06/06/21

Famiglia, teatro del mondo - di Claudio Magris

 


Famiglia, teatro del Mondo - di Claudio Magris.

di Claudio Magris

dal Corriere della Sera del3/6/12

 

Le grandi religioni universali, e soprattutto il Cristianesimo, non sono cosa da family day. Cristo è venuto a cambiare la vita degli uomini e a proclamare valori più alti dell'immediata cerchia degli affetti, anzi a sferzare duramente questi ultimi quando essi regressivamente si oppongono a un amore più grande. Perfino il legame più forte, quello tra il figlio e la madre, è trattato bruscamente quando Maria vuole interferire: «Donna, che c'è tra me e te?» le dice.

Quando, mentre sta parlando a una folla, gli vengono a dire che sua madre e i suoi fratelli lo stanno cercando, Cristo replica: «Chi è mia madre? E chi sono i miei fratelli?», aggiungendo che è suo fratello chi fa la volontà del Padre. Se c'è conflitto tra il rapporto di parentela e il comandamento, la scelta è chiara: egli afferma di essere venuto a separare, ove sia necessario, «il figlio dal padre, la figlia dalla madre».

La sua stessa nascita, del resto, scandalosa rispetto alle regole, non rientra certo nel modello dall'ordine famigliare.

Naturalmente Cristo non intende negare l'amore fra e per gli sposi, i figli, i fratelli, i genitori. Vuole potenziarlo, liberarlo dalla sua così frequente degenerazione egoistica, benpensante e riduttiva che immiserisce quei legami universali-umani in una chiusura pavida e arida, sbarrando la porta alla vita e agli altri, trincerandosi in un piccolo mondo pulito e perbene ma indifferente alla miseria e alla sofferenza, che magari iniziano fuori della porta sbarrata.

C'è una colorita espressione veneta che raffigura questa falsa e piccina armonia famigliare basata sul rifiuto degli altri: «far casetta».«Tengo famiglia» è la scusa migliore per tirarsi indietro dinanzi a un dovere che ci chiama a metterci a rischio.

A questo proposito, Noventa — grande poeta cattolico, uno dei grandi poeti del Novecento — replicava nel suo dialetto veneto a chi piega vilmente la testa («son vigliaco») accampando i vecchi genitori, la moglie ancor giovane e i figli da mantenere: «Copé la mare, / Copé el pare, /La mugier zóvene / e i fioi — (…) No' saré più vigliachi».

La famiglia è certo una realtà storica, anche se di particolare durata, e come tale soggetta a trasformazioni e a mutamenti, mai così intensamente e confusamente come oggi, in un groviglio di liberazioni ora giuste ora pacchianamente ideologiche e stupide, conformismi travestiti da trasgressione o da sacri principi, esibizionismi supponenti, in un sommovimento di secolari tradizioni, costumi, valori, forme di aggregazione familiare.

La famiglia è stata e difficilmente potrà cessare di essere una cellula primaria dell'universale umano; il Teatro del Mondo in cui l'individuo viene al mondo, le cui voci gli sono giunte già quando era ancora nella prima stazione del suo viaggio, nel ventre della madre; in cui l'individuo scopre il mondo, fa l'esperienza fondante dell'amore o devastante del disamore, impara con i fratelli il gioco, l'avventura, la lotta, l'ambivalenza di affetto e rivalità; in cui il padre e la madre gli trasmettono non solo la vita ma anche il suo senso.

Non sbagliava Francesco Ferdinando, l'erede al trono absburgico ucciso a Sarajevo, quando volle che sulla sua tomba venissero incise solo tre date: della nascita, del matrimonio e della morte.La famiglia può essere l'incantevole scenario della scoperta del mondo, come in Guerra e pace di Tolstoj, e può essere tragedia e abiezione, odio e violenza, Caino e Abele, gli Atridi e la stirpe di Edipo.

Può essere luogo di opaca estraneità, di meschini risentimenti, di violenza e di oppressione; violenza di padri o di mariti padroni su figli e su mogli, sordida rivalsa femminile di soffocanti tirannidi domestiche, incombenti clan parentali che hanno trapiantato la tribù nella civitas e risucchiano l'individuo, come scriveva Kafka, nella pappa informe delle origini.

Già la parola famiglia è un Giano bifronte: indica il mondo che ci è più caro e può indicare il bestiale legame mafioso. Gide poteva dire: «Famiglie, quanto vi odio». Le nuove forme di famiglia radicalmente diverse da quella tradizionale, che si annunciano pure sbracciandosi con enfasi, possono portare valori o disvalori ma non sono certo al riparo dalle degenerazioni della convivenza.La liberazione dell'uomo — il senso del Cristianesimo — non può non liberare pure la famiglia; anche da se stessa, se occorre. E allora la famiglia può diventare veramente un Teatro del Mondo e dell'universale-umano: quando, giocando con i propri fratelli e amandoli, facciamo il primo fondamentale passo verso una fraternità più grande, che senza la famiglia non avremmo imparato a sentire così vivamente; quando i genitori ci fanno capire concretamente che cosa significa essere portati per mano nella giungla del mondo, da una mano che continua a sorreggere anche quando non la si stringe più fisicamente.

