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18/08/23

Perché la sventura ci coinvolge solo quando è vicina e non lontana e come funziona il nostro senso dell'empatia e della compassione



Letto nel 2007, quando uscì in Italia, questo saggio continua a illuminarmi a distanza di tempo.
Ritter (morto nel 2013), prendendo spunto dalla Parabola del Mandarino raccontata nel Papà Goriot di Balzac, studia a fondo il rapporto che esiste tra la nostra compassione - la compassione umana (la cum-passione dei latini, ovvero, patire-insieme-a uno che soffre, vivere la sua stessa sofferenza o dolore) - e la vicinanza fisica o geografica:
in pratica, tutti sappiamo che un evento tragico che accade lontano da noi, appunto ad esempio nella Terra dei Mandarini Cinesi, muove a molta meno partecipazione/compassione/o empatia come si ripete oggi, che se quello stesso evento, identico, accadesse fuori dalla porta di casa nostra.
E' una regola aurea, che fa parte del DNA umano, e che gli agi digitali non sembrano affatto aver cambiato, "accorciando il mondo", semmai il contrario: siamo sempre più monadi "lontane" dal mondo reale, sia quello "vicino" che quello "lontano".

Rileggere Ritter però, e le sue esplorazioni nella storia della letteratura e della filosofia, aggiunge parecchio. Perché la questione non è affatto "semplice" come si penserebbe.
Sarebbe stato interessante a questo proposito che Henning Ritter avesse avuto la possibilità di aggiornare il suo testo sulla crisi climatica globale:
la mancanza di empatia, di partecipazione, di consapevolezza e dunque di compassione, riguardo ai cambiamenti climatici, dipende infatti essenzialmente da quanto si "è vicini" ad essi, di quanto essi tocchino le nostre vite.
In fondo, chi vive in Occidente, percepisce l'emergenza climatica come "lontana", almeno finché dal "suo" cielo, non gli piovono addosso chicchi di grandine come aranci. Ma se i danni saranno limitati, e l'evento seguito da due settimane di clima migliore, le sue considerazioni saranno tranquillizzate.
Di certo, chi vive in angoli del pianeta diversi - nei quali ad esempio la sopravvivenza delle persone è direttamente dipendente dalle condizioni del clima e quindi ad esempio da coltivazioni e pascoli, di quel che si può mangiare o non mangiare - ha percezioni molto diverse di questa "Sventura".
Purtroppo però le redini del mondo, almeno quelle dei grandi cambiamenti economici, le tiene in pugno ancora quella parte del mondo occidentale che sente "lontane" quelle emergenze. Vengono da troppo lontano, e oltretutto qui in occidente siamo troppo impegnati a compulsare sui socials per concedere troppa attenzione a una cosa così lontana.
L'impressione o il dubbio è però che quando la sventura verrà avvertita come "vicina" anche da quella parte di mondo, minacciando la comfort zone dell'aria condizionata e delle case di cemento armato e non di fango, sarà forse davvero già troppo tardi.

Fabrizio Falconi - 2023

29/04/20

2019: Ancora un altro anno "più caldo di sempre". Gli ultimi dati sconvolgenti sul clima


Mentre in tutto il mondo si celebrava il 50esimo anniversario della Giornata della Terra, l'Earth day, dal rapporto sullo stato del clima in Europa, diffuso dal programma dell'Ue Copernicus, emergeva la drammatica situazione nel Vecchio continente. 

Il 2019 e' stato l'anno piu' caldo mai registrato in Europa, oltre 1,2° C sopra la media, seguito da vicino dal 2014, 2015 e 2018

La temperatura della superficie terrestre supera di quasi 2° C quella della seconda meta' del XIX secolo. 

Undici dei 12 anni piu' caldi sono stati dal 2000.

Le maggiori anomalie annuali della temperatura si sono verificate nell'Europa centrale e orientale

Le temperature giornaliere minime e massime medie sono state piu' calde quasi ovunque nel continente. 

Tutte le stagioni sono state piu' calde della media, con l'estate che e' stata la quarta piu' calda almeno dal 1979. 

