Mason oggi alla Inaugurazione della grande Mostra sui Pink Floyd a Roma. Roger Waters: "Guardo al futuro, non al passato. Siamo in presenza di un protofascismo."




In un'atmosfera piuttosto caotica, Nick Mason e Roger Waters  hanno inaugurato oggi al Macro di Roma la mostra dedicata alla storia dei Pink Floyd che aprira' i battenti venerdi' 19 gennaio e rimarra' aperta al pubblico fino al primo luglio. "The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains", la 

L'atteggiamento dei due protagonisti rispetto alla mostra e' molto diverso: Nick Mason, che e' una persona molto affabile, ha fatto da consulente, Roger Waters l'ha visitata per la prima volta ieri: a quella di Londra, che al Victoria & Albert Museum e' stata visitata da 400 mila persone, ha solo partecipato alla presentazione alla stampa.

E oggi a Roma ha detto: "Mi sembra un miracolo tecnologico, ma sinceramente non mi interessano molto la nostra eredita' e il nostro passato, mi interessa il presente, sono un uomo ancora relativamente giovane e penso di avere tanto lavoro davanti a me. Saro' in tour per due anni (in Italia verra' a luglio per due concerti, l'11 a Lucca e il 14 a Roma al Circo Massimo) e ho pubblicato un nuovo album. Sono molto piu' concentrato sulla questione dei diritti umani. Non c'e' niente di sbagliato in questa mostra che coinvolge tanta gente, ma a me sinceramente non interessa, sono molto piu' interessato a me e a voi, mi coinvolge il tema degli uomini come individui. L'uomo esiste sulla Terra da 150-100 mila anni ed e' accertato che sia apparso per la prima volta in Africa, dunque siamo tutti africani" ha aggiunto tra gli applausi.

Nel salone del Macro, proprio sopra il tavolo degli ospiti, troneggiava uno degli enormi pupazzi gonfiabili usati durante il tour di "Animals".

"Quella tourne'e del 1977 per noi e' stata fondamentale perche' per la prima volta abbiamo cominciato ad avere un approccio spettacolare" ha spiegato Nick Mason che, come aveva gia' fatto in novembre, quando era venuto a Roma a presentare l'evento, ha ricordato che in fondo "questa mostra e' nata in un modo molto meno premeditato di quanto possa pensare. Questo format non e' fatto per essere stabile: sicuramente allo sviluppo della mostra sui Pink Floyd ha contribuito il successo di quelle dedicate a David Bowie e ai Rolling Stones, ma quello che spero e' che i giovani ricavino dal viaggio nel nostro passato una lezione utile per costruirsi una propria strada". Replica Waters, che ribadisce il suo legame con l'Italia, creato dal fatto che il padre, il cui corpo non e' mai stato ritrovato ma potrebbe trovarsi nei dintorni di Aprilia, e' morto durante lo sbarco di Anzio: "La mia ossessione e' entrare in empatia con gli altri. Non si puo' vivere in uno stato di guerra permanente: io abito negli Usa e la maggior parte delle tasse che pago viene investita in guerre. Ecuador, Siria, Palestina, se smettessimo di concentrare tutta la nostra attenzione sulle foto dei telefonini potremmo dedicarci anche ad altro: per esempio a renderci conto che ormai siamo in presenza di un proto fascismo".

Quanto a 'Their Mortal Remains', piu' che una mostra e' un'esperienza, un gioiello tecnologico perfettamente in linea con la storia dei Pink Floyd che rappresentano storicamente il simbolo del connubio tra musica e tecnologia all'avanguardia.

Basta pensare all'ultima sala dove si ascolta, con una tecnica di riproduzione e missaggio quasi del futuro, l'ultimo concerto della band riunita, quello di Hyde Park per il Live 8, nel 2005.

Ci sono strumenti musicali da collezione, pedaliere, tastiere, sintetizzatori, video in cui i componenti della band raccontano la nascita dei brani piu' celebri, parti degli allestimenti scenici, in un percorso musicale che parte dagli anni della psichedelia con Syd Barrett, ricchissimo e arriva fino al periodo in cui, come oggi, le strade di David Gilmour e Roger Waters si sono separate.

C'e' naturalmente uno spazio dedicato alle performance italiane, da quella leggendaria del Piper nel 1968 alle esperienze negli studi di registrazioni romani per la colonna di "Zabriskie Point" nel 1969, fino a Pompei nel 1971 e al concerto (all'epoca trasmesso in diretta tv, in Italia da Rai1, per un'audience di 100 milioni di persone) nel 1989. 

28/12/17

Capodanno a Roma: Ecco il programma della Rome New Year's Parade!



Anche quest'anno, per l'undicesima volta, la Rome New Year's Day Parade animerà il pomeriggio del primo dell'anno il Tridente storico della Capitale

A partire dalle 15,30, con partenza da Piazza del Popolo, alcune delle piu' suggestive marching bands provenienti da high school statunitensi e formazioni folkoristiche italiane, sfileranno insieme a majorette, acrobati, animatori e street dancers lungo un percorso che passera' per Via del Corso, Via dei Condotti, Piazza di Spagna, Via del Babuino, Via di Ripetta, Piazza Augusto Imperatore, Via del Corso e ritornera', per il gran finale, in Piazza del Popolo

Insieme alla Rome Parade di Capodanno in programma nel cuore del Tridente romano il pomeriggio del primo gennaio 2018, la compagnia londinese Destination Events - leader di mercato nella realizzazione di spettacoli di strada all'aperto - offrira' alla Citta' di Roma alcuni concerti all'interno delle Chiese della Capitale, tenuti da formazioni orchestrali e corali statunitensi appartenenti ai licei americani

Si tratta della doppia performance delle voci di Needham B. Broughton High School Festival Chorus Dirette da Ms. Christine Conley e del gruppo J.P. Taravella High School Chamber Winds Diretta da Mr. Michael Friedman, in programma il 29 dicembre alle ore 20 presso la Basilica di S. Giovanni Battista dei Fiorentini, e dell'esibizione dello stesso Needham B. Broughton Chorus al termine della messa del primo dell'anno in programma alla Basilica di Santa Maria in Montesanto a Piazza del Popolo (messa ore 12, inizio esibizione ore 13 circa) oltre ad una breve performance della stessa formazione durante la Messa alla Basilica di San Pietro in Vaticano il 2 gennaio alle ore 17

I concerti, il cui repertorio sara' una selezione di brani classici appartenenti alla musica festiva, tradizionale e corale, si integreranno alle performance musicali che la stessa societa' britannica ha pianificato a Frascati il 30 dicembre e il 3 gennaio: in tale contesto le stesse formazioni menzionate, oltre alla Tri-City Band Corps daranno vita a spettacoli musicali tra Piazza San Pietro, Piazza del Mercato e la Basilica di San Pietro Apostolo. 

