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29/04/20

2019: Ancora un altro anno "più caldo di sempre". Gli ultimi dati sconvolgenti sul clima


Mentre in tutto il mondo si celebrava il 50esimo anniversario della Giornata della Terra, l'Earth day, dal rapporto sullo stato del clima in Europa, diffuso dal programma dell'Ue Copernicus, emergeva la drammatica situazione nel Vecchio continente. 

Il 2019 e' stato l'anno piu' caldo mai registrato in Europa, oltre 1,2° C sopra la media, seguito da vicino dal 2014, 2015 e 2018

La temperatura della superficie terrestre supera di quasi 2° C quella della seconda meta' del XIX secolo. 

Undici dei 12 anni piu' caldi sono stati dal 2000.

Le maggiori anomalie annuali della temperatura si sono verificate nell'Europa centrale e orientale

Le temperature giornaliere minime e massime medie sono state piu' calde quasi ovunque nel continente. 

Tutte le stagioni sono state piu' calde della media, con l'estate che e' stata la quarta piu' calda almeno dal 1979. 

L'aumento delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (CO2) e metano (CH4) e' tale, rimarcano i ricercatori, che "dovremmo guardare indietro di milioni di anni nella storia per trovare concentrazioni elevate come nel 2019" di gas serra, responsabili del surriscaldamento globale

E notizie preoccupanti arrivano anche dal Polo Nord: il Mar glaciale artico potrebbe ritrovarsi del tutto libero dai ghiacci in estate anche prima del 2050.

Un aiuto potrebbe venire dai gas rinnovabili (biometano e idrogeno); l'immissione di una quota del 10% nelle reti di tutta Europa, insieme all'aumento dell'elettricita' rinnovabile, consentira' al continente di raggiungere la neutralita' climatica nel 2050, abbattendo del 55% le emissioni di CO2 gia' entro il 2030, secondo le stime di uno studio commissionato dal consorzio europeo Gas for climate.

Greta Thunberg ha chiesto ai leader mondiali di agire insieme sulla base delle conoscenze scientifiche per affrontare le situazioni critiche attuali, dalla pandemia di Covid-19 al riscaldamento globale. L'emergenza climatica, ha sottolineato l'ecoattivista svedese, "potrebbe non essere cosi' immediata come la crisi del coronavirus, ma dobbiamo affrontarla ora, altrimenti diventera' irreversibile". Un monito e' arrivato da Papa Francesco, che ha rimarcato come "a causa dell'egoismo siamo venuti meno alla nostra responsabilita' di custodi e amministratori della Terra. L'abbiamo inquinata e depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita", ma "non c'e' futuro per noi se distruggiamo l'ambiente che ci sostiene".

E' nata intanto 'Stop Global Warming', raccolta firme per chiedere alla Commissione europea di elaborare una proposta legislativa per fermare il riscaldamento globale spostando le tasse dalle persone all'ambiente, e dunque tassando le emissioni di CO2. Un'idea gia' supportata da 27 Premi Nobel e oltre 5200 scienziati.


24/04/20

Arriva "Anthropocene- L'epoca umana", un bellissimo documentario sul dominio (malato) dell'Uomo sulla Terra, con lo spettro Covid-19



Non si puo' guardare 'Anthropecene -L'epoca umana', documentario di Nicholas de Pencier, EdwardBurtynsky e Jennifer Baichwal, senza pensare che l'attualità, l'oggi, sarebbero perfetti per il suo ultimo capitolo. 

L'ombra imminente del Coronavirus e' insomma sempre presente in questo film disponibile ora in VOD. 

Ma cosa vuol dire Anthropocene?

È un modo per definire un rito di passaggio non da poco, quello che vede per la prima volta gli esseri umani influenzare e determinare i destini della Terra piu' di ogni altra forza naturale messa insieme. 

L'Epoca Olocenica, iniziata 11.700 anni fa con lo scioglimento dei ghiacciai, sarebbe cosi' finita e sostituita dall'Anthropocene, dove gli esseri umani, diventati la specie piu' forte al mondo, minacciano ormai la sua stessa esistenza. 