In una famiglia libera e aperta anche l'Eros trova la sua avventura più grande, misteriosa e conturbante; mangiare in pace il proprio pane con la donna amata in giovinezza, come dice un passo biblico spesso citato da Saba, è esperienza di grandi amanti.

E i figli, in un universo di rapporti liberati da familismo (ansioso, autoritario, debole, ossessivo, a seconda dei casi) diventano realmente la passione più grande che la vita ci fa conoscere. La civiltà greca ci ha dato Edipo e gli Atridi, ma anche Ettore che, senza preoccuparsi della propria morte, sulle mura di Troia assediata gioca con suo figlio Astianatte e il suo desiderio più grande è che questi cresca migliore e più forte di lui.

 

Claudio Magris 

 

05/06/21

La bellissima e misconosciuta Giovanna d'Arco nei giardini dell'Aventino

 


In un giardino pubblico appartato all'Aventino a Roma, tra la Basilica di Santa Sabina e quella di Sant'Alessio c'è, tra due giovani alberi una preziosa scultura che passa del tutto inosservata e che ritrae Giovanna d'Arco, soggetto piuttosto poco rappresentato nella capitale. 

La firma dell'autore di questa scultura dallo stile inconfondibilmente liberty è ben visibile alla base del piedistallo (sulla destra) ed è del francese Maxime Real del Sarte.  

Chi era costui? 

Nato a Parigi nel 1888, Maxime Real del Sarte fu personaggio poliedrico che nella prima metà del Novecento raccolse una certa celebrità sia come artista-scultore, sia come politico. 

Era nato in una famiglia di artisti: figlio di uno scultore,  Louis Desire Real e di Magdeleine Real del Sarte, cugino della pittrice Thérèse Geraldy, e perfino imparentato con il compositore Georges Bizet.

Del Sarte si laureò alla École des Beaux-Arts e prese parte alla prima e alla seconda guerra mondiale; nel 1916, a seguito dei combattimenti in cui si trovò coinvolto, gli fu amputato un braccio, il sinistro, come si vede anche da questa foto d'epoca. 


Per le sue opere, realizzate usando soltanto il braccio destro, nel 1921, vinse il Grand Prix national des Beaux-Arts.

Realizzò oltre cinquanta medaglie per le onorificenze di guerra e anche varie statue di Giovanna d'Arco, tra cui quella all'Aventino.

In politica militò nell'Action française, vicino alle posizioni monarchiche di Charles Maurras, Léon Daudet, Jacques Bainville, Maurice Pujo, Henri Vaugeois e Léon de Montesquiou. 

Era un devoto e fervente Cattolico romano e un profondo ammiratore di Giovanna d'Arco, fondando in suo onore l'associazione "Les Compagnons de Jeanne d'Arc".  

Morì a Saint-Jean-de-Luz il 15 febbraio 1954.


Fabrizio Falconi - (foto realizzate dall'autore)






04/06/21

NUOVO! "La Donna Mancante" di Fabrizio Falconi su Kindle



E' su Kindle il romanzo di Fabrizio Falconi, "La donna mancante" 


Un giallo filosofico italiano: cosa ha spinto Paolo a uccidere brutalmente Chiara, la sua ragazza e ad abbandonarla sul ciglio della strada? Dove è diretta la sua rocambolesca fuga? Chi è l'uomo saggio e ambiguo al quale chiede di risolvere i problemi della sua mente? Chi è il misterioso uomo che lo segue durante la fuga? Chi è la donna che lo aspetta dall'altra parte del mare? Con chi dovrà fare ancora i conti per chiudere la sua partita?

Fabrizio Falconi, giornalista e scrittore italiano,  ha esordito come freelance per testate (Panorama, Paese Sera, Il manifesto), lavorando poi per quasi un decennio alla RAI, prima a RaiStereoUno, poi a Radiodue, sotto la direzione di Corrado Guerzoni. In televisione ha lavorato nel 1990 a Telemontecarlo, poi nel 1991 nella redazione di Mixer, per il quale ha realizzato reportage.

È caporedattore per la testata News Mediaset del gruppo Mediaset. Dal novembre 2011 è caporedattore del canale all news Mediaset, TGcom24. In narrativa ha esordito nel 1985 con un volume di racconti, Prima di Andare, cui hanno fatto seguito opere di saggistica, narrativa e poesia.

È autore e contributore di diversi blog e siti on line, per argomenti che spaziano dalla spiritualità alla poesia, alla storia della conoscenza e delle radici filosofiche dell'Occidente.