Tutti i concerti sono gratuiti: un grande regalo che gli organizzatori, che da anni producono eventi outdoor anche in altre citta' europee (la piu' famosa delle quali e' la celebre London's New Year's Day Parade), vogliono offrire alla citta' di Roma alla quale sono particolarmente legati.

09/12/17

The Pink Floyd Exhibition - La straordinaria mostra a Roma, da gennaio.





Retrospettiva epocale a 50 anni dalla nascita di uno dei gruppi musicali più innovativi e influenti della storia, a gennaio arriva a Roma dopo Londra, acclamata dalla critica e in esclusiva per l`Italia, la mostra The PinkFloyd Exhibition: Their Mortal Remains (QUI il sito ufficiale della mostra). 

L`esposizione - promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale - aprirà al MACRO Museo d'Arte Contemporanea di Roma di via Nizza dal prossimo 19 gennaio

Dopo l`enorme successo del debutto di qualche mese fa al Victoria and Albert Museum di Londra, che ha visto la partecipazione di piu' di 400.000 persone, la mostra si sposta a Roma per la prima tappa internazionale. 

Ideata da Storm Thorgerson e sviluppata da Aubrey `Po` Powell di Hipgnosis, che ha lavorato in stretta collaborazione con Nick Mason (consulente della mostra per conto dei Pink Floyd), The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains e' un viaggio audiovisivo nei 50 anni di carriera di uno dei piu' leggendari gruppi rock di sempre e offre una visione inedita ed esclusiva del mondo dei Pink Floyd

Il colossale allestimento del Victoria and Albert Museum di Londra, descritto dai quotidiani inglesi come "impressionante", "un`autentica festa per i sensi" e "quasi altrettanto emozionante che ascoltare i Pink Floyd dal vivo", e' stato il piu' visitato di sempre nel suo genere.

In esclusiva per l`Italia il MACRO ospitera' l`esposizione e lo stesso Mason ricorda che - a meno di 1 km di distanza - proprio al Piper ebbe luogo uno dei primi concerti dei Pink Floyd in Italia nell`aprile del 1968. 

La mostra racconta quale fu il ruolo della band nel cruciale passaggio culturale dagli anni sessanta in poi. Grazie al suo approccio sperimentale - che rese il gruppo inglese esponente di spicco del movimento psichedelico che cambio' per sempre l`idea della musica in quegli anni - la band venne riconosciuta come uno dei fenomeni piu' importanti della scena musicale contemporanea.

I Pink Floyd hanno prodotto alcune delle immagini piu' leggendarie della cultura pop: dalle mucche al prisma di The Dark Side of the Moon, fino al maiale rosa sopra la Battersea Power Station e ai "Marching Hammers". La loro personale visione del mondo si e' realizzata grazie a creativi come il moderno surrealista e collaboratore di lunga data Storm Thorgerson, l`illustratore satirico Gerald Scarfe e il pioniere dell`illuminazione psichedelica Peter Wynne-Wilson. 

Il percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico, e' sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. 

Il momento culminante e' la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell`ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l`avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.

14/11/17

Bob Dylan a Roma per 3 serate! E intanto De Gregori va negli USA per rendergli omaggio.



E' il premio Nobel Bob Dylan il primo grande ospite della prossima stagione dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, dove sara' per tre date: 3, 4 e 5 aprile nella sala Santa Cecilia. 

Lo annuncia l'Auditorium sui social. "Sono molto orgoglioso e felice di ospitare un artista cosi' prestigioso e importante ad un anno e mezzo dal conferimento del Nobel - dichiara all'ANSA Jose' Dosal, AD della Fondazione Musica per Roma - Un simbolo della musica mondiale, un poeta della song americana che il pubblico italiano sono convinto accogliera' con immenso entusiasmo. E' il primo dei grandi nomi di una stagione che si annuncia ricca di sorprese e che presenteremo domani proprio in Auditorium".

Intanto Francesco De Gregori va negli USA per rendere omaggio al suo grande maestro.  "Ho sempre amato molto Bob Dylan e mi sembra giusto restituirgli un po' della musica che gli ho preso". De Gregori sbarca per la prima volta negli USA e rende omaggio a Dylan. 

Il cantautore ha chiuso alla Town Hall di New York, non a caso luogo dove in passato si e' esibito lo stesso Dylan, il suo breve tour in nord America con due tappe, prima a Boston e poi a New York appunto

Due ore di concerto alternando, come lui stesso ha detto, pezzi che ha suonato raramente e i suoi successi storici. 

"Magari non erano buoni come singoli - ha spiegato a proposito dei brani poco suonati - ma quando fai un concerto devi fregartene di quello che passano o non passano le radio". Dall'album 'De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto' (2015), De Gregori ha cantato 'Non e' buio ancora', traduzione di 'Not Dark Yet', spiegando che anche se si tratta di un inno alla depressione e' una canzone molto bella. 

"Di Dylan mettero' in scaletta anche un pezzo preso del mio ultimo disco di traduzioni - aveva detto prima di iniziare il suo tour-. Puo' sembrare una stranezza andarlo a cantare in italiano davanti a un pubblico internazionale. Ma una sera a Parigi ho sentito Dylan cantare in inglese 'Les feuilles mortes' e da allora ho capito che si puo' fare tutto". 

Durante la prima parte del concerto De Gregori ha introdotto tutte le canzoni, sottolineando anche la s
ua intenzione di iniziare con brani tristi, durante la seconda parte ha smesso di parlare e ha lasciato invece la parola alla sua musica quella dei successi che non stancano mai, 'Generale', 'Rimmel', 'La donna cannone', 'Buonanotte fiorellino', mandando a casa tutti contenti, sempre come lui stesso ha detto. 

 Ad accompagnare in tour il cantautore poeta, Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Carlo Gaudiello (piano e tastiere), Paolo Giovenchi (chitarre) e Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). "In questo giro di club non avremo un batterista - ha spiegato ancora De Gregori - ci saro' io che batto il piede sul palco e basta. E poi ci saranno un paio di chitarre, un basso e una tastiera. La maggior parte dei batteristi che conosco ormai cercano di somigliare a una batteria elettronica e questa cosa non mi piace".

19/09/17

Dal 28 settembre in libreria le Lettere dal Manicomio del grande Robert Schumann.