Da qui immagini di tanti disastri, quelli derivanti dall'estrazione mineraria, l'urbanizzazione, l'industrializzazione e l'agricoltura.

E ancora la proliferazione delle dighe, il dirottamento dei corsi d'acqua e l'acidificazione degli oceani e, infine, la presenza invasiva di plastica e cemento

Originariamente concepito come saggio fotografico e terzo di una trilogia - dopo Manufactured Landscapes (2006) e Watermark (2013) -, il progetto multimediale si e' sempre piu' evoluto includendo installazioni cinematografiche, murales ad alta risoluzione di Edward Burtynsky, cortometraggi VR a 360 ° e, infine, installazioni di realta' aumentata.

E tutto questo con la voce di Alba Rohrwacher ad accompagnare le immagini di un disastro annunciato come quelle della barriera di cemento in Cina che copre il 60% della costa continentale, quelle delle suggestive miniere di potassio negli Urali, la grande barriera corallina in Australia e, infine, quelle degli stagni di evaporazione del litio nel deserto di Atacama

All'incrocio tra arte e scienza, Antropocene - L'epoca umana testimonia comunque, attraverso l'esperienza e non la didattica, un momento critico nella storia geologica - portando un'esperienza provocatoria dell'ampiezza e dell'impatto della nostra specie.

"La filosofia del nostro film - spiega Nicholas de Pencier - non e' mai stata quella didascalica ne' tantomeno quella intellettuale. Il desiderio era piuttosto quello di cercare di essere piu' empirici possibile con la speranza che lo spettatore, non essendo investito da troppe informazioni, ne ricevesse un effetto piu' intenso e forte. 

Avere a che fare con le sole immagini - continua il regista - spinge a essere piu' attivi, a riflettere sulla base di pensieri ed emozioni. Cosa che avviene meno se si utilizzano le interviste. 

Non fornendo molte informazioni avevamo bisogno di creare un interesse visivo anzi, direi, una seduzione visiva in grado di spingere il pubblico a contemplare queste cose. Abbiamo cercato comunque - conclude - di non creare una visione troppo estetica del disastro del mondo attraverso una scelta di luoghi che invitassero anche a riflettere in maniera piu' profonda". 

Fonte: Francesco Gallo per ANSA


04/01/18

Trovati i resti dell'ultimo grande asteroide caduto sulla Terra, 800.000 anni fa.


 Trovati i frammenti vetrosi dell'ultimo grande asteroide caduto sulla Terra. Doveva avere il diametro di circa un chilometro e circa 800.000 anni fa ha colpito una zona imprecisata del Sud-Est asiatico

Resta infatti il mistero del cratere, non ancora individuato. Pubblicata sulla rivista Geology e riportata anche sul sito della rivista Science, la scoperta si deve al gruppo dell'australiana Curtin University guidato da Aaron Cavosie. 

Avvenuto in un'epoca in cui sulla Terra c'erano già gli antenati dell'uomo, l'impatto potrebbe aver modificato il clima perché avrebbe scagliato nell'atmosfera una quantita' di materiali tale da bloccare la luce del Sole per mesi o per anni. 

I resti di quell'evento catastrofico sono stati scoperti in un regione vasta tra Asia, Australia e Antartide: sono frammenti vetrosi di varie dimensioni, i piu' grandi dei quali pesano 20 chilogrammi. 

Analizzando la composizione chimica di tre di essi scoperti in Thailandia, i ricercatori hanno individuato tracce di un minerale raro, chiamato reidite, e di zirconi, che si formano ad altissime pressioni. 

Di qui la deduzione che i frammenti scoperti in Thailandia dovrebbero essere i piu' vicini al punto dell'impatto. 

 Considerando la distribuzione dei resti in un'area molto vasta e le pressioni necessarie alla formazione dei due minerali, i ricercatori hanno calcolato che l'asteroide probabilmente aveva il diametro di un chilometro e avrebbe generato un cratere largo circa 100 chilometri. 

Tuttavia, nonostante le dimensioni e l'eta' relativamente recente, del cratere non ci sono tracce

"La mancata individuazione del cratere potrebbe essere dovuta la fatto che ci sono zone della superficie della Terra che vengono rimodellate con piu' frequenza da eventi geologici e atmosferici", ha rilevato Giovanni Valsecchi, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). 

