Silvia Avallone è una brava scrittrice (vincitrice quest'anno del Viareggio), impegnata nel sociale, e mai banale nei suoi interventi nelle rubriche fisse che tiene in diversi quotidiani e settimanali.
05/08/24
Ancora sulla "Questione Munro". Come si fa a parlare di "errore"?
Silvia Avallone è una brava scrittrice (vincitrice quest'anno del Viareggio), impegnata nel sociale, e mai banale nei suoi interventi nelle rubriche fisse che tiene in diversi quotidiani e settimanali.
07/03/23
"L'albergo della via maestra", un magistrale racconto di Turgenev, da recuperare !
22/01/23
La forza di un racconto: "Open" di Andre Agassi
25/04/22
"L'uomo dimentica l'unica cosa che lo distingue dall'animale". Una pagina meravigliosa e terribile di Cechov
La casa col mezzanino, che ha il sottotitolo Racconto di un artista, scritto nel 1896, è uno dei racconti più famosi di Anton Cechov.
L'importante non è che Anna sia morta di parto, ma che tutte queste Anne, Mavre, Pelageje, debbano curvare la schiena dalla mattina alla sera, ammazzarsi di fatica, tremare per i loro bambini affamati e ammalati, vivere nel terrore delle malattie e della morte, che imbruttiscano e invecchino presto, che muoiano nella sporcizia e nel fetore; e i loro figli, crescendo, ricominciano la stessa musica, e così per centinaia di anni: miliardi di uomini vivono nel terrore, peggio delle bestie, solo per conquistarsi un pezzo di pane.
La cosa più spaventosa della loro situazione è che non hanno un minuto per ricordarsi che hanno un'anima, che sono esseri umani fatti a immagine e somiglianza di Dio; la fame, il freddo, il terrore animale, la fatica, come valanghe di neve, hanno chiuso loro tutte le strade verso qualsiasi forma di vita spirituale, ossia verso l'unica cosa che distingue l'uomo dall'animale e per cui vale la pena vivere.
Voi credete di aiutarli con scuole e ambulatori, ma non li liberate dalle catene, anzi, peggiorate la loro condizione di schiavitù, introducendo nuovi pregiudizi e di conseguenza nuovi bisogni, senza parlare poi del fatto che per medicine e libri devono pagare e quindi curvare la schiena ancora di più.
Tratto da Anton Cechov, Racconti, 2004 Gruppo Editoriale L'Espresso, p.243
17/03/22
Putin e il Monaco Nero - una chiave per capire la psicologia di questa guerra
02/03/22
Le domande a un cane che sta per morire. Il meraviglioso "questionario" immaginato da David Leavitt
E' una delle cose più belle e alte e toccanti che abbia letto a riguardo dei rapporti con l'animale più amato, il cane, il proprio cane. David Leavitt lo ha scritto, e in italiano lo ha tradotto Fabio Cremonesi.
22/04/21
Libro del Giorno: "Racconti spirituali" - a cura di Armando Bonaiuto con uno scritto di Gabriella Caramore
15/10/19
Libro del Giorno: "Bugie e altri racconti morali" di J.M.Coetzee
09/08/19
Libro del Giorno: "Amore" di Inoue Yasushi
Yasushi Inoue
Amore
Traduzione di Giorgio Amitrano
Adelphi, Milano
2006
Pagine: 117 Euro 8.50
09/10/18
Libro del Giorno: "Bartleby lo scrivano e altri racconti" di Herman Melville.
04/07/17
"Direzione inversa" - la delicata e intensa prosa poetica di Letizia Dimartino in un nuovo libro.
E' così in questo insieme di 12 racconti (numero forse non casuale), che racchiudono in fondo un'unica storia, un unico flusso di voce.
L'altro genere che questo libro frequenta è il memoir, il racconto auto-biografico che riannoda momenti della propria vita in una sorta di vortice ruminante. Frammenti che si sovrappongono e si chiamano uno che l'altro, componendo il caleidoscopio di una esistenza.
E' come se anche qui, i ricordi non possano dipanarsi secondo un ordine, secondo una logica, ma soltanto attraverso la personale sensibilità dell'autrice, che questi ricordi vede vorticare sopra il suo letto, sopra la sua stanza, entro la quale ha scelto di recludersi per tentare di essere - come sosteneva Pascal - in pace con se stessi.
E però nessuna pace è in fondo veramente possibile, finché si è vivi. I ricordi aiutano, fanno pensare, fanno bene e fanno male, ma non salvano. Perché ciò che è perduto, non torna mai definitivamente.
Lo avverte, il libro, già dall'epigrafe, riportando una dura sentenza dai Tristia di Ovidio:
Se mai qualcuno ci sarà che chieda della mia vita, gli dirai che vivo, ma non gli dirai che sono salvo.