Dal 28 settembre in libreria 

LETTERE DA ENDENICH
di 
Robert Schumann


a cura di Filippo Tuena
Traduzione di Anna Costalonga
«Nel suo Schumann Filippo Tuena recupera con intelligenza il genere epistolare, finendo per affrontare con grande finezza e passione il discorso sul genio».
Chiara Fenoglio

Le lettere inedite scritte tra il 1854 e il 1855 dall'ospedale psichiatrico di Endenich da Robert Schumann alla moglie Clara, alle figlie Marie ed Elise, agli amici Brahms e Joachim, per la prima volta tradotte in Italia.
Collana: Piccola Biblioteca di Letteratura Inutile
pp 96 • f.to 11,8x18,5
brossura con bandelle – fogli intonsi
€ 12,00
Gli eventi che portarono Schumann a chiedere egli stesso il ricovero in una clinica per alienati non sono riconducibili a una sola patologia, a un solo caso. Vi è un probabile tentativo di suicidio (non comprovato); una serie ripetuta di allucinazioni auditive; una forma di malinconia piuttosto grave che tuttavia non gli impediva la frequentazione degli amici o dei conoscenti. Quanto alle cause di questa instabilità emotiva: una malattia venerea contratta in gioventù; l’alcolismo; un probabile bipolarismo in una fase acuta e senza ritorno. Ancora frammenti, ciascuno con una sua verità.
Le lettere dal manicomio di Endenich, qui tradotte e raccolte nel loro insieme per la prima volta in italiano, sono semplicemente uno dei frammenti di quell’immagine distrutta.
“Che gioia, amata Clara, mi hai portato con la tua lettera e con il ritratto. La mia fantasia è stata molto scombussolata nelle molte notti insonni; solo ora ti rivedo nei tuoi tratti nobili e veri. E che tu scriva dei nostri parenti e dell’attitudine musicale di Julie mi ha reso felicissimo di cuore. E così anche per quello che scrivi di Brahms e Joachim e delle composizioni di entrambi.”
Robert Alexander Schumann è nato a Zwickau nel 1810 e morto a Endenich nel 1856. Pianista e compositore, è stato tra i massimi esponenti del romanticismo musicale tedesco.
Filippo Tuena è nato a Roma nel 1953. A Schumann ha dedicato una pièce teatraleFantasmi di Schumann a Manhattan e un romanzo Memoriali sul caso Schumann (Il Saggiatore, 2015).
Anna Costalonga, nata a Milano, vive a Berlino e Lipsia. Oltre che traduttrice, è giornalista musicale.
LA COLLANA - PICCOLA BIBLIOTECA DI LETTERATURA INUTILE
L’energia intellettuale che da sempre caratterizza la città di Svevo, Saba, Bazlen e Stuparich, per una nuova editoria di cultura, intel­ligente e attenta alle esigenze dei lettori più raffinati.
La Italosvevo rinasce con una nuova collana di volumetti intelligenti e anticonvenzionali per contenere quel­la letteratura, di grande tradizione italiana, che non appartiene alla narrativa e difficilmente trova spazio nelle case editrici. Volumi di piccolo formato molto cura­ti nella veste grafica, copertina in brossura su carta di pregio con lunghe bandelle, ri­legatura filo refe, tagli laterali in tonso. Con questo nuovo progetto editoriale Italosvevo vuole catalizzare l’energia culturale che nasce dalla storica tradizione letteraria di Trieste e che tuttora ne fa una delle città più attive e ferventi, per esportarla in tutto il Paese. Il progetto della Italosvevo, rilevata Alberto Gaffi, la cui direzione editoriale è affidata a Giovanni Nucci, è di andare a cogliere questo fermento là dove storicamente è sempre, con una produzione letteraria particolarmente vivida, colta, intelligente e raffinata. Con un occhio di riguardo alla realtà triestina, pubblicando però indistintamente autori italiani e, se necessario, stranieri.
La collana «Piccola biblioteca di letteratura inutile» si muoverà negli spazi del reportage, delle divagazioni letterarie, divertissement, pamphlet, testi di letteratura filosofica o di saggistica dissacrante, brevi scritti morali. Nel segno della riflessione e della critica, dall’attenzione e dell’intelligenza, del sarcasmo e dell’ironia. La grafica curata da Maurizio Ceccato è moderna pur seguendo i dettami della grafica editoriale di più chiara tradizione.  I volumi finora usciti sono: Trittico di Hans Tuzzi, Piccolo dizionario delle malattie letterarie di Marco Rossari, Un ossimoro in lambretta. Labirinti segreti di Giorgio Manganelli di Patrizia Carrano, Sulla Poesia di Giorgio Caproni a cura di Roberto Mosena, Editori vicini e lontani di Cesare De Michelis, E due uova molto sode di Giovanni Nucci, Non è una questione politica di Alfonso Berardinelli, Il carteggio Bellosguardo di Valerio Aiolli, Il trequartista non sarà mai un giocatore completo di Gianvittorio Randaccio.


www.gaffi.it                                            www.italo-svevo.it

18/09/17

Kamasi Washington - "Truth" (VIDEO) - La forza vitale.




Il grande jazzista d’avanguardia Kamasi Washington ha inserito questo brano “Truth” come sesto movimento da Harmony of Difference, un nuovo EP pubblicato da pochissimi giorni. . 

Ad accompagnare il nuovo brano di tredici minuti intitolato “Truth”, un film del celebre regista A.G. Rojas che potete vedere qui in testa.

Il brano di Kamasi Washington è una esperienza totale, come il video è un'esperienza totale. 

E' confortante che ancora l'espressività umana sia capace di questo, e tutti dovremmo rallegrarcene. 

Truth - elaborazione geniale di un motivo di Duke Ellington - è la sintesi della forza vitale, della forza interiore.  L'armonia della differenza alla quale si riferisce Kamasi è la ricchezza stessa della vita che si fa non solo e non tanto esperienza, sperimentazione, ma iniziazione. 

Collezioniamo vite fatte di ricordi ed esperienze sensoriali, ma non sappiamo organizzarle, né valorizzarle. Tutto resta ad un livello epidermico e svanisce in fretta nel nulla. 

Invece, soltanto quello che va e resta nel profondo ha senso e fa crescere. 

La nostra vita vale la pena di essere vissuta soltanto per questo: perché è scoperta che resta: tutto quello che resta fa evolvere verso strati di maggiore consapevolezza, e la consapevolezza porta vera gioia interiore. La gioia - non soltanto di essere al mondo, ché tutti ne sono capaci dai girasoli ai maiali nel cortile - ma di sentire (non di pensare) su se stessi il cambiamento evolutivo, la ricchezza raggiunta, il cambiamento profondo del proprio essere. 

Fabrizio Falconi

10/09/17

Poesia della Domenica: "E il mondo e il sogno", di Gustav Mahler.






