26/10/21
La storia della celebre Statua a Giordano Bruno, in Piazza Campo de' Fiori
10/05/21
L'Acqua acetosa - La fonte miracolosa di Roma (storia e attualità)
L’Acqua Acetosa, la fonte miracolosa
Christoffer Wilhelm Eckersberg La Fontana dell'Acqua Acetosa, 1814
Questo secondo intervento fu reso necessario dal fatto che la quantità d’acqua era grandemente diminuita, anche a causa del commercio che ne veniva fatto.
Tratto da: Fabrizio Falconi, Roma segreta e misteriosa, Newton Compton, Roma, 2018
02/02/21
Che fine ha fatto il famoso Colosso di Nerone - alto 35 metri - che si trovava di fianco al Colosseo?
Il Colosso di Nerone andato perduto
Un basamento rettangolare in peperino (roccia
magmatica che i romani trasportavano dalla Tuscia) di grandi dimensioni (17 metri
per 15) è quanto rimane del sito dove sorgeva l’imponente statua dedicata a
Nerone, la più grande mai realizzata in bronzo.
Il parallelepipedo, provato
dalle ingiurie del tempo, oggi praticamente ignorato dai turisti e dai
visitatori che a migliaia ogni giorno si mettono in fila per visitare l’Anfiteatro
Flavio, reca una iscrizione in marmo: “Area del basamento del Colosso di
Nerone”. In effetti non si tratta (e non si trattava) propriamente del
basamento, ma delle fondamenta di quella possente struttura di supporto che
doveva sostenere la gigantesca statua dell’imperatore.
Commissionata allo scultore
greco Zenodoro, era alta ben 35 metri e costituiva il massimo tributo alla
divinizzazione di sé che Nerone aveva voluto per autocelebrarsi.
Originariamente il colosso
era posizionato nel vestibolo della Domus Aurea, la residenza imperiale,
proprio per incutere soggezione e timore nei visitatori, e raffigurava l’imperatore
con la testa radiata e nelle vesti del Sole. Dopo la sua caduta, la grande
statua dalla Velia – dove Adriano fece innalzare il tempio di Venere e Roma –
fu trasferita nell’area dell’anfiteatro che Vespasiano fece costruire. Il trasporto eccezionale, riferiscono le
cronache dell’epoca, fu effettuato grazie all’utilizzo di ben dodici elefanti,
incaricati di trainare il Colosso. L’immagine del Sole divinizzata rimase così
nella sua nuova collocazione per diversi secoli. L’imperatore Commodo decise
perfino di “ritoccarla”,
modificandone i lineamenti perché assomigliasse a lui.
Fu proprio comunque la
presenza inconfondibile del Colosso – sembra – a conferire per assonanza il
nome Colosseo all’enorme Anfiteatro Flavio, ancora oggi simbolo di Roma. Ma che
fine ha fatto?
Purtroppo non si sa esattamente. L’ultima citazione che lo riguarda è nel Cronografo del 354 d.C., il calendario illustrato opera di Furio Dionisio Filocalo.
Nessuna cronaca successiva lo riporta, facendo propendere
per l’ipotesi che il Colosso, vero simbolo del potere imperiale romano, e della
sua tracotanza, sia stato abbattuto e distrutto già all’epoca delle prime
invasioni barbariche, e le enormi parti in bronzo subito fuse per realizzarne
armi. Della statua si persero definitivamente le tracce, come della sua omologa
di Rodi considerata una delle sette meraviglie dell’umanità.
Tratto da: Fabrizio Falconi, Roma Segreta e Misteriosa, Newton Compton, Roma, 2015
23/10/20
Il "Leone della berlina" al Campidoglio: una statua romana dalla storia molto particolare
Il Leone che azzanna un cavallo è una scultura marmorea di età romana restaurata nel ’500 e che, dopo essere stata adottata come ornamento nel giardino del Museo Nuovo Capitolino, è oggi una delle opere più ammirate della esposizione permanente, al suo interno.
E ha una storia veramente
particolare. In epoca medievale, infatti, e per lunghi secoli si trovava semiinterrata
ai piedi del Palazzo Senatorio, posizione da cui fu spostata in seguito alla risistemazione
del Campidoglio di Michelangelo.
