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02/04/20

Coronavirus: La vita segreta dei Musei Italiani chiusi al tempo della Pandemia.



Negli splendidi giardini di Villa Adriana e Villa d'Este, a Tivoli, la natura e' tornata prepotentemente protagonista. 

Liberi dalla calca dei turisti, piante e sentieri patrimonio dell'umanita' hanno ripreso a respirare, amorevolmente accuditi dai giardinieri del parco. 

"Non potrebbe essere altrimenti - spiega Andrea Bruciati, da tre anni alla guida del complesso che raccoglie la rinascimentale Villa d'Este insieme con i resti della villa di delizie dell'imperatore Adriano e il santuario di Ercole - la manutenzione del verde qui e' fondamentale, cosi' come quella ingegneristica per il funzionamento complesso di fontane e corsi d'acqua".

Lo stop obbligato dall'emergenza coronavirus e' diventato quindi per questa fetta specialissima del patrimonio italiano, "un tempo di rigenerazione", e anche l'occasione per una rimodulazione, sottolinea Bruciati, "che sarebbe stato impossibile fare in presenza del pubblico"

Non e' cosi' al museo Egizio, nel Piemonte bersagliato dall'epidemia. "Qui siamo tutti in smart working", racconta Christian Greco, direttore della fondazione torinese. Faraoni e scarabei, cosi' come i preziosi papiri, sono da settimane a riposo, come fosse sempre notte, protetti dal sistema di climatizzazione e da una vigilanza armata ampiamente rafforzata. Muniti di lap top e vpn per l'accesso agli archivi, i 59 addetti dello staff si danno un da fare matto tra studio, ricerca, catalogazione, ma anche per portare avanti l'amministrazione, risolvere da remoto i problemi causati dallo stop, come l'allagamento dello scavo archeologico che era appena stato avviato in Egitto, a Saqarah . C'e' pero' da fare i conti con il disastro economico: "Abbiamo chiesto il ricorso alla Cig prevista dal Cura Italia - si rammarica Greco- Noi viviamo del nostro bilancio, che e' fatto per il 68% dai biglietti e per il resto da iniziative e mostre itineranti, con questo stop perdiamo 34 mila euro al giorno." 

Senza contare le mostre rimaste bloccate all'estero. Una a San Paolo in Brasile, un'altra a Kansas City negli Usa, una terza ad Ottawa in Canada. Anche queste sono colpi al bilancio. Tant'e', le assicurazioni, almeno, sono state tutte estese. Dal Piemonte alla Puglia, c'e' il caso del museo archeologico di Taranto, l'imponente Marta, molto piu' povero in termini di visitatori, ma in questi anni sempre piu' sentito come presidio di cultura in un territorio particolarmente disagiato: "Per la citta' un gravissimo danno" , lamenta la direttrice Eva Degli Innocenti, che organizza una squadra di lavoratori in smart working. 

Anche qui si e' dato spazio alle pratiche che si possono seguire da remoto, dalla catalogazione dei reperti alle pubblicazioni. Per chi non poteva essere riconvertito al lavoro da casa ci si e' inventati corsi di lingue e di formazione. Ma tante energie sono impegnate sull'online che garantisce il contatto con la popolazione. "E la risposta c'e', in queste settimane abbiamo avuto mezzo milione di utenti unici". 

Il rapporto con il territorio e' un punto di forza anche per il Parco archeologico di Paestum, in Campania: qui Gabriel Zuchtriegel guida una squadra di 80 persone. Tutte in smart working, fatta eccezione per gli addetti alla sorveglianza e alla manutenzione. Spazio allo studio, alla ricerca, alla messa a punto dei dati arrivati dagli ultimi scavi, alle pubblicazioni, alla comunicazione di contenuti online. 

Ma non solo: "abbiamo pensato che fosse giusto usare questo tempo per la condivisione tra noi delle competenze e delle conoscenze", spiega il quarantenne archeologo tedesco.

E cosi' ognuno si e' messo ad insegnare agli altri le cose in cui si e' perfezionato o ha scoperto in questi anni, dalla accessibilita' per il pubblico con disabilita', alle tecniche di comunicazione, dai fondamenti dell'archeologia alle ultime teorie sui ritrovamenti. "Cosi', quando finalmente si riaprira' saremo tutti piu' preparati".

Diverso l'esempio di Pompei, bellissima e struggente nelle cartoline postate in questi giorni dal direttore Massimo Osanna: qui, dove si era appena festeggiata la conclusione del Grande progetto di restauro, sono rimasti solo gli addetti alla guardiania e una squadra per la manutenzione. Tutti gli altri lavorano da casa: "Stiamo mandando avanti le procedure burocratiche in modo da essere pronti per quando usciremo dall'emergenza", spiega Osanna.

