29/01/23
Un film di puro godimento per le vostre serate: "Amsterdam" di David O. Russell
28/01/23
L'intervista a RadioUno: Le Basiliche di Roma, Il nuovo libro di Fabrizio Falconi
Un viaggio avventuroso nella storia bimillenaria delle meravigliose Basiliche di Roma. Dalle Basiliche antiche del Foro Romano, ancora superstiti, alle quattro patriarcali, alle tre minori, alle oltre venti paleocristiane, piene di storia.
Questo è Le Basiliche di Roma di Fabrizio Falconi, appena uscito in tutte le librerie.
E ordinabile su Amazon e su tutte le librerie online.
Del Libro e delle Basiliche di Roma ho parlato nella intervista a Alessandra Rauti di Radio Rai nella intervista andata in onda a Incontri d'Autore su RadioUno domenica 23 gennaio 2023.
22/01/23
La forza di un racconto: "Open" di Andre Agassi
19/01/23
"The Pale Blue Eyes" non vincerà l'Oscar, ma è un bellissimo film
The Pale Blue Eyes è un gran bel film, che purtroppo non vincerà gli Oscar di cui farà razzia The Fabelmans, già solo per il fatto di essere uscito il 23 dicembre, quindi troppo alla fine dell'anno - e troppo tardi per suscitare le attenzioni dei membri Academy.
15/01/23
Poesia della domenica - "Amore e amicizia" di Emily Bronte
Amore e amicizia
Amore è come una rosacanina,
amicizia è un agrifoglio.
E' bruno l'agrifoglio quando la rosa è in boccio
ma chi dei due verdeggerà più a lungo?
La rosa selvaggia è dolce in primavera,
i suoi fiori profumano l'estate,
ma aspetta che l'inverno ricompaia
e chi loderà la bellezza del rovo?
Sdegna la fatua corona di rose
e vestiti di lucido agrifoglio,
perché Dicembre che sfiora la tua fronte
ti lasci ancora una verde ghirlanda.
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Love and friendship
Love is like the wild rose-briar,
Friendship like the holly-tree
The holly is dark when the rose-briar blooms
But which will bloom most constantly?
The wild-rose briar is sweet in the spring,
Its summer blossoms scent the air;
Yet wait till winter comes again
And who will call the wild-briar fair?
Then scorn the silly rose-wreath now
And deck thee with the holly's sheen,
That when December blights thy brow
He may still leave thy garland green.
tratta da: EMILY BRONTE - POESIE - a cura di Ginevra Bompiani - Einaudi Poesia, 1971
14/01/23
"The Fabelmans" di Steven Spielberg, il fascino di un film non riuscito
06/01/23
Cinema: Un film per una bella serata, "The Forgiven" con Ralph Fiennes e Jessica Chastain
03/01/23
La Morte di Papa Ratzinger - Benedetto XVI - Riflessioni di un Vaticanista
30/12/22
La Morte della Critica e la dittatura degli algoritmi
21/12/22
Krishnamurti: L'amore non è un contratto
Volete forse una prova dell'amore?
Quando amate qualcuno, cercate una prova? Se chiedete una prova d'amore, è amore quello ? Se amate vostra moglie, vostro figlio, e volete una prova, allora l'amore è senz'altro un contratto.
Così, la vostra preghiera a Dio è un mero contrattare. Chi pone la domanda si accosta a ciò che egli chiama Dio mediante l'implorazione e la supplica. Non potete trovare la realtà mediante il sacrificio, mediante il dovere, mediante la responsabilità, perché questi sono mezzi per raggiungere un fine, e il fine non è diverso dai mezzi. I mezzi sono il fine.
....
Per comprendere la sofferenza occorre la cessazione di ogni fuga, perché solo allora sarete in grado di riconoscere voi stessi in atto; e nel comprendervi in atto - vale a dire in rapporto - troverete un modo per liberare del tutto il pensiero da ogni conflitto e per vivere in una condizione di felicità, di realtà.
Tratto da: Krishnamurti - Verso la Liberazione Interiore, Guanda Editore, Milano, 1998
20/12/22
Luoghi misteriosi: L'incredibile tomba di Maeshowe, in Scozia
Nelle Isole Orcadi, spazzate dal vento, si innalza uno dei più maestosi monumenti d'Europa. Posto circa 15 km. a ovest di Kirkwall, il luogo presenta una serie di corridoi, camere e nicchie.
L'intero complesso è ricoperto da un cumulo di terra alto 11 metri e misurante 46 metri di diametro.
Fu costruito verso il 3100 a.C. e nel XII secolo il vano principale fu violato dai Vichinghi.
Nel XIX secolo nella tomba furono rinvenuti i resti di un cavallo e un frammento di cranio umano. Chi la costruì e qual era la sua destinazione?
19/12/22
La poesia del Lunedì: "Il lavoro del poeta" di Paul Eluard
Il lavoro del poeta
I.
I bei modi di essere con gli altri
Sull'erba calva d'estate
Sotto nuvole bianche
I bei modi di esser con le donne
In una casa grigia e calda
Sotto coltri trasparenti
I bei modi di essere con sé
Davanti al foglio bianco
Minacciati d'impotenza
Fra due tempi e due spazi
Fra noia e mania di vivere
Paul Eluard, tratto da Poesia Ininterrotta, a cura di Franco Fortini, Einaudi, 1976
18/12/22
Un Libro per il Vostro Natale, appena uscito in Libreria : "Le Basiliche di Roma" - INTRODUZIONE
15/12/22
Storia del Quadro del Giorno: "Autoritratto con cappello di feltro grigio" di Vincent Van Gogh (1887)
13/12/22
Luoghi misteriosi: Il "Cavallo" che appare nel deserto di Blythe, in California
Man mano che il fiume Colorado si snoda attraverso il deserto californiano, alcune figure gigantesche si mostrano sulle alte rupi che ne costeggiano le rive.
