Dieci grandi anime. 10. Roger Schutz (5./)
05/07/14
Dieci grandi anime. 10. Roger Schutz (5./)
Dieci grandi anime. 10. Roger Schutz (5./)
23/01/12
Hans Kung: "Perchè dobbiamo tornare a Gesù."
06/02/10
Vito Mancuso sulla vicenda Boffo e sugli intrighi vaticani.
( "la Repubblica" del 4 febbraio 2010 )
fonte La Repubblica - http://www.repubblica.it
23/11/09
Lettera aperta ai Cristiani - di Daniele Garrone.
scrivendo queste righe ho davanti agli occhi le centinaia di cristiani cattolici con cui negli ultimi decenni ho avuto la gioia di condividere il cammino ecumenico: laici impegnati, docenti universitari, sacerdoti, vescovi, religiosi e religiose, teologi, giornalisti. Potrei rivolgermi ad ognuno di voi, ma il mio intento non è di sfidare qualcuno, ma di sollevare con franchezza un problema, a mio avviso drammatico.
Con molti di voi ho più volte verificato come siate a disagio di fronte alla piega presa dalla Curia e dai vertici della Chiesa cattolica italiana, ad esempio riguardo al fine vita e al testamento biologico, alla reintroduzione della messa tridentina, alla riabilitazione dei lefebvriani … Eppure tacete. Veniamo a sapere che è stato avviato un provvedimento disciplinare contro 41 sacerdoti e religiosi che hanno espresso una posizione del tutto simile a quella espressa nel “Testamento biologico cristiano” approntato dall’episcopato tedesco in collaborazione con la “Chiesa evangelica in Germania” e già sottoscritto da quasi 2 milioni di cristiani (dunque, presumibilmente da circa 1 milione di cattolici), eppure tacete. Vi viene urlato che quello che è possibile ad un cattolico in Germania in Italia è non solo vietato, ma anatemizzato, e che chi manifesta il suo dissenso dev’essere rimesso in riga. Viene così negato ogni pluralismo all’interno della chiesa (quel pluralismo reale che è sotto gli occhi di tutti, ma che alla fine non si manifesta) e l’Italia viene sempre più ridotta ad un orticello vaticano, certo anche grazie alla interessata e solerte (e nel caso della sinistra, oltretutto totalmente vana, perché nessuna “messa” le procurerà mai nessuna “Parigi”) acquiescenza della classe politica. Eppure tacete. Avete davanti agli occhi uno strategico e massiccio processo di normalizzazione delle aperture che il Concilio Vaticano II al tempo stesso esprimeva ed avviava, e che so essere un elemento centrale del vostro modo di vivere il cristianesimo. Eppure tacete.
Vi scrivo perché non voglio concludere affrettatamente da protestante che nella chiesa di Roma è giocoforza che avvenga così, visto che per voi l’obbedienza alle gerarchie – anche molto tormentata - è, se non proprio una virtù, un dovere. Vi chiedo però di riflettere su un punto: chi pretende di vincolare le vostre coscienze esercita un potere di cui Dio non fa uso. Di più: nella fede Dio ci costituisce come soggetti liberi e responsabili, solo nei suoi confronti e nei riguardi del prossimo.
La maggior parte di voi sono personalità pubbliche, anche con incarichi importanti: una vostra parola chiara (ad es. un appello per la sottoscrizione di una versione italiana del “testamento biologico cristiano” della Germania; oppure la rivendicazione della liceità delle posizioni espresse dai 41) farebbe del bene alla vostra chiesa, che amate, alla cultura italiana, a cui contribuite, e ne sono certo, anche a voi, che vorreste un’altra parola cristiana alla città e ai credenti. Vi prego, alzate la vostra voce. La vostra fede ve ne dà il diritto. Non vi fate conculcare dagli uomini la libertà che Dio vi ha donato. Pensate al vostro battesimo come suggello di questa libertà.
Fraternamente
Daniele Garrone
16/11/09
E' finito lo Spirito del Concilio ?
Vi riporto l'articolo integralmente.
Quel vento contro l'ecumenismo che soffia dentro tutte le Chiese
di Alberto Melloni
in “Corriere della Sera” del 16 novembre 2009
Così, con una presa di posizione ancora per un attimo interlocutoria ma assai severa nella sostanza, prova il rischio di divisione contenuto in quell’assalto che esaspera una tendenza da sempre presente negli ambienti monastici. Cosa accadrà fra le sponde dell’Egeo è difficile a dirsi: ma il senso più profondo di questa iniziativa contro l’ecumenismo, il dialogo con l’Ebraismo e con l’Islam non sta in una questione infraortodossa.
La mossa degli zeloti d’Oriente ricorda troppo da vicino — per lessico e perfino per obiettivi polemici — il tradizionalismo cattolico, l’integrismo luterano, il fondamentalismo congregazionalista, i fuoriusciti anglicani. È come se il grande desiderio di unità che le Chiese avevano letto nel Vangelo durante il Novecento producesse la stessa insofferenza dentro tutte le Chiese: al punto che si può dire se c’è una cosa oggi ecumenicamente condivisa fra le Chiese è l’antiecumenismo di minoranze riottose, il ribellismo di sacche resistenti al dialogo, eccitate dalla presunzione di rappresentare la tradizione e l’identità, anche a costo di cercarla nel fondo del proprio ombelico.
