Oggi parliamo di un libro, L'infinito. Breve guida ai confini dello spazio e del tempo. Di John D. Barrow.
E' un utilissimo riepilogo delle nostre attuali conoscenze sulla nostra vita, sul tempo, e sull'ambiente cosmico nel quale siamo 'gettati' dal momento della nascita.
Trascrivo qui qualche punto saliente, tratto dalla recensione che ne ha fatto Giuseppe Bonaviri sul Corsera:
- Tutte le recenti teorie fisiche confermano la grande metafora del racconto biblico contenuto nel Libro della Genesi: La materia luminosa - nata dal big bang - è fatta di onde elettromagnetiche e di fotoni che dilagano in veri oceani di luce. Così si sono creati lo spazio e il tempo che - secondo gli studi di Sitter e di Einstein - sono i fratelli siamesi di un tutt'uno. Ne nasce il concetto antitetico di luce/buio che ogni essere vivente porta dentro di sé nella propria coscienza.
- Dopo miliardi di anni si sono modellati i ritmi esterni (stagioni/notte-giorno... ecc..) e i ritmi biologici che - complice il concetto del tempo come noi lo interpretiamo - ci dà le varie fasi della vita, fino alla morte quando lo spaziotempo come è da noi inteso, scompare.
- Queste coordinate di vita ci permettono di studiare i misteri del cosiddetto supermondo, costituito da nucleo ed elettroni di ogni singolo atomo di cui è composta la materia da noi conosciuta.
- Dal punto di vista macrocosmico, invece la nostra vita si svolge su un pianeta - la Terra - che in ogni anno (terrestre) si sposta di venti miliardi di chilometri. La Terra, a sua volta, è inserita in un sistema solare che gira intorno alla sua Galassia (Via Lattea), la quale ha una rotazione che dura duecentoventi milioni di anni (comportando periodi di glaciazione e disgeli). La Via Lattea è poi - su scala dell'Universo - meno di un granello di sabbia in un oceano. L'Universo - il nostro Universo - è infine - come dimostrano tutti i più recenti modelli fisici - solo uno degli Universi esistenti all'interno di un Multiverso, composto di Infiniti Universi.
Ecco come si conclude l'articolo di Bonaviri: Insomma, se guardiamo il tutto con occhi di meraviglia, ci accorgiamo di trovarci immersi in un mistero di cui mai arriveremo al fondo.
E' chiaro che gli uomini - tutti gli uomini - vivendo, si dimenticano completamente di queste implicazioni.
Semplicemente: non ci pensano. Anche perché - sostiene qualche filosofo - se ci si pensasse con continuità si finirebbe per perdere il senno, per impazzire. E allora, è molto meglio vivere pensando al conto in banca o a chi sarà il prossimo eliminato nella casa del grande fratello.
Fabrizio Falconi (fonte qui)