Gustav Mahler, nato nel 1860, fu oltreché sensibile direttore d'orchestra, l'autore di uno dei più imponenti, anche per struttura e durata, cicli sinfonici dell'età post-wagneriana: dieci sinfonie scritte tra il 1888 e il 1910, l'ultima delle quali incompiute.
Di straordinario fascino i suoi cicli liederistici, tratti da raccolte poetiche della tradizione; ma alcune volte, scritti da lui stesso, con inquietante sensibilità.
La lirica che segue è appunto di suo pugno. 

E il mondo e il sogno

I due occhi azzurri del mio tesoro
m'obbligarono a partire per il vasto mondo. 
Dal mio angolo prediletto dovetti congedarmi !
Oh, occhi azzurri! Perché mi guardaste ?
Ora, per sempre, patirò ansia e dolore !

Me ne partii nella notte silente,
nella notte silente per l'oscura brughiera.
E nessuno mi disse addio, addio !
I miei compagni eran amore e doglia !
Lungo il cammino s'ergeva un tiglio,
e là soltanto nel sonno riposai!

Sotto il tiglio, che i suoi fiori
ha nevicato su di me,
più non sapevo quanto duole la vita,
perché tutto, oh tutto nel bene s'era mutato ! 
Tutto! Tutto! Amore e dolore!
E il mondo e il sogno!


Gustav Mahler, Lieder eines fahrenden Gesellen (1883-1884), (traduz. di Guido Davico Bonino)



09/09/17

The Fall - Il Giardino.






Il giardino 

Migliaia e migliaia d’anni
non sarebbero sufficienti
per dire
il piccolo secondo d’eternità
nel quale mi hai baciato
nel quale ti ho baciata
Un mattino nella luce dell’inverno
al parco Montsouris a Parigi
a Parigi
sulla terra
la terra che è un astro.


Jacques Prévert




Des milliers et des milliers d’années

Ne sauraient suffire
Pour dire
La petite seconde d’éternité
Où tu m’as embrassé
Où je t’ai embrassèe
Un matin dans la lumière de l’hiver
Au parc Montsouris à Paris
A Paris
Sur la terre
La terre qui est un astre.

08/09/17

Domani sera apertura straordinaria notturna a 1 Euro per i Mercati di Traiano con la Casa del Jazz.




I suoni della musica jazz e i grandi compositori dell'epoca barocca saranno al centro del programma di eventi culturali del prossimo fine settimana organizzati in collaborazione con la Casa del Jazz e Roma Tre Orchestra. 

Si comincera' sabato 9 settembre con le performance jazzistiche del Francesco Lento Quintet e del Trio Cicconetti/Cantarano/Mazzeo durante l'apertura serale dei Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali (dalle 20 alle 24 ultimo ingresso ore 23 - biglietto simbolico di un euro) e si concludera' domenica 10 alle ore 16.30 presso il Museo Pietro Canonica di Villa Borghese con lo spettacolo L'ensemble Barocco dei musicisti Nelita Maiolatesi (oboe), Angela Naccari (clavicembalo) e Marco Simonacci (violoncello). 

Durante la serata di sabato 9 i visitatori avranno l'occasione di assistere a una doppia esibizione musicale che li accompagnera' durante il percorso della propria visita tra i reperti archeologici del Museo di via Quattro Novembre. Con il biglietto di un euro il pubblico potra' ammirare le bellezze dell'intera area, l'esposizione temporanea della mostra I Fori dopo i Fori. La vita quotidiana nell'area dei Fori Imperiali dopo l'antichita' e assistere al seguente programma musicale:

alle 21.00 e alle 22.30 sulla Terrazza del Belvedere si esibira' il Cicconetti/Cantarano/Mazzeo Trio. Questo raffinato guitar trio portera' in scena un repertorio di celeberrimi standards, molti dei quali legati a famose colonne sonore cinematografiche. Con Stefano Cicconetti (batteria), Steve Cantarano (contrabbasso), Francesco Mazzeo (chitarra). Alle 20.15, alle 21.45 e alle 23.15 nella Grande Aula si terra', invece, l'esibizione del Francesco Lento Quintet. Uno dei migliori trombettisti di jazz italiani sara' alla testa di questo formidabile quintetto, una sorta di giovane 'all stars', alle prese durante la serata con i cavalli di battaglia della leggendaria etichetta discografica 'Blue Note'. Con Francesco Lento (tromba), Daniele Tittarelli (sax alto), Domenico Sanna (piano), Luca Fattorini (contrabbasso) e Marco Valeri (batteria). 

Sara' invece un piccolo viaggio nel gusto di un tempo e di uno stile compositivo quello che Nelita Maiolatesi, Angela Naccari, Marco Simonacci dedicheranno domenica 10 settembre alle ore 16.30 presso il Museo Pietro Canonica alla musica di alcuni tra i principali compositori dell'epoca barocca. 

Gli strumenti da loro impiegati saranno quelli tipici di questo periodo: oboe e cembalo, uniti al cello per rafforzare il continuo. Le due giornate rientrano nell'iniziativa 'Nel week-end l'arte si anima' promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l'organizzazione di Ze'tema Progetto Cultura. La programmazione e' frutto della collaborazione con importanti istituzioni culturali cittadine quali: Casa del Jazz, Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Fondazione Teatro dell'Opera, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e con le Orchestre dell'Universita' Roma Tre e di Sapienza Universita' di Roma. 

Continua anche 'Museum Social Club - Edizione Weekend', contest gratuito dedicato ad artisti emergenti tra i 18 e i 30 anni attivi nell'ambito della danza, della musica e del teatro. Per partecipare alle prossime edizioni (nuova scadenza 21 settembre) e' sufficiente inviare una mail e un video di presentazione all'indirizzo social@museiincomuneroma.it. Ogni mese i momenti performativi piu' votati sulla pagina ufficiale Facebook (fino a un massimo di quattro) potranno andare in scena durante uno degli eventi del fine settimana. 

 Ancora in corso la promozione speciale per 'L'ara com'era', in programma il venerdi' e il sabato sera al Museo dell'Ara Pacis. Si potra' acquistare un biglietto d'ingresso ridotto presentando il biglietto vidimato degli eventi di animazione del week-end nei Musei in Comune (la promozione e' valida per il weekend in corso o il successivo, salvo disponibilita'). 'L'Ara com'era' e' il primo intervento sistematico di valorizzazione in realta' aumentata e virtuale di uno dei piu' importanti capolavori dell'arte romana, divenuto ancora piu' immersivo e coinvolgente. 

Grazie a due nuovi punti d'interesse in Realta' Virtuale, che combinano riprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica, e' possibile immergersi nell'antico Campo Marzio settentrionale e assistere alla prima ricostruzione in realta' virtuale di un sacrificio romano.