L'aumento delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (CO2) e metano (CH4) e' tale, rimarcano i ricercatori, che "dovremmo guardare indietro di milioni di anni nella storia per trovare concentrazioni elevate come nel 2019" di gas serra, responsabili del surriscaldamento globale

E notizie preoccupanti arrivano anche dal Polo Nord: il Mar glaciale artico potrebbe ritrovarsi del tutto libero dai ghiacci in estate anche prima del 2050.

Un aiuto potrebbe venire dai gas rinnovabili (biometano e idrogeno); l'immissione di una quota del 10% nelle reti di tutta Europa, insieme all'aumento dell'elettricita' rinnovabile, consentira' al continente di raggiungere la neutralita' climatica nel 2050, abbattendo del 55% le emissioni di CO2 gia' entro il 2030, secondo le stime di uno studio commissionato dal consorzio europeo Gas for climate.

Greta Thunberg ha chiesto ai leader mondiali di agire insieme sulla base delle conoscenze scientifiche per affrontare le situazioni critiche attuali, dalla pandemia di Covid-19 al riscaldamento globale. L'emergenza climatica, ha sottolineato l'ecoattivista svedese, "potrebbe non essere cosi' immediata come la crisi del coronavirus, ma dobbiamo affrontarla ora, altrimenti diventera' irreversibile". Un monito e' arrivato da Papa Francesco, che ha rimarcato come "a causa dell'egoismo siamo venuti meno alla nostra responsabilita' di custodi e amministratori della Terra. L'abbiamo inquinata e depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita", ma "non c'e' futuro per noi se distruggiamo l'ambiente che ci sostiene".

E' nata intanto 'Stop Global Warming', raccolta firme per chiedere alla Commissione europea di elaborare una proposta legislativa per fermare il riscaldamento globale spostando le tasse dalle persone all'ambiente, e dunque tassando le emissioni di CO2. Un'idea gia' supportata da 27 Premi Nobel e oltre 5200 scienziati.


25/02/20

La difficoltà di percepire e accettare le devastazioni sul Clima




Il motivo principale per cui la maggioranza delle persone è restia o indifferente alla percezione dei rapidissimi cambiamenti climatici che investono il pianeta nell'età dell'antropocene (l'età cioè in cui il supersviluppo umano diventa determinante per il destino del pianeta), consiste nel fatto che la stragrande maggioranza della popolazione - almeno in occidente - risiede in centri urbani grandi o grandissimi o spaventosamente grandi.

Fino ad appena 100-150 anni fa non era così. La maggior parte degli esseri umani viveva in diretto contatto - o totalmente immersa - nella natura.

Essi quindi percepivano ed erano sensibili - molto, molto, molto - più di noi ai minimi cambiamenti del clima. Perché questi determinavano la loro vita e la loro sopravvivenza.

Oggi che viviamo ingabbiati in città chiuse - case, automobili, uffici - possiamo far finta che il clima sia solo la diversità di sfondo del cielo - azzurro o grigio - e la scomodità del doversi preoccupare quando piove o fa caldo di come vestirsi e se si può o no andare al mare.

Purtroppo per noi però la nostra percezione conta poco, perché intanto il processo va avanti inesorabilmente.

Solo che noi, come facevano quelli dell'orchestrina sul Titanic, continuiamo allegramente a ballare.

Fabrizio Falconi
- febbraio 2020

15/11/17

Dal Kilimangiaro alle Barriere Coralline: il clima minaccia le meraviglie del mondo.




Dal Kilimangiaro in Africa alle barriere coralline dell'Oceano indiano e dell'Australia: sono sempre di piu' le meraviglie del pianeta a rischio sopravvivenza a causa del cambiamento climatico. 

A lanciare l'Sos e' l'Unioneinternazionale per la conservazione della natura (Iucn) che per la prima volta dal 2014 aggiorna la sua valutazione sullo stato di salute dei siti naturali Patrimonio dell'umanita' affermando che in tre anni i luoghi a rischio sono quasi raddoppiati, passando da 35 a 62. 