Di fatto un gran da fare per tutti, dalle gare alle pubblicazioni, dalla sistematizzazione dei dati raccolti nelle campagne di scavo ai progetti esecutivi per la protezione delle domus riportate alla luce nei mesi scorsi. Anche qui il peso economico dello stop sara' violento ("l'incasso medio annuo era di 40 milioni di euro, quest'anno potremo non superare i 10 milioni") e non manca la preoccupazione per i reperti rimasti bloccati all'estero. Uno per tutti, lo straordinario "tesoro della fattucchiera", tra le sorprese piu' belle dell'ultima campagna di scavi: i parigini si erano prenotati a frotte per ammirarlo in una mostra che avrebbe dovuto aprire il 23 marzo. Spediti in Francia per tempo, pietre e amuleti giacciono ora nel caveau del Gran Palais. Di nuovo al buio, com'e' stato per tanti secoli. 

28/09/17

Riapre Sabato 30 settembre dopo molti anni il meraviglioso Tempio di Ercole a Tivoli !





Nella Roma imperiale era uno dei luoghi piu' importanti e gettonati, frequentato dall'aristocrazia che in queste terre aveva le sue ville da vacanza, amato da Augusto che forse ne apprezzava la suggestione dei tramonti sulla grande spianata a picco sulla valle dell'Aniene, affollato da pellegrini e da mercanti, dai banchieri e dai pastori

Maestoso e spettacolare, il tempio di Ercole Vincitore, eretto nel II secolo avanti Cristo sulla sommita' di una collina a Tivoli, alle porte di Roma, era tra i piu' importanti centri di culto romani, per quasi cinquecento anni frequentatissimo luogo religioso e di spettacolo e nello stesso tempo nevralgico snodo commerciale, tanto che era stato costruito proprio sopra la via Tiburtina, che quindi per un tratto lo attraversava. 

 Poi sopravvennero decadenza e rovina, i marmi e le meravigliose statue vennero razziati, le colonne del tempio abbattute, ma la magia e la spettacolarita' del posto non si e' mai persa. 

Dal '700 in poi, accanto e sopra alle rovine del complesso romano, e' sorto un polo industriale dalle destinazioni piu' varie, da laboratorio di guanti a fonderia di cannoni, dalla centrale elettrica - la prima in Italia - alla cartiera degli anni Cinquanta del Novecento, edifici e capannoni oggi vincolati come esempio di archeologia industriale. 

Ed e' da qui, racconta all'ANSA Andrea Bruciati - da maggio direttore del parco autonomo che comprende Villa Adriana, Villa d'Este e il Santuario di Ercole - che si riparte oggi per dare una nuova vita a questo magico luogo, rilanciare le visite e nello stesso tempo, dice, "un modello culturale dalla grande forza identitaria". 

 Restaurato nel 2011 con un finanziamento di 15 milioni, brutalizzato all'epoca con una ricostruzione in cemento del teatro romano e dalla collocazione accanto alla cavea di una ricostruzione in ferro del frontone del tempio (che fece parecchio discutere), il complesso, a dispetto degli annunci dell'epoca (il ministro era Giancarlo Galan), non e' stato mai veramente riaperto se non su prenotazione e d'estate per gli spettacoli allestiti nel teatro. Ora si cambia. 

Da sabato 30 settembre, annuncia Bruciati, il sito riapre al pubblico tutti i fine settimana con un nuovo percorso di visita e ambienti di grande impatto emotivo dell'antico tempio da poco recuperati e mai visti. 

Entro il 2018 poi, assicura il direttore, gia' da marzo, il Santuario verra' aperto tutti i giorni, "con un biglietto unico per i tre siti e un servizio di navetta" che fara' la spola anche con la stazione dei treni.

Intanto, fianco a fianco con il comune della cittadina (il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti, archeologo di fama, e' stato per anni il segretario generale del Mibact), si lavora alla messa in sicurezza di tutto il complesso e con i 13 milioni di euro appena messi a disposizione dal Mibact parte il progetto di restauro e messa in sicurezza, che entro il 2020-21 dotera' il complesso anche di un parcheggio multipiano e di un auditorium per spettacoli e conferenze ("Niente nuove edificazioni" assicura Proietti, "faremo tutto all'interno della ex cartiera oggi di proprieta' del comune"). 

