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14/07/12

Susanna Tamaro: Raccontare il bene, con parole semplici. Una riflessione.



E' una riflessione molto importante quella oggi pubblicata sul Corriere della Sera, in prima pagina a firma Susanna Tamaro, una scrittrice di solito molto snobbata dalla intellighentsia (?) conformista di questo paese.  Eppure son rimasto molto colpito leggendo, perché sono i temi - espressi con chiarezza e lucidità - sui quali insisto io stesso da molto tempo e che mi sembrano i più urgenti oggi, quelli che pure - prima o poi - sarebbe il caso di affrontare seriamente. 

In un pomeriggio di calura estiva, rovistando nel disordine delle mie librerie, ho ritrovato un libretto a me molto caro. Risale al 1973 e raccoglie otto conferenze di Konrad Lorenz incentrate sui peccati capitali della nostra società. Ho sempre considerato Lorenz uno dei miei grandi maestri, senza la ricchezza della sua opera la mia visione del mondo probabilmente sarebbe molto più povera. La mia formazione, infatti, è da naturalista e con lo sguardo da naturalista ho sempre osservato la realtà che mi circonda. Con lo stesso sguardo umile e appassionato provo a fare delle riflessioni sulla crisi che ha investito il mondo occidentale e che ora, a quattro anni dal suo inizio, sembra essere arrivata al culmine.

Lo spirito generale che si respira in Europa è simile a quello di Lucignolo e Pinocchio che, dopo aver gozzovigliato nel Paese dei Balocchi, scoprono l'amara realtà del mondo di Mangiafuoco. Se mi guardo in giro, infatti, mi sembra che molti padiglioni auricolari si stiano allungando e coprendo di una morbida peluria grigia: appartengono a tutti coloro che, in questi anni, avrebbero dovuto vigilare sul bene comune e immaginare un progresso in cui l'umano, nella sua accezione più alta, ne costituisse il fulcro e invece non l'hanno fatto. Orecchie pelosi e nasi lunghi! Come sarebbe bello se accadesse davvero, se si potessero individuare tutte quelle persone che hanno perpetrato allegramente il Grande Inganno; coloro, cioè, che, con certosina precisione, hanno ridotto la complessità della natura umana a un'unica dimensione, quella del consumo edonista e della sua inestinguibile sete. Si è trattato di un processo lungo, abile e ambizioso il cui risultato è sotto gli occhi di tutti. Le società dei paesi occidentali non sembrano ormai molto diverse da quelle dei lemming, quei piccoli mammiferi nordici che, senza una ragione apparente, si suicidano in massa lanciandosi in mare dalle scogliere.