Opere
Prima di Andare (Editoriale Sette), 1985, racconti.
Il Valore della Parola (SEI edizioni), 1988, saggio con Corrado Guerzoni, Maurizio Ciampa e Altri.
L'ombra del Ritorno (Campanotto Editore), 1996, poesie.
Il giorno più bello per Incontrarti (Fazi Editore), 2000, romanzo.
Osama Bin Laden, il terrore dell'Occidente (con Antonello Sette Fazi Editore), 2001, saggio.
Cieli Come questo (Fazi Editore), 2002, romanzo.
Sub Specie Aeternitatis (Aletti), 2003, poesie.
Poesie 1996-2007 (Campanotto Editore), 2007, poesie.
Il respiro di oggi (Terre Sommerse), 2009, poesie.
Dieci Luoghi dell'Anima (Cantagalli Editore), 2009, saggio.
I fantasmi di Roma (Newton Compton), 2010, saggio.
In hoc vinces (con Bruno Carboniero, Edizioni Mediterranee), 2011, saggio.
Per dirmi che sei fuoco (Gaffi), 2012, romanzo.
Trio di fine millennio (con Justin Bradshaw) (Kindle/Amazon), 2012, poesia. Versione inglese: Trio for the End of the Millennium (Translated by David Lummus)(Kindle/Amazon).
I monumenti esoterici d'Italia (Newton Compton), 2013, saggio.
Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di Roma (Newton Compton), 2013, saggio.
Per Newton Compton editore ha curato il volume Papa Francesco, Non abbiate paura della tenerezza (le parole del Papa che sta cambiando la chiesa di Roma), 2013.

Sue poesie sono apparse tradotte in lingua inglese da David Lummus nella rivista TriQuarterly dedicata alla poesia italiana contemporanea curata da Robert Pogue Harrison e Susan Stewart (poetessa) (n.127/2007).

03/06/21

Viene alla luce l'incredibile meccanismo con cui rafforziamo i ricordi dormendo




Da tempo i ricercatori hanno esplorato l'affascinante e misterioso legame tra ricordi e sonno

Ora uno studio recente, pubblicato su NatureCommunications, ha individuato come, mentre dormiamo, il cervello produce particolari schemi di attivita' e quando alcuni di queste si intrecciano, le esperienze precedenti vengono riattivate, aiutando a cementare i ricordi

Come noto, mentre dormiamo vengono riattivate delle informazioni precedentemente apprese, e questo ci consente di conservare i ricordi a lungo termine. 

Per capirne meglio il meccanismo, il team ha ideato nuovi test in cui ai partecipanti sono state mostrate informazioni prima di fare un pisolino, quindi l'attivita' cerebrale e' stata monitorata durante il sonno con movimenti oculari non rapidi (NRem) utilizzando la registrazione Elettrocardiogramma

I partecipanti sono stati poi testati dopo il risveglio, per collegare l'entita' della riattivazione della memoria mentre dormivano alla effettiva capacita' di ricordare al risveglio

Centrale è emersa essere la combinazione di due attivita' cerebrali che svolgono un ruolo importante: le oscillazioni lente, ovvero impulsi neurali che viaggiano come 'onde' da un punto all'altro nella corteccia cerebrale durante il sonno profondo, e i fusi del sonno, cioe' improvvise e rapide esplosioni di attivita' cerebrale oscillatoria che annunciano il passaggio da un leggero stadio del sonno a uno piu' profondo.

"Abbiamo scoperto - afferma il co-autore dello studio, Bernhard Staresina, della School of Psychology dell'Universita' di Birmingham - un'intricata interazione di attivita' cerebrale, oscillazioni lente e fusi del sonno, che creano finestre di opportunita' che consentono questa riattivazione", come finestre che riattivano i ricordi. 

"Questi risultati gettano nuova luce sulla funzione di memoria del sonno e sottolineano l'importanza di rispettarne i ritmi per orchestrare la creazione di ricordi", aggiunge Thomas Schreiner, della Ludwig-Maximilians-University, Monaco. 

01/06/21

Richard Gere all'Unione buddhista italiana: "Siamo tutti interconnessi, proteggiamoci gli uni con gli altri"



"Siamo tutti connessi, dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri": a dirlo e' Richard Gere

L'attore e' intervenuto, in collegamento dagli Usa, all'iniziativa organizzata dall'Unione buddhista italiana in occasione della tradizionale festivita' del Vesak, festivita' in cui la comunita' buddhista celebra la nascita, l`illuminazione e il trapasso del Buddha. 

L`Unione Buddhista Italiana ha organizzato la tavola rotonda "Impermanenza. La crisi dell'essere, la fragilita' del Pianeta" per riflettere su un nuovo modello di cultura della sostenibilita' e per l`occasione e' intervenuto Richard Gere, grande attivista per i diritti e presidente dell`International Campaign for Tibet.

"Tutto nel mondo e' interconnesso e dobbiamo prendere questa cosa molto seriamente", ha detto Richard Gere, aggiungendo: "Ogni volta che vedo una foto della Terra da lontano penso ai problemi che ci circondano e a tutte le questioni costanti che sembrano piccolissime, se misurate con un universo di interconnessione. Le forze dell`universo sono piu' forti delle forze umane. Dobbiamo pensare piu' in grande e abbracciare in modo genuino tutto lavorando su noi stessi, insieme. Cosi' facendo potremo avere un impatto meraviglioso su questa navicella in cui viviamo"

"Cio' che ha importanza - ha proseguito Gere - e' che siamo qui gli uni per gli altri, gli uni con gli altri. È molto importante coltivare una risposta buddhista alla crisi ecologica. Mi ritrovo molto negli obiettivi del One Earth Sangha che seguono tre traiettorie: un lavoro di advocacy e sostegno alla crisi ecologica, l`educazione e la collaborazione che sono radicate nella pratica buddhista per promuove opportunita' educative, e in ultimo l`ecodharma". 

