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30/01/19

Libro del Giorno: "La tigre assenza" di Cristina Campo.



E' ormai un nome quasi leggendario quello di Cristina Campo, nella vicenda letteraria italiana.

Si tratta dello pseudonimo della poetessa e scrittrice Vittoria Guerrini nata a Bologna nel 1923 e spentasi prematuramente a Roma nel 1977, minata da una malattia al cuore che condizionò la sua intera esistenza.

Formatasi su studi privati, cresciuta nel culto della bellezza e animata da un'incoercibile tensione alla perfezione, etica non meno che estetica - come scrive la voce a lei dedicata dalla Treccani -  fu grandemente influenzata dal pensiero di Simone Weil, e negli ultimi anni si dedicò allo studio dei mistici e della grande tradizione liturgica del cristianesimo, cattolico romano e orientale.

Ciò che alimenta il mito della Campo, è l'estrema esiguità della sua produzione poetica: pubblicò in vita soltanto un'esile raccolta di versi (Passo d'addio, nel 1956), alcuni articoli su riviste e due volumetti di saggi (Fiaba e mistero e altre note, 1962; Il flauto e il tappeto, 1971).

Tutto ciò in ossequio ad un rigore e ad una autodisciplina quasi maniacale, bene espressa dalla frase che amava ripetere a proposito di se stessa, a mo' di precoce epitaffio: "Ha scritto poco, e le piacerebbe aver scritto ancora meno."

Ciò nonostante, il nome di Cristina Campo è divenuto oggetto di devozione prima nell'ambiente degli esperti di cose letterarie, e poi  tra i lettori, dopo la pubblicazione di un ristretto corpus dei suoi scritti, a partire da Gli imperdonabili (1987), in cui è raccolta l'intera opera saggistica e che trae il titolo dal saggio dedicato ai poeti, ovvero all'imperdonabile amore della perfezione.

A quel libro, pubblicato da Adelphi, ha fatto seguito La tigre assenza (a cura di M. Pieracci Harwell, 1991), che raccoglie le poesie, edite, inedite e sparse, e le traduzioni dei poeti più amati. 

Nella bandella sono riportate due frasi, l'una di Ezra Pound: «Poesia è l’arte di caricare ogni parola del suo massimo significato», l'altra di Simone Weil: «che ogni parola abbia un sapore massimo», che bene esprimono le regole convergenti a cui Cristina Campo si è sempre attenuta, sia nel suo lavoro di traduttrice, che nella sua attività di poeta.

Tutta la sua opera in versi è così racchiusa nelle prime 50 pagine di questo libro, cui fa seguito però una gloriosa carrellata di traduzioni che vanno da  Simone Weil, a John Donne, da Hofmannsthal all'amatissimo W.C. Williams, da Herbert a Giovanni della Croce, fino a Emily Dickinson.

Più che traduzioni, queste di Cristina Campo, sono  esercizi di metafisica, dove ogni parola è distillata come il risultato di una potente e misteriosa alchimia.

Di certo tra le più grandi traduzioni in lingua italiana di questi poeti.

In Passo d’addio sono raccolte tutte le rare poesie scritte dalla Campo che ci offrono visioni terse e piene di pathos:  "Devota come ramo/ curvato da molte nevi/ allegra come falò/ per colline d'oblio."
" T'ho barattato, amore, con parole."   " La luce tra due piogge, sulla punta di fiume che mi trafigge";
fino al poemetto Diario bizantino, che apparve pochi giorni dopo la sua morte. E forse da questi ultimi versi, , da un «mondo celato al mondo, compenetrato nel mondo, / inenarrabilmente ignoto al mondo», occorrerebbe partire per capire tutta Cristina Campo. Una voce davvero unica nel firmamento della poesia italiana, difficilmente assimilabile a qualunque altra del nostro tempo.

Fabrizio Falconi

Cristina Campo 
La Tigre Assenza 
A cura di Margherita Pieracci Harwell 
Biblioteca Adelphi 
1991, 6ª ediz., pp. 316 

29/01/19

Quattro voci, quattro poeti, quattro libri: Sabato prossimo 2 febbraio alla Libreria di Via Giulia 111.


