29/08/24

E' in libreria - e su Amazon e in tutte le librerie online - "LA FINE DEL SOGNO - BEATLES, MANSON, POLANSKI", il libro sui due anni - 1969/70 che hanno cambiato il nostro mondo

 


E' da oggi in libreria "LA FINE DEL SOGNO - BEATLES, MANSON, POLANSKI", il libro sui due anni - 1969/70 che hanno cambiato il nostro mondo.

Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca, "La fine del sogno" racconta in modo appassionante una delle storie più belle (e inquietanti) di sempre,  ricostruendo i fatti di due anni cruciali della nostra storia: 1969-1970, quelli che decretarono la fine della cosiddetta “Summer of Love”, l’Era dell’Acquario, di Woodstock, del Flower Power, della liberazione sessuale

Il sogno si infranse nel modo più tragico con la strage di Sharon Tate e dei suoi amici a Cielo Drive, Los Angeles, da parte di Charlie Manson e della sua lugubre “Famiglia”, ma anche con lo scioglimento dei Beatles, un trauma mondiale, dopo il travaglio seguito al celebre soggiorno in India nell’ashram di Maharishi e la preveggenza dell’orrore nei film di Roman Polanski usciti in quegli anni (tra i quali “Rosemary’s Baby”), di cui Sharon Tate era moglie all’epoca. 

Il libro racconta gli “inspiegabili” grovigli di casualità e circostanze che legano queste vicende biografiche (soprattutto quelle dei quattro Beatles) l’una all’altra, molto strettamente, da un punto di vista del tutto particolare: il breve e folgorante periodo in cui cade l’illusione di un “noi” creativo (e rivoluzionario) rapidamente scalzato dall’emersione di un “io” narcisista e distruttivo, passaggio cruciale del contemporaneo. 

“La fine del sogno” è un incredibile intreccio di musica, cinema, esoterismo e cronaca nera, appassionante come un romanzo.

Puoi acquistare il libro in tutte le librerie o su Amazon e tutte le altre librerie Online. 

Presto, la prima presentazione a Roma.

  • Editore ‏ : ‎ Arcana (23 agosto 2024)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 336 pagine, Euro: 19.50 (18.50 su Amazon)
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8892773011
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8892773011






06/08/24

Un enigma che ci portiamo tutti dietro: il mistero delle impronte digitali

 


C'è un mistero che ci portiamo sempre dietro, ovunque, da quando nasciamo alla morte, ma al quale non pensiamo e che pure, ci rende completamente diversi da qualunque altro essere umano che abbia vissuto o viva in questo pianeta.

"Sappiamo che le impronte digitali sono completamente formate da 24 settimane dopo la fecondazione e non subiscono alcuna modifica per tutta la vita. Tuttavia i fattori alla base della formazione e il modo in cui le impronte digitali si sviluppano a livello embrionale sono in gran parte sconosciuti."

Eli Sprecher, Tel Aviv Sourasky Medical Center, Israele



05/08/24

Ancora sulla "Questione Munro". Come si fa a parlare di "errore"?


Silvia Avallone
è una brava scrittrice (vincitrice quest'anno del Viareggio), impegnata nel sociale, e mai banale nei suoi interventi nelle rubriche fisse che tiene in diversi quotidiani e settimanali.

Ancora di più quindi, non mi capacito come, nella sua rubrica sul settimanale Sette, in edicola il 1 agosto, possa aver definito - seppure generalizzando - la "questione Alice Munro" un "errore difficile da perdonare" alla stessa stregua cioè di "meschinità, debolezze, colpe" riscontrabili nella vita di altri romanzieri.

Come fa una come la Avallone a non sottolineare piuttosto come il caso di questa scrittrice sia molto differente: lei (la Munro) che nel lontano 1992 seppe dalla figlia ventenne che era stata stuprata dal patrigno, Gerald Fremlin, sistematicamente dai 9 fino ai 12 anni di età e oltre, e che a questa notizia lei (la Munro), come scrive oggi Franco Cordelli, non seppe rispondere se non con il suo silenzio connivente che mantenne per sempre, restando insieme al marito, Fremlin, fino alla morte di questi, nel 2013 (e nonostante un processo celebrato otto anni prima in cui Fremlin stesso aveva ammesso i fatti).

Come è possibile definire o far rientrare il comportamento della Munro nella categoria degli "errori"?

Un "errore" non fare niente, non dire niente, non denunciare, quando si scopre che tua figlia bambina è stata stuprata per anni interi dall'uomo che è tuo marito? Un errore che si protrae per anni, ai danni di una figlia bambina, un errore che oppone un silenzio omertoso giustificato dal "non voler restare sola"?