E "nell`imminente futuro dobbiamo impegnarci nelle azioni ecobuddhiste, proteggendoci gli uni con gli altri, ed essendo luce gli uni per gli altri". Richard Gere nel suo intervento ha anche evidenziato e ringraziato l`Unione buddhista italiana per il supporto a progetti legati all`ambiente e alla societa' e per l`impegno nel coltivare relazioni istituzionali anche a livello europeo. 

31/05/21

Nelle popolazioni indigene dell'Amazzonia l'invecchiamento del cervello è del 70% più lento del nostro





Forse è un dato che potrà stupire qualcuno, eppure a pensarci bene non è affatto sorprendente:

Non hanno accesso a cure mediche, ma la salute cerebrale degli indigeni Tsimane, dell'Amazzonia boliviana, e' decisamente migliore di quella di americani ed europei: la perdita di volume nel loro cervello - segno di demenza - e' del 70% piu' lenta che nelle popolazioni occidentali

Lo indica lo studio pubblicato dalla USC Leonard Davis School of Gerontology sul Journal of Gerontology, Series A: Biological Sciences and Medical Sciences

Il merito e' di una vita fisicamente molto attiva e una dieta ricca di fibre, fatta di verdure, pesce e carne magra, a differenza delle nazioni industrializzate, dove si conduce una vita sedentaria e si mangiano molti cibi con grassi saturi. "Gli Tsimane sono un esperimento naturale sui potenziali effetti negativi degli stili di vita moderni sulla nostra salute - commenta Andrei Irimia, uno dei ricercatori - Questi risultati indicano che l'atrofia cerebrale puo' essere rallentata con gli stessi fattori dello stile di vita che riducono il rischio di malattie cardiache".

I ricercatori hanno coinvolto 746 Tsimane adulti tra i 40 e 94 anni, e li hanno portati nella citta' di Trinidad per fargli una tac al cervello, per calcolare il volume del cervello. 

Poi hanno confrontato i risultati ottenuti con quelli di tre popolazioni industrializzate di Usa ed Europa. 

Oltre alla differenza nel volume cerebrale, i ricercatori hanno anche notato che gli Tsimane avevano alti livelli di infiammazione, di solito associati all'atrofia cerebrale nelle popolazioni occidentali, ma che su di loro non aveva particolari effetti sul cervello

L'ipotesi e' che il basso rischio cardiovascolare di questa popolazione indigena superi il rischio infiammatorio, ma pone delle domande sulle cause di demenza. 

Una possibile ragione potrebbe essere che, negli occidentali, l'infiammazione e' legata a obesita' e cause metaboliche mentre negli Tsimane a infezioni respiratorie, gastrointestinali e parassitarie. "Il nostro stile di vita sedentario e la dieta ricca di grassi e zuccheri - commenta Hillard Kaplan, autore dello studio - possono accelerare la perdita di tessuto cerebrale con l'eta' e renderci piu' vulnerabili a malattie come l'Alzheimer". 

28/05/21

Ancora rivelazioni sugli UFO avvistati dalla Portaerei Omaha: "Nel video 14 oggetti sferici si avvicinano alla nave e poi si immergono nell'acqua."


Ancora un documento video rilasciato da Jeremy Corbell, il ricercatore sui fenomeni Ufo-Uap che aveva messo online gli ormai famosi video dalla portaerei Omaha, quelli con gli oggetti volanti "piramidali" e successivamente quello dell'oggetto "transmediale" che dopo alcune manovre aeree, si immergeva nell'Oceano sparendo. Le immagini di questo video sono desecretate ed è per questo motivo che Corbell può diffonderle.

Stando a quanto riferito dal sito "The Black Vault" il Pentagono, per bocca della portavoce Susan Gough, avrebbe confermato l'autenticità del video: "Posso confermare che questo video è stato girato da personale della Marina e che lo Uaptf (Unidentified Aerial Phenomena Task Force, cioé il Programma dei servizi di Intelligence navale Usa che si occupa di registrare gli avvistamenti di veicoli aerei non identificati, ndr.) lo ha messo nell'elenco degli elementi da analizzare. Non ho altro da aggiungere”.

