Questo è un aneddoto reale, che è molto utile - anche metodologicamente - per molte questioni dell'oggi.
01/08/24
Jung e gli UFO (la risposta fulminante a C. Lindbergh)
Questo è un aneddoto reale, che è molto utile - anche metodologicamente - per molte questioni dell'oggi.
17/07/24
I "padri perfetti" esistono? E veramente sono i genitori migliori?
I padri perfetti non vanno bene. Per i figli è molto meglio avere padri imperfetti e che vedano e si accorgano anche delle imperfezioni dei padri.
I padri perfetti, quelli sempre vincenti, che non sbagliano, che non piangono, che sono sempre in forma, che hanno successo (non parliamo poi degli artisti di successo) generano sempre figli infelici, specie i maschi, condannati a inseguire affannosamente o a respingere un modello spesso inarrivabile. (Salvo poi scoprire, magari post mortem, che quella perfezione non era neanche vera...).
Fabrizio Falconi - 2024
14/07/24
22/01/23
La forza di un racconto: "Open" di Andre Agassi
09/12/22
Vito Mancuso compie oggi 60 anni: il suo libro "L'anima e il suo destino" rimarrà
20/09/22
La lunga lotta di Vittorio Gassman contro la depressione
E già dal titolo, il romanzo raccontava l'effetto dirompente della depressione, sulla propria visione della vita: che è come si guardasse, appunto, da sottoterra.
Anche il grande Vittorio Gassman, come si sa, è stato per lungo tempo affetto da depressione bipolare, una malattia di cui il celebre attore si decise a parlare anche in pubblico. Gassman raccontò di un periodo durato circa due anni - il più duro della sua malattia - in cui non riusciva più a provare interesse o piacere per alcuna cosa, compresa la sua vita. Anche risvegliarsi era un dramma e neppure la suo famiglia riscuoteva in lui un interesse, motivo per il quale quel periodo coincise con un allontanamento dai suoi figli.
Le parole di Gassman furono forti e profonde, in una Italia che non era ancora abituata a sentir parlare di depressione. La sua, in particolare era chiamata, ed è chiamata, in psichiatria, anedonia. Che comportava per lui anche l'effetto di non riuscire a dimostrare amore e affetto verso le persone che aveva accanto, compresa la sua famiglia. Anche se i suoi familiari, raccontò, avevano continuato sempre a sostenerlo nella lotta contro la malattia, che fu combattuta anche con l’assunzione di psicofarmaci. “La depressione è una brutta bestia. – disse Gassman in una intervista televisiva –Quando tocca l’apice coincide con uno sgomento totale, con l’angoscia e dunque si vorrebbe ad un momento non esserci più. Io credo di non essere portato al suicidio, però molte mattine di quel periodo io mi svegliavo – e me ne sono accorto dopo un po’ – con i muscoli delle gambe e delle braccia che mi dolevano. Poi ho capito che il mio corpo inconsciamente faceva uno sforzo fisico anche per non risvegliarsi, che era un modo dolce, senza intervento cruento, di non esserci più, di cessare questo tipo di sofferenza.
Un lungo incubo, dal quale Gassman non si liberò mai completamente, ma con il quale imparò a convivere, superando la crisi più nera e aprendosi alla guarigione:"Quando stavo per guarire," raccontò, "ho sognato la mia guarigione. Allora mi sono alzato, sono corso in bagno e ho visto che gli occhi erano tornati normali dopo che per due anni li ho avuto che si leggeva il vuoto, che stavo male, e curiosamente proprio mio figlio, che per quel tempo mi aveva evitato, è arrivato in bagno e ha ripreso il suo rapporto con me.”
Fabrizio Falconi - 2022
14/08/22
Alla disperata ricerca di una identità: Chi sono?
13/08/22
I mancini? Un esercito di talenti: da Einstein a Hendrix - ecco l'elenco
27/06/22
La paura della Morte? Come vincerla secondo Elisabeth Kübler Ross
Elisabeth Kübler-Ross, nata a Zurigo, 8 luglio 1926 e morta a Scottsdale, il 24 agosto 2004 è una psichiatra svizzera, considerata la fondatrice della psicotanatologia e uno dei più noti esponenti dei death studies, cioè degli studi sui meccanismi psicologici che caratterizzano il lutto.
- Lei nega che la paura di morire sia un fattore naturale?
02/10/21
Libro del Giorno: "Lezioni e conversazioni" di Ludwig Wittgenstein
03/11/20
Libro del Giorno: "Le cose dell'amore" di Umberto Galimberti
Quando dico “ti amo” che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c’è parola più equivoca di “amore” e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione.
Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto esperienza che l’amore si nutre di novità, mistero e pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall’idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia, ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l’amore in un affetto privo di passione o nell’amarezza della disillusione.
Qui Freud ci pone una domanda: “Quanta felicità barattiamo in cambio della sicurezza?”.
Umberto Galimberti ci consegna un volume in cui l’acutezza del pensiero penetra i meandri del sentimento e del desiderio, registrando i mutamenti intervenuti nelle dinamiche dell’attrazione, nel patto con l’amato/a, nei percorsi del piacere (dall’onanismo alla perversione). Sullo sfondo si muove, come un fantasma, continuamente evocato e rimosso, quello che propriamente o impropriamente gli uomini non smettono di chiamare amore.
In 19 capitoletti di poche pagine - originariamente articoli apparsi su La Repubblica - densissime, la parola amore viene declinata con parole-corrispettivo, in un range che ne scandaglia ogni risvolto: Trascendenza; Sacralità; Sessualità; Perversione; Solitudine; Denaro; Desiderio; Idealizzazione; Seduzione; Pudore; Gelosia; Tradimento; Odio; Passione; Immedesimazione; Possesso; Matrimonio, Linguaggio; Folli
13/10/20
Amore e Desiderio - Umberto Galimberti
AMORE E DESIDERIO
01/09/20
"Nei giovani la vergogna ha preso il posto del Senso di Colpa." Una bellissima intervista a Gustavo P. Charmet
L'intervista allo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet realizzata da Roberta Scorranese per il Corriere della Sera continua a leggerla QUI.
23/10/19
Libro del Giorno: "La casa di psiche" di Umberto Galimberti
La casa di psiche
Feltrinelli, Milano 2006
Pagine 460
Euro 15,00
28/09/19
L'origine della parola Simbolo: una pietra, che si divideva a metà.
26/09/19
Il carattere proprio dell'amore: il Simbolo di Platone.
Nel Simposio di Platone ritroviamo la parola Simbolo per designare il carattere proprio dell'amore: che è, appunto, Simbolo di quell'unità che lega gli uomini in quanto provenienti da una stessa origine e in quanto alla ricerca, con il consenso pietoso degli dèi, di quell'unità che, proprio a causa degli dèi, è stata spezzata.
Informazioni tratte da Umberto Galimberti, La casa di psiche, p. 204