In 800.000 anni, ha aggiunto, e' possibile che siano avvenuti cambiamenti che ora rendono difficile individuare le tracce dell'impatto

Inoltre l'area potenzialmente interessata e' cosi' vasta che sara' necessario molto tempo e molti mezzi per individuare il cratere, ammesso che ancora ci sia. 

17/03/17

Spegnete le vostre luci ! Il prossimo 25 marzo è l'Ora della Terra.




E' iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per il più grande evento globale dedicato alla sfida contro i cambiamenti climatici - Earth Hour / Ora della Terra del WWF - che quest'anno celebra i 10 anni dalla sua prima edizione del 2007 svoltasi a Sidney

L'invito è quello di spegnere simbolicamente per un'ora, dalle 20.30 di ciascun paese, le luci in casa, in ufficio, al ristorante magari cenando a lume di candela: l'effetto di questa grande mobilitazione globale che unirà di nuovo centinaia di milioni di persone, sarà una grande ola di buio che per 24 ore farà il giro della Terra.

Nel 2016 ben 178 paesi parteciparono spegnendo le principali icone mondiali come l'Opera House di Sydney, il Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Torre Eiffel, il Ponte sul Bosforo

Partecipare ad Earth Hour vuol dire anche informare e sensibilizzare sui cambiamenti climatici, sfruttando la forza dei social network. 

Dalla piattaforma sarà possibile donare il proprio profilo facebook e contribuire a diffondere i messaggi del WWF contro i cambiamenti climatici

"Il cambiamento climatico ha tanti volti e impatti diversi in ogni angolo del pianeta, ma la realtà è uguale per tutti: il momento per cambiare il clima che cambia è ora - ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia - Earth Hour negli anni ha dimostrato che centinaia di milioni di persone in tutto il mondo comprendono quanto la sfida del clima sia centrale per il Pianeta, per il benessere umano e la sopravvivenza di specie animali e vegetali. Il 25 marzo questo grande movimento globale per il clima fatto di singole persone, comunità e organizzazioni, farà sentire la propria voce per chiedere di accelerare gli impegni verso una rapida decarbonizzazione delle nostre economie, per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, secondo l'impegno assunto con l'Accordo di Parigi". 

 Il 2016 è stato l'anno più caldo da quando esistono le registrazioni scientifiche e dai rilievi è risultato che per il 2016 abbiamo un'anomalia rispetto al periodo preindustriale pari a + 1,3 °c

Per l'Artico, come riportato nell'Arctic Report Card della NOAA statunitense, l'incremento è stato di * 2°c. 

Inoltre la concentrazione di CO2 nella composizione chimica dell'atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione, un livello che gli scienziati ritengono non sia mai stato toccato negli ultimi 23 milioni di anni. 

Un recente studio coordinato dell'Enea sull'innalzamento del Mar Mediterraneo negli ultimi 1.000 anni stima nei prossimi 100 anni un'accelerazione netta dell'innalzamento

Tra il 2016 e il 2017 si sono registrate molte anomalie e temperature record: in Australia, per esempio, si è appena conclusa un'estate 'arrabbiata' caratterizzata da ondate di calore, incendi e alluvioni, con temperature record in alcune aree vicine ai 50°C.

Il caos climatico indotto dall'intervento umano purtroppo già colpisce sia molte comunità umane, a cominciare da quelle più fragili e più povere e che abitano sulle isole o lungo le coste, sia molte specie animali come orsi, pinguini, numerose altre specie di mammiferi e uccelli e di anfibi, colpendo inoltre tantissime altre specie sia di animali invertebrati (dagli insetti ai molluschi) che di piante. 

Secondo le ultime analisi sono migliaia le specie del pianeta che risentono degli impatti negativi del cambiamento climatico

Guardando in particolare le sole specie inserite nella Lista Rossa di specie a rischio, un recente studio ha denunciato a rischio 'climatico' quasi la metà dei mammiferi e circa un quarto degli uccelli: in una precedente analisi le percentuali erano molto più basse, rispettivamente il 7% e il 4%. 