L'ultimo video è stato ripreso al largo di San Diego, California. La ricostruzione del ricercatore è dettagliata. Questi oggetti sono stati tracciati dal radar della Omaha, secondo Corbell, in precise condizioni. Le coordinate sono 32°29'21.9”N 119°21'53.0”W, la data il 15 luglio 2019 tra le 21 e le 23. Le stesse quindi dei video precedenti. Si vedono, scrive Corbell, "almeno 14 oggetti, minimo 1,82 metri di diametro, con massa solida. Velocità registrata tra 46 e 158 mph, con un tempo di volo registrato di oltre un'ora. Gli oggetti erano illuminati, non era possibile identificare i punti di lancio o di atterraggio, e sono stati captati da diversi tipi di radar. Fotogrammi estratti da queste immagini, aggiunge Corbell, sono stati inclusi nel briefing del 1 maggio 2021 all'Uaptf, la task force che esamina i casi Ufo-Uap. Nel report si indica che gli oggetti sferici erano in grado di immergersi, ma che nessun mezzo della nave ha poi potuto identificare una volta sott'acqua, nemmeno con l'utilizzo di un sottomarino.

Fonte MMS - La Repubblica 

27/05/21

Sabato 29 maggio Passeggiata Letteraria con Fabrizio Falconi al Flaminio


La prossima Passeggiata Letteraria con Fabrizio Falconi è prevista per sabato 29 maggio.

Racconteremo e vedremo Piazza del Popolo con la Chiesa di Santa Maria del Popolo (Caravaggio) e Porta del Popolo.

Poi ci trasferiremo al bellissimo e vicino Museo Hendrik Christian Andersen, che ora è finalmente riaperto.

L'appuntamento è alle ore 16.45 a Piazza del Popolo sotto l'Obelisco centrale.


 

26/05/21

Bong John-ho: "Il cinema italiano è sorprendente" - L'amore per De Sica, Fellini e Visconti




"La storia del cinema italiano è davvero sorprendente. Quando ero piccolo, avevo circa nove o dieci anni, ricordo di aver visto alla tv il film di Vittorio De Sica 'Ladri di biciclette' che mi ha sorpreso molto. Ricordo che anch'io a quel tempo avevo chiesto a mio padre di comprarmi una bicicletta". 

Cosi' il regista Bong Joon-ho, premio Oscar e presidente della prossima Mostra del Cinema di Venezia, in un'intervista esclusiva realizzata per la 19/a edizione del Florence Korea Film Fest, a Firenze.

Dove è stato anche proiettato Barking Dogs Never Bite, il film esordio di Bong Joon-ho. 

"A causa dell'emergenza sanitaria - ha spiegato il direttore del festival Riccardo Gelli - non abbiamo potuto invitare i registi e gli attori e quindi abbiamo pensato di chiedergli di organizzare delle interviste da remoto cosi' da proiettarle al festival come se fossero con noi in sala". 

"Conosco anche diverse opere di Federico Fellini - aggiunge il regista nell'intervista - in particolare Amarcord e Le notti di Cabiria sono quelle che preferisco. Tempo fa ho visto di nuovo molti film di Luchino Visconti che sono stati rilasciati in Blu-ray, Il gattopardo, Le notti bianche e uno dei miei preferiti, Rocco e i suoi fratelli. Quel film, proprio come Parasite, racconta di una famiglia provata da problemi economici che si trasferisce dal sud nord Italia per iniziare una nuova vita. Alcuni registi italiani a cui mi sono interessato negli ultimi tempi e che ammiro molto sono Francesco Rosi, Ermanno Olmi e Marco Bellocchio. 

Recentemente - conclude - sono diventato fan della regista italiana Alice Rohrwacher e sono rimasto molto impressionato dal suo film d'esordio Corpo Celeste". 

Fonte ANSA

23/05/21

Poesia della Domenica: "Guarda il Soratte carico di neve" di Orazio (Odi, I,9)

 




Odi, I, 9


Guarda il Soratte carico di neve
e i rami stremati sotto il peso
e i fiumi rappresi
per il freddo pungente.

Sciogli le membra gelate, getta legna
sul fuoco, e dall’anfora sabina
mesci in abbondanza, Taliarco,
il vino invecchiato per quattro anni.

Il resto, lascialo agli dei. Ecco, si placa
la rissa dei venti sul mare che ribolle,
i cipressi e i vecchi orni
non si muovono più.

Che cosa avverrà, non chiederlo:
tutto ciò che la sorte ci assegna è guadagnato.
Sei giovane: danza, fa’ l’amore
senza rimorsi,

finché è verde l’età ed è lontano
l’astio della vecchiaia. Cerca le piazze,
le parole bisbigliate nella notte
all’ora stabilita,

il riso traditore che ti svela
la fanciulla nascosta, e dalle dita
che giocano a sfuggire
strappale il pegno d’amore.


Quinto Orazio Flacco (I secolo a.C.) 

22/05/21

Libro del Giorno: "Diari Segreti" di Ludwig Wittgenstein

 


Tornano finalmente ristampati in Italia, molti anni dopo la storica edizione Laterza ormai introvabile, i Diari Segreti di Ludwig Wittgenstein, un testo la cui pubblicazione suscitò non poche polemiche tra i curatori postumi dell'opera del grande genio viennese e i suoi critici, che la ritenevano fondamentale per accedere con più completezza al suo pensiero. 

Come è noto, Wittgenstein si arruolò volontario nell'esercito austro-ungarico all'indomani dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, nonostante avesse potuto tranquillamente evitare la proscrizione visto che era reduce da una doppia operazione d'ernia e visto che la famiglia da cui proveniva era una delle più ricche e delle più aristocratiche della società viennese dell'epoca. 