03/09/17

Poesia della Domenica - "Un passo più vicino (One step closer)" di Bono Vox (U2).




Un Passo Più Vicino




Sono in giro, all'angolo lontano da qualsiasi cosa possa essere reale
sono dall'altra parte della strada lontano dalla speranza
sono sotto un ponte, in una corrente di marea che si è presa
tutto ciò che credevo mio

un passo più vicino alla conoscenza
un passo più vicino alla conoscenza

sono su un'isola ad una intersezione affollata,
non posso andare avanti, né tornare indietro, 
non posso vedere il futuro
si sta allontanando da me
guardo solo le luci dietro che brillano

un passo più vicino alla conoscenza
un passo più vicino alla conoscenza

mi sto sporgendo per asciugarmi
con tutti i miei vecchi vestiti
il dito è ancora rosso per la puntura
di una vecchia rosa
sì, il cuore che fa male
è il cuore che batte
riesci a sentire il lento tamburo ?

un passo più vicino alla conoscenza
un passo più vicino alla conoscenza



One step Closer

I'm 'round the corner from anything that's real
I'm across the road from hope
I'm under a bridge in a rip tide, that's taken
Everything I call my own
One step closer to knowing
One step closer to knowing
I'm on an island at a busy intersection
I can't go forward, I can't turn back
Can't see the future
It's getting away from me
I just watch the tail lights glowing
One step closer to knowing
One step closer to knowing

I'm hanging out to dry
With my old clothes
Finger still red with the prick of an old rose
Well, the heart that hurts
Is a heart that beats
Can you hear the drummer slowing?
One step closer to knowing
One step closer to knowing

09/06/17

Una Estate di Arte e Cultura al Vittoriano.



Musica, Letteratura, Cinema e Architettura: il Vittoriano diventa uno dei centri dell'estate culturale romana con un ciclo di eventi concepito nel monumento e per il monumento, a Vittorio Emanuele II, scrigno di bellezza, uno dei belvederi piu' belli del mondo, realizzato fra il 1882 e il 1911. 

Le iniziative realizzate dal Polo Museale del Lazio - al via dal 9 giugno e che rientra in ARTCITY-Estate 2017 - puntano a valorizzare il Vittoriano e promuoverne la conoscenza. "L'idea - ha detto oggi la direttrice Gabriella Musto, presentando il cartellone - e' stata quella di ampliare i percorsi dell'arte dedicando un ramo specifico all'Architettura, a due temi in particolare: lo sguardo delle donne sull'architettura e come l'architettura guarda alle donne; e poi, l'epoca dei millenials che ha fatto della velocita' della comunicazione quasi un modus vivendi". 

Gia' nell'estate 2016 il Polo Museale del Lazio ha organizzato con successo al Vittoriano un'importante serie di iniziative culturali a titolo gratuito. Il ciclo del 2017 parte da quest'esperienza positiva, ampliando ulteriormente l'offerta culturale e coinvolgendo spazi nuovi e ancora piu' ampi del monumento, ovvero la Terrazza Italia e il Piazzale del Bollettino. 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero (il limite massimo degli spettatori e' fissato dalla capienza massima degli spazi messi a disposizione).

L'Architettura - L'attenzione per lo sguardo al femminile della professione domina il ciclo di quattro dialoghi dal titolo Con gli occhi delle donne. L'architettura e il design al femminile nella societa' dei millennials. Il ciclo e' curato da Gabriella Musto, direttrice del Vittoriano. I dialoghi si tengono sulla Terrazza Italia

Il Cinema - Un ruolo nevralgico gioca Anna Magnani, diva/antidiva del cinema italiano, in particolare durante il neorealismo. Il regista, critico e giornalista Mario Sesti cura nella Sala Zanardelli la mostra Anna Magnani: una vita per il cinema - aperta dal 20 luglio - e, stavolta nella Terrazza Italia, la rassegna di tre film con protagonista l'attrice. Il regista Giuliano Montaldo, in qualita' di Presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, cura la selezione di tre documentari presentati nell'edizione 2017 degli stessi Premi David di Donatello. I documentari sono proiettati sulla Terrazza Italia.

La Musica - Il giornalista e critico Ernesto Assante cura una rassegna di quattordici concerti. La rassegna, che si apre il 9 giugno, vede per il jazz esibirsi Nicky Nicolai, Maurizio Giammarco, Giovanni Tommaso, Enzo Pietropaoli, Francesco Bearzatti, Enrico Rava, Fabio Zeppetella, Rosario Giuliani, Greta Panettieri, Marco Rinalduzzi, Maria Pia De Vito e Gege' Telesforo; per la musica classica Ezio Bosso e Ramin Bahrami, con I Solisti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 

Un evento speciale stabilisce una sintonia fra la musica e la letteratura il 4 agosto, quando sul Piazzale del Bollettino lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz legge la "sua" via Appia accompagnato dalla European Spirit of Youth Orchestra. Ha detto Edith Gabrielli, Direttore Polo Museale Lazio: " Il Vittoriano deve cercare gli italiani di oggi e non soltanto quelli di ieri, ecco perche' le varie iniziative culturali presso il monumento. Credo che il cinema possa essere, insieme alle altri arti, uno dei modi privilegiati per raggiungere questo obiettivo".

06/06/17

Bob Dylan arriva il testo del ringraziamento per il Nobel: "La mia non è letteratura."



"La mia non e' letteratura". Sono solo canzoni "fatte per essere cantate e non lette". 

Bob Dylan ha inviato agli accademici del Nobel il suo discorso di ringraziamento per un il premio ricevuto ma mai fino in fondo onorato. Non ha fatto dichiarazioni, non ha ringraziato, non e' andato alla cerimonia di premiazione ha inviato in Svezia Patti Smith che ha eseguito il classico dylaniano A Hard Rain's A Gonna Fall

A rendere pubblica la lettera di ringraziamento il Segretario permanente del Nobel Sara Danius per la quale "Il discorso e' straordinario e, come ci si poteva aspettare, eloquente; ora che il discorso e' stato letto dall'Accademia, e' tutto regolare e Dylan e' a tutti gli effetti un premio Nobel"

Il messaggio e' arrivato con un audio link e Dylan ha spiegato di non considerarsi uno scrittore o un letterato. "Non appena ho vinto il premio - scrive - mi sono subito domandato quale legame ci fosse fra le mie canzoni e la letteratura»

Poi ha citato i suoi artisti preferiti, tra cui Buddy Holly che "mi ha cambiato la vita" e i suoi libri preferiti: Moby Dick, l'Odissea e Niente di nuovo sul fronte occidentale. Infine ha scrtitto: 

"Le canzoni sono vive in una terra di vivi. Le canzoni non sono letteratura. Nascono per essere cantate, non lette. I testi di Shakespeare sono fatti per essere portati in palcoscenico, cosi' come le canzoni sono fatte per essere cantate, non stampate su una pagina. E io spero che molti di voi ascoltino i miei testi nel modo per cui sono stati creati: cioe' in concerto, sui dischi o sui nuovi media. Vorrei citare ancora Omero che disse: Canta in me, o Musa, e attraverso me racconta una storia

18/04/17

E' morto Mr. Tambourine Man, Bruce Langhorne, lo straordinario outsider (senza dita) che ispirò Bob Dylan.