Alla Libreria di Via Giulia quattro voci di Interno PoesiaSabato 2 febbraio 2019 alle ore 18 alla Libreria di via Giulia 111 Roma “Quattro Voci – quattro poeti, quattro libri” il primo incontro e reading romano con quattro autori della collana libri di Interno Poesia: Fabrizio Falconi con “Nessun pensiero conosce l’amore”, Antonella Palermo con “La città bucata”, Annarita Rendina con “Nasse” e Michela Zanarella con “Le parole accanto”. 

Stili di scrittura diversi, ma la poesia a fare da protagonista assoluta. 

Alcune letture saranno affidate alla voce degli attori Giuseppe Lorin e Chiara Pavoni. 

Fabrizio Falconi (Roma, 1959) è sposato, con tre figli. Scrittore e giornalista è autore di romanzi (“Il giorno più bello per incontrarti”, Fazi, 2000; “Cieli come questo”, Fazi, 2002; “Per dirmi che sei fuoco”, Gaffi, 2012) e saggi (“Dieci Luoghi dell’Anima”, Cantagalli, 2009; “I Fantasmi di Roma”, Newton, 2010; “Le rovine e l’ombra”, Castelvecchi, 2017; “Cercare Dio”, Castelvecchi, 2018). In poesia ha esordito con “L’ombra del ritorno” (Campanotto, 1996) finalista al Premio Sandro Penna e segnalato al Premio Montale, a cui hanno fatto seguito “Sub Specie Aeternitatis” (Aletti, 2004), “Poesie 1996-2007” (Campanotto, 2007) e “Il respiro di oggi” (Terre Sommerse, 2010). Sue poesie sono apparse su varie riviste italiane, e sul numero monografico dedicato dalla rivista “Tri-Quarterly” (n. 127/2007) alla poesia contemporanea italiana, tradotte da David Lummus e Robert Pogue Harrison. 

Antonella Palermo è nata a Campobasso nel 1973. Giornalista, vive e lavora a Roma come conduttrice radiofonica, occupandosi prevalentemente di approfondimenti dell’attualità. Ha esordito in poesia nel 2012 con la raccolta “Le stesse parole” (LietoColle), prefazione di Davide Rondoni. 

Annarita Rendina è nata a Napoli nel 1988 e vive a Monte di Procida, piccolo comune del litorale flegreo. Ha conseguito la laurea specialistica in Filologia Moderna. Il suo saggio Il Fantomas di Cortazár. La dis-attesa del supereroe è presente nel volume Le Attese. Opificio di letteratura reale/2 (a cura di E. Abignente ed E. Canzaniello, Ad Est dell’Equatore, Napoli, 2016). Si è occupata per anni di immigrazione e ha insegnato italiano come lingua seconda per un’associazione di volontariato e per l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino. È docente di materie letterarie presso il liceo Seneca di Bacoli. “Nasse” è la sua opera prima. 

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia: “Credo” (2006), “Risvegli” (2008), “Vita, infinito, paradisi” (2009), “Sensualità” (2011), “Meditazioni al femminile” (2012), “L’estetica dell’oltre” (2013), “Le identità del cielo” (2013). In Romania è uscita in edizione bilingue la raccolta “Imensele coincidente” (2015). È inclusa nell’antologia “Diramazioni urbane” (2016), a cura di Anna Maria Curci. Autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di “Periodico italiano” e “Laici.it”. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi e giapponese. Ha ottenuto il “Creativity Prize” al “Premio Internazionale Naji Naaman’s 2016”. È ambasciatrice per la cultura e rappresenta l’Italia in Libano per la “Fondazione Naji Naaman”. Socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio.

20/01/19

Poesia della Domenica - "Portami con te" di Attilio Bertolucci.



Portami con te nel mattino vivace
le reni rotte l’occhio sveglio appoggiato
al tuo fianco di donna che cammina
come fa l’amore,
sono gli ultimi giorni dell’inverno
a bagnarci le mani e i camini
fumano più del necessario in una
stagione così tiepida,
ma lascia che vadano in malora
economia e sobrietà,
si consumino le scorte
della città e della nazione
se il cielo offuscandosi, e poi
schiarendo per un sole più forte,
ci saremo trovati
là dove vita e morte hanno una sosta,
sfavilla il mezzogiorno, lamiera
che è azzurra ormai
senza residui e sopra
calmi uccelli camminano non volano.

Attilio Bertolucci, da Viaggio d'Inverno, in Poeti Italiani del Novecento, Meridiani Mondadori 1978, p. 579.


13/01/19

Poesia della Domenica: "Arriva un tempo" di Cesare Viviani.