I motivi che spinsero Wittgenstein ad arruolarsi non erano il nazionalismo, né la difesa dei patri confini. Lo spingevano motivazioni personali: quella di scoprire la sua vera natura una volta messo di fronte alla prova estrema e alla possibilità di morire. Per Wittgenstein quella prova, come tutta la vita, era un mezzo di evoluzione personale - "diventare un uomo migliore," diventare un uomo decente

Wittgenstein redasse i Diari Segreti, con molte annotazioni di carattere assai personali, in un codice cifrato da lui inventato. Annotandoli su un quaderno su cui in seguito furono allineati altri scritti entrati a far parte dei cosiddetti Quaderni. 

Wittgenstein rimase arruolato per tutta la durata della guerra, in condizioni di estremo pericolo, fu anche gravemente ferito, e infine fu catturato dall'esercito italiano quattro giorni prima dell'armistizio e trasferito in un campo di prigionia al sud d'Italia dove rimase per otto mesi, fino all'estate del 1919. 

I Diari segreti di Ludwig Wittgenstein costituiscono dun    que il resoconto, la conseguenza e la testimonianza di quella rapida risoluzione che spinse il filosofo a iscriversi come volontario nell’esercito allo scoppio del primo conflitto mondiale

Punto di snodo della sua speculazione filosofica, la decisione di arruolarsi venne presa dopo un lungo periodo vissuto in completa solitudine e si configurò come un radicale mutamento di vita, come estinzione di un percorso personale prevedibile e precostituito, come una condizione imprescindibile per il proseguimento del suo lavoro intellettuale.

Da quel che si sa, Wittgenstein non avrebbe per nulla apprezzato tutta questa attenzione per la sua persona e l’avrebbe senz’altro considerata il sintomo di un’inutile e invadente curiosità. Eppure, la vita di Wittgenstein attrae proprio perché è la vita di un filosofo in grado di sedurre i propri allievi e non solo. 

Ludwig Wittgenstein (Vienna 1889 – Cambridge 1951) è uno dei più importanti e influenti filosofi del Novecento. Le sue opere – in particolare, il Tractatus logico-philosophicus (1921) e le Ricerche filosofiche (1953) – hanno profondamente segnato il pensiero filosofico e la cultura degli ultimi cent’anni. 



21/05/21

Quando Battiato parlava della morte e diceva: "Non si muore, ci si trasforma"

 



"Non si muore, ci si trasforma": è il passaggio di una intervista a Franco Battiato (nella occasione dell'uscita del suo album Apriti Sesamo)realizzata dal mensile XL di Repubblica, nel quale l'artista parla della morte, di come si sta preparando a quello che definisce un passaggio, una trasformazione. 

Vale davvero la pena di riascoltare e rivedere questi 2 minuti e mezzo, con la grande anima di Franco Battiato che lascia un grande, grande vuoto. 


link del video: 

Esclusiva XL. Franco Battiato. L'idea della morte - Il testamento 

20/05/21

Obama: "Gli Ufo sono un problema che va preso sul serio"




Gli Ufo sono un fenomeno che "va preso sul serio". 

A sostenerlo e' stato l'ex presidente americano Barack Obama durante un'apparizione al 'Late Late Show' condotto da James Corden su Cbs News. 

Obama prima ha fatto un po' di ironia sulla questione, che continua a suscitare interesse negli Stati Uniti, affermando con il sorriso: "La verita' e' che quando sono entrato in carica ho chiesto: 'Va bene, c'e' un laboratorio da qualche parte dove teniamo esemplari di alieni e astronavi?' La risposta e' stata 'no'". 

Poi, pero', ha precisato: "Cio' che e' vero, e su questo sono serio, e' che ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare le loro traiettorie, non si muovevano con uno schema facilmente spiegabile. Quindi penso che la gente prenda sul serio il tentativo di indagare e capire di cosa si tratta. Ma oggi non ho nulla da riferirti"

A risvegliare l'attenzione sul tema e' stato un nuovo video datato 2019 e girato da un aereo della Marina militare americana, in cui si vede un oggetto non identificato che vola poco sopra l'Oceano, prima di immergersi nell'acqua. Il filmato e' stato divulgato dal documentarista Jeremy Corbell, e il Pentagono ha confermato la legittimita' di foto e video. 

La divisione della difesa che si occupa dei fenomeni aerei non identificati ha fatto sapere, tramite la portavoce Sue Gough, che il filmato e' incluso negli "esami in corso" della task force, creata nell'agosto scorso per indagare sugli avvistamenti degli ufo da parte dei militari Usa.

17/05/21

Libro del Giorno: "I vagabondi" di Olga Tokarczuk



E' un libro ricchissimo e straniante, I Vagabondi, che erroneamente viene definito romanzo. E' vero che questa definizione oggi viene usata come il soffione di un organetto per contenere ogni forma più o meno irregolare di narrazione.