 Presentato a Bonn, in Germania, dove e' entrata nel vivo la Conferenza Onu sul clima (Cop23), il rapporto evidenzia le molteplici minacce ai siti naturali Patrimonio, dalle specie aliene al turismo non sostenibile, ma l'imputato numero uno e' il clima

A preoccupare sono gli effetti del cambiamento climatico, come lo sbiancamento dei coralli che e' conseguenza del riscaldamento delle acque degli oceani o lo scioglimento anomalo di ghiacci legato al 'global warming' che galoppa. 


Non a caso ecosistemi come le barriere coralline e i ghiacciai sono tra i piu' minacciati, spiega lo Iucn, oltre a zone umide, delta bassi, permafrost e siti esposti a incendi

Tra l'altro anche la diffusione di specie invasive e' comunque aggravata dai cambiamenti di clima che in alcuni casi ne favoriscono proliferazione in zone altrimenti non adatte. Gli impatti del clima che cambia, sottolineano gli esperti, si fanno sentire su un quarto di tutti i 241 siti valutati. Nel 2014 pesavano "solo" per un sito su 7. L'analisi indica che c'e' "significativa preoccupazione" per il 29% dei siti naturali Patrimonio mondiale, mentre per il 7% c'e' una valutazione "critica". Tra questi ci sono il Parco nazionale delle Everglades negli Stati Uniti e il lago di Turkana in Kenya. 

L'Italia per fortuna ne esce abbastanza bene. Tra i siti della penisola l'Etna figura tra quelli in "buono stato", mentre per le Eolie e le Dolomiti ci sono "alcune preoccupazioni". Valutazioni invariate rispetto al 2014. Inger Andersen, direttore generale dello Iucn, richiama l'attenzione dei rappresentanti dei governi e dei leader mondiali riuniti a Bonn: "Servono impegni urgenti, ambiziosi e azioni per attuare gli accordi di Parigi". Contenere il riscaldamento globale e' considerato prioritario. Ieri gli scienziati hanno evidenziato il ritorno alla crescita delle emissioni di anidride carbonica, il gas serra principale responsabile del "global warming". Un "pericolo" per gli obiettivi di Parigi, ha detto oggi via Twitter il segretario dell'Onu Antonio Guterres, appellandosi agli Stati affinche' si impegnino di piu' sulla tutela ambientale. Domani e' atteso a Bonn insieme ad Angela Merkel e ad Emmanuel Macron. 

13/10/17

La Catastrofe prossima ventura.

fotogramma dal film di Animazione Wall-E, 2008, Pixar Animation

Non per indurre in depressione, ma perché si sia tutti più consapevoli, pubblico questi scarni dati sullo stato del Pianeta, pubblicati da Giorgio Dell'Arti su La Biblioteca del Sole 24 Ore di Domenica 24 settembre. 

- Le Nazioni Unite considerano possibile per le sole cause ambientali, l'esodo di 200 milioni di persone entro il 2050. 

- Dal 1979, anno in cui sono iniziate le osservazioni satellitari dei Poli, la superficie dei ghiacci artici alla fine dell'estate, quando raggiungono l'estensione minima, è diminuita del 40%. La perdita netta è stata stimata in almeno 3 milioni di chilometri quadrati di superficie ghiacciata. 

- Concentrazione di Co2 nell'aria fino al XIX secolo: tra le 180 e 280 per milioni (ppm). Oggi: 400 ppm. 

- Secondo le previsioni, nel caso in cui non vengano adottate misure particolari per frenare l'uso di combustibili fossili, la temperatura della terra aumenterà di 4-4,5 gradi centigradi. Se invece verranno rispettati gli impegni dell' "accordo di Parigi", la temperatura salirà di 3 gradi centigradi.

- Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), che si basa anche su dati dell'Intergovernmental Panel on Climate (IPCC), il cambiamento climatico potrebbe ridurre la produzione agricola fino al 30% in Africa e al 21% in Asia entro il 2050.

- Il concetto dei "confini planetari", introdotto nel 2009 da un gruppo di esperti sulla rivista "Nature", quantifica nove cicli di equilibrio ecosistemico, indicando dove l'attività umana ha oltrepassato i limiti di modifica entro i quali il sistema può controbilanciarli spontaneamente. Gli esseri umani hanno già superato quattro dei nove "confini" individuati: il livello di gas serra nell'atmosfera, quello di fosforo e azoto, la deforestazione e la perdita di biodiversità.