A circa 29 chilometri dal luogo si trova Blythe, una cittadina dell'entroterra di Los Angeles.
Incise nella pietra vi sono le effigi di un uomo lungo 29 metri, un cerchio delle danze di 43 metri di diametro e un animale lungo 11 metri.
Quest'ultimo assomiglia a un cavallo, ma il cavallo americano indigeno si estinse 10.000 anni fa e il suo successore fu introdotto dagli Spagnoli dopo il 1540.
Furono gli indiani locali a tracciare le figure? E in tal caso cosa rappresentavano?
12/12/22
La Poesia del Lunedì: "La speranza (sul torrente notturno)" di Dino Campana
Per l’amor dei poeti
Principessa dei sogni segreti
Nell’ali dei vivi pensieri ripeti ripeti
Principessa i tuoi canti:
O tu chiomata di muti canti
Pallido amor degli erranti
Soffoca gli inestinti pianti
Da tregua agli amori segreti
Chi le taciturne porte
Guarda che la Notte
Ha aperte sull’infinito?
Chinan l’ore: col sogno vanito
China la pallida Sorte . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Per l’amor dei poeti, porte
Aperte de la morte
Su l’infinito!
Per l’amor dei poeti
Principessa il mio sogno vanito
Nei gorghi de la Sorte!
Dino Campana
da “Canti Orfici ed altre liriche”, Introduzione e note di Neuro Bonifazi, Garzanti, 1989, pag. 26
09/12/22
Vito Mancuso compie oggi 60 anni: il suo libro "L'anima e il suo destino" rimarrà
08/12/22
8 Dicembre, Festa dell'Immacolata. La storia della famosa Colonna a Piazza di Spagna a Roma
Per molto tempo, la Piazza di Spagna fu definita cristianissima piazza, quasi si
trattasse della Piazza più santa di Roma, ancor più di Piazza San Pietro. Ciò
si doveva in parte alla pianta della Piazza, che sembra ricalcata quasi sul
monogramma di Cristo, cioè il Labarum,
il Chi-Ro, con le due lettere greche
simbolizzate dalle quattro strade laterali che vi convergono e che sembrano una
ics (la Chi greca) e l’asse centrale
che l’interseca (da Via Condotti alla Scalinata) che rappresenterebbe la erre
(la Ro greca); in secondo luogo per
l’affollamento di edifici o monumenti di ispirazione cristiana che vi si
affacciano, la Chiesa di Trinità dei Monti, il collegio di Propaganda Fide, la
Barcaccia del Bernini che sembra richiamare la navicella di San Pietro e infine
la colonna dell’Immacolata.
Questa, ha una storia davvero particolare. Alta
quasi dodici metri e con un diametro di un metro e mezzo fu rinvenuta integra
durante scavi eseguiti nel 1778, e proveniva probabilmente dal complesso degli
edifici augustei che sorgevano in quella zona nel I secolo d.C.
Proprio per le sue notevoli dimensioni, però, la
colonna rischiò incredibilmente di essere di nuovo sotterrata. Al contrario
degli altri frammenti ritrovati in quegli scavi che si prestavano ad un rapido
reimpiego, era difficile trovare una giusta collocazione ad una colonna così
imponente.
Restò dunque malinconicamente abbandonata per molti
anni nei pressi del Quirinale, in attesa di una occasione per un suo
riutilizzo, occasione che arrivò quando papa Pio IX decise di celebrare il dogma dell’Immacolata Concezione da lui
proclamata.
L’inaugurazione della Colonna (grazie ai diecimila
scudi versati al Papa da Ferdinando II di Borbone), nella nuova collocazione
avvenne l’8 dicembre – festa dell’Immacolata – del 1854, e a sorpresa, il Papa
non fu presente. Uno dei cronisti
dell’epoca, il britannico Norton, che era protestante, colse allora subito
l’occasione per ironizzare sul Pontefice, vaticinando che l’opera avrebbe avuto
sicuramente una ottima riuscita, visto che – come scrisse nei suoi diari – ho sentito dire che la sua presenza era
temuta per la fame che egli ha di portare il malocchio.
Davvero irriverente, nei confronti di un Papa !
La Colonna, poi fu oggetto anche di un’altra
celebre pasquinata: quando furono svelate le quattro statue alla base del
monumento, rappresentanti i quattro profeti, Isaia, Ezechiele, David e Mosè, il
popolo non tardò ad accorgersi che l’ultima di queste statue – proprio quella
di Mosè – aveva una bocca che appariva sproporzionatamente piccola.
Pasquino allora scrisse uno sferzante epigramma,
facendo finta di rivolgersi al Mosè, come aveva fatto Michelangelo, dicendogli:
Parla ! E il Mosè dalla bocca piccola, gli rispondeva: Non posso ! E di rimando
Pasquino: Allora fischia! E il Mosé: Sì, fischio lo scrittore ! Che era il povero e inconsapevole Ignazio
Jacometti.
Tratto da: Fabrizio Falconi, Misteri e Segreti dei Quartieri e dei Rioni di Roma, Newton Compton, Roma, 2015