I Vagabondi però, appare fin dall'inizio, una meditazione sul tema del viaggio e del viaggiare, che coinvolge esperienze personali, memorie, informazioni saggistiche, mini racconti che a volte ritornano durante la narrazione, che apparentemente non segue alcun filo logico, se non quello di esplorare la proprietà dell'essere umano - come di ogni essere vivente - di vivere nello svolgersi della condizione temporale, la quale a sua volta si articola sulla dimensione spaziale, dimostrando l'esattezza della formulazione einsteiniana secondo la quale spazio e tempo interagiscono, formando una unica e terza dimensione, influenzando anche la percezione del tempo umano.

Olga Tokarczuk è nata nel 1962 e ha studiato psicologia a Varsavia. Scrittrice e poetessa tra le più acclamate della Polonia, la sua opera è stata tradotta in trenta paesi e in oltre quarantacinque lingue. 
La notorietà delle sue opere e da ultimo il successo de I Vagabondi le ha meritato il Premio Nobel per la Letteratura 2018 “per la sua immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”

Il romanzo I vagabondi (Bompiani, 2019) le è valso anche il Man Booker International Prize 2018 ed è stato finalista al National Book Award. 

La narratrice che ci accoglie all’inizio di questo romanzo confida che fin da piccola, quando osservava lo scorrere dell’Oder, desiderava una cosa sola: essere una barca su quel fiume, essere eterno movimento. 

È questo spirito-guida che ci conduce attraverso le esistenze fluide di uomini e donne fuori dell’ordinario, come la sorella di Chopin, che porta il cuore del musicista da Parigi a Varsavia, per seppellirlo a casa; come l’anatomista olandese scopritore del tendine di Achille che usa il proprio corpo come terreno di ricerca; come Soliman, rapito bambino dalla Nigeria e portato alla corte d’Austria come mascotte, infine, alla morte, impagliato e messo in mostra; e un popolo di nomadi slavi, i bieguni, i vagabondi del titolo, che conducono una vita itinerante, contando sulla gentilezza altrui.

Come tanti affluenti, queste esistenze si raccolgono in una corrente, una prosa che procede secondo un andamento talvolta guizzante, come le rapide, talvolta più lento, come se attraversasse le vaste pianure dell’est, per raccontarci chi siamo stati, chi siamo e forse chi saremo: individui capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte di noi, ci rende vivi e ci trasforma, perché “il cambiamento è sempre più nobile della stabilità”.


16/05/21

Poesia della Domenica: Sonetto 29 di William Shakespeare

 

Sonetto 29

Talora, venuto in odio alla Fortuna e agli uomini,
io piango solitario sul mio triste abbandono,
e turbo il cielo sordo con le mie grida inani,
e contemplo me stesso, e maledico la sorte,
 
agognandomi simile a tale più ricco di speranze,
di più belle fattezze, di numerosi amici,
invidiando l’ingegno di questi, il potere di un altro,
di quel che meglio è mio maggiormente scontento;
 
di quel che più amo maggiormente scontento
ma ecco che in tali pensieri, quasi spregiando me stesso, hai detto
la tua immagine appare, e allora muto stato,
e quale lodola, al romper del giorno, si innalza
dalla terra cupa, lancio inni alle soglie del cielo:
 
poiché il ricordo del dolce tuo amore porta seco
tali ricchezze, che non vorrei scambiarle con un regno.


William Shakespeare 

15/05/21

Pentagono: "Autentico il video dell'Ufo sull'Oceano"

Dopo che la Cia ha rilasciato un report su tutti gli avvistamenti Ufo, e dopo l'annuncio arrivato a gennaio di un nuovo rapporto non segreto sugli Ufo, il Pentagono rilascia un'altra patente di autenticità a un video girato nel luglio 2019 a bordo di una nave della Marina Usa, la USS Omaha, al largo della costa di San Diego: mostra un misterioso oggetto sferico che vola nell'aria prima di inabissarsi nell'oceano. I filmati sono stati registrati dal personale della Marina degli Stati Uniti. 

“Posso confermare che le foto e i video a cui si fa riferimento sono stati realizzati dal personale della Marina", ha detto a The Black Vault Susan Gough, portavoce del Pentagono. 

"Come abbiamo detto prima, per mantenere la sicurezza delle operazioni ed evitare di divulgare informazioni che potrebbero essere utili a potenziali avversari, non si discute pubblicamente di dettagli delle osservazioni o degli esami delle incursioni segnalate nei nostri campi di addestramento".

Proprio l'anno scorso, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha riconosciuto e pubblicato tre video  di "fenomeni aerei non identificati", incluso il famoso video "Tic Tac" girato da un pilota di jet della Marina degli Stati Uniti.  


Fonte : Metronews

14/05/21

Nascono nuovi itinerari turistici in Sicilia: "La Rotta dei Fenici"


Valorizzare gli itinerari culturali per rilanciare il turismo in Sicilia dopo la fine della pandemia: e' questo l'obiettivo de "La Rotta dei Fenici", uno dei 40 itinerari internazionali riconosciuti dal Consiglio d'Europa, che mette in rete i luoghi del Mediterraneo e le sue vie di comunicazione commerciali e culturali, le stesse che furono testimoni dirette della presenza e del transito dei Fenici, che dal XII secolo a.C. diedero origine ad una grande civilta'. 