Tutto per recuperare la magia di questo posto unico e farla scoprire al visitatore, guidandolo con serieta' scientifica tra antico e nuovo. Senza ricostruzioni e rievocazioni. "Puntiamo ad un approccio diverso - spiega Bruciati, una vita di impegni nell'arte contemporanea - a far capire la metamorfosi del sito, che da duemila anni continua a vivere, le sue stratificazioni e anche le sue contraddizioni. E' importante per una lettura piu' consapevole dell'oggi e una proiezione sul domani. La nostra sfida e' questa, creare un modello di cultura sostenibile. In tre anni contiamo di vincerla". 

02/08/17

Torna a vivere finalmente il magnifico Teatro Marittimo di Villa Adriana a Tivoli.





L'inizio di un biennio dedicato al grande Imperatore Adriano, in occasione del 1900mo anniversario dalla sua ascesa al trono, e' salutato a Villa Adriana, sitoUnesco di Tivoli, con l'inaugurazione, dopo tre anni di restauro, del complesso monumentale del Teatro Marittimo e della Sala dei Filosofi

L'impegnativa opera di restauro, ha risolto i problemi di sicurezza e restituito piena leggibilita' al piu' celebre complesso monumentale della Villa che, per le sue numerose "citazioni" nell'architettura moderna, ha contribuito in maniera determinante all'iscrizione della residenza tiburtina nel Patrimonio Mondiale dell'UNESCO

 "Il Teatro Marittimo - spiega Andrea Bruciati, Direttore dell'Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d'Este - era uno spazio dedicato al pensiero, alla meditazione, alla riflessione, che riemerge ora da un restauro che ha interessato nell'ultimo triennio un'area fondamentale del complesso residenziale adrianeo. Ambiente simbolo dell'immaginario, parzialmente inaccessibile dal 2010, che ora reintegra la lettura totale del monumento, proiettando una luce nuova sul futuro prossimo della Villa".

"Questa riapertura - sottolinea Bruciati - segna un primo atto estroverso di un processo inclusivo che vedra' varie aree dispiegarsi nuovamente al pubblico in questo biennio dedicato all'Imperatore. Un'azione simbolica e concreta che si innesta dialetticamente su una frequenza preziosa ed antica, che indica in maniera attuativa il nuovo corso dell'Istituto Villa Adriana e Villa d'Este". 

"Con questo importante restauro del teatro Marittimo - dichiara Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo con delega ai siti Unesco - continua l'attenzione e la cura da parte del Mibact verso Villa Adriana, la cui centralita' nel nostro patrimonio e' ora parte della nostra identita' culturale nazionale". 

"Dopo un lungo periodo di chiusura - spiega il Soprintendente per l'archeologia, le belle arti e il paesaggio per l'Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale, Alfonsina Russo -, sara' quindi di nuovo percorribile il suggestivo portico anulare del Teatro Marittimo, che consentiva di accedere ai due vicini Palazzi imperiali, e si potra' ammirare la minuscola domus privata accolta sull'"isola" centrale cinta dal canale". 

L'integrazione delle cortine murarie, condotta - com'e' nella tradizione dei restauri in Villa - con rigoroso metodo filologico, rispettoso della poesia delle rovine, e la pulitura delle superfici lapidee enfatizzano la bellezza delle soluzioni spaziali che si inseriscono, prediligendo spazi avvolgenti e coperture a volta, nel piu' innovativo filone della progettazione adrianea. 

Analogamente, nell'attigua Sala dei Filosofi integrazioni e consolidamenti hanno ridato nettezza di linee alle colossali strutture di quella che fu in realta' la biblioteca della Villa, espressione dell'ideale di cultura greca, assurto a vero elemento unificante dell'Impero di Adriano.

12/06/17

Biglietto Integrato per Le meravigliose Ville di Tivoli - una bella novità in arrivo.




"Biglietto integrato a 16 euro tra Villa Adriana, Villa d'Este e, quando lo apriremo, anche il Santuario d'Ercole, uno dei piu' importanti al tempo del mondo classico". 

E poi mostre, eventi, che "rileggano l'antichita' con i nostri occhi". 

Parte da qui il progetto per le ville tiburtine del neo direttore Andrea Bruciati, che a un mese dal suo insediamento, annuncia tutte le novità per i tesori di Tivoli: 

"Oltre al biglietto integrato - racconta Bruciati all'ANSA - quest'estate vorrei iniziare le visite guidate anche alla Mensa ponderaria, altro gioiello della citta', dove nel I secolo a.C conservavano pesi e misure del mercato. Oggi e' uno dei rari esempi di archeologia romana sotto e archeologia industriale, sopra, con la cartiera". 

