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06/11/20

Juliette Récamier, la Donna più bella di Francia - 13


 Juliette Récamier, la Donna più bella di Francia - 13

Juliette dunque, partita per la Svizzera nell'estate del 1832 (ha ora 55 anni), va a stare da una vecchia amica a Castle Arenenberg; Chateaubriand (che di anni ne ha 64), lascia la moglie con un conoscente a Lucerna, poi aspetta Juliette in una locanda di Costanza.
Poco dopo Juliette arriva, ma la locanda è addobbata per un matrimonio e i preparativi nuziali colmano la coppia di malinconia.
Decidono di andare sul Bodensee, noleggiano una barca, approdano su una spiaggia di ciottoli; attraversano una siepe di salici e scoprono un viottolo di sabbia che si snoda tortuosamente tra prati molto curati e arbusti ornamentali.
Un velo di crochi di fine estate copre l'erba inducendo nell'anziano cavaliere tristi riflessioni, dalla vicina casetta del custode fluttua una melodia incantevole suonata da un'arpa e da un corno che cessa non appena si fermano ad ascoltare.
Si siedono vicino a lago ed egli legge ad alta voce una composizione che ha scritto sulla gola alpina del Passo del San Gottardo, così cara ai romantici.
Juliette lo implora di scrivere qualcosa nel suo diario. Egli osserva che la pagina è già riempita per metà da una annotazione riguardante la morte di Rousseau e sotto questo appunto scrive:
"Non desidero, come Rousseau, morire. Per molti anni ancora voglio il sole, se posso continuare a stare al vostro fianco. Spero che i miei giorni spireranno ai vostri piedi, come queste onde il cui mormorio voi amate."
Queste righe stabiliscono esattamente lo spirito nel quale egli vivrà gli anni che gli restano: in un certo senso, sarà sempre suo.
Alla trionfante Juliette ormai non rimane che un ultimo girarsi, un'ultima occhiata all'indietro verso i morti: porta Chateaubriand a Coppet, poco distante, sulla tomba di Germaine M.me de Stael.
Chateaubriand muore nel 1848.
13-segue

Fonte: Dan Hofstadter, La storia d'amore come opera d'arte

12/10/19

Sabato d'Arte: "L'omelia di San Giovanni Battista" di Jan Brueghel



Il meraviglioso dipinto è conservato al Kunstmuseum di Basilea, acquisito con fondi dal legato Rudolf Bleiler ed è una copia (eseguita dopo il 1565) di Jan Brueghel (il giovane) dello stesso soggetto dipinto dal padre, Pieter Bruegel (il vecchio) e conservato attualmente a Budapest. 

La data proposta da Klaus Ertz per la datazione dell'immagine di Basilea nel 1598 risulta dalle partite con la replica designata e datata intorno al 1598 a Monaco anche dalla mano Jan Brueghel.

Le versioni di Jan Brueghel sono leggermente più grandi del modello del padre nella parte superiore dell'immagine e mostrano corrispondentemente un più cospicuo fogliame.



Omelia di Giovanni Battista 
Jan Brueghel (il giovane) (Bruxelles 1568-1625 Anversa)
copia da Pieter Bruegel 
intorno al 1598
Olio su legno di quercia114,6 x 165,2 cm
Non firmato

13/07/18

Svelato (forse) l'incredibile mistero del "Papiro di Galeno".




Potrebbe essere del celebre medico dell'antichita' Galeno, il misterioso papiro con scrittura a specchio su entrambi i lati conservato in Svizzera all'Universita' di Basilea.

Composto in realtà da più fogli incollati fra loro a formare la rilegatura di un libro, sarebbe stato 'riciclato' nel Medioevo e trafugato alla fine del XV secolo dagli archivi dell'arcidiocesi di Ravenna, per poi finire nella collezione di Basilius Amerbach, docente e rettore dell'ateneo svizzero.

A risolvere il mistero sono stati i raggi ultravioletti e infrarossi usati nelle operazioni di restauro, che hanno permesso di separare i fogli e leggere il documento per la prima volta dopo 2.000 anni.

"Si tratta di una scoperta sensazionale", commenta Sabine Huebner, docente di storia antica all'Universita' di Basilea. "La maggior parte dei papiri sono documenti come lettere, contratti e ricevute. Questo invece e' un testo letterario, dotato di un valore decisamente superiore".

Le immagini prodotte ai raggi Uv e infrarossi dal Basel Digital Humanities Lab hanno infatti rivelato un testo di medicina inedito, risalente alla tarda antichità, "che descrive il fenomeno dell'apnea isterica: per questo pensiamo che possa essere un testo di Galeno, oppure un testo di commento ad un suo lavoro", precisa Huebner.

L'indizio chiave per risolvere il mistero e' arrivato dall'Italia: il papiro di Basilea presenta infatti molte similitudini con i famosi papiri di Ravenna conservati nella cancelleria dell'arcidiocesi, tra i quali ci sono anche numerosi manoscritti di Galeno che sono stati in seguito usati come palinsesti e riscritti. Allo stesso modo, anche il papiro di Basilea potrebbe rappresentare un caso di 'riciclo' medievale.

fonte: Ansa