Vie di comunicazione che poi sarebbero state utilizzate, tra gli altri, anche dai greci. 

Non e' un caso, d'altra parte, che la stessa sede de "La Rotta dei Fenici" sia a Selinunte, nel cuore del piu' grande Parco Archeologico d'Europa. 

 "Il tema centrale dell'itinerario culturale - spiega Antonio Barone, direttore de 'La Rotta dei Fenici' - non e' tanto l'archeologia, ma il riconoscimento, attraverso la conoscenza di un'identita' storica comune, del dialogo interculturale tra i popoli del Mediterraneo. Il nostro e' un itinerario sulla cultura del mare, e noi facciamo in modo che i visitatori abbiano un punto d'osservazione privilegiato, che permetta loro di comprendere cio' che fu il Mediterraneo (come crocevia di navigatori geniali come furono i Fenici) e cio' che e' diventato oggi". 

E cosi', a fare da cornice a "La Rotta dei Fenici" ci sono i luoghi fisici (come, ad esempio, il sito archeologico di Adranone a Sambuca di Sicilia o il territorio di Inico, l'antico toponimo della odierna Menfi), ma c'e' soprattutto il "Turismo esperienziale", quello che punta a trasformare il viaggio in un momento di integrazione culturale. 

Tutto questo si traduce nel tentativo di sviluppare il turismo attraverso la destagionalizzazione e il ricorso a piccole strutture ricettive. 

"Una formula - osserva il direttore dell'itinerario - che sta suscitando tanta curiosita', e che stiamo mettendo a disposizione di diversi governi europei e dei piani strategici di numerose regioni". 

 Tra le varie proposte de "La Rotta dei Fenici" uno spazio principale e' quello occupato dalle cosiddette "Smart Ways", un modello gia' adottato a livello europeo e che si concretizza in percorsi di eccellenza localizzati lungo tutto il Mediterraneo

In Sicilia, in particolare, la "Smart Way" si snoda lungo l'antica Via Selinuntina (tra Siracusa ed Erice). Ma non e' tutto. 

L'itinerario culturale "Le Rotte dei Fenici" collabora anche con i Gruppi Archeologici d'Italia, con la Rete degli Ecomusei e con la stessa Soprintendenza del Mare, con l'obiettivo: valorizzare il patrimonio archeologico subacqueo. 

Tra le piu' recenti iniziative programmate da "La Rotta dei Fenici" ci sono anche esposizioni itineranti, possibili grazie all'ausilio della "Rete dei Musei" (di cui fa parte anche la Rete Museale Belicina). 

"Proponiamo - chiarisce Barone - una sintesi tra tutti quei temi che suscitano riflessioni diffuse su interculturalita' e relazioni storiche, sociali e culturali stabilite lungo le rotte marittime e gli approdi attraversate dalle antiche civilta' mediterranee". 

All'itinerario culturale "La Rotta dei Fenici" oggi aderiscono un centinaio tra enti pubblici e privati di una dozzina di paesi europei ed extraeuropei. C'e' anche la Regione Siciliana. Nel corso del tempo all'itinerario culturale hanno aderito numerosi comuni siciliani. 

Ne fanno tuttora parte Campobello di Mazara e l'Unione dei Comuni delle Terre Sicane (con Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice e Caltabellotta) ma anche associazioni culturali, reti di imprese turistiche e, da poco tempo, anche l'Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane, che raggruppa piu' di 6.000 sodalizi. 

In Sicilia sono pronti ad aderire alle "Rotte" numerosi altri territori, come Gibellina, Gela, Prizzi, Cefalu', e sono in corso contatti perche' ritorni attiva Marsala e nuove proposte, come ad esempio Sciacca, con le sue antiche terme. 

11/05/21

La Ruota degli Esposti medievale, all'Ospedale Santo Spirito di Roma

 



E' una di quelle meglio conservate nel corso dei secoli e una delle più antiche: è la "Ruota degli esposti" ancora esistente all'Ospedale Santo Spirito di Roma. Conservata nella sua edicola originaria (con la cornice in marmo) a fianco di una classica "buca" per le offerte agli orfani, anch'essa in marmo, su una delle pareti esterne del grande ospedale romano, ancora oggi funzionante. 

Fu realizzata nel Medioevo (all'epoca di Innocenzo III, circa 1198), e si tratta di quel classico dispositivo grazie al quale le madri, per i più diversi motivi (poco abbienti, prostitute, madri di figli illegittimi) potevano lasciare i neonati dei quali volevano disfarsi. Il bambino, dopo essere stato introdotto all'interno dell'istituto grazie alla ruota girevole, veniva subito avvolto in un drappo azzurro e consegnato alla Priora della Balia. 

Sul piede sinistro del bambino venivano apposti i segni di una doppia croce e da quel momento esso diventava “Figlio della Casa” o “Figlio della Famiglia”, per cui non poteva più essere definito da nessuno “figlio di ignoti”.