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16/02/19

E' morto Bruno Ganz - Un ricordo personale.





E' una notizia molto triste, oggi, quella della morte a 77 anni di Bruno Ganz, uno dei migliori attori europei della sua generazione, attore feticcio per Wim Wenders prima e poi per altri come il grande Theo Angelopulos.

Vorrei riportare in questo Blog un ricordo personale che ho di lui, davvero strano. 

Ovviamente per me, come per molti altri, Bruno Ganz era soprattutto il meraviglioso angelo di Il Cielo sopra Berlino (The Wings of Desire), il film diretto da Wim Wenders nel 1987, vincitore come regista al Festival di Cannes di quell'anno. 

Bene, parecchi anni dopo quel film - che però avevo sempre in testa, compresi i dialoghi scritti da Peter Handke - una mattina d'inverno decisi di portare mio figlio a visitare Castel Sant'Angelo, qui a Roma. 

Doveva essere il 2002, mio figlio era molto piccolo.  La giornata era cupa, invernale, nuvolosa e con parecchio vento, con un cielo che sembrava più berlinese che romano. 

Giungemmo sulla Terrazza superiore, quella dove si trova il grande angelo in bronzo che sguaina la spada sul cielo di Roma, scolpito da Peter Anton von Verschaffelt nel 1753.

L'angelo di Von Verschaffelt

Quella mattina, sulla grande terrazza del Castello c'erano pochissimi turisti.  Ad un tratto scorsi, vicino al parapetto una figura di spalle, avvolta in un cappotto scuro, che sembrava piuttosto familiare. 

Aspettai di vederlo meglio.

Con un qualche sconcerto mi accorsi che era proprio lui, era proprio Bruno Ganz, con i capelli raccolti da un elastico sulla nuca e il lungo cappotto scuro fino ai piedi.  Per un momento pensai perfino di vedere le sue ali, quelle che portava nel film di Wenders, le ali dell'angelo, mentre si sporgeva sui tetti estremi di Berlino. 

Era solo.  Lo spiai per un po'.  Sembrava assorto nei suoi pensieri. Più volte rivolse lo sguardo all'angelo enorme in bronzo che lo sovrastava.  Rimase più di venti minuti, poi scomparve di fretta giù per le scale. 

Non ho mai dimenticato quell'incontro, e oggi - il giorno della sua morte - è tornato alla mente con ancora maggiore intensità.  

Chissà, forse Bruno Ganz un po' angelo lo era veramente. 

Forse non lo ha detto a nessuno. Forse oggi non è nemmeno morto. Ma è volato da qualche parte senza dir niente a nessuno.


Fabrizio Falconi 
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