Arriva un tempo in cui finisce il tempo
e sempre più si assottiglia e aderisce
alle rughe della terra e dei massi.
La memoria è il velo sottile di muschio
che c'è e non c'è. Lo spazio
non ha confini, è irriconoscibile.

Ogni bagliore è luce dell'eterno,
è riflesso divino.


Cesare Viviani

26/12/18

Torna a Recanati il Manoscritto Autografo de "L'infinito" di Giacomo Leopardi !




Acquistato nel 1869 dal Comune di Visso assieme ad altri scritti leopardiani venduti da Prospero Viani, studioso di Leopardi e primo editore del suo epistolario, per l'irrisoria cifra di 400 lire, il manoscritto autografo de L'Infinito torna ad essere esposto a Recanati, citta' natale del poeta, per la mostra 'Infinito Leopardi', allestita a Villa Colloredo Mels

Era stato esposto nel 1898, in occasione del centenario della nascita del poeta, e vi torna per celebrare i 200 anni della sua composizione.

Ma la contessa Olimpia Leopardi ricorda che e' stato esposto a Palazzo Leopardi, tra le cui pareti fu scritto nel 1818.

L'esposizione offre un significativo e ricco panorama sulla figura di Leopardi.

Curata da Laura Melosi in collaborazione con Lorenzo Abbate, abbina in due diverse sezioni la cospicua collezione di Visso a testimonianze e cimeli del poeta e della sua famiglia, che dopo il trasferimento a Villa Colloredo dalle sale del Comune di Recanati non venivano mostrati da anni. 

Correda l'iniziativa una suggestiva raccolta di 90 scatti del fotografo Mario Giacomelli, di Senigallia, dedicati all'Infinito e alla poesia A Silvia.

Nella prima sezione spiccano le cartelle degli Idilli, dei 'Sonetti in persona di ser Pecora Beccaio fiorentino' e l'Epistola al conte Carlo Pepoli, contenenti manoscritti donati a Viani da Pietro Brighenti, amico, corrispondente ed editore di Leopardi, il quale li aveva ricevuti dal poeta tra il 1825 e il 1826 per servire all'edizione dei Versi (Bologna 1826).

Ad esse si aggiunge la cartella della Prefazione al Petrarca contenente un autografo inviato da Leopardi all'editore fiorentino David Passigli nel marzo del 1837 per la stampa di una nuova edizione della sua interpretazione alle Rime di Petrarca, progetto che si sarebbe concretizzato solo due anni dopo la morte del poeta.

Ed infine una raccolta di 14 lettere inviate da Leopardi all'editore milanese Anton Fortunato Stella e a suo figlio Luigi nel periodo 1825-1831.

Nella seconda sezione figurano invece i ritratti della famiglia Leopardi: dai fratelli del poeta Pierfrancesco e Paolina, ai genitori, Monaldo e Adelaide Antici, fino a quello di Giacomo, basato su un disegno a matita realizzato da Luigi Lolli a Bologna nel 1826.

Ma c'e' anche il manoscritto del Saggio sugli errori popolari degli antichi (1815), donato dall'editore Le Monnier al Comune di Recanati, assieme ai materiali da questi ricevuti da Antonio Ranieri, amico e sodale di Leopardi per la stampa delle Opere leopardiane del 1845, come pure la maschera funebre del poeta, realizzata il 14 giugno 1847 direttamente sulla sua salma.

Infine la raccolta di scatti di Mario Giacomelli, curata da Alessandro Giampaoli e Marco Andreani, divisa in tre parti: due dedicate alla poesia A Silvia rispettivamente del 1964 e del 1988, corredate da un filmato di Luigi Crocenzi realizzato per la trasmissione della Rai Telescuola, e una all'Infinito del 1988.

Fonte: Federica Acqua per Ansa. 

25/12/18

Poesia di Natale: "Torna Gesù" di Luigi Pirandello.




Torna Gesù

La memoranda notte è ormai vicina
e mi risuona ancora negli orecchi,
eco gentil dell'età mia bambina,
la voce de' miei vecchi:
Candido roseo e biondo
come nato da giorni, eri anche tu,
vien questa notte al mondo
il Bambino Gesù !

Ogn'anno, ogn'anno in questo freddo mese,
per quanto stanca, l'anima risogna
la festa che a Gesù fa il mio paese.
Già suona la zampogna...
Ah che profonda, arcana
malinconia, che nostalgia m'assal
della casa lontana,
del villaggio natal !

