17/01/22
Storia di una foto veramente incredibile. Gianni Minà racconta come fu possibile mettere seduti allo stesso tavolo Alì, Marquez, Leone e De Niro
30/03/21
Il pozzo segreto e il "Mikwe" di Via dell'Atleta a Trastevere
Il pozzo
segreto e il Mikwe di Via
dell’Atleta.
Nel cuore di Trastevere fu ritrovata ai primi del secolo, durante
scavi occasionali, una delle più pregevoli statue dell’antichità. Il cosiddetto
Apoxyómenos, l’Atleta che si
deterge il sudore, fu infatti rinvenuto nel piccolo Vicolo
delle palme, che proprio a causa di quel ritrovamento e a partire da allora
prese poi il nome di Vicolo dell'atleta. Unitamente alla statua furono
ritrovate anche le statue del Toro
frammentario e il Cavallo di bronzo.
L'Atleta che si deterge il sudore è la più famosa copia romana (in marmo
pentelico proveniente dall’Attica e attribuibile all'Età Claudia) di un'opera
di Lisippo e ritrae un atleta che si pulisce con l'aiuto dello strigile, il
raschietto in bronzo che in epoca romana serviva a cospargersi di olio o a
detergere la pelle.
Questa magnifica scultura abbelliva
un tempo le Terme di Agrippa in Roma, ma non è l’unico segreto custodito da
questa minuscola via di Trastevere.
A Via dell’Atleta, infatti – nei
sotterranei di quello che è oggi un frequentato ristorante - si trovano i resti di una delle più antiche sinagoghe della
capitale, forse addirittura la più antica in assoluto, eccezion fatta per
quella di Ostia Antica, come è confermato dalla iscrizione in ebraico rinvenuta
in una loggetta di questo edificio medievale.
Nel sottosuolo del locale si
trovano le strutture ancora perfettamente integre di un Mikwe, il bagno rituale, la vasca purificatrice, atto fondante di
ogni comunità ebraica, confermato anche dalla presenza dell’acqua. Al di sotto
dell’edificio infatti scorre un fiume sotterraneo e un antico e profondo pozzo
segreto, protetto da una robusta grata in ferro battuto, mostra l’acqua, la
stessa acqua che alimentava molti secoli fa – almeno dall’epoca medievale - il Mikwe.
Come si sa, a Roma gli ebrei vivono da oltre venti secoli (la Comunità ebraica romana è la più antica d’Europa), e la prima zona nella quale si insediarono fu proprio il Trans Tiberim, il futuro Trastevere, zona di porto e di commerci.
Il Ponte Fabricio, che collega Trastevere al quartiere Regola, dall’altra parte del fiume, era chiamato Pons Judaeorum, il ponte degli ebrei.
E la zona con il Mikwe di Via dell’Atleta era frequentata da filosofi, cabalisti, poeti, oltre che da commercianti, prima della istituzione del Ghetto, nell’XI secolo d.C., che fu realizzato invece proprio nel quartiere della Regola, sull’altra sponda del fiume, dove oggi sorge la grande Sinagoga o Tempio Maggiore che ospita anche il prezioso archivio storico della Comunità.
20/04/19
Straordinario ritrovamento a Roma: così si lavorava la ceramica a Trastevere
08/05/18
Tornano a splendere dopo un anno e mezzo di restauro, i magnifici mosaici di Santa Maria in Trastevere !
E' la storia di un equilibrio ritrovato il restauro della facciata di Santa Maria in Trastevere grazie al quale torna finalmente leggibile la secolare evoluzione storico-artistica, con la sua bellezza e il suo messaggio spirituale, di uno dei luoghi simbolo di Roma.
Dopo un anno e mezzo di lavori condotti dal team di restauratori della Soprintendenza Speciale di Roma e circa 400 mila euro di fondi spesi, gli splendidi mosaici medievali che tagliano orizzontalmente la facciata della basilica, con l'oro scintillante e la Madonna che domina la scena, tornano a dialogare con le pitture ottocentesche di Silverio Capparoni, finalmente visibili nei loro colori, e, in basso, con il portico settecentesco dell'architetto Carlo Fontana.
Il restauro, proprio per la compresenza di diversi stili e materiali, e per i vari interventi subiti dalla basilica, e' risultato fin da subito complesso.
"Quando parliamo di finanziamenti su Roma tocchiamo un tasto dolente. Roma e' una citta' che ha pochissime risorse, negli ultimi 20 anni ha avuto veramente poco. Abbiamo dovuto integrare, abbiamo potuto integrare il primo finanziamento ministeriale con i fondi che adesso la soprintendenza speciale di Roma riesce stabilmente ad avere grazie al 30% degli incassi del Colosseo". Lo ha affermato il soprintendente Francesco Prosperetti, alla presentazione per la stampa del restauro della facciata della basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma.
"Sono circa 13 milioni di euro ogni anno, che ci permetteranno di intervenire meglio di prima sul patrimonio monumentale romano", ha aggiunto. "Il restauro non e' costato molto, attorno ai 400.000 euro. E' durato 15 mesi, con un grande lavoro di abnegazione da parte del team al femminile delle restauratrici del consorzio Roma che hanno sfidato le intemperie su questa facciata molto esposta anche nel periodo invernale", ha sottolineato.
Fonte: ANSA e ASKANEWS
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