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24/10/18

Ultim'ora: Pompei - Trovati 5 nuovi scheletri nella Casa dell'Iscrizione !



+++ I resti di cinque persone, con tutta probabilita' due donne e tre bambini, che si erano rifugiati in una stanza da letto nel disperato tentativo di salvarsi dalla pioggia di lapilli che aveva invaso l'abitazione. 

E' la nuova agghiacciante scoperta arrivata dagli scavi in corso a Pompei. "Un ritrovamento scioccante, ma anche molto importante per la storia degli studi", commenta con l'ANSA il direttore Massimo Osanna. Gli scheletri sono stati trovati nella casa dell'iscrizione che cambierebbe la data dell'eruzione.


Fonte ANSA 

14/08/17

Un gruppo di 54 persone in un ambiente chiuso, in disperata fuga dal Vulcano: si svelano i misteri degli scheletri di Oplontis.



Un gruppo di 54 persone, per lo piu' parenti - uomini, donne e bambini - affollati in un unico ambiente perche' in cerca di scampo dalla furia del Vesuvio. 

Sono gli scheletri oggetto di studi antropologici, isotopici e di Dna, condotti - in collaborazione con l'Universita' del Michigan (professor Nicola Terrenato), l'Universita' della West Florida (professoressa Kristina Killgrove) e con l'aiuto della Dr.ssa Andrea Acosta (dottoranda dell'Universita' del South Carolina) - sui resti umani ritrovati negli anni '90 nella Villa di Lucius Crassius Tertius (la cosiddetta Villa B), poco lontano dalla famosa Villa di Poppea a Torre Annunziata, l'antica Oplontis. 

Gli studi - che stanno rivelando interessanti informazioni sullo stile di vita e sulle patologie diffuse all'epoca - sono arrivati a una prima fase e continueranno fino alla meta' del mese di agosto in situ. 

Gli esami, condotti per la prima volta nell'area Pompeiana su un contesto cosi' ampio e complesso (finora studi del genere si erano concentrati nella sola zona di Ercolano) stanno rivelando i segreti di almeno 54 fuggiaschi che portavano con loro una ricca dotazione di monete e gioielli. 

I risultati finora acquisiti raccontano della presenza di almeno due donne incinte, con gravidanza quasi a termine; di un numero significativo di vittime biologicamente correlati, vista la presenza riscontrata di tratti genetici comuni, che le indagini sul DNA su campioni di denti e ossa verificheranno. 

In particolare, molti di loro presentavano denti incisivi di forma caratteristica, che si riscontra raramente in scheletri del I sec. d.C. di altri ambienti romani e che sembrerebbe quindi accomunarli. 

L'analisi del campione scheletrico sembrerebbe, in generale, attestare un buono stato di salute dei fuggitivi. 

A differenza delle indagini svolte in altre aree del mondo romano - condotte su scheletri ritrovati nelle necropoli, pertinenti dunque a individui deceduti per morte naturale o molto probabilmente per malattia, e che recano testimonianza di patologie quali anemia, fratture, infezioni e artriti - gli studi sui resti ritrovati nell'area vesuviana consentono di indagare lo stile di vita di individui di varie eta', soggetti a morte violenta ma nel pieno della loro vita. 

Tale condizione consente di reperire dati importanti sulle abitudini di vita e l'alimentazione. Il fatto che non emerga alcuna indicazione circa patologie quali l'anemia, per esempio, puo' significare che a Oplontis malattie come la malaria non erano presenti e che la popolazione aveva una dieta equilibrata

Attraverso le ulteriori analisi degli isotopi stabili di ciascuno scheletro, sara' possibile addirittura ottenere informazioni sugli alimenti consumati negli ultimi anni di vita. 

Al contrario del buono stato generale di salute, la situazione dentale della popolazione di Oplontis variava parecchio. 

Molti scheletri rinvenuti presentano mascelle mancanti di denti o con denti deteriorati, con numerose carie e/o erosione dentale. In alcuni bambini e adolescenti, l'analisi della dentatura sembrerebbe denunciare un periodo prolungato di malattia o di fame. 

Ulteriori approfondimenti, nei prossimi mesi, saranno possibili attraverso le analisi del DNA degli agenti patogeni e dei parassiti del suolo di appoggio degli scheletri.Le ricerche in corso condotte dalle Universita' americane, assieme alla Direzione del Parco archeologico di Pompei, sono state finanziate dal National Endowment for Humanities, dalla Rust Family Foundation for Archaeological Research e dall'Universita' della West Florida.

 La Villa di Crassius Tertius, cosiddetta B, fu scoperta casualmente nel 1974 duranti lavori per la costruzione della palestra di una scuola, e si trova a circa 300 m di distanza dalla Villa di Poppea (Villa A)

Furono quasi interamente riportate in luce l'edificio principale e parte delle strutture edilizie circostanti. Probabilmente l'attivita' della villa era rivolta alla commercializzazione di prodotti della terra, non alla loro produzione. Sulla base di un sigillo rinvenuto duranti primi anni di scavo il proprietario, gestore della fiorente azienda commerciale fu identificato con Lucius Crassius Tertius. 