- La sesta estinzione di massa, iniziata con la rivoluzione industriale, ha assunto velocità crescente a partire dagli anni Cinquanta, tanto che adesso procede a un ritmo almeno 100 volte superiore rispetto a periodi normali, che diventa 114 per i vertebrati.

- Il nostro pianeta ha 4.6 miliardi di anni. Riducendoli in scala a 46 anni, la rivoluzione industriale è iniziata da 1 minuto, ma nel frattempo siamo riusciti a cancellare totalmente più del 50% degli ecosistemi terrestri spontanei e a modificare quasi tutto il resto, lasciando intatto solo il 3% degli ecosistemi emersi originari.

- Si stima che, se dovesse fondersi tutto il ghiaccio della Groenlandia, il livello del mare si alzerebbe di circa 7 metri; e circa metà della popolazione mondiale dovrebbe cambiare casa.

- Nella sola Alaska le alluvioni aggravate dai cambiamenti climatici e l'erosione delle coste interessano già 180 villaggi, con il rischio di imminente inabilità per 31 di essi.

- Quasi il 40% della popolazione degli Stati Uniti risiede nelle zone costiere. "Una rapida crescita del livello dei mari - notano in uno studio della Università di Princeton - rischia aggravare l'esposizione a lungo termine ai rischi di inondazione (...). Circa 1.3 milioni, 3.4 milioni e 11.7 milioni di persone negli Stati Uniti continentali potrebbero essere a rischio di spostamento con scenari di innalzamento rispettivamente di 0.3 metri, 0.9 metri e 1.8 metri del livello del mare entro il 2100. L'entità delle popolazioni dislocate dall'innalzamento del livello del mare potrebbe costare fino a 11.7 trilioni di dollari. Città come Boston, New York, New Orleans e Miami sono a rischio e le prime avvisaglie ci sono già, con l'erosione di diverse isole.


notizie tratte da: Grammenons Mastrojeni, Antonello Pasini, Effetto Serra, effetto guerra, Chiarelettere, Milano, p.168, Euro 15.

17/03/17

Spegnete le vostre luci ! Il prossimo 25 marzo è l'Ora della Terra.




E' iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per il più grande evento globale dedicato alla sfida contro i cambiamenti climatici - Earth Hour / Ora della Terra del WWF - che quest'anno celebra i 10 anni dalla sua prima edizione del 2007 svoltasi a Sidney

L'invito è quello di spegnere simbolicamente per un'ora, dalle 20.30 di ciascun paese, le luci in casa, in ufficio, al ristorante magari cenando a lume di candela: l'effetto di questa grande mobilitazione globale che unirà di nuovo centinaia di milioni di persone, sarà una grande ola di buio che per 24 ore farà il giro della Terra.

Nel 2016 ben 178 paesi parteciparono spegnendo le principali icone mondiali come l'Opera House di Sydney, il Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Torre Eiffel, il Ponte sul Bosforo

Partecipare ad Earth Hour vuol dire anche informare e sensibilizzare sui cambiamenti climatici, sfruttando la forza dei social network. 

Dalla piattaforma sarà possibile donare il proprio profilo facebook e contribuire a diffondere i messaggi del WWF contro i cambiamenti climatici

"Il cambiamento climatico ha tanti volti e impatti diversi in ogni angolo del pianeta, ma la realtà è uguale per tutti: il momento per cambiare il clima che cambia è ora - ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia - Earth Hour negli anni ha dimostrato che centinaia di milioni di persone in tutto il mondo comprendono quanto la sfida del clima sia centrale per il Pianeta, per il benessere umano e la sopravvivenza di specie animali e vegetali. Il 25 marzo questo grande movimento globale per il clima fatto di singole persone, comunità e organizzazioni, farà sentire la propria voce per chiedere di accelerare gli impegni verso una rapida decarbonizzazione delle nostre economie, per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, secondo l'impegno assunto con l'Accordo di Parigi". 

