12/07/24
Da dove viene la parola "Arena"? I Romani.....
02/12/20
Uno degli angoli più suggestivi di Roma: San Giovanni in Oleo, duemila anni di storia
San Giovanni in Oleo, la memoria dell’apostolo amato da Gesù
A Roma, si sa, si parla sempre di Pietro e di
Paolo. Ma si ignora spesso l’importante passaggio di quelli che furono gli
altri apostoli di Gesù, a cominciare di quelli più importanti: gli Evangelisti.
Pochi romani saprebbero oggi rispondere alla domanda se risulta un
passaggio a Roma di San Giovanni, l’Evangelista, quello che i Vangeli
definiscono il prediletto da Gesù.
Eppure questa presenza non solo è documentata.
Ma è anche testimoniata da un culto bi-millenario, mai decaduto.
Di Giovanni si ricorda l’attività di predicatore
instancabile, dopo la morte di Gesù, e soprattutto della sua presenza a Patmos,
nell’Egeo, dove scriverà le terribili ed enigmatiche visioni contenute
nell’Apocalisse. Ma tra queste due fasi, Giovanni transitò anche a Roma.
E’ Tertulliano a raccontarci che nell’anno 89
d.C., mentre Giovanni si trovava ad Efeso, si scatenò una nuova ondata di
persecuzioni nei confronti dei cristiani ad opera dell'imperatore Domiziano.
Tertulliano racconta che Giovanni venne arrestato e condotto a Roma, quindi
torturato nei pressi di Porta Latina e infine condannato a morte.
Di lì a poco questa pena però verrà commutata
in quella dell'esilio nell'isola di Patmos.
Sul luogo dove venne sottoposto alla tortura
dell’olio bollente venne costruita la chiesa di San Giovanni in Oleo. Non si tratta anzi, di una vera
e propria chiesa, ma di un piccolissimo oratorio, un tempietto
a pianta ottagonale, che sorge nei pressi della Porta Latina. Nelle forme attuali fu costruito all’inizio
del ‘500 su commissione del vescovo francese Benoit Adam, su un precedente martiryum costruito in epoca
paleocristiana. Il piccolo edificio fu poi restaurato dal grande Borromini nel
1657 per incarico del cardinale Francesco Paolucci che intendeva trasformarlo
in una cappella per la sua potente famiglia.
E’ opportuno riflettere sul fatto che Giovanni, secondo quanto tramandatoci dalle scritture e le fonti antiche fu l’unico degli apostoli che non morì subendo il martirio, ma per morte naturale, in età veneranda.
Anche
in questo senso , egli
occupa dunque un posto a sé nella storia del Cristianesimo. Giovanni,
come abbiamo detto, è il prediletto di Gesù e fratello di Giacomo il Maggiore.
Dopo la resurrezione di Gesù è il primo, insieme a Pietro, a ricevere da Maria
Maddalena l’annuncio del sepolcro vuoto, ed è il primo a giungervi, entrandovi
poi dopo Pietro.
Dopo l’ascesa al cielo di Gesù, gli Atti degli Apostoli ce lo mostrano
accanto a Pietro in occasione della guarigione dello storpio al Tempio di
Gerusalemme e poi nel discorso al Sinedrio, dopo il quale fu catturato e poi
con Pietro incarcerato.
Sempre insieme a Pietro si reca in Samaria.
Nell’anno 53 d.C. Giovanni si trova ancora a Gerusalemme:
Paolo infatti lo nomina (Gal 2, 9) insieme a Pietro e a Giacomo come una delle colonne della Chiesa. Ma verso il 57 Paolo nomina a
Gerusalemme solo Giacomo il Minore:
dunque Giovanni non c’è più, trasferitosi a Efeso,
come concordemente testimoniano le fonti antiche, fra le quali basterà citare,
per tutte, Ireneo (Contro le eresie,
III, 3, 4): La Chiesa di Efeso, che Paolo
fondò e in cui Giovanni rimase fino all’epoca di Traiano, è testimone veritiera
della tradizione degli apostoli. La
permanenza di Giovanni a Efeso, dove scrive il Vangelo (secondo quanto afferma
ancora Ireneo), è interrotta, come le stesse fonti antiche ci dicono, dalla
persecuzione subita sotto Domiziano (imperatore dall’81 al 96), probabilmente
verso l’anno 95. Si innesta qui la tradizione, riportata anche da molti
autori antichi, del
suo viaggio a Roma e della sua condanna a morte in una giara di terracotta
colma di olio bollente, dalla quale l’ormai vecchio apostolo uscì illeso, salvo
dalle bruciature, suscitando lo sconcerto dei suoi aguzzini.