Arrivo' in studio con un tamburello turco "grande come la ruota di una macchina" e decorato di campanellini e nacque una canzone immortale

Oggi il mondo della musica dice addio a Bruce Langhorne, il chitarrista che ispiro' "Mr. Tambourine Man" di Bob Dylan. 

"In the jingle jangle morning I'll come following you," canto' il il piu' recente tra i premi Nobel per la Letteratura nel celebre brano dalle mille interpretazioni. 

Langhorne e' morto nel giorno di Venerdi' Santo a Venice, in California. Aveva 78 anni

E' stato lo stesso Dylan a dare a Langhorne il credito di essere stato la sua musa per il brano dal tono surreale ispirato, tra l'altro alle immagini cinematografiche di "La Strada" di Federico Fellini

Piu' in generale, il chitarrista e' stato l'anima di "Bringing It All Back Home", l'importantissimo album del 1965 in cui i suoi accordi elettrici hanno tessuto la trama di canzoni come "Maggie's Farm", "Love Minus Zero/No Limit" e "She Belongs To Me". 

Impegno musicale e impegno politico: nell'agosto 1963 Bruce sali' sul palco allestito sul National Mall di Washington per un duetto con la folk singer Odetta subito prima del celebre discorso di Martin Luther King "I have a dream", ho un sogno, l'eguaglianza tra neri e bianchi. 

Langhorne era nato in Florida in una famiglia della classe media nera.

I genitori avevano divorziato quando lui era piccolissimo e la madre lo aveva cresciuto a East Harlem iscrivendolo alle migliori scuole private da cui il ragazzo venne espulso perche' accusato di appartenere a una gang. 

Figlio di afro-americani dalla pelle chiara, da piccolo Bruce non era mai stato a suo agio dentro nessuna etnia, accusato spesso di essere troppo bianco, o troppo nero, o troppo portoricano. 

Aveva cominciato a suonare la chitarra a 17 anni, dopo aver lasciato il violino per la perdita di tre dita della mano destra. 


 Negli anni '60 aveva fatto i primi passi nei club folk di Greenwich Village dove sei era fatto notare con una Martin acustica collegata a un amplificatore Fender Twin. 

Oltre che con Dylan, nella sua lunga carriera musicale Langhorne aveva collaborato con altri cantanti (lo si sente ad esempio di sfondo a "Farewell Angelina" di Joan Baez) e nel cinema: con le colonne sonore di Hired Hand" di Peter Fonda, "Fighting Mad" di Jonathan Demme e "Pat Garrett & Billy The Kid" di Sam Peckinpah con Bob Dylan nel cast. 

Ma e' stato Dylan l'artista a cui lui si sentiva piu' legato: "Comunicavamo telepaticamente", disse in una intervista del 2007, quando aveva abbandonato la chitarra dopo aver sofferto un ictus. 

Langhorne era tornato allora alle percussioni ed e' del 2011 il suo primo ed unico album di musica caraibica che si intitola, vedi caso, "Tambourine Man".

fonte ANSA

02/03/17

Nel 5 anniversario della morte (e nel 73mo della nascita) apre per un mese ai visitatori la Casa di Lucio Dalla.





Un mese di apertura straordinaria per la casa di Lucio Dalla.

Visto il successo di 'A Casa di Lucio va in citta" - la tre giorni di apertura in occasione del quinto anniversario (1 marzo) della morte dell'artista allargata ad alcuni luoghi bolognesi di Dalla in programma da oggi al 4 marzo, curata da Elastica - con visitatori in arrivo da tutta Italia e anche dall'estero (in particolare Grecia, Olanda e Svizzera), la Fondazione Dalla ha deciso di tenere aperti gli spazi di via D'Azeglio dal 9 marzo al primo aprile nei giorni di giovedi', venerdi' e sabato.

Nel frattempo si arricchisce il programma degli eventi serali di 'A Casa di Lucio': Alessandro Haber leggera' brani di Dalla (domani, 3 marzo) e altri giovani talenti affiancheranno gli annunciati Dente e Brunori SAS il 4, tra cui Ermal Meta, terzo posto all'ultimo Sanremo, e il cantautore salentino Antonio Maggio.

Salta invece la prevista partecipazione di Gabriele Muccino, che ha dovuto rinunciare all'ultimo momento per il protrarsi delle riprese di un progetto video.

fonte ANSA 


05/12/16

Per la prima volta l'8 dicembre alla Basilica di Santa Maria in Montesanto "I vespri carmelitani", nel luogo dove Haendel li scrisse.





Haendel, la Basilica di Santa Maria in Montesanto ed i Vespri Carmelitani. 

C'è un “fil rouge” che lega un genio della musica come Haendel, la Basilica di Santa Maria in Montesanto, consacrata alla Vergine del Carmelo, ed i Vespri Carmelitani, festa mariana molto importante , in occasione della quale l’Ordine Carmelitano commissionava ai compositori più illustri dell’epoca le musiche per i Vespri Solenni da eseguirsi nell'attuale Basilica, conosciuta anche come Chiesa degli Artisti, nella festività più importante del Carmelo celebrata il 16 luglio.

Il “fil rouge” che intreccia la storia di un giovane e brillante “sassone” compositore di musica trasferitosi a Roma agli inizi del '700 che su commissione del cardinale Carlo Colonna, compose salmi, mottetti e antifone eseguiti in questa chiesa per il Vespro della Festa della Madonna del Carmelo è senz'altro intessuto dell'amore del popolo verso la Vergine Maria alla quale, secondo le ricerche storiche e musicologiche da parte di storici dell’Ordine Carmelitano come Padre Giovanni Grosso, e musicologi come il Prof. Della Libera ed il Prof. Kirkendale, veniva impetrata nelle Antifone Mariane una speciale “protezione” per il susseguirsi di terremoti che avevano devastato le regioni appenniniche del Lazio e dell’Abruzzo.