 Il 2016 è stato l'anno più caldo da quando esistono le registrazioni scientifiche e dai rilievi è risultato che per il 2016 abbiamo un'anomalia rispetto al periodo preindustriale pari a + 1,3 °c

Per l'Artico, come riportato nell'Arctic Report Card della NOAA statunitense, l'incremento è stato di * 2°c. 

Inoltre la concentrazione di CO2 nella composizione chimica dell'atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione, un livello che gli scienziati ritengono non sia mai stato toccato negli ultimi 23 milioni di anni. 

Un recente studio coordinato dell'Enea sull'innalzamento del Mar Mediterraneo negli ultimi 1.000 anni stima nei prossimi 100 anni un'accelerazione netta dell'innalzamento

Tra il 2016 e il 2017 si sono registrate molte anomalie e temperature record: in Australia, per esempio, si è appena conclusa un'estate 'arrabbiata' caratterizzata da ondate di calore, incendi e alluvioni, con temperature record in alcune aree vicine ai 50°C.

Il caos climatico indotto dall'intervento umano purtroppo già colpisce sia molte comunità umane, a cominciare da quelle più fragili e più povere e che abitano sulle isole o lungo le coste, sia molte specie animali come orsi, pinguini, numerose altre specie di mammiferi e uccelli e di anfibi, colpendo inoltre tantissime altre specie sia di animali invertebrati (dagli insetti ai molluschi) che di piante. 

Secondo le ultime analisi sono migliaia le specie del pianeta che risentono degli impatti negativi del cambiamento climatico

Guardando in particolare le sole specie inserite nella Lista Rossa di specie a rischio, un recente studio ha denunciato a rischio 'climatico' quasi la metà dei mammiferi e circa un quarto degli uccelli: in una precedente analisi le percentuali erano molto più basse, rispettivamente il 7% e il 4%. 

Per questo l'edizione 2017 di Earth Hour - Ora della Terra in Italia sarà dedicata con particolare attenzione alle specie 'simbolo', a partire dall'orso polare destinato ad estinguersi molto rapidamente se non ci affretteremo ad azzerare le emissioni di CO2 e sostenere la specie con specifici interventi di tutela, come quelli attivati dal WWF.

Quest'anno in Italia tra i monumenti simbolo coinvolti, si spegneranno a Roma la basilica di San Pietro, il Colosseo e il Museo Maxxi firmato dall'archistar Zaha Hadid, scomparsa lo scorso anno.

 E proprio l'area esterna del Museo nazionale delle arti del XXI secolo diventerà per un giorno la piazza di 'Aspettando Earth Hour' con laboratori per bambini, giochi ed eventi di intrattenimento in attesa del conto alla rovescia finale. 

Tra le altre adesioni che stanno via via arrivando, quella sera luci spente anche a Firenze il Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo, la Cupola del Duomo, la Statua del David (a Piazzale Michelangelo), la Basilica di Santa Croce, e l'Abbazia San Miniato al Monte. A Torino la Mole Antonelliana, il Duomo, la Basilica di Superga, Palazzo Civico, Chiesa della Gran Madre di Dio, la Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini. Inoltre l'Arena di Verona, la Scalinata del Pincio a Bologna, Piazza del Ferrarese a Bari, il Palazzo delle Aquile, Piazza Pretoria, la facciata del teatro Politeama a Palermo, mentre in Molise hanno aderito ben 76 Comuni. Earth Hour ha già ricevuto il Patrocinio della Camera e del Senato

Anche quest'anno partecipano ad Earth Hour rappresentanti del settore privato, con diverse attività ed iniziative di sensibilizzazione. Wind Tre promuove l'iniziativa sui propri canali di comunicazione web e social, coinvolgendo anche i propri clienti nel sostegno all'iniziativa. Tra le Aziende Partner del WWF Italia aderiscono all'evento Auchan e Simply, Eurojersey, Gruppo Gianasso - I Provenzali, Mutti, Save the Duck, Sofidel, UniCredit e Unilever Italia, attraverso spegnimenti simbolici e attività di sensibilizzazione e promozione della mobilitazione WWF sui loro canali di comunicazione.