E vediamo qui quali sono le fonti: la fonte più antica che ce ne parla è Tertulliano, intorno all’anno 200 d.C.: Se poi vai in Italia, trovi Roma, da dove possiamo attingere anche noi l’autorità degli apostoli. Quanto è felice quella Chiesa, alla quale gli apostoli profusero tutta intera la dottrina insieme con il loro sangue, dove Pietro è configurato al Signore nella passione, dove Paolo è incoronato della stessa morte di Giovanni il Battista, dove l’apostolo Giovanni, immerso senza patirne offesa in olio bollente, è condannato all’esilio in un’isola (La prescrizione contro gli eretici, 36).
Un’altra testimonianza è quella di Girolamo, che alla fine del IV secolo
scrive: Giovanni terminò la sua propria vita con
una morte naturale. Ma se si leggono le storie ecclesiastiche apprendiamo che
anch’egli fu messo, a causa della sua testimonianza, in una caldaia d’olio
bollente, da cui uscì, quale atleta, per ricevere la corona di Cristo, e subito
dopo venne relegato nell’isola di Patmos. Vedremo allora che non gli mancò il
coraggio del martirio e che egli bevve il calice della testimonianza, uguale a
quello che bevvero i tre fanciulli nella fornace di fuoco, anche se il
persecutore non fece effondere il suo sangue (Commento al Vangelo secondo Matteo, 20,
22).
Alle antiche fonti cristiane sul martirio di Giovanni a Roma si può poi
aggiungere con buona attendibilità anche l’allusione del pagano Giovenale
(inizi del II secolo), che, nella IV Satira,
critica Domiziano raccontando l’episodio della convocazione del Senato per
decidere che fare di un enorme pesce,
venuto da lontano e portato all’imperatore, che viene destinato a essere cotto
in una profonda padella.
Come
nello stile delle Satire, il pesce
sarebbe appunto Giovanni, il povero pazzo cristiano. E' una ipotesi affascinante frutto dello studio
pubblicato recentemente da una
ricercatrice italiana, Ilaria Ramelli.
Se la ipotesi fosse giusta, ci troveremmo di
fronte alla clamorosa conferma da parte di una fonte pagana, di una lunga
tradizione prima orale e poi scritta, tutta cristiana. Il
che ancora una volta avvalorerebbe la tesi che alla base di testimonianze così
antiche ci sono sempre riscontri reali, storici, effettivi.
04/08/18
Riemerge lungo l'Appia Antica un "Autogrill" di 2000 anni fa.
06/05/18
Segna la data: il 13 maggio arriva l'APPIA-DAY.
Far convergere gli interessi diffusi presenti lungo il tracciato dell'Appia, da Roma a Brindisi, per rendere la regina viarum oltre che un attrattore culturale una direttrice di sviluppo in chiave turistica, rilanciando cosi' l'economia di questi luoghi nell'ottica di nuovo approccio per la crescita delle nostre citta'.
E' l'obiettivo di AppiaNet, una rete che vuole comporre un progetto contemporaneo di Appia Antica forte del contributo di tutti quelli che se ne occupano e se ne prendono cura: il parco archeologico, le universita' e la ricerca, le associazioni ambientaliste e quelle di tutela, i Comuni e le Regioni, le imprese del territorio.
L'iniziativa - frutto della collaborazione tra Legambiente, CoopCulture e Touring Club Italiano - e' stata presentata presso la Reggia di Caserta nel corso del workshop 'Verso il Forum Appia' che parte non a caso da Caserta, proprio per raccontare come il 'sistema' Appia coinvolge non soltanto Roma ma tante citta' del Centro e Sud Italia - vedra' convergere intorno all'antica strada romana associazioni, imprese, cooperative e borghi storici per creare una rete di relazione sulla quale costruire un calendario articolato di iniziative durante tutto l'arco dell'anno.
Il tutto nello spirito della terza edizione dell'AppiaDay il prossimo 13 maggio: una giornata di festa per muoversi senza auto tra il primo miglio dell'Appia e Villa dei Quintili, e poi apertura straordinaria e gratuita dei monumenti tra Roma e Brindisi e tanti eventi in programma - passeggiate, trekking, ciclotour, musica e spettacoli - per vivere l'archeologia e il territorio a piedi e in bici.
'L'Appia Day e gli oltre duecento eventi ad esso collegati - spiega Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente - hanno l'obiettivo di unire idealmente le tante citta' e comunita' locali che si snodano lungo questo antico tracciato per chiederne la pedonalizzazione per l'intero anno, a partire dalla citta' di Roma, cosi' da poterla finalmente considerare la porta d'accesso a una nuova idea di citta'.
