E' una delle cose più belle e alte e toccanti che abbia letto a riguardo dei rapporti con l'animale più amato, il cane, il proprio cane. David Leavitt lo ha scritto, e in italiano lo ha tradotto Fabio Cremonesi.
E' una delle cose più belle e alte e toccanti che abbia letto a riguardo dei rapporti con l'animale più amato, il cane, il proprio cane. David Leavitt lo ha scritto, e in italiano lo ha tradotto Fabio Cremonesi.
Sento ripetere spesso in giro, dall'inizio della pandemia, che "i cani non possono contrarre il Covid-19". Il riferimento è chiaramente ai cani che vivono in compagnia, nelle case degli uomini, ormai in misura massiccia.
Secondo gli ultimi dati, i cani in Italia sono 11 milioni e 600 mila, ma il numero si riferisce a quelli registrati alle anagrafi regionali. Secondo le rilevazioni delle Asl locali, i cani nel nostro paese sono invece molti di più: oltre 27 milioni. Cioè circa 1 cane ogni 2 abitanti.
Ciò fa capire quanto sia rilevante - e assai poco dibattuta sui mezzi di comunicazione - la questione.
La realtà è che - contrariamente a quanto si crede - anche i nostri amici animali possono prendere il Covid.
"I cani possono contrarre l’infezione da Covid-19. Per la loro sicurezza facciamo attenzione ai comportamenti in casa e fuori, adottando semplici regole di igiene, soprattutto in presenza di casi di positività". E’ la raccomandazione dell’Istituto Superiore di Sanità che rilancia le regole per una corretta gestione di animali domestici in presenza del virus.
Innanzi tutto l’Iss ricorda che gli animali non contagiano l’uomo: "Allo stato attuale - specifica l’Istituto Superiore di Sanità - non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di Sars-CoV-2. Semmai è vero il contrario. I nostri animali possono contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone infette e sviluppare occasionalmente la malattia. Pertanto, occorre adottare misure precauzionali in casa anche per gli animali".
Ecco alcuni consigli dell’Istituto Superiore di Sanità per un accudimento sicuro: lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con gli animali e dopo aver pulito la cuccia; pulire loro le zampe dopo la passeggiata e prima di rientrare in casa.
Se si sospetta di avere l’infezione da Covid-19 limitare il contatto col proprio animale e affidarne le cure a un altro membro della famiglia o a un esterno; se non è possibile, usare sempre mascherina e guanti; assicurarsi che il proprio animale stia bene e, in caso contrario, curarlo solo con farmaci prescritti dal veterinario.
Fonte ISS - La Nazione
Un libro che tutti coloro che possiedono un cane dovrebbero, prima o poi, leggere. E che farebbe comunque bene anche a quelli che un cane non lo possiedono o non l'hanno mai posseduto.
A Konrad Lorenz è stato conferito il Premio Nobel 1973 per la medicina in riconoscimento della sua opera fondatrice di una scienza che rivela sempre più la sua enorme portata: l’etologia.
Ma Lorenz non è soltanto un grande scienziato: pochi libri hanno affascinato così tanti lettori in questi ultimi anni come le storie di animali da lui magistralmente raccontate nell’Anello di Re Salomone.
E anche in E l’uomo incontrò il cane, il lettore troverà una sorta di proseguimento di quelle storie, tutto dedicato all’animale che più di ogni altro crediamo di conoscere e sul quale però tante cose abbiamo da scoprire – il cane.
Lorenz ci guida qui innanzitutto verso le origini dell’«incontro» fra l’uomo e il cane, quando il rapporto era piuttosto con i due, assai differenti, antenati dei cani attuali: lo sciacallo e il lupo.
Queste origini lasciano le loro tracce in tutte le complesse forme di intesa, obbedienza, odio, fedeltà, nevrosi che si sono stabilite nel corso della storia fra cane e padrone.
Spesso ricorrendo a dei casi a lui stesso avvenuti, Lorenz riesce in queste pagine a illuminare rapidamente tutto l’arco della «caninità» con la grazia di un vero narratore, con la precisione e la sottigliezza di uno scienziato che ha aperto nuove vie proprio nello studio di questi temi, con la fertile intelligenza di un pensatore che, attraverso le sue ricerche sugli animali, è riuscito a porre i problemi umani in una nuova luce.
IL 29 MAGGIO 2020 IL BIOPARCO DI ROMA RIAPRE AL PUBBLICO
Acquisti dei biglietti solo on line. Nuove regole per la fruizione del parco.
Venerdì 29 maggio il Bioparco di Roma riapre al pubblico con nuove modalità di accesso provvisorie volte a garantire il rispetto delle regole del distanziamento sociale e della sicurezza. L’ingresso sarà contingentato e a numero chiuso.
Il parco sarà aperto dalle ore 9.30 alle 17.00, con ultimo ingresso alle ore 16.00.
In questa prima, delicata, fase non sarà possibile accedere alle aree al chiuso, incluso il Rettilario, per motivi di sicurezza.
In occasione della riapertura la tariffa dei biglietti è stata ridotta a 10 Euro per adulti e bambini e 3 Euro per i bambini al di sotto di un metro di altezza e gli accompagnatori delle persone disabili. Tale tariffa speciale è valida fino al 14 giugno.
I biglietti devono essere acquistati esclusivamente on line, su www.bioparco.it; si tratta di biglietti a data fissa giornalieri. L’acquisto si può agevolmente effettuare con uno smart phone sul momento davanti al cancello di ingresso.
In questa fase non è possibile effettuare nuovi abbonamenti o biglietti open; sono inoltre temporaneamente sospesi sconti, convenzioni e coupon promozionali.
Per accedere al parco è obbligatorio per tutti – ad esclusione dei bambini da zero a sei anni – essere muniti di mascherina; all’interno del parco il pubblico troverà tutte le indicazioni utili per la visita, in primis rispettare la distanza di sicurezza, evitare ogni forma di assembramento e non toccare balaustre e vetrate.
Maggiori informazioni su bioparco.it – 06.3608211.
Link per acquisti: https://ecommerce.bioparco.it/ it/shop/biglietti.
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