Per questo l'edizione 2017 di Earth Hour - Ora della Terra in Italia sarà dedicata con particolare attenzione alle specie 'simbolo', a partire dall'orso polare destinato ad estinguersi molto rapidamente se non ci affretteremo ad azzerare le emissioni di CO2 e sostenere la specie con specifici interventi di tutela, come quelli attivati dal WWF.

Quest'anno in Italia tra i monumenti simbolo coinvolti, si spegneranno a Roma la basilica di San Pietro, il Colosseo e il Museo Maxxi firmato dall'archistar Zaha Hadid, scomparsa lo scorso anno.

 E proprio l'area esterna del Museo nazionale delle arti del XXI secolo diventerà per un giorno la piazza di 'Aspettando Earth Hour' con laboratori per bambini, giochi ed eventi di intrattenimento in attesa del conto alla rovescia finale. 

Tra le altre adesioni che stanno via via arrivando, quella sera luci spente anche a Firenze il Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo, la Cupola del Duomo, la Statua del David (a Piazzale Michelangelo), la Basilica di Santa Croce, e l'Abbazia San Miniato al Monte. A Torino la Mole Antonelliana, il Duomo, la Basilica di Superga, Palazzo Civico, Chiesa della Gran Madre di Dio, la Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini. Inoltre l'Arena di Verona, la Scalinata del Pincio a Bologna, Piazza del Ferrarese a Bari, il Palazzo delle Aquile, Piazza Pretoria, la facciata del teatro Politeama a Palermo, mentre in Molise hanno aderito ben 76 Comuni. Earth Hour ha già ricevuto il Patrocinio della Camera e del Senato

Anche quest'anno partecipano ad Earth Hour rappresentanti del settore privato, con diverse attività ed iniziative di sensibilizzazione. Wind Tre promuove l'iniziativa sui propri canali di comunicazione web e social, coinvolgendo anche i propri clienti nel sostegno all'iniziativa. Tra le Aziende Partner del WWF Italia aderiscono all'evento Auchan e Simply, Eurojersey, Gruppo Gianasso - I Provenzali, Mutti, Save the Duck, Sofidel, UniCredit e Unilever Italia, attraverso spegnimenti simbolici e attività di sensibilizzazione e promozione della mobilitazione WWF sui loro canali di comunicazione.

20/03/15

'Qualunque cosa succeda agli animali in seguito capiterà anche agli uomini.' La lettera del capo indiano al Presidente USA.


Lettera inviata nel 1855 al presidente degli Stati Uniti Franklin Pierse dal capo Sealth della tribù Duwamish.

Il grande capo di Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. 

Il grande capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli non ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. 

Ma noi consideriamo questa offerta perché sappiamo che se non venderemo, l'uomo bianco potrebbe venire con i fucile a prendere la nostra terra. 

Quello che dice capo indiano Seattle, il grande capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni. 

Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. 

Ma come potete, comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell'aria o dello scintillio dell'acqua: come potete comprarli da noi? 

Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi scuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell'uomo rosso. I morti dell'uomo bianco non dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. 

Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati, sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l'aquila sono nostri fratelli. le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l'uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. 

Perciò quando il grande capo che sta a Washington, ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremmo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i figli. Quindi noi consideriamo la vostra offerta di acquisto. 

Ma non sarà facile, perché questa terra per noi è sacra. L'acqua che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell'acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo. Il mormorio dell'acqua è la voce del padre, di mio padre. 

I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri fratelli e anche i vostri dovete perciò dovete usare la gentilezza che usereste con un fratello. 

L'uomo rosso si è sempre ritirato davanti all' avanzata dell'uomo bianco, come la rugiada sulle montagne si ritira con il sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono terreno sacro e così queste colline e questi alberi. 

Questa porzione di terra è consacrata, per noi. Noi sappiamo che l'uomo bianco non capisce i nostri pensieri. Una porzione di terra è la stessa per lui come un'altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa gli serve. La terra non è suo fratello, ma suo nemico e quando l'ha conquistata, egli si sposta lascia le tombe dei suoi padre i diritti dei suo figli vengono dimenticati. 