Oggi dunque è più che mai attuale l’esecuzione dei Vespri Carmelitani di Haendel: da un lato permette di “risentire” a livello collettivo la prospettiva e la complessità della vita barocca, dall’altro di cercare, nella e con la forza rituale della musica, di uscire dalla crisi esistenziale provocata dai grandi “terremoti” della natura.

Giovedì 8 dicembre alle ore 19.00 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto sarà offerta a tutti la possibilità di partecipare all’ esecuzione moderna del capolavoro che Haendel compose per la comunità dei religiosi della Basilica di Santa Maria in Montesanto: il magistrale Dixit Dominus HWV 232. 

Un’opera costruita ricorrendo alle auliche norme del contrappunto ‘osservato’ unite alla modernità delle linee melodiche, delle sezioni concertante e dell’icasticità armonica. Accanto a questa icona del barocco si ponevano gli altri straordinari brani vocali-strumentali, tutti composti per la chiesa di Santa Maria in Montesanto. 

In basilica sarà esposto l’Antifonale del 1702 usato dai padri carmelitani per la preghiera dei Vespri che sicuramente Haendel ha consultato per la sua composizione.


Il concerto, che rientra negli eventi del Roma Festival Barocco, verrà eseguito da 5 eccelsi solisti (esclusivamente maschi sopranisti, come in uso nei Vespri di Haendel), i 16 cantori del Coro da Camera Italiano, e l’Orchestra barocca su strumenti originali di fama internazionale MUSICA ANTIQUA LATINA con la direzione del M° Giordano Antonelli.

ORCHESTRA BAROCCA
MUSICA ANTIQUA LATINA

SOPRANO I SOLISTA Paolo Lopez - SOPRANO II SOLISTA Antonio Giovannini - CONTRALTO SOLISTA Antonello Dorigo TENORE SOLISTA Riccardo Pisani - BASSO SOLISTA Mauro Borgioni
CORO DA CAMERA ITALIANO (CANTORI RIPIENISTI ) - 16 CANTORI
MAESTRO CANTORE GREGORIANISTA - M° Christian Almada
ORCHESTRA BAROCCA MUSICA ANTIQUA LATINA
4 VIOLINI PRIMI - Olivia Centurioni, Sara Meloni, Kasia Solecka, Alberto Tosi 3 VIOLINI SECONDI - Gabriele Politi, Alberto Caponi, Giacomo Venturoni 2 VIOLE - Gianfranco Russo, Emanuele Marcante 1 VIOLONCELLO - Adriano Ancarani 1 VIOLA DA GAMBA - Silvia de Maria 1 VIOLONE - Matteo Coticoni 1 ORGANO - Salvatore Carchiolo 2 TIORBE - Francesco Tomasi, Marco Restelli.

MUSICA ANTIQUA LATINA
L’orchestra barocca Musica Antiqua Latina e’ attiva sulla scena internazionale della musica antica, è stata ospite di numerosi Festival in tutta Europa, tra le quali la World Youth Orchestra Chamber Music Festival, Campus Internazionale di Latina, Goldberg Festival Danzica (Polonia) Notti d’Estate a Castel S.Angelo, Istituto Culturale Portoghese- Lisbona, Bologna International Process (Sala Nervi Vaticano), Festival Musica Reservata, Radio Vaticana, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Radio3-I concerti del Quirinale, Festival Divinamente, I Concerti nel Parco - Roma, Stagione Musicale Etnea, Festival Perla Baroku (Varsavia), IIC Istanbul, ARP Lazio, Roma Festival Barocco, SabirFest, Rai Radio 3 Suite, Innsbruck Festwochen.
Musica Antiqua Latina registra in esclusiva per SONY CLASSICAL.

GIORDANO ANTONELLI, DIRETTORE & VIOLONCELLISTA BAROCCO
Giordano Antonelli, violoncellista barocco di fama internazionale, e’ stato allievo del grande violoncellista russo Ivan Monighetti, e si è dedicato allo studio della prassi esecutiva nella musica antica e del violoncello barocco con Christophe Coin, presso la Schola Cantorum Basiliensis di Basilea. Dal 1998 al 2003 ha collaborato come violoncello solista dell’Orchestra Sinfonica di Granada (OCG, Spagna), realizzando registrazioni discografiche con Harmonia Mundi France, e tournèe concertistiche in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Austria, USA. Giordano Antonelli ha ricoperto il ruolo di primo violoncello solista e continuista presso l’Orchestra del Theatre Royale La Monnaie – Bruxelles, Orquesta Ciudad de Granada, Orchestra Barocca di Sevilla, I Fiati di Parma, la Kammer Orchester Basel, Neues Orchester Basel, Orchestra Barocca di Granada, Prague Mozart Orchestra, Gustav Mahler Jugend Orchester (tutti); ha suonato come primo violoncello al fianco di direttori come C.Hogwood, G.van Waas, G.Carmignola, G.Antonini, B.Sargent, F.Brueggen, F.Biondi, K.Ono, P.Herreweghe, C.Abbado, G.Acciai.Il primo violoncello solista dei Berliner Philharmoniker, Ludwig Quandt, ha scritto: ‘Giordano Antonelli is one of the rare musicians, who are able to create links between active musicians and music scientists, as well as to build up and to lead ensembles who perform directly from the archieves’. Ha collaborato per diversi anni come violoncellista principale ne Il Giardino Armonico, e suona frequentemente il violoncello piccolo a 5 corde (P.A.Landolfi, Milano 1770 circa), largamente utilizzato nel XVII° e XVIII° secolo, per il quale ha realizzato un approfondito studio filologico e di repertorio. E’ fondatore e direttore dell’ensemble barocco Musica Antiqua Latina.

PAOLO LOPEZ, sopranista
Sarà il grande sopranista palermitano Paolo Lopez, dalla vocalità intensa, delicata ma anche corposa e vibrante, a restituire la vocalita’ sacra dei castrati utilizzata a Roma nel ‘700 da Haendel. Paolo Lopez svolge la sua attività con i più importanti direttori internazionali del repertorio barocco (Jordi Savall, William Christie, Fabio Biondi, Ottavio Dantone, Christophe Rousset, Diego Fasolis, Antonio Florio, Stefano Montanari, collaborando con Les Arts Florissants, Le Concert des Nations, Les Talens Lyriques, Accademia Bizantina, Europa Galante. Oltre che in Italia, svolge intensa attività concertistica in tutto il mondo (Cracovia, Vienna, Venezia, Nancy, Versailles).