Rigide sere della pia novena
in cui, sur ogni piazza, in ogni via,
fiamman, fuochi gregal, fasci d'avena:
mentre la litania
il vicinato intuona
raccolto innanzi a un rustico altarin,
e la zampogna suona,
tintinna l'acciarin.

Ed io fanciullo, alla finestra dietro
me ne stavo, e schiarendo con un dito
timidamente l'appannato vetro,
rimiravo smarrito,
in un'ansia segreta,
se in quella notte piena di mister
la fulgida cometa
apparisse davver... .

E dubitavo allora, e ho dubitato
sempre, dappoi. S'inaridì l'istinto
della fede nel cuore: errai bendato
per questo labirinto
della vita mortale,
e te pure chiamai causa, Gesù,
d'una parte del male
che si soffre quaggiù.

Ma santa adesso appar la tua follia
anche al mio sguardo, o dolce redentore.
E torna, io prego, a noi, torna, Messia,
a predicar l'amor!
Altri, del rosso tuo mantello avvolto,
d'odio nudrendo la gentil parola,
batte alle oscure case, e infosca il volto
de la miseria. Vola

il grido della guerra...
Pace tu sei, Gesù, tu sei pietà:
torna a rifare in terra d'amor la carità.

Luigi Pirandello (1867-1936)

16/12/18

Poesia della domenica: " E' rimasta laggiù" di Cristina Campo.



E' rimasta laggiù, calda, la vita,
l'aria colore dei miei occhi, il tempo
che bruciavano in fondo ad ogni vento
mani vive, cercandomi...

Rimasta è la certezza che non trovo
più se non tra due sonni, l'infinita
mia sapienza in frantumi. E tu, parola
che tramutavi il sangue in lacrime.

Nemmeno porto un viso
con me, già trapassato in altro viso
come spera nel vino e consumato
negli accesi silenzi...

                             Torno sola
tra due sonni laggiù, vedo l'ulivo
roseo sugli orci colmi d'acqua e luna
del lungo inverno. Torno a te che geli

nella mia lieve tunica di fuoco.


Cristina Campo, da La tigre assenza, Adelphi, Milano, 1991 p. 22.

11/12/18

Libro del Giorno: "Altre visioni" di Pietro Tripodo.



Pietro Tripodo è un poeta ancora troppo poco conosciuto. Nato 1948, è nato e vissuto sempre a Roma fino alla sua tragica e prematura scomparsa nel 1999. 

La critica oggi lo considera a ragione, uno dei massimi poeti del secondo Novecento, anche se la sua produzione è esigua, e notevole invece sua attività di traduttore. 

La maggior parte della sua produzione poetica ha visto la luce negli anni Novanta del secolo scorso e molti dei suoi testi sono stati pubblicati su riviste quali Poesia di Nicola Crocetti e Altri argomenti. 

Il suo libro di poesie, Altre visioni, fu pubblicato dalla casa editrice Rotundo, nel 1991, nella collana diretta da Arnaldo Colasanti; ma nel 2007 la raccolta è stata meritoriamente ripubblicata, a cura di Raffaele Manica, con Donzelli, insieme al secondo volume di poesie di Tripodo, Vampe del tempo, la cui prima edizione era stata pubblicata nel 1998 dalle Edizioni Il Bulino.

Tra i lavori di traduzione di Tripodo, una versione latina de Le Cimetière marin di Paul Valéry, una versione italiana di Rusticus, di Angelo Poliziano oltre a edizioni e traduzioni di Georg Trakl, Callimaco, Catullo, Shakespeare e di Arnaut Daniel.

Ma questo volume è particolarmente prezioso perché oltre che per la introduzione e per la cura meticolosa e ricchissima di Raffaele Manica, per l'avvicinamento dei due momenti della poetica di Tripodo, quella colta, forbita e piena di rimandi classicisti di Altre Visioni (del 1991)  e quella di Vampe del tempo, di sette anni più tardi, con versi ancora più laceranti, definitivi, in cui i volti e i sentimenti - specie quello della mancanza - si alternano, nell'allineamento atipico (quasi in forma di prosa) della pagina - alle descrizioni estatiche e febbrili della natura.