Egli tratta sua madre, la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate. Il suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto. 

Non so, i nostri pensieri sono differenti dai vostri pensieri. La vista delle vostre città ferisce gli occhi dell'uomo rosso. Ma forse questo avviene perché l'uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non c'è alcun posto lieto nelle città dell'uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire di foglie in primavera e il ronzio delle ali degli insetti. Ma forse io sono un selvaggio e non capisco. Il rumore delle città sembra quasi che ferisca le orecchie.

E che cos'è mai la vita, se un uomo non può ascoltare il rumore del succhiacapre o delle rane attorno ad uno stagno di notte ? Ma io sono un uomo rosso e non capisco. 

L'indiano preferisce il dolce sapore del vento che soffia sulla superficie del lago o l'odore del vento stesso, pulito dalla pioggia o dagli aghi di pino. L'aria è preziosa per l'uomo rosso poiché tutte le cose partecipano allo stesso respiro. 

L'uomo bianco sembra non accorgersi dell' aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia, egli è insensibile alla puzza. Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l'aria ha per noi lo stesso spirito che essa sostiene. Il vento che ha dato i nostri padri il primo respiro, riceve anche il loro ultimo respiro. 

E  il vento deve dare ai nostri figli lo spirito della vita. e se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla da parte e come è sacra, come un posto dove anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito dei prati. 

Perciò noi considereremo l'offerta di comprare la nostra terra, ma se decideremo di accettarla, io porrò una condizione: l'uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come suoi fratelli. 

Io sono un selvaggio e non capisco altri pensieri. ho visto centinaia di bisonti marciare nelle praterie, lasciati lì dall'uomo bianco dal treno che passava. Io sono un selvaggio e non riesco a capire come un uomo bianco preferisca un cavallo di ferro sbuffante che un bisonte che noi uccidiamo solo per sopravvivere. 

Che cos'è l'uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. perché qualunque cosa capiti agli animali in seguito capiterà agli uomini. tutte le cose sono collegate. 

Voi dovete insegnare ai vostri figli che la terra sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: LA TERRA E' NOSTRA MADRE. Qualunque cosa capiti alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano in terra, sputano a se stessi. 

Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all'uomo ma è l'uomo che appartiene alla terra.Questo noi sappiamo.Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce la famiglia. 

Qualunque cosa capiti alla terra, capita anche ai figli della terra.Non è stato l'uomo a tessere la tela della vita, egli è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Ma noi consideriamo la vostra offerta di andare nella riserva da voi stabilita per il mio popolo. 

Noi vivremmo per conto nostro e in pace. 

Importa poco dove spenderemo la fine dei nostri giorni. I nostri figli anno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri guerrieri hanno provato la vergogna. E dopo la sconfitta, essi passano i giorni nell'ozio e contaminano il loro corpo con cibi, dolci e bevande forti. Poco importa dove passeremo il resto dei nostri giorni: essi non saranno molti. 

Ancora poche ore, ancora pochi inverni, e nessuno dei figli delle grandi tribù, che una volta vivevano sulla terra e che percorrevano in piccole bande i boschi, rimarrà a piangere le tombe di un popolo, una volta potente e pieno di speranze come il vostro. 

Ma perché dovrei piangere la morte del mio popolo? Le tribù sono fatte di uomini e nient'altro. gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Anche l'uomo bianco, il cui dio cammina e parla con lui da amico ad amico, non può sfuggire al destino comune.  Può darsi che siamo fratelli dopo tutto. Vedremo. 

Noi sappiamo una cosa che l'uomo bianco forse un giorno scoprirà: il nostro dio è lo stesso dio. Può darsi che voi ora pensiate di possederlo, come desiderate possedere la nostra terra. Ma voi non potete possederlo. 

Egli è dio dell'uomo e la sua compassione è uguale sia per l'uomo rosso che per l'uomo bianco. 

Questa terra è preziosa anche per lui. E far male alla terra è come far male al suo creatore. Anche l'uomo bianco passerà, forse prima di altre tribù. Continuate a contaminare il vostro letto e tra qualche notte soffocherete nei vostri rifiuti.