02/06/19

Poesia della Domenica: " Parole come lame affilate lei maneggiava" (479) di Emily Dickinson





479


Come lame affilate maneggiava -
Quelle sue dolci parole - luminosi bagliori -
che una dopo l'altra ora mettevano a nudo un nervo
ora giocavano impudiche con le ossa -

Perché lei non aveva mai pensato - di ferire -
Quella - non è faccenda d'acciaio -
una smorfia volgare della carne -
affare che a stento le creature sopportano -

Provare dolore è questione naturale -
non di buona educazione -  il velo sugli occhi -
antica mortale abitudine -
semplicemente si chiudon le porte - per morire.

Emily Dickinson

traduzione di Barbara Lanati, da E. Dickinson, Silenzi, Universale Economica Feltrinelli, Milano, 1990

479

She dealt her pretty words like Blades—
How glittering they shone—
And every One unbared a Nerve
Or wantoned with a Bone—

She never deemed—she hurt—
That—is not Steel's Affair—
A vulgar grimace in the Flesh—
How ill the Creatures bear—

To Ache is human—not polite—
The Film upon the eye
Mortality's old Custom—
Just locking up—to Die. 

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