La statua, meravigliosa
opera di rappresentazione ferina che coglie in pieno dinamismo la scena di
caccia di un leone, era adibita a compiti veramente umilianti che ne accrebbero
la fama macabra.
Di fianco al leone, eretto, venivano lette infatti le sentenze di morte, e su di esso venivano esposti al pubblico ludibrio malfattori di ogni sorta: ladri, briganti, assassini, mercanti disonesti, debitori insolventi, truffatori, sedicenti maghi e alchimisti.
L’usanza
risaliva agli statuti romani del 1363 e generò il proverbiale detto, di “dar il culo al lione”, che si
applicava inesorabilmente a chi si metteva nei guai.
La statua è citata anche in
diversi passi della Vita anonima di
Cola di Rienzo, come quello relativo alla morte, avvenuta l’8 ottobre 1354,
quando, ormai abbandonato da tutti, il tribuno cercò per l’ultima volta di
arringare la folla, in Campidoglio. Ricevendone, in cambio il linciaggio.
Oggi nei giardinetti a sinistra della rampa capitolina si eleva una statua raffigurante Cola di Rienzo, eretta nel 1887 (opera dell’artista fiorentino Girolamo Masini) e che si pretendeva fosse stata apposta proprio nel punto esatto dove il tribuno cadde morto.
Si tratta però di un errore: Cola morì esattamente ai piedi del Palazzo Senatorio, proprio nel cosiddetto “loco del lione”, dove cioè si trovava il gruppo scultoreo del Leone che azzanna un cavallo, il luogo prescelto per dare pubblica lettura delle sentenze.
Anche la morte tragica di
Cola di Rienzo, dunque, che alla fine per tentare di sottrarsi al linciaggio si
era anche travestito da popolano, contribuì nel tempo ad accrescere la fama
sinistra della statua, che del resto già nella scena rappresentata metteva in
scena la morte, nel suo aspetto più violento.
Tratto da: Fabrizio Falconi, Roma segreta e misteriosa, Newton Compton Editore, 2015
29/08/19
Guarda Qui lo Speciale "Roma Segreta e Misteriosa" di Fabrizio Falconi in Onda su Italia Uno
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/studioaperto/edizione-ore-1830-del-19-agosto_F309455501046201
Fabrizio Falconi
21/04/18
21 Aprile 2018, Natale di Roma - La misteriosa sepoltura di Romolo, il fondatore della Città Eterna, nel cuore del Foro Romano (Lapis Niger).
Il nero utilizzato per il lastrico, i leoni di guardia, e la misteriosa pietra, hanno per lungo tempo protetto il luogo dalla intrusione dei predoni e dalla furia dei vandali. E ancora oggi è una delle principali attrazioni del Foro Romano.
27/02/17
La terribile Mannaja Romana e il Carnevale Romano: Il Conte di Montecristo.
23/02/16
Una nuova presentazione di "Roma segreta e misteriosa". Sabato 27 febbraio 2016.
Per chi vuol sentire parlare un po' di Roma, delle sue storie e delle sue bellezze, c'è un nuovo appuntamento con la presentazione di Roma segreta e misteriosa.
Ecco qui i dettagli:
Sabato 27 febbraio, ore 18.30
alla Libreria Arcadia
Via Senofane, 143 00125 Roma
La libreria è a Casalpalocco, all'altezza del Drive In.
Tel. 06.5053354 www.libreriarcadia.com
Vi aspetto, se vorrete.
Fabrizio
18/01/16
"Roma rassegnata e meticcia" - intervista a Fabrizio Falconi.
08/01/16
Presentazione di "Roma segreta e misteriosa", Martedì 12 gennaio alle 19.
12/12/15
Piazza dell'Oro a Roma - (da "Roma segreta e misteriosa").
tratto da Fabrizio Falconi, Roma segreta e misteriosa, Newton Compton Editori, appena uscito in libreria.
23/11/15
"Roma segreta e misteriosa" da oggi in libreria. L'introduzione.
INTRODUZIONE da Roma Segreta e Misteriosa, da oggi in libreria.