Per me che sono cresciuto leggendo i suoi meravigliosi racconti - qualitativamente tra i migliori che abbia mai letto - la scomparsa di Ray Bradbury, avvenuta ieri è una gran brutta notizia.
Scrittore e sceneggiatore
cinematografico, Ray Bradbury e' stato uno dei maestri della
fantascienza del Novecento. Amante del genere sin da ragazzo, quando
comincio' a scrivere racconti pubblicati su riviste del settore,
Bradbury e' nato nell'Illinois nel 1920. La sua carriera ha oscillato
sempre tra la passione per la scrittura e il lavoro nel mondo del
cinema. A lui si deve, infatti, la sceneggiatura di 'Moby Dick' diJohn Huston.
Figlio di un operaio elettrico e di una casalinga di origini
svedesi, nel 1934 a causa della grande depressione si trasferisce in
California dove inizia a scrivere.
Nel 1950 raccoglie in un unico
volume le sue 'Cronache marziane', che ottengono un vasto successo
internazionale non ancora intaccato dal passare degli anni. La sua
fama, comunque, e' legata al romanzo 'Fahrenheit 451', realizzato nel
1951, una sorta di elogio alla lettura ambientato in una societa'
distopica. Un romanzo che diventera' anche un film omonimo di
successo, diretto da François Truffaut. Tanti i libri che Bradbury ha
firmato nel corso della sua lunga carriera.
Tra tutti a spiccare e' 'Il grande mondo laggiu" del 1985, una
antologia di racconti, pubblicata anche con il titolo '34 racconti',
in cui lo scrittore rivela ai lettori il 'suo mondo fantastico'
attraverso le sensazioni e i sentimenti dei vari protagonisti, che
sono circondati dalla paura e sempre in bilico tra il presente ed il
futuro. Di particolare interesse e' anche 'Il gioco dei pianeti', una
raccolta di racconti di fantascienza, pubblicata per la prima volta
negli Stati Uniti nel 1951, conosciuta con il nome 'L'uomo
illustrato', piu' fedele al titolo originale ('The illustrated Man').
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