La Dimartino è in queste pagine, senza difesa. Racconta e si racconta in ogni stagione della vita, a volte sovrapponendo i tempi e i luoghi. Ma con la consapevolezza di un carattere-destino che si annuncia già precoce. Scrive nel primo racconto - Caro Diario :
Camminavo già poco, ero giovane ero triste avevo una figlia piccola con i riccioli chiari l’amore stavo perdendolo, guardavo e tutto mi scappava. Avevo solo la sofferenza nuova che pervadeva un corpo bloccato, i pensieri non liberi, i giorni sciupati. Ero a Ginevra, anni ’80, splendidi. I colori della notte che non arrivava mai nel suo cielo cristallino. Non sapevo cosa volesse dire essere adamantina. Non sapevo nulla. La poesia mai immaginata. Né lo scrivere tutto. I medici vedevano le mie lacrime. Mi meravigliavo di averle. Tutto cominciava. Non sapevo il mio ancora. Ginevra celeste.
E' un diario che a volte assume il carattere di agenda. L'agenda della vita esteriore che scandisce il passaggio di tempi interiori infinitamente dilatati, o angosciosamente ristretti. Come scrive in Ore:
Alle 10:20 penso al mio amico poeta che scrive: «Il mondo comincia ogni quaranta minuti esatti». Ne rido divertita. Anche a me succede, a me che sto ferma e non attraverso strade e città. Che non prendo treni e aerei, che non vedo più stazioni e non posseggo valigie. A me cui tutto non gira. Ogni quaranta minuti tutto cambia. Sarà perché lo voglio sarà perché forse è vero sarà perché la poesia non toglie il sospiro e dona parole sconosciute e giorni e ore.
Ritornano, fra queste pagine, amori perduti, amori viscerali, incontri casuali, figli, mariti, e soprattutto case. Poi storie:
E Santino si inventa un amore immediato. Quando la giovane donna lo condurrà al mare lui le terrà la mano. Non guida, ha paura. Ma la mano di lei è maschia e porta conforto. Non parlano. Santino non parla quasi più. Ha un regalo per lei. Ne avrà tanti. Lei accetta. Ha la città nel cuore, ha un figlio da crescere. Ha una casa vuota e Santino potrebbe salvarla. Chissà.
Figure che non si dimenticano, come quella descritta in Marta:
Non ha amiche, ama solo una persona. Che non ha occhi belli, che non ha una vita semplice, che cambia umore spesso. Marta ha nausea, ha pure paura. Lui si abbassa e la guarda. Stringe le sue dita.altri amori io? Avrò una vita? Ancora e ancora?».
L'impressione di uno scialo, di quello scialo che è la vita, trova contrasto nella forma inafferabile del ricordo personale, che è nervo, muscolo, cuore, arteria, sangue, pelle, segno, ruga. E' solo questo presente che testimonia l'importanza del vissuto e quindi anche i ricordi. Quel che non è stato non tornerà. Così come quel che è stato. Ma è proprio questo vortice di possibilità, di incontri, di straniamento, di avventura esteriore e interiore, il senso di questa leggera e dolorosa cosa che chiamiamo vita. Che non si finisce mai di ri-scrivere. Come dice l'autrice nelle ultime parole del suo bellissimo libro:
Tanti anni fa scrissi un romanzo. Ogni pomeriggio delle pagine. Erano complete e belle. Sì belle e ben scritte. In quel tempo stavo leggendo Kundera. Era estate. Lasciavo il suo libro e iniziavo il mio. Solo che era tutto nella mente, mai una parola sul foglio. E così l’ho perso, l’ombra del pomeriggio me la ricordo ancora, il letto dalle lenzuola fresche e la trama e tutto ciò che era diverso e inusuale. E l’ho perso, per sempre. Peccato. Non ricordo più neanche di cosa parlasse, forse di me in quadri singoli, c’era la mia prima casa, chi mi aveva amato. Forse sto rifacendolo il romanzo.
Fabrizio Falconi
12/09/16
"Olalla" di Robert Louis Stevenson (Recensione).
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"Rotta delle civiltà" di Fabrizio Falconi.
30/08/14
'Kafka e il digiunatore', un libro prezioso di Raoul Precht.
16/01/14
L'anello di cristallo (da "Prima di Andare") - di Fabrizio Falconi (racconto).
14/04/13
Annapaola Cancogni, ovvero Quentin Clewes: 'Lei', un libro straordinario.
Più quattro straordinari brevi racconti, che nel 1998 furono pubblicati in Italia dall'editore Fazi - con testo inglese a fronte - per l'iniziativa meritoria di Simone Caltabellota.