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29/07/24

"Le notti di Cabiria" - Perché il film di Fellini è meraviglioso


Il successo, la riuscita di "Cabiria" (il più chapliniano dei film di Fellini) è dovuta anche allo straordinario talento di Fellini nella scelta delle facce che fece la differenza già a partire dai primi film. 

La scelta di un attore francese, Francois Periér per il ruolo dell'orrido ragionier d'Onofrio è decisiva, ai fini della storia, tralasciando per un attimo il ruolo di mattatrice assoluta che spetta alla Masina, sul cui volto corpo e movimenti, è costruito il film.

Periér presta la sua faccia all'ambiguo d'Onofrio, che seduce la povera Cabiria, illudendola nel modo più crudele immaginabile.  

Ma per buona parte della vicenda, ogni spettatore della storia - non solo l'innocente Cabiria, che pure vorrebbe mantenersi diffidente visti i suoi precedenti in materia (la scena iniziale del film è l'anticipazione di ciò che succederà ancora, in una sorta di eterno ritorno) - è convinto della perfetta buona fede dell'uomo. Che appare appunto "un santo", come lo definisce Cabiria. Anche lo spettatore fin troppo smaliziato del 2020, finisce per crederci.

La bontà incarnata si disegna sul volto di Periér ed è solo parecchio più tardi, nella scena al ristorante sul lago, che l'ombra che comincia ad allungarsi sulla faccia dell'uomo, facendo rapidamente virare il film dai toni della commedia (Cabiria segna per molti versi l'inizio della commedia (all')italiana a quelli della tragedia. 

L'importanza delle facce era per Fellini tutto, o quasi. 

E la faccia di Periér, la sua figura, definita dall'impermeabile stazzonato, dalle movenze prima premurose, accudenti, soccorrevoli, e poi brutali, è di quelle che non si dimentica più.

Fabrizio Falconi 2024