13/11/16

Poesia della Domenica - Il libro della misericordia di Leonard Cohen.





in memoriam Leonard Cohen (21 settembre 1934 - 7 novembre 2016)

Mi hai lasciato cantare, mi hai sollevato, hai dato alla mia anima un raggio su cui viaggiare. Hai ripiegato la tua distanza nel mio cuore. Hai riportato le lacrime ai miei occhi. Mi hai nascosto nella montagna della tua parola. Hai dato alla ferita una lingua per risanarsi. Mi hai coperto la testa con le attenzioni del mio maestro, hai dotato il mio braccio della forza di mio nonno. O amore che parli, o conforto che sussurra nel terrore, indicibile spiegazione del fumo e della crudeltà, dissolvi quest'autocospirazione, lasciami osare l'ardimento della gioia.


Leonard Cohen, Dal Libro della misericordia (19),  Traduzione di Giancarlo De Cataldo e Damiano Abeni, Minimum Fax, Roma, 2013.

31/10/16

"The book of love", una canzone definitiva di Magnetic Fields, portata al successo da Peter Gabriel sull'amore.





E' una splendida canzone, definitiva sul senso dell'amore, quella scritta da Stephin Merrit e dai Magnetic Fields e poi portata al grande successo da Peter Gabriel qualche anno fa e contenuta nell'album Scratch my back (2010).

E' innanzitutto una canzone molto semplice e dal testo molto semplice.

Ma molto sottile.  Innanzitutto, dice, l'amore è un libro

Ciò vuole dire che l'amore preesiste agli stessi innamorati o amanti. E' qualcosa di già scritto, di già esistente, di già formato. Perché è stato scritto tanto tempo fa. (non si sa da chi).

E' dunque molto antico e tutto sommato lungo e noioso, probabilmente perché come tutti i libri antichi contiene una sua saggezza arcana, ma è pesante (non si riesce nemmeno a sollevare per il suo peso) ed è pieno di grafici e fatti e figure e istruzioni, quindi non proprio facile da leggere.

E però è anche un libro pieno di sorprese, perché ha della musica all'interno (la musica, anzi, viene proprio da lì). Anche se questa musica è in parte astrusa  (priva cioè di apparente significato e apparentemente riferita solo a se stessa) e in parte davvero stupida (come sa essere l'amore, specie quando questa musica è interpretata dagli innamorati (infatti è pieno di cose banali come i fiori e le scatole a forma di cuore). 

E ciò nonostante, dice l'innamorato, Io amo quando me lo leggi e tu puoi leggermi qualsiasi cosa, di questo libro.

L'incantamento dunque non è nemmeno nel contenuto del libro, in quello che c'è scritto, ma nel fatto che tu me lo legga.

E che, in qualche modo, me lo regali.

E', anzi, il regalo il vero senso di questo libro.
Il fatto che tu canti per me ogni cosa.

E' questa la vera fede nuziale, che fonda il legame d'amore. 

Un semplice testo dal quale si evincono due cose fondamentali che la saggezza ha imparato a riconoscere nell'amore: la prima, che l'amore pre-esiste agli innamorati. Come scriveva Nietzsche a Lou Salomé, l'amore è infatti più grande di chi ama.  E quindi pre-esiste, resiste e se ne frega delle bassezze, delle sciatterie e delle inadeguatezze di chi ama (o dice di amare).

La seconda è che l'amore passa attraverso un regalo.  Il regalo è di per sè qualcosa di gratuito. Che si fa per il piacere di farlo. E' l'amore che, come scriveva Paul Ricoeur, ad obbligare. Ad obbligare a regalare, a donare spontaneamente. Il regalo è anche una cura. E' avere cura, attenzione per chi si ama.  Ed è anche il discrimine, la mancanza di cura e di attenzione, per tutti quei rapporti che si camuffano da amore, ma amore non sono.

Fabrizio Falconi
il testo originale qui sotto:

Il libro dell'amore è lungo e noioso
Nessuno riesce a sollevare quella dannata cosa
E' pieno di grafici e fatti e figure e istruzioni per danzare
Ma io
Io amo quando me lo leggi
E tu
Tu puoi leggermi qualsiasi cosa
Il libro dell'amore ha della musica all'interno
Infatti la musica viene proprio da lì
Un po' di questa è astrusa
Un po' di questa è davvero stupida
Ma io
Io amo quando canti qualcosa per me
E tu
Tu canti per me ogni cosa
Il libro dell'amore è lungo e noioso
Ed è stato scritto molto tempo fa
E' pieno di fiori e scatole a forma di cuore
E di cose per le quali siamo troppo giovani per sapere
Ma io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresi regalarmi fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali

§

The book of love is long and boring
No one can lift the damn thing
It's full of charts and facts and figures and instructions for dancing
But I
I love it when you read to me
And you
You can read me anything
The book of love has music in it
In fact that's where music comes from
Some of it is just transcendental
Some of it is just really dumb
But I
I love it when you sing to me
And you
You can sing me anything
The book of love is long and boring
And written very long ago
It's full of flowers and heart-shaped boxes
And things we're all too young to know
But I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
You ought to give me wedding rings

Stephin Merritt e Magnetic Fields 

20/10/16

J.S.Bach "esoterico" e la sua passione per la crittografia.



Come tutti sanno la musica di Johann Sebastian Bach (185-1750), prodigio di misura ed armonia, è strettamente imparentata con la matematica. 

Forse non è altrettanto noto che Bach era affascinato proprio dalla natura bifronte delle note - suoni da una parte, numeri dall'altro. 

Non per niente decise di inserire il suo nome, come una sorta di firma musicale, in alcune composizioni, approfittando del fatto che nella notazione musicale tedesca B sta per si bemolle; A per la; C per do e H per si. 

Un'altra crittografia usata da Bach si basava sulla cosiddetta gematria: Se A = 1 B=2, C=3, eccetera... BACH (B+A+C+H) = 14 e J.S.Bach = 41 (dato che I e J erano equivalenti nell'alfabeto tedesco dell'epoca). 

Nel suo libro Bachanalia uscito nel 1994 il matematico e appassionato di Bach, Erich Altschuler fornisce molti esempi in cui compaiono nella musica del grande compositore numeri come il 14 (BACH cifrato) e il 41 (JSBACH cifrato), che lui ritiene siano stati inseriti di proposito. 

Per esempio, nella prima fuga (in do maggiore) del primo libro del Clavicembalo ben temperato, il soggetto ha 14 note. 

Inoltre, delle 24 fughe del libro, ventidue sono portate a compimento e la ventitreesima è portata quasi a compimento; solo una - la quattordicesima - non è completa né quasi completa. 

Alschulter paragona la mania di Bach di firmare in forma crittografica le sue opere - inserendo in forma criptica, cioè esoterica, il suo nome - a quello del regista Alfred Hitchcock di comparire con fugaci e quasi impercettibili camei in ciascuno dei suoi film.