L'idea, "una volta messo tutto a sistema" e' di scendere per i viali di Villa d'Este e uscire direttamente a valle nell'area del complesso del Santuario. 

"Con il Comune vorrei poi istituire un pulmino che colleghi tutti e tre i siti. Cose piccole, ma importanti". Ma soprattutto, prosegue, "la mia idea e' realizzare progetti che partano dall'antichita' per arrivare fino ai giorni nostri, con esposizioni, opere site specifici

In occasione del biennio adrianeo, che si insedio' a Tivoli esattamente 1900 anni fa, per esempio, racconteremo Adriano e la sua influenza. Quello che mi interessa e' come la storia sia presente ancora oggi e come possa essere un ponte per il futuro. Penso, ad esempio, alla rilettura della Yourcenar di Villa Adriana, che e' diventata cosi' luogo contemporaneo, vivo, presente. Ecco io vorrei rileggere queste strutture meravigliose con i nostri occhi"

Primo appuntamento "in autunno: apriremo il Santuario di Ercole vincitore con una mostra che dal restauro di un nostro gruppo di Niobidi indaghera' l'idea di strage e di trasformazione attraverso il dolore. Sara' anche l'occasione per un omaggio a Ovidio" di cui si celebrano i mille anni della morte.

11/03/16

Pantheon e Mausoleo di Adriano: due conferenze di Archeoastronomia alla Galleria Umberto Prencipe.



L’archeoastronomia è una scienza multidisciplinare, che fornisce nuove e inedite chiavi d’interpretazione per comprendere la funzione e il significato degli edifici antichi. 

Si basa su complessi calcoli matematici per accertare la posizione del Sole in epoca romana, cui fa riscontro lo studio dell’architettura e del significato religioso e simbolico degli edifici. 

Non c’è bisogno di andare a Stonehenge, Chichen Itzà o Abu Simbel per vedere gli straordinari fenomeni luminosi dei Solstizi: esistono anche a Roma e a Tivoli, e funzionano ancora

Mercoledì 6 aprile, ore 18.00 

Introduzione all’archeoastronomia Cenni sull'archeoastronomia a villa Adriana Archeoastronomia nel Pantheon 

Mercoledì 20 aprile, ore 18.00 Archeoastronomia nel Mausoleo di Adriano (Castel Sant’Angelo)

Marina De Franceschini, archeologa, si è laureata a Genova ed ha conseguito un Master of Arts a Bryn Mawr College (Pennsylvania, Stati Uniti) con una tesi sui mosaici della villa Adriana di Tivoli, che è stata il punto di partenza per i suoi studi successivi. 
Attualmente sta preparando il primo di due volumi sulla Storia degli scavi e degli studi a villa Adriana a partire dal Quattrocento. 
Ha pubblicato diversi libri dedicati allo studio delle antiche ville romane: il primo, Villa Adriana, mosaici pavimenti, edifici (1991) ha vinto il premio l’Erma di Bretschneider. 
Altri due hanno studiato la decorazione, struttura e gli impianti produttivi delle ville in altre regioni, inserendole nel loro contesto economico e geografico: Le ville romane della Venetia et Histria (1999) e Ville dell’Agro romano (2005). 
A partire dal 2005 ha creato e diretto il Progetto Accademia, dedicato allo studio dell’Accademia della Villa Adriana di Tivoli, pressoché sconosciuta in quanto si trova ancora in proprietà privata e non è mai stata aperta al pubblico. Insieme all’archeoastronomo Giuseppe Veneziano dell’Osservatorio astronomico di Genova è stata una pionieri degli studi archeoastronomici a Villa Adriana. 
Nel 2011 hanno pubblicato insieme il volume Villa Adriana. Architettura Celeste. I segreti dei Solstizi. In seguito hanno condotto studi su altri antichi edifici romani (Pantheon; Villa Jovis a Capri e il Mausoleo di Adriano), in cui si osservano speciali fenomeni luminosi all’equinozio e al solstizio estivo. 

Le due conferenze si terranno presso la Galleria Prencipe e hanno un costo totale di 30 euro + 5 euro di iscrizione per i nuovi soci. 

Non è possibile acquistare la presenza a una singola conferenza. 

Sarà rilasciato un attestato di partecipazione. È possibile iscriversi fino al 31 marzo, salvo esaurimento posti. 

Per informazioni e iscrizioni: galleria@umbertoprencipe.it; 338.3665665, 328.4829116.