Un sociologo direbbe che è naturale così: man mano che procede la globalizzazione della cultura e
dei costumi (quella dei mercati in fondo è almeno vittoriana...) ogni appello alle piccole patrie, alle
lingue, alla nobilitazione identitaria delle tradizioni guadagna ascolto. Che questo capiti nelle Chiese e fra le fedi dunque non meraviglia: dice soltanto che le risorse interiori e la lungimiranza spirituale con la quale, in contesti non meno difficili, altre generazioni avevano capito che ogni divisione prepara la catastrofe sono finite, o forse non sono state alimentate in tempo.
13/10/09
Medjugorje - Un enigma che non si chiude. Una nuova direttiva arriverà dal Vaticano.
Esco un po' fuori dal seminato degli ultimi post, per parlare oggi invece, di Medjugorie. La notizia - forse l'avrete letta da qualche parte - è che l'arcivescovo di Sarajevo Vinko Puljic ha annunciato pochi giorni fa che entro la fine dell'anno un nuovo documento - una direttiva - verrà prodotta dal Vaticano sul caso delle famose apparizioni di Medjugorie, iniziate nel lontano 24 maggio 1981 sulla collina di Crnica, a 25 km. da Mostar, nella ex Jugoslavia.
Anticipazioni non ce ne sono, ma dopo che a luglio Papa Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale padre Vlasic, l'ex direttore spirituale dei veggenti, e dopo che il vescovo di Mostar, Mons. Peric, un mese fa ha proibito ritiri, conferenze e celebrazioni nel santuario, che non abbiano la sua espressa autorizzazione, è probabile che la nuova direttiva consisterà in un ulteriore 'giro di vite' su queste apparizioni che vanno avanti da 38 anni.
Come è noto, la Chiesa non ha finora preso posizione ufficiale sulle apparizioni di Medjugorie - anche perchè come si sa il diritto Canonico prevede che il 'fenomeno' debba essersi chiuso per potervi essere una pronuncia ufficiale - le quali hanno suscitato in questi decenni opinioni di ogni tipo, e controversie polemiche a non finire.
Intanto i veggenti continuano a sostenere di avere visioni - in alcuni casi, come per Vicka, Ivan e Marija (tre dei sei originari) addirittura quotidiane (questa in testa è una del 2008 della veggente Mirjana).
I video con le apparizioni sono ovunque. Il santuario è diventato il secondo luogo di culto più visitato in europa (dopo Lourdes), e - nonostante manchi ogni tipo di ufficialità - la Regina della Pace evocata a Medjugorie è diventata ormai punto di riferimento di molte comunità cattoliche.
Non sono mai stato a Medjugorje, eppure ho molti amici - anche intellettuali, e anche di solito refrattari a manifestazioni esagerate di culto popolare - che mi hanno riferito impressioni molto forti, e conferme di fede inaspettate.
Insomma, Medjugorje sembra essere un po' il paradosso dei nostri tempi, anche in fatto di fede. C'è molta evidenza, ma anche molta diffidenza. C'è molto (troppo?) clamore e forse poco silenzio. C'è una difficoltà di credere, e una grande circospezione anche da parte delle più alte cariche ecclesiastiche.
I sei ragazzi - oggi adulti, sposati, con famiglie - hanno finto per 38 anni ? Hanno ingannato tutti per 38 anni ? Ricavandone che cosa ? Per quali motivi ? Sono domande che, credo, si facciano tutti. Mi piacerebbe conoscere anche il vostro pensiero.
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18/04/09
Clonazione - L'allarme di Padre Giertych .
13/03/09
La lettera del Papa ai vescovi sulla vicenda Lefebvriani: una amarezza senza precedenti.
24/02/09
La Chiesa che scaldava il Cuore - Il discorso della Luna di Giovanni XXIII
Siccome ne abbiamo parlato negli scorsi post, ritengo utile farvi questo piccolo regalo, e riportarvi alla memoria quello che è passato alla storia come Il Discorso della Luna che Giovanni XXIII tenne l'11 ottobre 1962, in occasione della serata di apertura del Concilio: il video storico è bellissimo: mostra la piazza San Pietro gremita di fedeli che, se pur non comprendendo a fondo il valore teologico dell'avvenimento, ne percepivano la storicità, la fondamentalità, la difficoltà, ed erano nel luogo che simboleggia il cattolicesimo, la piazza appunto.
A gran voce chiamato ad affacciarsi, cosa che non si sarebbe mai immaginata possibile richiedere al papa precedente, Roncalli davvero si sporse, a condividere con la piazza la soddisfazione per il raggiungimento del primo traguardo: si era arrivati ad aprirlo, il Concilio.
Il discorso a braccio fu poetico, dolce, semplice, e pur tuttavia conteneva elementi del tutto innovativi. E' un esempio di quel fervore, di quella Chiesa capace di scaldare il cuore, di cui parlavamo, e di cui forse oggi si avverte la mancanza.