Vi si leggono versi preziosi e per molti versi non dimenticabili:

dalle mie lacrime prendi congedo, anima, con la testarda tristezza di lei che vuol tenermi lontano e con la sua solitudine che è forte e resiste.

Ti amo anche ora che non provo più dolore.

Volto che trasmigra negli anni dei nostri cari, nostra stessa materia, trasmigra e avverte o consola.

(Vampe del tempo)

purpurei addii l'autunno distilla

Ferma nel bosco è l'ombra degli amori

(Altre visioni)

Quella di Pietro Tripodo era davvero - e lo è ancora - una voce angelica che canta un canto eversivo rispetto a quella slavina della parola che ha divorato il linguaggio contemporaneo.
E' oro per le nostre orecchie e per i nostri, affaticati, sensi.

Fabrizio Falconi

Pietro Tripodo
Altre Visioni
A cura di Raffaele Manica
Roma 2007 Donzelli



25/11/18

Poesia della Domenica: "Come l'acqua se una brezza scende" di Pietro Tripodo.




Come l'acqua se una brezza scende
muove il riflesso dei faggi sereni
e questi in quello specchio dileguano
così ogni atto invincibile del tempo
la memoria minaccia o la beltà,
ché inerme innanzi al desiderio osservo
i tuoi bei lineamenti che il ricordo
meno abbellisce di questo strano
tuo ritorno. Strano, come smarrito
perché forse la memoria impolvera
più che non dimentico e gli storni
scherzano nelle aurore dell'inverno.


Pietro Tripodo
tratto da: Altre visioni, Donzelli Editore, 2007

04/11/18

Poesia della Domenica - "Torna come fa la luna ogni mese" di Nicola Grato.






torna come fa la luna ogni mese,
esci dalla nuvolaglia
di silenzio e raccontami di te –
di quel che vedi e che hai veduto
se ancora rimani muto davanti
al cangiare dei cieli di maggio;
se ti ricordi dei campi di sulla,
delle giornate di luce brulla
al Castello Maniace di Siracusa,
o delle serenate al tuo paese
che ingegnavi su un mandolino
a tre corde. Torna e dimmi qualcosa,
la parola che non ho capito –
senti l’attrito dell’aria quando è
caldo, segna col dito sul vetro
appannato la forma di un sole,
il tuo rito privato per un domani
migliore.



Nicola Grato, da Inventario per il macellaio, Interno Poesia, 2018

14/10/18

Terminata la Prevendita - Dove è possibile acquistare ora il nuovo libro: "Nessun pensiero conosce l'amore" ?



E' uscito il nuovo libro di Fabrizio Falconi, "Nessun pensiero conosce l'amore", 53 composizioni, 100 pagine.  

Il periodo di prevendita a 10 euro è terminato.

Dove è possibile acquistare da oggi il libro (al prezzo di 11.50 euro)?

Il libro si può acquistare direttamente dall'editore INTERNOPOESIA, cliccando QUI. 

Oppure si può acquistare sulle librerie online: 

IBS - cliccando QUI

FELTRINELLI - cliccando QUI



Poesia della Domenica - "Passi" di Silvia Bre.




Quali ripari vado immaginando…
È dove non s’avverte che universo
remoto al mio dolere e le sere
farsi previsione sterminata, case
libere al vento. Sono le illuse strade
dove la fortuna d’un momento
sparendo mi ritrova e io m’accendo
alla più magra luna senza cielo:
con tanti minuscoli bagliori
si fa il sereno d’una notte.
Così il tempo mi svola, le ali accosta
nella fine di una lucciola stanca
a cercar sosta – ma pure i fili d’erba tra le rovine
sono contenti della primavera
e per la quercia grande che m’invento
s’allunga in belvedere una finestra
via dal deserto, e l’ombra piove,
come se fossi già quel che divento.

Silvia Bre, da Passi, Le barricate misteriose (Einaudi, 2001)
euro : 9,30 

08/10/18

Il nuovo libro, "Nessun pensiero conosce l'amore", è pronto. Già in spedizione per chi lo ha ordinato.


I libri sono arrivati in Casa Editrice  e sono bellissimi !