Vogliamo mettere in atto quella che fu l'idea dell'intellettuale Antonio Cederna che piu' di tutti si e' battuto per questa visione, superando la vecchia concezione dei monumenti antichi chiusi nel recinto e proporre il patrimonio archeologico come principio regolatore dell'intero sistema urbano, in un inedito intreccio di archeologia e urbanistica'.
L'Appia Day nelle passate due edizioni ha visto la partecipazione di oltre 100 mila persone. Una giornata in cui Roma e i romani, in modo festoso si riappropriano del fascino della strada piu' bella del mondo e che insieme a Legambiente e le altre associazioni chiedono con forza la pedonalizzazione della Regina Viarum e costruire insieme la Capitale e il Paese di domani.
Con loro tantissimi cittadini dei diversi comuni del centro e sud Italia attraversati dall'antica arteria. Nel corso del Forum Appia di Caserta sono stati presentati ufficialmente gli appuntamenti dell'Appia Day e della giornata del 13 maggio, il cui programma completo e' disponibile sul sito www.appiaday.it.
A Roma e' prevista un'anteprima gia' oggi, domenica 6 maggio, con una passeggiata da Porta Portese a Ponte Sisto, promossa con la collaborazione del Comitato Mura Latine, Inarch Lazio e DIAP La Sapienza.
Una camminata di circa tre ore, durante la quale scoprire la storia e il fascino millenario che ancora conservano le strade romane.
Sabato 12 maggio, invece, alla vigilia dell'Appia Day, per gli amanti delle due ruote da non perdere il GRAB BIKE: appuntamento alle ore 10.00 presso l'Arco di Costantino da dove partira' una pedalata di 45 km pensata per scoprire il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici della Capitale.
Il progetto di questa ciclovia - nato dal basso, famoso a livello internazionale e gia' finanziato dallo Stato - ha proprio l'Appia Antica tra i suoi tratti piu' pregiati e molto del successo dovuto all'idea del GRAB risiede nella pedonalizzazione della Regina Viarum, elemento necessario ad assicurare all'anello ciclabile quella qualita' e quella bellezza che lo hanno reso famoso nel mondo. Per info e prenotazioni e' possibile collegarsi al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-grab-bike-45190070718.
Nel tratto romano della consolare, costruita nel 312 a.C., cuore dell'Appia Day, il 13 maggio saranno oltre 150 gli eventi in programma con l'apertura straordinaria e l'ingresso gratuito in aree archeologiche, monumenti e musei pubblici che costeggiano il cammino dell'Appia.
Un modo per ribadire la necessita' di tutelare questi spazi dall'invasione delle auto e dello smog, per restituire gli spazi alla collettivita' e per rilanciare l'importanza di una mobilita' nuova e sostenibile anche nelle grandi citta' a partire proprio da Roma.
Ci saranno visite guidate da San Giovanni in Oleo, all'ex Cartiera Latina e ancora al Museo delle Mura o al Mausoleo di Priscilla e di Cecilia Metella; narratori d'eccezione come lo scrittore Roberto Carvelli che terra' lezioni di storia itinerante o con l'antropologo Giorgio Fabretti che curera' il walkabout "Arcadia Felix vero Cava Fabretti", la fabbrica dei sanpietrini.
La giornata sara' animata, inoltre, da performance teatrali e di rievocazione storica, laboratori (come quello di cesteria e scriptorium sublacense), degustazioni con prodotti di Slow Food per scoprire la variegata biodiversita', anche agricola, del ricco territorio che l'Appia attraversa, l'Agro romano, che fa di Roma il primo comune agricolo d'Europa. Ci saranno, inoltre, iniziative per bambini, mostre fotografiche (come quella sulla riscoperta della colonizzazione romana dell'Appennino centrale, o sulla ricostruzione cartografica realizzata nell'800 dall'archeologo Luigi Canina); escursioni.
E chiaramente anche tanta buona musica: dall'Orchestra di musica tradizionale di Testaccio alla Corale Femminile Aureliano, Coro Floreos e Coro Academia Alma Vox; ancora i Cori della scuola Musike'; il Grande Coro di Roma con concerto a cappella diretto dal maestro Fabrizio Adriano Neri o della formazione delle Rome Savoyards Barber Shop Quartet.
L'Appia Day sara' anche per i nostri amici a quattro zampe con la passeggiata "Cani in Liberta': passeggiata solidale a 6 zampe" promossa da Almo Nature, Fondazione Capellino e Legambiente e pensata per sensibilizzare i cittadini sulla necessita' di soluzioni concrete per debellare il randagismo.
L'appuntamento e' sempre per domenica 13 maggio, ore 15, al Parco della Caffarella (Largo Tacchi Venturi). La partecipazione e' a offerta libera. I fondi raccolti serviranno per aiutare il canile della Muratella.
Fonte: La Presse