Oggi la Villa, accessibile unicamente per indagini e campagne di studi, e' oggetto, insieme con la Villa di Poppea, di ricerche condotte nell'ambito dell'Oplontis Project, in collaborazione con l'Universita' del Texas a Austin (professor John Clarke), in vista di un progetto di restauro globale e di una futura apertura.

23/03/17

"Storia del mondo in 500 camminate" di Sara Baxter: esce un libro per scoprire e sognare.


Valicare le Alpi come Annibale con gli elefanti o calpestare lo stesso basolato dei crociati armati fino a i denti alla conquista della Terra Santa. Sognare di merci e pietre preziose sulle Mura di Xi'An ripercorrendo l'antica via della Seta e poi su per il Monte Roraima, nella jungla piu' intricata del Venezuela, che gli indigeni Penom vogliono abitata dagli spiriti ancestrali mawari. 

Viaggiare nel tempo? Un modo c'e'. "Basta scegliere il giusto mezzo di trasporto: le proprie gambe. E, certo, usare un po' di immaginazione". 

Parola di Sara Baxter, gia' firma del Wanderlust, vera e propria bibbia del moderno viaggiatore evoluto, oltre che per il Guardian, The Telegraph e una decina di guide Lonely Planet, oggi autrice di un'inedita "Storia delmondo in 500 camminate" (ed. Rizzoli, pp. 400 - 29,00 euro). 

Una guida illustrata, attraverso paesi e tempi, con passeggiate in tutto il mondo (di lunghezza e difficolta' variabile), che spaziano dal Circolo polare artico alla Grande muraglia cinese, dalla via Francigena che dalla cattedrale di Canterbury in Gran Bretagna vien giu' fino alla Basilica di S. Pietro a Roma e il Grand Canyon americano, con i suoi rossi unici al mondo. 

Avventure da scegliere (o anche solo sognare) non solo per i paesaggi mozzafiato o le opere d'arte, ma per ricalcare passi ormai millenari ed entrare in contatto con il passato. Suddivise in sei capitoli in ordine cronologico, le camminate partono infatti dalla preistoria per arrivare al Novecento passando per il Mondo antico, Medioevo ed Eta' moderna. 

 Alcune sono rotte da sognare almeno una volta nella vita come il Cammino degli Inca: quattro giorni attraverso le Ande Peruviane lungo vie lastricate del XV secolo fino alla citta' perduta di Machu Picchu, miracolosamente scampata ai conquistadores spagnoli

Altre hanno il sapore della sfida eterna, come le nevi perenni dell'Himalaya o i misteriosi Moai scolpiti all'isola di Pasqua

Altre ancora vantano nomi evocativi come il sentiero dei Fuggiaschi in Sudafrica o del Filosofo in Giappone. 

"Ma ogni volta - scrive la Baxter - non importa dove, state certi che qualcuno o qualcosa vi ha preceduti su quello stesso percorso" Tra transumanze, sentieri di pellegrini, rotte commerciali, marce militari e coraggiose esplorazioni, ecco allora il giro dell'Uluru, il grandioso massiccio sacro al popolo degli aborigeni australiani, o il sentiero del Vallo costruito dall'imperatore Adriano duemila anni fa in Gran Bretagna per tenere lontani i barbari.

C'e' l'ascesa alla Boccia d'oro, in Birmania, con una gigantesca roccia pericolosamente in bilico che si dice sia retta appena da un capello di Buddha. O il sentiero del Muro di Berlino, dove rivivere, passo dopo passo, una delle pagine piu' atroci del Novecento lungo la barriera che fino all'89 divideva in due la citta', Checkpoint Charlie compreso. 

Senza andare troppo lontano, tanti i percorsi anche in Italia. 

Come la salita al Vesuvio, "modestamente" indicato come "uno dei vulcani piu' pericolosi al mondo", o la Via Appia, viaggio nel tempo in una delle primissime strade romane, dove ancora oggi si puo' passeggiare tra resti gloriosi e le Mura Aureliane. 

E per chi ha un po' di ferie in vista di Pasqua, il percorso puo' diventare anche occasione spirituale. Ecco allora il cammino di Abramo: 970 km tra Turchia, Giordania, Palestina e Israele, dal monte Nemrut a Petra, sui passi del patriarca biblico. O i segni lasciati da Cristo, in Galilea, in cammino da Nazaret alle rive del lago di Tiberiade. Fino alla vetta del Monte Sinai, da conquistare in Egitto, arrampicandosi all'alba fin lassu', dove Mose' incontro' Dio.