Sono in partenza e tra qualche giorno arriveranno alle destinazioni. Grazie mille a chi li ha acquistati in prevendita ! Mancano ancora 2 giorni per i ritardatari. Il link per ordinare  è sempre lo stesso: 

https://internopoesialibri.com/libro/nessun-pensiero-conosce-lamore/

25/09/18

Insonnia. Da "Nessun pensiero conosce l'amore".




sto ad un certo punto del sonno
tra sonno e veglia
ad aspettarti e puntualmente arrivi
a sbarrare la porta,
non vuoi tenermi e non vuoi
lasciarmi andare, senza dire
e senza tacere, come un sibilo
di vento trattenuto dalle onde
tutto è lucente e spazioso
ma non appare nulla di atteso,
copro la testa col cuscino
spingendo via il resto di te
che rimane e resto indeciso
se entrare, resto in bilico
come un geranio sul balcone
come una vela prima dell’orizzonte,
nessuno mi ha avvertito
che avrei solamente sognato
avrei solamente dormito
avrei vegliato
come solo gli insonni e i morti
possono fare.



Fabrizio Falconi


Tratto da: www.internopoesia.com


Il nuovo libro è in prevendita qui.

10/09/18

E' possibile da oggi prenotare il Nuovo Libro: "Nessun pensiero conosce l'amore".




E' possibile da oggi, 10 settembre, prenotare il mio nuovo libro, "Nessun pensiero conosce l'amore", che sarà pubblicato da Interno Poesia.

Sono 53 poesie scritte nell'arco degli ultimi 10 anni.

Riporto un brano dalla nota editoriale di Olga Cirillo: la dimensione lirica del canto si adagia in un ritmo narrativo che sembra raccontare la storia di un solo uomo, pur accogliendo una moltitudine di ritratti.

Il progetto di Interno Poesia mi è parso di grande qualità: le edizioni sono molto raffinate, i libri curatissimi, e la novità è che i libri vengono pre-venduti nell'arco di 40 giorni. 

Se si raggiunge il budget fissato, verranno stampate tutte le copie previste, altrimenti, verranno stampate e diffuse soltanto le copie pre-vendute. 

Il libro rimarrà in offerta per questo periodo al prezzo di 10 euro e 35 centesimi

Ecco il link attivato dedicato alla prevendita del libro, dove è possibile da ora acquistare le copie del medesimo:

https://internopoesialibri.com/libro/nessun-pensiero-conosce-lamore/




grazie a chi vorrà sostenere questo progetto e questo nuovo libro. 

02/09/18

Poesia della Domenica: "Come può esser ch'io non sia più mio?" di Michelangelo Buonarroti.



Come può esser ch’io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
o più di me potessi che poss’io?
5
O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
10
per poco spazio dentro par che cresca?
E s’avvien che trabocchi?


edizione Laterza,  Bari, 1960 a cura di Enzo Noè Girardi.

12/08/18

Poesia della Domenica: "Piccolo cabotaggio (i salvati e i sommersi)" di Fabrizio Falconi.




Piccolo cabotaggio
(i sommersi e i salvati)

Sottovento preparano i salvagenti
riparano la schiera dei fiocchi
colorati, smontano la vela, mettono
le dita nel mare e non sanno
più in che direzione voltarsi.
Arriva la costa, procedono
al minimo del motore, cercano
di sopravvivere, si proteggono
gli occhi dal riflesso della chiglia
rossa nell'acqua, zampillano
pesci d'alba e sono muti nella
loro piccola navigazione: ogni giorno
è mare in più, ogni giorno
quella parvenza chiamata vita
resiste.


Fabrizio Falconi
inedita - riproduzione riservata 2018

03/06/18

La Poesia della Domenica: "Il Tempo Perduto" di Fabrizio Falconi.






IL TEMPO PERDUTO



Fermati un attimo
sospendi il corso inutile delle cose
sorprenditi, resta a sedere
a lungo finché la tua schiena non sarà
spezzata
sdràiati tra il bambù
e quel silenzio assordante
lascia fare
lascia a lei di fare
il compito
per cui sei nato,
fermati un attimo
fermati
ritrova il sorriso
che hai sotterrato
nel diluvio di lacrime,
rivendica la forza
smarrita delle tue mani
ritrova il tesoro
che ti fu donato,
fermati
non pensare più
alla tempesta che ha dissipato
i tuoi sogni
sulla spiaggia,
come animali morti
ti guardano,
fermati
senza più brama di conoscere,
senza vanto,
senza tutti gli inutili
muri che hai alzato,
arrenditi,
e fermati per un solo istante,
che durerà per sempre,
chiudi gli occhi.



Fabrizio Falconi - 2010 inedito. 
proprietà riservata