Come fa a chiamarlo "errore" una donna, una scrittrice intelligente come la Avallone?

Separare la scrittrice dalla persona privata. Si siamo d'accordo tutti. Ma per la persona privata - che di mestiere fa la scrittrice - come si fa a parlare di errore? E poi, la cosa forse non porterà anche a riconsiderare come scrive oggi Cordelli, l'orribile verità camuffata con/in una "specie di sgradevole, contorto e menzognero racconto?"

Chi parla qui di moralismo (si sta parlando con ogni evidenza di "reati", gravi reati, e non di "morale"), non sa nulla delle parole e di quello che significano. Parole che forse bisognerebbe avere l'onestà di usare in modo giusto, anche se di mezzo c'è un grande artista o un grande scrittore. Una volta si diceva dei terroristi: "compagni che sbagliano". Sì ma c'è sbaglio e sbaglio, errore e errore. Se provo la pistola su un set e so che dovrebbe essere caricata a salve e ammazzo qualcuno, è stato un errore o uno sbaglio (che non dipende soltanto da me). Se copro con il silenzio e l'omertà un reato grave, lo stupro di mia figlia bambina, non è soltanto un errore o uno sbaglio, è dolo. La differenza era chiara già agli antichi romani che hanno fondato il diritto occidentale, duemila anni fa. 

Fabrizio Falconi - 2024

04/08/24

Qual è la rilevanza dell'uomo nel disastro climatico?

 


Qual è la rilevanza del genere umano sul disastro climatico in corso? Molto grande, grandissimo, come sappiamo.

E per capirlo ancora meglio è assai interessante leggere i dettagli di questo calcolo: considerando che il volume di una persona media equivale a circa 65/70 litri d'acqua, tutta la popolazione mondiale - quasi 10 miliardi di persone - potrebbe essere stipata in un solo chilometro cubo, cioè in cubo che abbia per lati 1 kilometro (altezza, lunghezza, larghezza):
1 chilometro cubo contiene infatti 1 miliardo di metri cubi. E ogni metro cubo contiene mille litri d'acqua.
Quindi tutta la popolazione mondiale starebbe, come volume, in un unico chilometro cubo.
Eppure questo solo chilometro cubo ha nell'ultimo secolo e mezzo, messo in ginocchio il pianeta, sfruttandone in modo sconsiderato le risorse e mettendone seriamente a rischio la stessa sussistenza o sopravvivenza futura.

Pensiamoci. E soprattutto agiamo.

Fabrizio Falconi - 2024

03/08/24

Per chi scriviamo oggi ?



Qualche giorno fa, Franco Cordelli, intervistato sul Corriere della Sera, ha detto: "Le parole non contano più". Si riferiva ai libri, certo, ma più in generale alla scomparsa di un intero mondo che era fondato sulla trasmissione e sul valore della parola. 

Considerazione realistica, più che apocalittica, a giudicare dai dati sulla lettura, di libri o riviste, anche online, ai minimi storici di sempre e in caduta libera inarrestabile (perfino i libri in concorso nello "Strega" hanno tirature risibili).

Allora la domanda è: "per chi scriviamo, oggi?" "Per chi si dovrebbe scrivere oggi, e perché?"

La risposta l'ha data già cento anni fa, Ludwig Wittgenstein e vale la pena ri-leggerla:

"La scomparsa delle arti non giustifica un giudizio di condanna per gli uomini del nostro tempo. Infatti, nature autentiche e forti proprio in quest'epoca si allontanano dal campo delle arti per indirizzarsi ad altro, e il valoro del singolo trova modo comunque di esprimersi. Io scrivo quindi per alcuni amici dispersi negli angoli del mondo."

Ludwig Wittgenstein, 1930

01/08/24

Jung e gli UFO (la risposta fulminante a C. Lindbergh)


Questo è un aneddoto reale, che è molto utile - anche metodologicamente - per molte questioni dell'oggi.

Un giorno del 1959 C.G.Jung ricevette la visita di Charles Lindbergh. 

Jung aveva appena pubblicato "Un mito moderno: le cose che si vedono le cielo", il celebre trattato sugli UFO. Il grande trasvolatore voleva incontrare Jung proprio per convincerlo che gli UFO non avevano alcuna consistenza materiale. 

"Il comandante dell'aviazione militare Carl Spaatz mi ha detto che se gli UFO esistessero davvero, sicuramente ne avremmo sentito parlare entrambi." 

Jung rimase in silenzio, poi rispose: "Ci sono tantissime cose che accadono intorno a questo pianeta e di cui lei e il generale Spaatz non sapete nulla."